martedì 5 Novembre 2024

dV Giochi scalda i motori per Essen e Lucca 2014

Siamo alle porte di quello che, forse, è considerato il periodo più caldo dai giocatori europei. Concentrati in poco meno di un mese, i due eventi di Essen e Lucca diranno già molto sulla direzione che prenderà l’annata ludica a venire e nessun produttore vuole lasciarsi sfuggire l’opportunità di ben figurare all’interno di queste importanti vetrine.
In questo dV Giochi non fa eccezione presentandosi ai box di partenza con numerosi titoli, pronti ad aggiungere “cavalli” al suo già prestante motore.  Non ci resta dunque che aprire il cofano e iniziare a esaminare le caratteristiche più importanti.

Iniziamo subito da un paio di novità che spiccano rispetto ai consueti target di riferimento della casa perugina: Bruges e Patchhistory, ovvero due corposi titoli più vicini ai gusti dei “gamer” che, crediamo, sanciranno l’ingresso (rigorosamente dalla porta principale) del produttore in questo settore di mercato.
Il primo porta la firma di Stefan Feld e metterà da 2 a 4 giocatori nei panni di mercanti nell’omonima cittadina belga del XV secolo, in competizione per il potere economico e sociale all’interno del tessuto urbano. Per ottenere questi obiettivi, ognuno dovrà assoldare lavoratori e gestire i propri fiorini in cassa per costruire case, arricchire la rete dei canali di navigazione, oppure per godere dei servigi di influenti personalità e per avanzare nella scala del prestigio sociale. Tutto questo facendo però attenzione a vari tipi di minacce (incendi, carestie, alluvioni, pestilenze e complotti) che immancabilmente si abbatteranno sui volenterosi imprenditori, arrecandogli danni di diverso tipo.
Il gioco ruota attorno alle carte che, a seconda di come vengono adoperate, permettono di svolgere tutte le azioni enumerate poco sopra, ma a dare pepe alla meccanica intervengono anche 5 dadi colorati che vengono lanciati a ogni turno e, oltre a distribuire equamente le minacce,  modificano il rapporto costi/benefici di alcune scelte di gioco, assicurando variabilità anche durante la singola partita. Alla fine di un certo numero di carte, la spunterà il giocatore col maggior numero di punti vittoria, dati dalla somma dei punteggi delle singole azioni, nonché di quelli ottenuti dall’aver conquistato (almeno una volta in un turno)  la maggioranza su tutti gli aspetti di gioco (ad esempio avere il canale più lungo o aver reclutato il maggior numero di personaggi etc…).

In Patchhistory, invece, il duo coreano Yeon-Min Jung e Jun-Hyup Kim permette ai giocatori (da 2 a 4) di riscrivere la storia. Ciascuno di essi, infatti, prenderà le redini di una civiltà nel tentativo di divenire quella a raggiungere il più alto livello culturale. Per ottenere questo obiettivo, ognuno dovrà provvedere alla cura del proprio stato, operando numerose scelte durante lo svolgimento della partita, articolata su diversi turni raggruppati in 3 ere storiche.
In estrema sintesi, a partire da una capitale, ogni giocatore dovrà espandersi, amministrare il proprio territorio in termini di produzione risorse, popolazione e costi di mantenimento e gestire i rapporti con le civiltà vicinanti, che potranno oscillare tra l’instaurazione di una fiorente rotta commerciale, alla devastazione della guerra.
Come altri titoli dello stesso tipo, Patchhistory affianca meccaniche diverse per coprire le varie fasi di gioco. Dopo un’asta iniziale per l’acquisto delle tessere territorio, cui fa seguito una interessante fase di espansione tramite piazzamento delle tessere acquistate, si arriva a un ricco e complesso step gestionale nel quale, utilizzando le proprie risorse (materiali e politiche), si dovranno scegliere le migliori azioni (di politica interna ed estera) nell’intento di massimizzare l’ottenimento dei punti cultura nel breve e nel lungo periodo. Alcune di queste azioni porteranno, nel momento successivo, a dover svolgere dei negoziati o condurre delle guerre con le civiltà avversarie, mediante meccanismi di scelte segrete e di maggioranze. Infine, ognuno raccoglierà i proventi del proprio impero e pagherà i costi di sostentamento dei propri lavoratori. Alla termine di ogni era, in aggiunta, tutte le civiltà dovranno pagare per mantenere i privilegi dei propri “fiori all’occhiello” (leader e meraviglie architettoniche) e indire una votazione per ottenere punti cultura aggiuntivi, mediante un interessante mix di maggioranze e puntate tra tutti i vari giocatori. Al termine della partita, chi avrà totalizzato più punti cultura sarà il vincitore.
Il nome del gioco nasce dal sistema di posizionamento delle tessere territorio che, andando in parte a sovrapporsi, cambieranno i livelli di produzione delle risorse e influiranno anche su altri fattori durante la partita. Di fatto, il nostro impero sarà un patchwork di colorate tessere sovrapposte in cui solo gli spazi visibili hanno influenza.

