L’articolo della rubrica Spielraum che andiamo a condividere oggi è stato pubblicato originariamente lo scorso aprile dal giurato dello Spiel des Jahres Stefan Ducksch, nel pieno fermento delle discussioni su chi candidare alla vittoria dell’ambito premio. L’argomento affrontato è quanto mai attuale: come gestire l’orma eccessivamente grande numero di nuovi giochi che escono ogni anno ? La fiera di Essen è tra poco più di un mese e conta già più di 700 nuovi titoli in arrivo. I giurati dello SDJ non sanno ancora quali saranno iscritti al concorso, ma si preparano già a provare tutti quelli papabili.
Ma bastano queste precauzioni ad affrontare il “diluvio” di novità ?
Fino al collo: i giurati nel diluvio di novità di Stefan Ducksch
Riuscite ancora a vedermi? Sono quello lì dietro le scatole. Quelli sono tutti i nuovi giochi che ho ricevuto dalla scorsa estate e che voglio giocare fino alla riunione della giuria di metà maggio. A volte è utile essere alto 2 m e 6 cm. Quest'anno il diluvio di novità mi arriva fino alla gola. Per i colleghi e le colleghe della giuria più bassi di me è difficile in questi casi mantenere una visione d'insieme.
Normalmente ho almeno due gruppi di gioco fissi a settimana. A questi nel weekend si aggiunge spesso un altro appuntamento. Solo così riesco veramente a provare tutti i giochi. Nelle prossime settimane dovrò però necessariamente aumentare il ritmo, perché negli ultimi tempi i corrieri da me facevano la fila e i pacchetti si accumulavano uno dopo l'altro. Ogni gioco poi lo voglio provare in gruppi diversi e con un differente numero di giocatori. Da qui alla votazione avrò letto oltre 100 regolamenti e avrò spiegato ciascuno di essi più volte. A Norimberga il rappresentante di una casa editrice voleva sapere da un collega giurato se far parte della giuria comportasse molto lavoro. Sembra di sì. E beninteso: noi giurati lo facciamo a titolo volontario, ovvero nel nostro tempo libero.
Come dite? Non può funzionare? Beh… un po' di ragione la avete. La giuria chiede agli editori di spedire le novità entro fine marzo e promette di analizzare per bene i nuovi giochi. Però molti giochi arrivano solo durante il mese di aprile. In questo caso il tempo diventa poco, spesso troppo poco. Io non voto per giochi che non ho avuto abbastanza tempo per provare bene, perché voglio essere assolutamente sicuro con il mio consiglio. Il consumatore ha la certezza che i giochi consigliati dalla giuria sono stati controllati a fondo sotto ogni punto di vista. Quindi preferisco togliermi subito gli ultimi dubbi se un gioco funziona anche in cinque o in famiglie senza grande esperienza ludica. Un gioco arrivato in ritardo finisce nel prossimo giro e ce lo guarderemo per bene l'anno prossimo.
Potrebbe essere così semplice se le novità fossero distribuite in modo uniforme durante l'anno. Sarebbero ancora molti giochi, ma noi giurati potremmo organizzare meglio il nostro tempo. Invece tra luglio e settembre non arriva solitamente niente ( capita che ci asteniamo dal gioco in quelle settimane) e a volte tra febbraio e la prima settimana di marzo mancano i rifornimenti. Molti giochi arrivano proprio all'ultimo momento, così potrebbe sfuggirci qualcosa e sarebbe un peccato.
Per evitare che ciò accada la giuria lavora in modo connesso. Su internet discutiamo in gruppo le nostre esperienze coi nuovi giochi, svisceriamo se abbiamo ben compreso le regole e individuato i meccanisimi. Le esperienze degli altri giurati e giurate sono molto importanti: se da me un gioco non ha funzionato in due o tre gruppi e diversi colleghi raccontano disastri simili, allora è inutile che importuni altri gruppi. Meglio provare qualcos'altro nella speranza di trovare la prossima perla. Se invece i colleghi mi raccontano di eccezionali esperienze di gioco, allora dovrei ritirarlo fuori e verificare… o preoccuparmi finché non lo faccio.
