Eccoci arrivati a settembre, mese un po’ sonnacchioso e dal retrogusto amaro, data le fine delle ferie di molti di noi e i conseguenti rientri a lavoro. Da tre anni a questa parte però questo periodo presenta un evento che, siamo sicuri, risveglierà dal torpore molti di noi riattivando a pieni giri la nostra passione ludica. Siamo infatti giunti all’ultimo tratto che ci separa dalla premiazione del Gioco dell’Anno e in particolare, proprio poco fa, è stato diramato l’elenco dei finalisti tra i quali sarà assegnato il premio il prossimo 23 settembre…
Il premio, che si sta sempre più configurando come un punto di riferimento nazionale per le produzioni ludiche di qualità, appare aver superato la crescita vertiginosa caratterizzante la seconda edizione e sembra in una fase di assestamento. Infatti, durante la canicola estiva, i giurati hanno dovuto vedersela con 29 titoli presentati da 12 case editrici diverse. Da un rapido raffronto con quanto emerso lo scorso anno (28 titoli provenienti da 11 editori), è evidente come ci si stia lentamente avvicinando a un equilibrio tra la “forza produttiva” delle case editrici nostrane, il target di riferimento del premio e il livello qualitativo atteso dalla giuria.
Riguardo agli ultimi due punti, al netto degli aspetti tecnici analizzati (per i quali vi rimandiamo all’articolo che presentava la prima edizione del premio), è bene sempre rammentare come la principale discriminante affinché un titolo possa essere inserito tra i finalisti, è la sua capacità di rappresentare una possibile “porta d’ingresso” tramite la quale il pubblico esterno possa venire a contatto con questa nostra amata realtà. Fatta questa premessa, è chiaro come titoli blasonati e obiettivamente di qualità, possano non comparire in questa lista, perché manchevoli del suddetto carattere di gateway.
Vi rimandiamo infine al sito ufficiale per ogni curiosità circa l’elenco completo dei candidati in cui, al solito, compaiono anche i giochi di ruolo che però tratteremo in separata sede, dato che a brevissimo saranno annunciati anche le nomination di questa categoria.
Ma ora, bando alle ciance! E’ arrivato il momento di svelare (in ordine alfabetico) i nomi dei finalisti.
Colt Express (autore: Cristophe Raimbault, editore: Asterion Press) Vero mattatore delle scorse manifestazioni, nonché vincitore del prestigioso Spiel des Jahres 2015, questo titolo consente a 2-6 giocatori di darsele di santa ragione nell’arraffare quante più ricchezze possibili, durante un assalto al treno. Una fortissima ambientazione e lo splendido aspetto dei materiali, compresa l’originale rivoluzione 3D dell’area di gioco, sono i suoi due principali assi nella manica. Non si creda però che il tutto si esaurisca qui! Le meccaniche hanno infatti un cuore di selezione delle azioni che necessita un’attenta pianificazione delle mosse, cosa che può suscitare interesse anche nei giocatori più “scafati”.
Dark Tales (autore: Pierluca Zizzi, editore: DV Giochi) La splendida arte di Dany Orizio è stata messa al servizio di un gioco da 2 a 4 persone che si sfideranno in un tourbillon di effetti tra il magico e l’onirico, allo scopo di raggiungere il maggior numero di punti vittoria. In Dark Tales, l’ambientazione fiabesca rivisitata offre un'ottima scenografia a un titolo che, pur nella sua semplicità, offre interessanti combinazioni di carte che sortiscono risultati diversi a seconda delle situazioni di gioco. In più, l’alternanza delle fasi di giorno e notte arricchisce ancora di più le possibili strategie, dando profondità al tutto senza per questo appesantire l’esperienza di gioco.
Rush & Bash (autore: Erik Burigo, editore: Red Glove) Prendete una bella porzione di Super Mario Kart e aggiungete un’abbondante dose di Wacky Races. Mescolate poi con quel pizzico di unicità targata Red Glove e otterrete questo pazzo gioco di corse da 2 a 6 giocatori in cui non c’è mai la certezza di vincere se non dopo aver tagliato il traguardo. Le furbe meccaniche fanno sì che tutti saranno sempre in gioco fino alla fine e che non sarà mai detta l’ultima. La simpatia della grafica e la semplicità di comprensione delle meccaniche permettono a tutti, anche quelli con scarso background ludico, di gareggiare da subito. Le infinite combinazioni delle piste e degli elementi scenici, così come la possibilità di gareggiare in campionato, offrono però anche longevità e divertimento sufficiente anche per attirare giocatori più esperti.
Splendor (autore: Marc André, editore: Asterion Press) Cosa dire di questo gioco che non sia già stato detto? In questo titolo da 2 a 4 giocatori, abili mercanti, dovranno avere occhio lungo e accaparrarsi le migliori gemme per poter suscitare l’interesse dei più famosi nobili venuti in visita. In Splendor i bellissimi materiali partecipano attivamente a rendere il concept di gioco (la collezione dei giusti gettoni e carte), veramente a portata di tutti. Il colpo d’occhio rende molto agevole e rapido decidere la prossima mossa, ma ciò non toglie che questa vada adeguatamente scelta in funzione di una strategia mirata all’ottimizzazione delle proprie risorse. Facile dunque capire come il lavoro di Marc André abbia avuto ottimi riscontri anche nella nicchia dei gamer più incalliti.
Vienna (autore: Johannes Schmidauer-König, editore: Schmidt Spiele) L’editore teutonico, molto attento anche ai canali distributivi nostrani, ci porta questo titolo di dadi e selezione azioni, ambientato nella Vienna dell’800 in cui da 3 a 5 viveur dell’epoca si contenderanno il prestigio della fervente città. Il gioco è basato sulla selezione delle azioni possibili a fronte del lancio di dadi. Strizza l’occhio a Kingsburg, ma mantiene una caratteristica di sequenzialità durante la fase dello svolgimento delle azioni. Nonostante appaia un filo più articolato degli altri finalisti, promette di essere facilmente assimilabile e dai tempi di gioco molto contenuti.
E’ sempre Asterion sul gradino più alto del podio in termini di finalisti presenti (2) nonostante, ancora una volta, non sia stato l’editore ad aver iscritto più titoli in assoluto. Quest’anno ha guidato la Schmidt Spiele con 5 titoli di cui, come avete potuto notare, uno arrivato al rettilineo conclusivo.
Ancora una volta, la leva autoriale parla sostanzialmente Italiano, Francese e Tedesco, ma stavolta tutti gli autori sono alla loro prima finale, al contrario di quanto avvenuto per Antoine Bauza lo scorso anno il quale, tra l’altro, ebbe la meglio con il suo Il Piccolo Principe.
E quest’anno chi sarà incoronato Gioco dell’Anno 2015?
In attesa che la giuria emetta il suo verdetto non esitate a dirci la vostra!