Sempre in tema di novità, è sicuramente da menzionare Flex, che insieme al fratellone Flex XL, sancisce l’esordio della casa produttrice anche all’interno del panorama dei giochi di destrezza. L’idea di Thomas Liesching è fondamentalmente quella di un rompicapo classico nel quale i giocatori dovranno riprodurre varie combinazioni di forme e colori, piegando le parti del puzzle. Ci saranno sfide a vari livelli di difficoltà e si potrà anche unire assieme i due puzzle in una stimolante modalità combi.

Se da un lato tenta l’approccio a nuovi segmenti di mercato, la dV Giochi non dimentica però di giocare nuove partite in campi per loro più abituali, proponendo 3 interessanti titoli più orientati alle famiglie e ai casual gamers: Dark Tales, Hoshi Battle e Playa Pirata.

Il primo, opera di Pierluca Zizzi con l’artwork curato da Dany “Magic” Orizio, è una battaglia a suon di personaggi, oggetti e maledizioni derivanti dall’immaginario fiabesco, ma reinterpretati in ottica “dark”.
In ogni partita, da 2 a 4 giocatori dovranno a turno giocare le carte notte in loro possesso e gli oggetti disponibili, per combinarne nel miglior modo gli effetti e massimizzarne così il guadagno in termini di punti vittoria. Ulteriori bonus ed effetti speciali, durante e alla fine della partita, sono stabiliti da una coppia di carte ambientazione estratte a sorte durante la fase di preparazione e, alla fine, chi avrà più punti vittoria sarà il vincitore. A questo titolo “padre” viene affiancata già una prima espansione: Biancaneve, che non modifica lo svolgimento di gioco, ma aggiunge nuove carte e oggetti tratti dalla fiaba omonima, riletta sempre in chiave gotica.

In Hoshi battle, Angelo Nikolaou ci farà dono dei sorprendenti poteri degli Yokai (spiriti della tradizione nipponica) per poter combattere duelli tra gli eroi che evocheremo e poter esiliare quelli degli avversari. In ogni partita, due giocatori (si può giocare anche in più di 2, ma le sfide saranno sempre 1 contro 1) potranno scegliere una carta eroe e una carta duello (tra quelle a loro disposizione a inizio partita) e iniziare una frenetica sfida di velocità e colpo d’occhio, utilizzando una sola mano per lanciare continuamente il dado in loro possesso all’interno di un’arena di corda, e tentare di “colpire” l’avversario (ovvero toccargli la mano) come conseguenza del risultato dei lanci. Ovviamente ciascun giocatore godrà di particolari vantaggi dati dalle carte scelte per la battaglia, ma in ogni caso, se si viene colpiti due volte la propria creatura viene eliminata dal gioco (insieme alla carta duello giocata) e si dovrà proseguire la battaglia scegliendo una nuova coppia di carte. L’ultimo a rimanere in gioco, cioè a possedere ancora eroi vivi, sarà proclamato Yokai Supremo e vincerà la partita.
L’ultima novità è Playa Pirata, ovvero il titolo vincitore del concorso Gioco Inedito  assegnato lo scorso anno a Lucca Comics & Games (lo ricorderete con il titolo provvisorio “Pirati in Vacanza”).

In Playa Pirata di Luca Bellini, da 2 a 4 giocatori saranno pirati alle prese con alcuni effetti negativi del progresso, ovvero il sovraffollamento delle spiagge da parte dei turisti. Per tenere al sicuro i loro tesori dalla masnada di bagnanti, quindi, saranno costretti a sotterrarli e a proteggere i terreni circostanti usando teli da mare. All’inizio ogni giocatore dovrà giocare coperta una carta tesoro e successivamente, a turno, dovrà scegliere se piazzare altri tesori dalla sua mano a faccia in giù, oppure usufruire dei poteri speciali delle carte pirata per poi, obbligatoriamente, iniziare a coprire quelli in tavola (massimo 2 diversi in un singolo turno) con le carte telo da mare. Appena finiranno i teli da mare, la partita terminerà e vincerà il giocatore che avrà totalizzato più punti grazie alla combinazione di tesori rivendicati.

Dato che senza solide fondamenta ogni costruzione, per quanto accattivante, rischierebbe di essere irrimediabilmente fallace, prima di salutarci dobbiamo necessariamente menzionare The valley of shadows. Se al solo nominare dV Giochi il vostro pensiero va dritto a viali polverosi e scontri tra  misteriosi tipi in stivali e speroni, allora la nuova espansione di Bang! è giusta per voi. Proveniente da un’esclusiva per la Repubblica Ceca, questa versione internazionale arricchirà ulteriormente le possibilità di gioco, portando i nostri cowboys nella misteriosa Valle delle Ombre e mettendoli di fronte a tornado e serpenti a sonagli, ma facendogli anche provare il brivido del contatto con un fantasma.

Siete pronti a questa scorpacciata di novità? Di sicuro le scelte non mancano e, siamo sicuri, che anche grazie alle nuove direzioni intraprese, il pubblico di dV Giochi sta per diventare ancora più vasto.

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