Per avere in tempo una panoramica dell'annata ludica è necessario lavorare in modo intensivo sopratutto in autunno. La “SPIEL” a Essen è la più importante fiera ludica del mondo. Ogni ottobre qui escono centinaia di novità, prodotte appositamente per questa fiera e per il periodo natalizio che la segue. Il mio obiettivo è di provare entro fine anno almeno una o due volte ogni gioco uscito a Essen che possa essere rilevante per noi. Prima ci riuscivo entro fine novembre, ma il diluvio di novità cresce sempre di più.
Inoltre a Essen escono sempre più giochi complessi. Questi giochi hanno una durata maggiore ed il critico se ne accorge perché non riesce più a provare due o tre giochi nuovi a serata. E dopo due ore e mezzo passate a provare una novità non tutti i gruppi hanno voglia di riprovarla subito. Ci vuole quindi più tempo. Io sono contento quest'anno di esser riuscito a provare le novità di Essen entro inizio gennaio, o almeno quelle che gli editori mi hanno messo a disposizione.
C'è poi un altro punto che ha reso il lavoro della giuria più faticoso: dal 2011 assegniamo anche il premio “Kennerspiel des Jahres” per quelli che vogliono giocare più intensivamente e quindi leggono più regole e stanno seduti al tavolo più a lungo di quelli dello “Spiel des Jahres”. Questa è una cosa buona e importante, perché dopo oltre trent'anni molti consumatori che si fidano di noi sono diventati essi stessi giocatori appassionati e chiedono “di più”.
Quindi dobbiamo vagliare i gioco non per un solo premio, bensì per due. A dir la verità per tre, ma al Kinderspiel ci pensano le colleghe e i colleghi della “giuria blu”, altrimenti non ce la faremmo veramente più. Noi valutiamo quale gioco è adatto a quale riconoscimento e anche questo a volte non è affatto semplice: possiamo aspettarci che un gioco sia adatto a tutti e quindi possa appassionare quanta più gente possibile, indipendentemente dall'età, dal sesso e dalla loro esperienza ludica? O forse si tratta di un “Kennerspiel”, un gioco per il quale bisogna impegnarsi un po' di più per lasciarsi bloccare al tavolo per una o due ore? Alcuni giochi stanno proprio sul confine… e causano intense discussioni in seno alla giuria.
Mentre scrivo questo testo ci troviamo proprio in questa fase, metà aprile. Durante la settimana ho tre appuntamenti di gioco fissi, nel weekend gioco minimo per un giorno intero, spesso per due. La notte o al mattino (prima o dopo il lavoro) mi scambio informazioni ci colleghi in rete e confrontiamo le nostre esperienze di gioco. A fine aprile abbiamo una sessione informativa interna in cui notiamo i nostri personali favoriti dell'annata. Poi ho tre settimane scarse per la rifinitura: se diversi colleghi valutano molto bene un gioco che per me era mediocre, allora devo ritornarci sopra. Oppure, se a nessun altro sono piaciuti i miei stessi giochi, devo chiedermi che cosa ci sia di sbagliato nella mia lista.
Dopo la riunione di metà maggio il nostro lavoro non è comunque ancora terminato, anche quando abbiamo nominato tre giochi per premio e ne abbiamo consigliati altri. Prima della premiazione e della votazione che la precede dobbiamo provare intensivamente i nominati. Li proviamo quindi in nuovi gruppi. Controlliamo che non abbiamo problemi senza che noi gli introduciamo il gioco o gli spieghiamo le regole, perché alla fine anche quelli che si fidano di noi e comprano il gioco non avranno il nostro aiuto. Ce la devono fare da soli e si devono divertire.
Solo in estate finalmente termina il diluvio. Sistemiamo i nostri magazzini e le nostre cantine e facciamo spazio per la nuova ondata che arriverà in autunno. E respiriamo profondamente. Ma non pensate che non si giochi proprio più! E' il momento di tirare fuori i classici: giochi che avremmo sempre voluto giocare, ma che tra ottobre e giugno non riuscivamo a provare. Alla fin fine siamo anche noi giocatori!
(Articolo originale – traduzione a cura di Fabrizio Paoli)