Siamo alle solite, penserete! Anche se uno vuole diventare autore di giochi deve avere la solita spintarella… d’altronde funziona dappertutto così! E invece no! Il calcio cui facciamo riferimento è quello di Kickstarter, un’iniziativa imprenditoriale americana che usa il web per promuovere al pubblico progetti creativi che sono alla ricerca di fondi. Quante volte avete pensato che il vostro gioco nel cassetto potrebbe spopolare, se solo trovasse un editore? O quanto spesso vi siete chiesti “chissà quanti splendidi titoli non hanno l’opportunità di uscire sul mercato”? Beh… Kickstarter è proprio il posto dove dovreste curiosare. Vi basti sapere che alcune delle novità della scorsa Essen (tra cui Flash Point: Fire Rescue, Eaten by Zombies, The Manhattan Project) hanno trovato proprio in Kickstarter il loro incubatore!
La ricetta di Kickstarter è molto semplice: l’autore di un progetto, dopo averlo reso presentabile al grande pubblico (con un mock-up, un video dimostrativo, una descrizione testuale accattivante), lo carica su Kickstarter, quindi decide cosa chiedere (e offrire) ai suoi finanziatori e aspetta il risultato della sua raccolta fondi!
Solitamente le richieste di finanziamento si articolano su più fasce di spesa, andando dal semplice “supporto economico” di pochi dollari (in cambio di un sorriso o una citazione) a contributi superiori che comprendono una o più copie del gioco, arricchite da elementi esclusivi (carte extra, espansioni, limited edition, copie firmate, ecc.) che servono a suscitare l’interesse dei gamer.
Solo se il progetto raggiunge il 100% del finanziamento (o lo supera), dai finanziatori viene incassata la cifra offerta, il prodotto viene così realizzato e le copie vengono consegnate. Se non si riesce a raggiungere l’obiettivo minimo, non c’è alcun giro di danaro e il servizio per l’autore del progetto rimane totalmente gratuito!
Cosa molto importante: Kickstarter prende una percentuale del finanziamento raccolto (il 5%) solo nel caso in cui il progetto vada in porto, cui va aggiunta una percentuale da Amazon Payments (attraverso cui viene gestito tutto il sistema di raccolta del finanziamento).
Tra le altre cose, Kickstarter ha una sua sezione di “Award” organizzata per categorie. Nel 2010, il vincitore della categoria game è stato Infinite Blank (una sorta di videogioco cooperativo/creativo/non competitivo) ma, per quanto ci riguarda, tra le menzioni ha trovato posto Alien Frontiers di Tory Niemann, poi felicemente prodotto nello stesso anno grazie ai fondi raccolti e al momento già giunto alla seconda edizione!
Da tenere presente che, come potenziali finanziatori, noi italiani scontiamo il fatto che, essendo statunitensi quasi tutti gli autori, oltre alla spesa del finanziamento dobbiamo mettere in conto quella di spedizione del gioco, una volta stampato. Ma esistono titoli che prevedono una distribuzione esclusivamente attraverso download, come per esempio il caso di Lost Reich, un gioco di miniature di carta (!) scaricabile in pdf e ambientato in un futuro ucronico, che ha appena ricevuto il 545% del finanziamento richiesto!
Per darvi un’idea del potenziale economico, ecco alcuni valori dei fondi raccolti dai titoli citati in questo articolo: Flash Point: Fire Rescue = $ 51.398, Eaten by Zombies = $ 47.874, The Manhattan Project = $ 8.683, Alien Frontiers = $ 14.885, Lost Reich = $ 5.456.
Tra i titoli maggiormente finanziati c’è D-Day Dice che ha ricevuto la bellezza di $ 171.805 pari al 1.321% dell’importo finanziato! Durante lo svilupparsi di questo strepitoso successo, gli autori hanno aggiunto nel corso della campagna ben 11 estensioni extra per ringraziare i loro finanziatori!
Kickstarter è un progetto che, ovviamente, non nasce per il solo settore dei giochi. Riguarda tutti gli ambiti della creatività, dall’arte ai fumetti, dallo spettacolo alla musica, dal cibo ai giochi (comprendendo in quest’ambito sia i videogiochi che i giochi da tavolo).
Pur essendo ancora poche le proposte europee, riteniamo che Kickstarter possa essere anche per gli autori italiani una proficua e interessante alternativa all’autoproduzione, soprattutto perché mette subito il progetto sotto i riflettori (e il parere) dei potenziali clienti, senza costringere l’autore a investire un euro di produzione.
È però evidente che, essendo tutto il sistema di Kickstarter americano-centrico, se qualcuno di voi volesse procedere con questa esperienza dovrà tenere conto sia dei problemi di lingua, sia di quelli dei costi di spedizione verso gli USA (a meno che il vostro progetto non riguardi un prodotto digitale da scaricare direttamente via internet!).