giovedì 26 Dicembre 2024

Carcassonne: dal freddo inverno ai mari del sud

Come i lettori di Gioconomicon ben sanno, alla fiera del giocattolo 2014 di Norimberga è stato presentato in anteprima il nuovo titolo della serie di Carcassonne (il nono, secondo i conti della Hans Im Glück ), Carcassonne: Schafe und Hugel (in pratica “Pecore e Colline”). Ce ne ha parlato il nostro Marco Signore, qualche tempo fa direttamente dalla manifestazione.

Negli ultimi tempi Klaus-Jürgen Wrede, l’autore del vendutissimo e premiatissimo Carcassonne, ha lavorato parecchio sulla sua creatura dalle uova d’oro producendone altre versioni per la gioia di giocatori e appassionati. Stiamo parlando, in particolare, della versione “invernale” del gioco base e di Carcassonne Mari del Sud; quest’ultimo pubblicato a fine 2013 in italiano dalla Giochi Uniti.

Ma quali sono le caratteristiche di queste recenti varianti di Carcassonne? Ecco qui qualche informazione in più!

Carcassonne Winter Edition e Carcassonne: Mari del Sud non sono espansioni, ma giochi indipendenti dal loro “papà”. Più precisamente, mentre l’edizione “invernale” della versione originale è sostanzialmente il medesimo gioco con una veste grafica differente; Carcassonne: Mari del Sud è un gioco con meccaniche che, pur se collegate strettamente all’originale, si discostano in alcuni aspetti peculiari.

Partiamo con la nostra analisi da Carcassonne Winter Edition. Il primo elemento di differenza che spicca rispetto al gioco originale è proprio la veste grafica; per l’appunto invernale. Le tessere del paesaggio, infatti, sono dipinte a mostrare vedute innevate: i campi sono coperti da un manto nevoso, i tetti e le mura delle porzioni delle città e dei monasteri sono spruzzati di bianco. Ma non solo. Osservando le tessere si possono scorgere tanti animali: orsi, cinghiali, corvi, volpi, cerbiatti e lupi. Una delle tessere, inoltre, ospita anche un bizzarro animaletto dal corpo di coniglio, le zampe da papero, la testa dotata di palchi ramificati da cervo e un bel paio di ali d’aquila! Che sia forse il cucciolo di drago dell’espansione “La Principessa e il Drago”? In realtà la creatura in questione prende vita dalla mitologia bavarese e porta l’intraducibile nome di Wolpertinger, ennesima versione di coniglio cornuto presente in diverse culture (in America ad esempio è noto come Jackalope).

In ogni caso, la presenza degli animali (compreso il fantastico cucciolo mostruoso) non hanno alcun ruolo nel gioco, le cui meccaniche ricalcano fedelmente la versione base di Carcassonne. Le tessere con gli animali sono complessivamente 12 e si aggiungono alle 72 tessere del gioco base per un totale di 84 tessere nella confezione.
La dotazione che troviamo nella scatola di Carcassonne Winter Edition si completa con i set di meeple nei cinque colori classici (rosso, blu, verde, giallo e nero). L’illustratrice di questa versione è la giovanissima e bravissima Anne Pätzke (classe 1982), che prende il posto di Doris Matthäus.

Decisamente diverso è invece Carcassonne: Mari del Sud, uscito a inizio dicembre 2013. Parte del progetto “Carcassonne Around the World”, questa versione del gioco di Wrede sposta l’ambientazione in una serie di atolli della Polinesia, modificando le regole base e la componentistica.

Le tessere, coloratissime, contengono diversi elementi del paesaggio tropicale. Le città sono sostituite da isole coperte da una vegetazione lussureggiante, le strade sono qui delle passerelle sopra l’acqua, i monasteri sono stati rimpiazzati da atolli sabbiosi dove si tiene il mercato locale all’ombra di capanne dai tetti realizzati con foglie di palma e i campi, infine, sono le aree di mare circostanti. Sulle tessere si trovano anche delle icone: banane sulle isole, conchiglie sulle passerelle, pesci e barchette sul mare. Nella scatola di Carcassonne: Mari del Sud si trovano gli immancabili meeple nei cinque colori che, stavolta, sono chiamati indigeni (con tanto di gonnellino sagomato). Ogni giocatore ha a disposizione solo quattro indigeni da piazzare sulla mappa modulare. Vedremo in seguito il perché. Completano la dotazione, le tessere Nave e i segnalini risorsa: questi ultimi sono deliziose riproduzioni in legno di banane, conchiglie e pesci in due dimensioni differenti (i segnalini piccoli hanno un valore “1”, quelli più grandi un valore “3”). Su ogni tessera Nave, infine, è riportata una diversa combinazione di risorse, che i giocatori devono raccogliere per soddisfare la richiesta e poter così prendere la tessera corrispondente, che offre un valore in punti vittoria più o meno alto in base alla difficoltà di reperire le merci richieste. Infine, troviamo un set di gettoni Barca in cartone

La meccanica di gioco di Carcassonne: Mari del Sud è identica a quella della versione originale con alcune differenze fondamentali.
Il gioco procede con la pesca di una tessera da parte del giocatore di turno e la sua collocazione sul tavolo per formare un paesaggio coerente. Gli indigeni possono essere piazzati solo sulla tessera appena pescata in una porzione di isola (raccoglitore di banane), su una passerella (cercatore di conchiglie) o sul mare (pescatore). Quando si completa un’isola, un percorso di passerelle o si chiude un tratto di mare, si ritira il proprio meeple, che torna ad essere disponibile per un nuovo posizionamento, e si prelevano dalla riserva un numero di risorse (banane, conchiglie, pesci) pari al numero delle icone presenti sulla sezione completata.

