domenica 29 Dicembre 2024

Il Gioco dell’anno 2014 – La sfida dei magnifici cinque

Secondo anno di vita per quello che è destinato a essere il premio ludico più prestigioso della nostra nazione! Dopo l’esordio dello scorso anno, il cui svolgimento si è comunque rivelato impeccabile, il Gioco dell’anno 2014 è giunto al suo primo, significativo risultato: la definizione dei cinque titoli finalisti. Inutile ripetere la filosofia del premio, che abbiamo già sintetizzato nel nostro omologo articolo del 2013, ma è opportuno richiamarvisi nella presentazione di questa rosa di prescelti. I titoli infatti sono, come vedrete, tutti e cinque perfettamente inseribili nel novero dei giochi gateway. Sono cioè titoli che si prestano perfettamente all’utilizzo da parte del pubblico generico e poco (o per nulla) avvezzo alla pratica ludica, rappresentando al contempo ottimi esempi di viatico al mondo del gioco di qualità. Ma non solo! Come vedrete dall’elenco, si tratta di titoli che alla loro uscita sono stati accolti ottimamente anche tra i gamer più navigati, e in più occasioni sono stati salutati come interessanti novità di rilievo.

Prima di passare all’elenco, è bene fare qualche ulteriore considerazione su questa seconda edizione.
Se da un lato il numero dei giochi iscritti non ha subito un incremento significativo (28 titoli quest’anno contro i 25 del 2013), la crescita della credibilità del premio è suffragata dalla presenza per questa nuova edizione di ben 11 editori diversi, a differenza dei 7 dello scorso anno.
I più matematici di voi avranno subito notato che questo significa una riduzione nella media dei giochi iscritti da ogni casa editrice. Infatti quest’anno la selezione operata dagli editori si è rivelata più oculata e consapevole, con il risultato che effettivamente l’elenco dei titoli in lizza presenta una grandissima maggioranza di giochi che a ragion veduta possono essere definiti come gateway.
Per un elenco completo dei titoli iscritti potete consultare la pagina ufficiale del Gioco dell’anno. Qui potrete anche notare una vera e propria impennata dei titoli iscritti nella sezione “Giochi di Ruolo”… ma di questo ne parleremo approfonditamente in un prossimo articolo, appositamente dedicato a quest’altra categoria.

E arriviamo finalmente alle cinque nomination! Da giugno ad agosto (mentre voi eravate in panciolle a godervi le vacanze!) ognuno dei nove giurati ha selezionato segretamente 8 giochi tra quelli iscritti. Al primo di ogni scelta sono stati assegnati 10 punti, 9 al secondo, 8 al terzo, 7 al quarto e 6 agli altri quattro. La somma dei voti ricevuti da ogni titolo ha poi determinato la seguente rosa dei finalisti (cliccate sui titoli per consultare le nostre recensioni complete):

Carcassonne Mari del Sud (autore: Klaus-Jürgen Wrede, editore: Giochi Uniti) Se foste l’autore di uno dei german game più famosi e venduti, e se lo aveste ormai così tanto espanso, che neanche il Big Bang… cosa vi resterebbe da fare? Elaborarne nuove versioni! Questo titolo, che fa parte della nuova collana Carcassonne Around the World, non è però una mera variante, ma una vera e propria innovazione! Tutta la semplicità e l’immediatezza di Carcassonne, in una versione rinnovata che  permette a 2-5 giocatori di effettuare partite in circa mezz’ora, offrendo l’ebbrezza strategica di un german game ma mitigandola con la casualità dell’estrazione delle classiche tessere, che in questa versione rappresentano isole, pontili e tratti di mare. La qualità dei materiali è riconducibile a quella dell’illustre predecessore della serie.

