Il discorso è chiaro e le alternative poche: o avete un grande senso dell'umorismo oppure volete mandarci un messaggio riguardo il valore di Lucca Games.
Volendo dare per scontata la profondità, la sagacia e l'ironia del lettore medio di Gioconomicon analizzeremo per puro spirito ginnico la seconda opzione…
Fermo restando che la più grande sorpresa del festival di quest'anno sia stata l'intervento di Dirk Benedict, che ha conquistato il pubblico della sala Ingellis con il suo spirito travolgente ed il suo carisma coinvolgente, gli elementi offerti dal sondaggio lucchese contenevano tutti gli elementi di possibile attrattiva dell'evento, tutti rigettati tra il 2 e il 14 percento, quest'ultimo riservato solo al "senso della meraviglia" generato dal padiglione dei games, e probabilmente non tanto dalla sezione giochi da tavolo quanto dalle prorompenti ragazze del reparto videogiochi.
A spopolare tra il pubblico è stato senza dubbio alcuno, con quasi il 70% delle preferenze, il tempo atmosferico. Ora, è indubbio che cinque giorni di sole e buone temperature durante il festival lucchese si possano considerare un evento, ma il fatto che ciò abbia prevalso così decisamente su qualsivoglia altra caratteristica sta ad indicare una serie di cause ed effetti, e può dipendere da fattori quali la composizione fisica della fiera, divisa in tensostrutture ed estremamente soggetta alle condizioni climatiche. Quindi anche il fatto che i visitatori tendano più a passeggiare, osservare e girovagare per l'evento piuttosto che soffermarsi a lungo in un'area games che, evidentemente, non offre abbastanza per trattenere fra i propri tavoli gli astanti.
Nulla o quasi vi ha nemmeno impressionato per quel poco di permanenza presso il padiglione, poche le novità davvero interessanti ed ancor meno le offerte convincenti, dite voi. E forse è così, o quantomeno se ciò c'è stato non deve essere stato valorizzato a pieno.
Il non essere una fiera del solo gioco di Lucca Games è evidentemente un ostacolo alla soddisfazione dei giocatori, ma anche l'attrattiva spettacolare all'interno dell'area Games si perde nelle voci acute delle presentatrici delle sempre più imponente zona videogiochi, mancando di quel po' di allestimento e inventiva da parte di editori ludici.
Non entriamo nel merito delle scelte, ma è evidente che la parte dedicata al gioco tradizionale, nonostante la crescita in termini di superficie, stia accusando la pressione di cosplay e videogiochi, mancando di una reazione decisa e spettacolare, nonostante abbia dalla sua una delle poche attività in grado di far partecipare (e talvolta divertire) in prima persona i visitatori.
Nella speranza di vedere l'anno prossimo questa reazione, con inventiva o (comprendiamo dispendiosi) investimenti da parte degli interessati standisti di Lucca Games, ci chiediamo anche se e quando questo festival vorrà tornare ad essere più indipendente dalle condizioni atmosferiche (e dalla fruibilità dei WC chimici).