Colonial Wars, il tridimensionale ideato da Marcello Salvini e Andrea Canonico ha cambiato editore di riferimento, passando da Giochinvendita.it, alla giovanissima Nextar games, nata nel febbraio scorso e subito attiva per rilanciare questo divertente gioco tutto italiano, con tante novità in serbo…
Di Colonial Wars ne avevamo parlato quando lo provammo in occasione della sua presentazione a Play 2012 e, nello stesso contesto, avemmo modo di parlare sia con gli autori, sia con l’editore che lo lanciò sul mercato. Il gioco ci fece un’ottima impressione, ma dopo quella prima esperienza non abbiamo ricevuto nuovi aggiornamenti sullo stato di diffusione del gioco, fino a quando proprio a Ludica Roma 2013 incontriamo Marco Besana, referente della Nextar games, impegnato a riproporre questo divertente titolo nel variegato mondo del tridimensionale.
Per una panoramica più ampia delle meccaniche e dell’ambientazione vi rimandiamo all’anteprima, nonché al contributo video della nostra rubrica “Vi presento il mio gioco”, dove gli stessi autori illustrano la loro creatura.
Qui ci limitiamo a ricordare che Colonial Wars è un tattico per gestire piccole schermaglie ambientate nel futuro, fra razze provenienti da mondi diversi. Tutto orientato alla semplicità, il gioco si avvale di miniature di 20mm (1/72) a favore di un ingombro e costi più contenuti.
Alle quattro razze di partenza, l’umana Terrax, e le due aliene, i Sarmath e i Torek, si sono aggiunti i Keladar e i Neo-Russian, già annunciate all’epoca della presentazione, ma solo ora disponibili. Dallo stesso Marco Besana apprendiamo che “i Keladar sono una razza di androidi senzienti con un alto grado di sviluppo. Tra le loro particolarità principali vi sono degli speciali elementi che possono rigenerare i modelli uccisi della propria squadra, possono creare dei piccoli nanoidi dai corpi dei morti nemici (grazie a delle armi nanocontaminanti) e hanno il loro "trasporto" costituito da segnalatori di teletrasporto che possono essere schierati ovunque sul campo di battaglia, per riposizionarsi da uno all'altro in ogni momento durante la partita.
I Neo-Russian invece si sono sviluppati in seguito ad una spedizione spaziale segreta, partita sotto ordine proprio dell'Unione Sovietica, e hanno per questo motivo mantenuto la loro fede nel sistema comunista, ignari nei decenni di quello che accadde sulla Terra. Tra le loro particolarità ci sono un basso livello tecnologico (rinforzano i veicoli con blindature aggiuntive anziché con sistemi di scudi energetici), una forte valenza di morale e disciplina e hanno armi particolari quali granate tossiche, mortai e postazioni di artiglieria tipiche dell'impostazione sovietica di guerra.”
Rimangono contenuti i costi: un esercito di base completo (Gruppo comando + 3 truppe + 3 supporti) costa circa 80 euro, e si conferma ampia la scelta di unità con cui specializzare il proprio esercito. Ma non è ancora tutto. Vogliamo chiudere con una primizia: la Nextar games sta lavorando per ampliare l’universo di Colonial Wars con un gioco tutto nuovo: Next:attacco alla Terra. Il periodo di riferimento in cui verrà ambientato è precedente all’esplorazione spaziale di Colonial Wars e la prima razza che vedrà la luce saranno i Torek, ma le affinità finiscono qui. Per precisa scelta editoriale i due giochi saranno distinti e incompatibili, a cominciare dalle miniature di 28mm, uniformate alla scala più diffusa. Anche le uscite successive saranno novità assolute, come nuovo sarà il regolamento che ambienterà Next: attacco alla Terra principalmente, appunto, sulla Terra. Rimarrà invariata invece la filosofia editoriale intesa alla semplicità di gioco con regole d’immediata comprensione.
Come per Colonial Wars, anche per Next: attacco alla Terra sarà mantenuta al 100% italiana tutta la filiera produttiva.
Non ci rimane che ringraziare Marco Besani per quanto ha voluto condividere con noi e fargli i migliori auguri per questa sua nuova avventura.