Quando si parla di Subbuteo, il termine leggenda non è né improprio né esagerato e gli anni '70 furono il periodo d’oro per il gioco che senza alcun dubbio, dopo il calcio balilla, resta la simulazione calcistica più famosa al mondo. A celebrare quel periodo magico inizia oggi Subbuteo La leggenda – Vintage Edition, una serie di uscite in edicola, curata dalla Gazzetta dello Sport. È una collana di squadre riproposte in versione Heavy Weight, la medesima prodotta negli anni ’70, dipinte a mano come fu per l’epoca, nelle livree delle compagini che del calcio giocato hanno fatto la Storia. Ma cos’è un’Heavy Weight? Per saperlo non ti resta che proseguire a leggere. Se già lo sai, allora, caro appassionato di calcio in punta di dito, sarà l’argomento stesso a condurti oltre.
Il Subbuteo è più che un gioco; è un vero e proprio fenomeno di costume che ha profondamente segnato più di una generazione, precisamente quelle che vissero la loro infanzia e adolescenza fra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’80, inizio dell’era dei giochi elettronici. Ma la storia inizia molti anni prima. Era il 1927 quando in Gran Bretagna uscì il Newfooty, ideato da William L. Keeling, a cui va il merito di aver inventato la meccanica del colpo a punta di dito, alla base del gioco del Subbuteo, da cui venne soppiantato definitivamente nel ’53. Nato nel 1947 per opera di Peter Adolph, il Subbuteo cominciò inarrestabile la sua diffusione in forza del grande fascino che 22 figurini sospinti da colpi a punta di dito su un panno verde, “calciando” un pallone, riuscivano a trasmettere simulando la medesima tensione di una vera partita di calcio. Teniamo presente che all’epoca non c’era internet, e il successo del gioco fu veicolato solo dall’efficacia delle sue caratteristiche e dall’intuizione dei distributori (da noi fu la famiglia Parodi) dei diversi Stati del mondo. Divenne dirompente appunto, dalla seconda metà degli ’60 per esplodere come fenomeno mondiale nel decennio successivo. Club, federazioni, tornei internazionali, classifiche, statistiche, fiorirono e rapidamente si strutturarono a guisa di quelle del calcio che anche sotto questo aspetto veniva imitato, dando vita ad una comunità tanto immensa e appassionata da riuscire a far sopravvivere il Subbuteo anche quando questo smise d’essere prodotto nel gennaio del 2000, dopo una continua contrazione di vendite e di materiale prodotto.
Ciò che caratterizza il gioco è, come abbiamo detto, il colpo a punta di dito impresso alle miniature per sospingerle sul campo. Tali miniature poggiano su una base semisferica che consente di essere colpita “ad effetto” facendola girare in eleganti evoluzioni per azioni spettacolari come, ad esempio, “dribblare” l’avversario. Negli anni la forma e il peso di tali basette è cambiata, a volte per prediligere il gioco ad effetto, altre per favorirne la stabilità. In questo susseguirsi di varianti si sono differenziati anche gli stili di gioco e, ad oggi, sono diverse le versioni e le aziende che producono simili materiali a sostegno delle tante comunità e associazioni ancora attivissime nel mondo. Sostanzialmente però sono raccolte in due grandi categorie: le leggere, LW (Light Weight), prodotte negli anni ’80, caratterizzate da un piatto d’appoggio ridotto a beneficio del gioco ad effetto, e le pesanti, HW (Heavy Weight) amate dagli appassionati per la loro precisione e, molto probabilmente, perché tipiche del periodo di massimo fulgore del Subbuteo. E a queste ultime la Gazzetta dello Sport dedica la collezione Subbuteo La leggenda – Vintage Edition. Una squadra a settimana, tra le più forti di tutti i tempi, a comporre una collezione di leggende del calcio, accompagnata da schede dettagliate per ripercorrerne la storia e per illustrare regole, trucchi e segreti di gioco. Ad arricchire ulteriormente le uscite ci saranno in omaggio porte, bandierine, panchine, arbitri, transenne e tutti gli accessori che negli anni hanno impreziosito il catalogo Subbuteo facendolo diventare uno scrigno di desideri, molte volte a prezzi inaccessibili ai più, per tutti i bambini del mondo. Ora, adulti, molti di loro possono rivivere quelle sensazioni grazie a questa apprezzabile iniziativa e magari incuriosire nuove leve a cui trasmettere questa passione.
Sul minisito dedicato, si può accedere a tutte le informazioni.