Il Piccolo Principe (autori: Antoine Bauza e Bruno Cathala, editore: Asterion Press) Che dire di questo titolo? Un racconto per ragazzi di un autore francese di culto sublimato in un gioco per 2-5 giocatori da due game designer francesidi culto. Considerando che in Italia Il Piccolo Principe ha sempre attratto un pubblico estremamente eterogeneo (anche quello più radical-chic)… beh, sembra che questo titolo abbia tutte le carte in regola per diventare un perfetto oggetto-regalo ed essere giocato da grandi e piccini! Aggiungetevi che il gioco, richiedendo di massimizzare i propri risultati e di minimizzare quelli altrui, offre partite brevi (meno di mezz’ora) ma intense e coinvolgenti, approcciabili anche con piglio strategico da gamer rodati!

La Boca (autori: Inka e Markus Brand, editore: Asterion Press) Questa coppia di coniugi game designer si contraddistingue per la capacità di introdurre in ogni loro gioco meccanismi e idee sempre particolari e originali. Questo La Boca non smentisce tale fama! Innovativo, ricco nei materiali, bello da vedere e divertente da giocare, riesce a coniugare le suggestioni del Tetris 3D con quelle delle vecchie costruzioni di legno (chi se le ricorda? esistevano prima dei Lego!) per offrire ai giocatori (da 3 a 6) un livello di coinvolgimento tale che diventa quasi impossibile trattenersi dal suggerire la soluzione agli avversari, solo per il gusto di completare lo schema in gioco. Si spiega in un batter di ciglio e le partite (durata variabile in funzione del numero di giocatori) si articolano in micro turni cooperativi a coppie in cui bisogna essere più veloci possibile per guadagnare il maggior numero di punti!

Otto Minuti per un Impero (autore: Ryan Laukat, editore: dV Giochi) Questo è un titolo che ha suscitato grosso scalpore tra gli appassionati: un gioco di civilizzazione che dura otto minuti? Beh… in effetti dura almeno il doppio (!) e in realtà è soprattutto di occupazione e conquista di territori… ma è maledettamente divertente e accattivante! I gamer lo considerano un filler incredibilmente strategico e profondo (per la sua categoria), i neofiti lo amano per la sua immediatezza e per quel flavour di Risiko che emana dalla sua mappa con sopra i territori da conquistare. Le regole snellissime e il package di ridotte dimensioni lo rendono un ottimo titolo “da asporto”, con cui fare facilmente azioni di proselitismo ludico tra amici, parenti e colleghi!

Steam Park (autori: Aureliano Buonfino, Lorenzo Silva e Lorenzo Tucci Sorrentino, editore: Cranio Creations) È il classico gioco Cranio! L’ambientazione è delirante (luna park per robot!), i materiali sono particolarissimi (giostre tridimensionali in cartoncino), le belle illustrazioni sono realizzate dalla disegnatrice di Dixit, e l’esperienza offerta è unica: essere un gestore di attrazioni del parco divertimenti di Roboburg. Tra i cinque nominati, questo è forse il gioco più impegnativo in termini di durata (da 60 a 90 minuti) e più limitato come range di giocatori (da 2 a 4). Però permette anche ai neofiti, grazie a un regolamento semplice e divertente, di affrontare un gioco gestionale, basato su un sistema facile e comprensibile.

Anche quest’anno è Asterion Press che piazza più titoli tra le nomination (due su cinque), sebbene in questa edizione non sia stato l’editore con il maggior numero di iscrizioni (le sue 3 proposte sono state superate dalla 4 di Oliphante e Schmidt Spiele e dalle 5 di Giochi Uniti).
E anche quest’anno Antoine Bauza si ritrova tra i finalisti del Gioco dell’Anno (come ricorderete, una nomination della scorsa edizione aveva riguardato il suo Tokaido).
Mentre nel 2013 ognuno dei 5 giochi finalisti risultava essere il frutto dell’impegno di un singolo game designer, quest’anno ben tre titoli sono firmati da due o tre autori. Lavori autoriali (individuali o di squadra) che sono stati svolti in diverse punti del nostro pianeta: dalla Germania alla Francia, dagli Stati Uniti all’Italia.

Lo scorso anno il vincitore fu un italiano, Paolo Mori con il suo Augustus.
E quest’anno, secondo voi quale sarà il cavallo vincente?
Diteci la vostra, in attesa della votazione finale della giuria, che si svolgerà a Lucca nella prima metà del mese di ottobre.

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