Siamo prossimi al rush finale per il concorso del gioco di ruolo dell’anno, da pochi minuti sono stati rivelati i tre finalisti che si contenderanno la più alta posizione del podio: Drizzit il Gioco di Ruolo, Fate Core e Numenera.
La sfida a suon di dadi che recentemente è stata riproposta in una nuova veste, non ha mancato di attirare l’interesse di editori e il favore del pubblico, come testimoniato dal notevole successo nelle partecipazioni della passata edizione. Nell’anno in cui si temeva un feedback negativo sul numero di pubblicazioni, come effetto naturale di un 2014 veramente prolifico in fatto di uscite a livello worldwide (prima su tutte la quinta edizione di Dungeons & Dragons) dobbiamo invece registrare un’inflessione minima che sfata il timore e che fa bene sperare per un conclusione dell’anno solare ancora più ricca. Analizzando i titolo iscritti alla competizione poi, vediamo come le produzioni si siano fatte più ricche e curate, facendo registrare un innalzamento del tasso di qualità generale delle produzioni che a conti fatti, caratterizza la competizione corrente come evolutivamente superiore a quella passata, evidenziando come il concorso impari da se stesso, puntando ad un consolidamento della sua autorevolezza. L’andamento del mercato infatti, ben si riflette nelle adesioni al concorso che toccando la dozzina (solo uno in meno dello scorso anno), vanno a coprire in maniera completa l’offerta riscontrabile sugli scaffali, digitali e fisici, del nostro paese. Giova ricordare che il concorso ammette solo manuali completi o “core”, come vengono definiti dagli addetti ai lavori, quindi non supplementi o ambientazioni, perciò anche quest’anno i giudici sono stati chiamati ad esaminare un invidiabile line up di giochi che siamo sicuri abbia procurato loro non pochi grattacapi per definire le nomination, che adiamo a vedere nel dettaglio:
Drizzit il Gioco di Ruolo (di Bigio, Minig4m3s Studio, 3-6 giocatori, Età: 13+, prezzo consigliato: 25,00€) direttamente dalle strisce webcomic di Luigi “Bigio” Cecchi nasce il primo gioco di ruolo 100% italiano che scala le vette della rinnovata competizione del Gioco di Ruolo dell’Anno. Basato sulle gesta di Drizzit, il personaggio fantasy, dissacrante e parodistico che fa il verso al famoso e quasi omonimo eroe descritto nella Trilogia degli Elfi Scuri ambientata nei Forgotten Realms, questo gioco si propone come alternativa goliardica e solare all’approccio cupo e serioso di molti gdr d’ispirazione high-fantasy. Non è un caso infatti, se il gioco stesso risulta essere una versione parodistica dei giochi di ruolo classici così come il personaggio da cui prende nome lo è per gli eroi della narrativa di genere. Il regolamento eredita qualche elemento dal sistema d20 ma si evolve in una direzione originale (basato sul d12) e grazie anche al suo approccio semplice e immediato, tipico delle prodizioni Minig4m3s, già dal lancio ha subito riscontrato un ottimo successo, avvicinando al gioco gli appassionati delle strisce, che hanno potuto creare storie dello stesso tono umoristico e ricco di nonsense che ha determinato il successo del fumetto.
Fate Core (di AA VV, Dreamlord Press, 3-6 giocatori, Età: 12+, prezzo consigliato: 35,00€) pubblicato inizialmente nel 2003 e rinnovato con un Kickstarter di successo nel 2013, Fate Core è un gioco di ruolo che rompe gli schemi e si configura come un vero e proprio framework di sviluppo per sessioni personalizzate. Le sue meccaniche rivoluzionarie, rilasciate al pubblico secondo la licenza Creative Commons, gli hanno fatto scalare le classifiche di vendita negli Stati Uniti e gli hanno fatto ottenere riconoscimenti importanti soprattutto per quanto riguarda le meccaniche. Il sistema infatti, inserendosi nella categoria dei gdr impropriamente definiti “generici” (ovvero privi di un setting predefinito), permette ai giocatori di collaborare nella creazione di storie animate da protagonisti capaci e fortemente motivati che affrontano esperienze drammatiche, mirabolanti o squisitamente pulp. Questo approccio fluido basato sul concetto di “aspetto” e supportato dall’utilizzo dei dadi “fudge”, permette un’estrema personalizzazione delle partite ed un coinvolgimento dei giocatori nella manipolazione degli elementi immaginari. La versione italiana di Fate è stata realizzata attraverso una campagna di crowdfunding lanciata dalla neonata Dreamlord Press di Bologna che continua a supportare il gioco con uscite regolari.
Numenera (di Monte Cook, Wyrd Edizioni, 2-5 giocatori, Età: 13+, prezzo consigliato: 49,90€) irrompe sulla scena dei gdr nel 2012 portando una ventata di novità sul mercato mainstream diventando in poco tempo uno dei cinque giochi di ruolo più venduti negli Stati Uniti. L’accoppiata tra un designer di successo e un progetto innovativo ha permesso al gioco di ottenere importanti riconoscimenti tra cui un Origins e ben sette Ennies solo nel 2014. A solo un anno di distanza dalla pubblicazione in lingua originale la Wyrd Edizioni, che aveva già collaborato con Cook in passato, ha tradotto e portato nel nostro paese questo gioco che fa dell’immediatezza e del piacere dell’esplorazione uno dei suoi punti di forza. Classificato come gioco science-fantasy che da libro spazio alla creatività dei giocatori, Numenera offre un’esperienza di gioco orientata a “resource management” ed implementa meccaniche all’avanguardia che spezzano il legame con la tradizione del genere che stava da qualche tempo soffrendo di immobilità. La versione italiana è impreziosita da una versione boxed che è risultata tanto apprezzata dall’autore di Watertown da essere stata proposta anche negli States, un esemplare caso di esportazione di idee di successo. Da Numenera è stato estratto e generalizzato il motore di gioco, il “Cypher System”, che sta dando i natali a nuovi prodotti ludici.
Come accaduto lo scorso anno, concorrono al titolo due produzioni internazionali ed un outsider agguerrito ma che questa volta, ha un dna tutto italiano e che rende onore all’impegno nazionale su questo fronte. Possiamo anche notare come questi titoli, pur mostrando radici e ispirazioni meccaniche molto diverse, condividono quella tendenza alla semplificazione e al rinnovamento che sta diventando il leitmotiv del game design ruolistico degli ultimi tempi.
Non resta che attendere i pochi giorni che ci separano dall’annuncio ufficiale del vincitore (il prossimo 23 settembre) e magari provare a sperimentare di persona questi tre titoli che, a prescindere da chi occuperà il gradino più alto del podio, sono ottimi giochi che non mancheranno di divertire e magari sorprendere, sia i giocatori neofiti che quelli più incalliti.