I pesci possono essere pescati anche senza dovere obbligatoriamente chiudere il tratto di mare. Se, infatti, si posiziona una tessera con sopra l’immagine di una barchetta che confina con un’area di mare dove è presente il pescatore, quest’ultimo sfrutta le reti dell’imbarcazione, preleva dalla riserva il relativo numero di risorse pesce e torna a disposizione del giocatore. Quando si usano le barche, però, è necessario coprire con un gettone Barca una delle icone dei pesci a significare che non potranno più essere sfruttati da nessuno fino alla fine della partita.

Prima di passare il turno, il giocatore verifica se tra le risorse a sua disposizione possiede la giusta combinazione per soddisfare la richiesta di una delle quattro tessere Nave scoperte. In caso affermativo, riporta nella riserva le risorse e prende per sé la nave che mostra un certo valore di punti vittoria. Il mercato (la versione tropical del monastero nell’originale Carcassonne) consente, invece, di scegliere una delle tessere Nave disponibili (ovviamente quella di maggior valore) senza restituire alla riserva comune le risorse.

La prima differenza che colpisce in Carcassonne: Mari del Sud rispetto al suo “genitore” è l’assenza di conteggio dei punti durante la partita. Il calcolo, infatti, si effettua solo alla fine, sommando il valore delle tessere Navi raccolte più un punto ogni tre risorse conservate e che non siano state scambiate con una tessera.

Seconda differenza importante è nel numero dei meeple a disposizione di ciascun giocatore. Non più otto di Carcassonne originale (di cui uno però viene usato come segnapunti), ma quattro. Durante il proprio turno, però, si può scegliere se riprendere in mano uno dei suoi meeple posizionati sulla mappa, invece di piazzarne uno sulla tessera appena pescata. In questo modo si ha sempre la possibilità di riutilizzare i propri indigeni, posti in zone che si rivelino poco interessanti durante la partita.

Una parola ancora sulla grafica, davvero piacevole, di questa versione: piena di colori e con un tratto opera dell’artista (illustratore e musicista) Harald Lieske, mentre la grafica della copertina è di Dennis Lohausen.
Dato che questa versione oceanica di Carcassonne introduce effettivamente delle differenze a livello di gioco (rispetto al “semplice” cambio di ambientazione della versione invernale) e dato che  Giochi Uniti lo ha localizzato e distribuito in Italia, aspettatevi presto una recensione più approfondita dei Mari del Sud su queste pagine.

Insomma, con questi due nuovi titoli, la già ampia famiglia di Carcassonne si arricchisce ulteriormente, fornendo nuovi spunti ai giocatori appassionati della creatura di Wrede. A puro titolo di completezza, ci pare opportuno riassumere le tante uscite di Carcassonne (suddivise in espansioni e mini espansioni), alcune disponibili solo in lingua tedesca e che possono essere approfondite nella pagina dedicata al gioco sul sito della Hans Im Glück.
Tra le espansioni ricordiamo Locande e Cattedrali, Commercianti e Costruttori, La Principessa e il Drago, La Torre, La Catapulta, Bazar Ponti e Castelli, Abbazie e Borgomastri, Il Conte, il Re e l’Eretico, Il Fiume
Tra le mini espansioni vanno citate sicuramente le sette pubblicate anche in italiano: La Miniera, Il Traghetto, Il Mago e la Strega, Il Brigante, Il Messaggero, Le Ali eCerchi nel grano. La più recente aggiunta alla famiglia di Carcassonne (che ha più figli della Famiglia Bradford) è il nuovissimo Carcassonne: Die Klöster. Si tratta di una mini espansione costituita da sei tessere che vanno a sostituire i monasteri della versione base. Le nuove tessere rappresentano delle famose abbazie tedesche. Su di esse si può posizionare un meeple come monaco tradizionale oppure come “abate” in posizione coricata. Alla fine del gioco, l’abate (che non può essere ripreso fino al termine della partita) conta un punto per ogni tessera adiacente all’abbazia, più uno per ogni tessera sulle file orizzontali e verticali che partono da essa.
Infine, tra le rielaborazioni, possiamo citare Carcassonne: Hunters & Gatherers di ambientazione preistorica, Carcassonne: the Castle realizzato da Wrede e Knizia nel 2003 e Carcassonne: the City … e sicuramente ce ne siamo dimenticati un bel po’ …

E siamo sicuri che tanti altri ne seguiranno: Carcassonne è ancora oggi il titolo di punta della Hans im Glück, non ci resta che aspettare di sapere quali saranno le prossime miniespansioni e quale la prossima località che ambienterà il secondo capitolo della linea “Carcassonne Around the World”.

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