Le aspettative che accompagnano l’approdo in P500, di Fire in the Lake, il IV volume della serie COIN (COunterINsurgency), ideata da Volko Ruhnke, sono decisamente alte.
E a ben vedere i presupposti per diventare un prodotto d’obbligo per gli appassionati del genere ci sono eccome, a cominciare dagli autori.
Già, perché a scrivere Fire in the Lake ci si sono messi in due ed entrambi, singolarmente, basterebbero a destare interesse verso questo nuovo prodotto, avviato con l'ormai rodato programma per i preordini GMT Games.
Fire in the Lake è uno strategico card-driven, da uno a quattro giocatori, sulla guerra in Vietnam del 1964; fu un conflitto estremamente complesso che vide contrapporsi ed intrecciarsi lotte di diversa natura, all’interno dello scontro principale fra il Nord e il Sud del Paese. Comunità tribali contro nazionalisti, Buddisti contro Cattolici, autorità mandarine contro comunità agricole, finirono per generare opposte fazioni persino fra i rivoluzionari comunisti. In questo caotico calderone s’inserì l’intervento americano, esso stesso attivo su più piani: diplomatico, politico e militare. Per riassemblare l’intera vicenda in una simulazione che tenesse conto delle sue molteplici sfaccettature, Volko Ruhnke si è avvalso della preziosa collaborazione di Mark Herman, un’autorità nel panorama del wargame storico, nonché già artefice di svariate simulazioni basate sulla meccanica card-driven, molto apprezzate dal pubblico per fedeltà all’accaduto e fluidità di gioco.
Autore delle edizioni GMT Games di For the People, Washington’s War, Empire of the Sun (per citarne solo alcuni), Mark Herman ha dedicato la sua attenzione alle pieghe della storia per confezionare gran parte delle carte e degli eventi del gioco. Innestato sul collaudato meccanismo COIN, studiato da Volko Ruhnke appositamente per simulare insurrezioni e conflitti originati da gravi instabilità politiche della nostra epoca, il metodo di Mark Herman pare abbia prodotto un gioiello, tanto è complessa la vicenda quanto è esaustiva e scorrevole la ricostruzione. Così, pur inquadrandosi come IV capitolo della serie COIN, dopo Andean Abyss, Cuba Libre e A Distant Plain, questo nuovo titolo sul Vietnam spicca per quantità e qualità di eventi da gestire, ognuno col suo carico di conseguenze di cui tener conto. Ricordiamo che Volko Ruhnke è autore conosciuto per le ambientazioni di controversa attualità, divenuto famoso con Labirinth, gioco incentrato sul terrorismo internazionale di matrice jihadista. Anche questa sua ultima creatura, Fire in the Lake, non si scosta dalle precedenti per “scabrosità” di temi trattati, politici, culturali, economici, oltre che militari, con tanto di ricadute mediatiche da pesare.
Può essere giocato in solitario o da due a quattro giocatori. Le fazioni in campo sono quattro, ognuna con i suoi grattacapi. Il Viet-Cong è impegnato ad accendere la fiamma rivoluzionaria tra la popolazione, facendo attenzione a non esporsi troppo. Può contare sull’appoggio del Nord, ma al contempo deve guardarsi da ingerenze eccessive che potrebbero esautorarlo. Anche la Repubblica del Vietnam può confidare nell’aiuto di un alleato tanto potente quanto ingombrante: gli Stati Uniti d’America. Armi d’ultima generazione, controllo del territorio, operazioni militari per eliminare i focolai comunisti. Quanto inciderà cotanto sostegno sulla politica del proprio governo e sulla autonomia delle sue scelte? Esattamente opposti sono gli obiettivi del nord-vietnamita. Foraggiato da più parti, ha il principale problema nel veicolare verso il sud le risorse faticosamente radunate in Laos e in Cambogia, usando l’efficiente rete ferroviaria. Sarà cruciale la scelta del momento per muoversi alla conquista del Sud. Infine c’è il giocatore USA che dovrà ben gestire la superiorità militare sul territorio, facendo attenzione pure alle ricadute sull’opinione pubblica interna, dovute a perdite eccessive di uomini sul suolo vietnamita. Anche le incursioni aeree in Laos e Cambogia per compromettere la logistica nord-vietnamita vanno misurate, affinché non diventino controproducenti, incrinando i rapporti con la popolazione locale e, di riflesso, con gli alleati della Repubblica Vietnamita. Come detto il sistema di gioco adottato raccoglie ed integra ogni aspetto di quella guerra: politico, culturale, economico e militare, per una ricostruzione strategica d’alto livello. Ritroviamo gli elementi caratterizzanti che porteranno i giocatori a ripercorrere tappe e condizioni di quel conflitto, propaganda e attentati, infiltrazioni, bombardamenti, incursioni e imboscate lungo i fiumi e le strade, alternati da tregue, tentativi di pacificazione, diplomazia e politica.
Anche la dotazione promette d’essere qualitativamente all’altezza di un così articolato regolamento: una mappa montata, 102 carte, 236 pezzi in legno colorati, parecchi dei quali persino scolpiti, schede riassuntive per ogni fazione ed una per la sequenza di gioco, un foglio di pedine e 3 dadi a sei facce. Il prezzo alla vendita sarà 85,00$, ma ce lo si può aggiudicare a 55,00$, preordinandolo in P500 direttamente sul sito nella pagina dedicata.