martedì 24 Dicembre 2024

Ritorno al Futuro – La DeLorean sfreccia verso i giochi del domani

Oggi, 21 ottobre 2015, Marty McFly dovrebbe irrompere sulla sua DeLorean nel nostro futuro. Un futuro fatto di auto volanti, vestiti strani, e skateboard GEV. Beh, almeno gli skateboard GEV li stanno costruendo, ma in compenso abbiamo anche i selfie. OK, Back to the Future! Nel 1985 uscì un film con Michael J. Fox e Christopher Lloyd che è diventato un culto, con due seguiti ed una valanga di fans: Back to the Future, Ritorno al Futuro, appunto. Il mondo ludico, tuttavia, non è mai stato seriamente attratto da questo brand, tanto è vero che ad una ricerca approfondita, i titoli dedicati a questo cult senza tempo di Robert Zemeckis si contano sulle dita di una mano…

Già nel 1985, e poi di nuovo nel 1990, vennero pubblicati due giochi con il titolo Back to the Future. Entrambi sono dei semplicissimi tira-e-muovi da famiglia, senza particolari innovazioni o spunti interessanti e, tutto sommato, nemmeno tanto “ambientati”. Il primo è stato pubblicato in Inghilterra dalla Smiths Crisps, un’azienda che in genere produce snack (il che è tutto dire), ed è basato solo sul primo film; il secondo, invece, esce per la Movie Licensing Games, e si basa sull’intera trilogia, ma non offre sensibili miglioramenti a livello di gameplay rispetto al predecessore. In entrambi i giochi si tirano i dadi, ci si sposta, si raccolgono eventualmente carte, e si arriva ad un punto finale od una condizione di vittoria per finire la partita.

Sempre in termini di “giochi per nulla ambientanti”, non sono mancati negli anni i classici rebrand dei titoli mass market, come il Monopoly di Ritorno al Futuro con le pedine DeLorean e Overboard, o lo Yahtzee con il lancia dadi a forma di flusso canalizzatore.

Dobbiamo attendere il 2010 perché la Looney Labs (Chrononauts, Batman Fluxx, Adventure Time Fluxx) producesse un gioco di carte con il brand Back to the Future che fosse più interessante di un banale roll-and-move basico. Back to the Future: The Card Game della Looney Labs, tuttavia, è semplicemente il motore di Chrononauts con qualche aggiunta per “ambientare” il gioco. L’idea non è del tutto da condannare, in fondo Chrononauts era già di per se un apprezzabile gioco sui viaggi nel tempo (ristampato 4 volte in due edizioni) e ogni carta, per quanto scarna dal punto di vista grafico, è ricca di citazioni della trilogia. Nonostante questo, il risultato finale non fa urlare al miracolo e i giudizi raccolti in patria non hanno spinto nessuno a tradurlo in altre lingue diverse dall’inglese. Probabilmente il “difetto” peggiore del gioco della Looney Labs è il fatto che i personaggi interpretati dai giocatori non esistono nel film; tuttavia alcune meccaniche sono abbastanza “tematiche”  (p.es. il fatto di dover “rubare” la locomotiva agli altri giocatori), mentre altre tendono a far ristagnare un tantino la partita, che in alcuni casi arriva ad essere pure troppo lunga per un gioco di carte “casual” come Fluxx o Chrononauts.

Insomma, finora niente di eccitante per noi giocatori amanti delle vicende di McFLy e Doc Brown. Eppure possiamo dire che l’avvento di Marty in questo giorno piovoso del 2015 ci porta buone notizie: infatti la IDW games (Pirates of the 7 Seas , The X-Files) ha annunciato l’uscita nel 2016 di Back to the Future: An Adventure Throught Time, che sarà un  gioco di carte ideato da Ben Pinchback e Matt Riddle (gli autori di Fleet, per intenderci).
Purtroppo a parte il titolo, abbiamo relativamente pochi elementi riguardo al gioco, sintetizzati da una preview pubblicata su BGG. In questo nuovo Back to the Future, i giocatori avranno una loro mano di carte, ed in ogni turno potranno spostarsi con la DeLorean in una delle tre epoche del gioco (1955, 1985, 2015), di volta in volta scegliendo uno dei personaggi a disposizione – ogni personaggio fornisce un’abilità speciale per quel turno – e cercando di risolvere carte evento spostandosi nel tempo (usando due risorse: Tempo ed Energia). La partita finisce quando tutti gli eventi di due epoche su tre sono stati risolti. Gli eventi valgono punti, e presumibilmente chi avrà più punti a fine partita sarà il vincitore.
Uno dei fattori più interessanti e tematici del gioco è che, siccome esiste il Ripple Effect, cioè il fenomeno per cui eventi nel passato influenzano il futuro, quando si gioca una carta in un’epoca, occorre poter giocare carte nascoste agli altri giocatori (dal lato del dorso) che “coprano” le epoche successive per impedire paradossi temporali: se ad esempio voglio giocare una carta nel 1955, per farlo devo poter giocare altre due carte coperte, una che “connetta” lo spazio tra il 1955 ed il 1985, e l’altra quello tra il 1985 ed il 2015. Naturalmente, gli eventi del 1955 valgono più punti di quelli del 2015, perché sono più difficili da completare. Inoltre, se in un turno un giocatore non può giocare carte, può pescare una carta “Torre dell’Orologio”, che gli fornirà punti Tempo e punti Energia, rendendo quindi utile anche un turno che sembrerebbe non avere invece sbocchi.

Da queste premesse il gioco sembra decisamente ben ambientato, ed anche molto ben congegnato, quindi potremmo chiedere a Marty di portarcene una copia – o più facilmente aspettare l’anno prossimo per giocarlo.

Come nota finale a questa forzatamente breve carrellata ludica su Back to the Future, val la pena riportare la presenza della DeLorean come promo nell’espansione del noto Colt Express, presentata allo Spiel di Essen appena concluso, e che avuto davvero un ottimo tempismo. Magari la data sul display della DeLorean era sbagliata solo di alcuni giorni, dopotutto.

 

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