Come sempre da 38 anni a questa parte, la notizia delle candidature dello spiel Des Jahres scatena accese discussioni tra giocatori e operatori, che provano a trovare nella rosa di titoli finalisti una chiave di lettura nel modo di selezionare i giochi della giuria.
Forse proprio per aiutare a comprendere meglio l’operato dei giurati, da diversi anni il presidente di giuria, Tom Felber, accompagna l’annuncio dei finalisti con un commento a questa selezione e all’intera annata ludica. In linea con lo scorso anno, dove venivano fortemente criticati componenti poco curati e sistemi di gioco non rifiniti, quest’anno il dito viene puntato principalmente contro i regolamenti, mal tradotti o addirittura incomprensibili..
Commento del Presidente dello “Spiel des Jahres” all’annata ludica 2016
“Abbiamo una lista” – Dopo un processo di valutazione lungo circa dieci mesi ed un conclave di tre giorni è giunto il momento: per la trentottesima volta la giuria di critici dello “Spiel des Jahres” presenta ad un pubblico interessato ai giochi una selezione di titoli straordinari. L’obiettivo delle nostre raccomandazioni ed nomine e ancora una volta quello di condensare l’annata in una quantità comprensibile di giochi di elevata qualità, che allo stesso tempo rappresentino una varietà quanto più grande possibile di diversi sistemi di gioco. Il nostro desiderio è infatti che ogni persona che gioca possa trovare nella lista almeno un bel gioco per i suoi gusti ed esigenze.
Quest’anno consigliamo 24 giochi suddivisi nelle tre note categorie, distinte per colore: blu indica i giochi per bambini, che vengono scelti da una giuria separata. Il colore rosso indica i giochi per tutti e l’antracite si rivolge alle persone che hanno già qualche esperienza nell’apprendere ed utilizzare i regolamenti dei giochi.
La giuria dello “Spiel des Jahres” e “Kenner spiel des Jahres”, composta da nove persone, ha elencato un totale di 14 giochi sulle loro liste. L’origine dei giochi è nuovamente molto internazionale. Come in passato, accanto alle tradizionali meccaniche, sono presenti sistemi di gioco sorprendenti, nuovi e originali. La giuria ha selezionato alcuni giochi di comunicazione e diversi giochi cooperativi e c’è un’importante tendenza verso giochi che raccontano storie.
Nel settore dei giochi per intenditori la giuria ha gratificato con una nomination due sistemi di gioco innovativi, che hanno quasi qualità letterarie. “Pandemic Legacy” e “T.I.M.E. Stories” sono entrambi sfide cooperative, che non possono essere superate nel classico ambito di una singola partita serale. È quasi come se il principio delle serie TV fosse stato trasferito al tavolo da gioco: storie profonde vengono sviluppate nell’arco di svariate partite. Il gioco “Pandemic Legacy” poi muta continuamente, quasi come un organismo. Il tabellone e le regole cambiano giocandoci. In “T.I.M.E. Stories” dei viaggiatori nel tempo devono superare delle missioni avventurose e risolvere degli enigmi in manche successive. Entrambi i giochi contengono delle sorprese narrative, che si “consumano” e quindi non possono essere ripetuti all’infinito come nei giochi classici. Tutto il contrario il terzo gioco nominato, “Isle of Skye”, che invita per whisky e pecore sulla nota isola scozzese. Benché sia stato pubblicato molto presto nell’anno, l’esperienza di molte ripetute partite ha mostrato che il gioco non invecchia.
Risolvere enigmi e decifrare codici sono temi presenti anche in altri gioco nella lista dei giochi raccomandati. Inoltre con “Codenames”, “Agent Undercover” e “Krazy Wordz” la giuria sottolinea l‘esperienza comunicativa anche in gruppi numerosi. Nei due giochi nominati con “Codenames” nella categoria “Spiel des Jahres”, ovvero”Karuba” e “Imhotep”, tutti sono coinvolti contemporaneamente non ci sono lunghi tempi di attesa. Dal punto di vista tematico, i tre giochi nominati ci portano in un servizio segreto, in una spedizione esplorativa nella giungla e sul cantiere dei monumenti dell’antico Egitto. Non passa inosservato nelle liste, che un classico editore di giochi per bambini come Haba appaia improvvisamente nel settore dei giochi per famiglie, mentre editori principalmente noti per giochi complessi producano oggi anche giochi per bambini.
Nella lista dei giochi antracite la giuria onora con “7 Wonders Duel” un gioco per sole due persone, che come “Pandemic Legacy” o il gioco di dadi “Qwinto” (consigliato nella lista rossa) appartiene ad una famiglia di giochi già esistente. In “Blood Rage” sorprende la discrepanza tra l’aspetto esterno marziale e l’effettiva atmosfera nel gioco. Con “Mombasa” invece è finito nuovamente nella lista un gioco che per il suo grado di difficoltà sta un livello ancora più su dei giochi che possono ambire ad una nomination tra quelli per intenditori.
Non in tutti casi la giuria ha considerato valide l’età e la durata indicate dall’editore, ovvero in quei casi in cui queste non corrispondevano alla reale esperienza di gioco. Vogliamo poi ricordare che la giuria valuta anche i regolamenti. Si nota chiaramente che alcuni editori attribuiscono un elevato valore ad un regolamento ben scritto e organizzato. Altri giochi sono stati considerati così straordinari, che la giuria ha ignorato con clemenza piccole mancanze nel regolamento. Tuttavia anche quest’anno buoni giochi hanno dovuto essere scartati a causa di regolamenti incomprensibili. Spesso regolamenti strutturati e formulati in modo subottimale da editori stranieri non vengono corretti nella traduzione, ma semplicemente adottati così come sono. Un’altra importante scoperta: secondo quanto la giuria ha potuto osservare, l’elettronica e la digitalizzazione ancora non riescono a sfondare nel settore del gioco da tavolo.
Davanti a noi ci sono ancora due mesi emozionanti: chi tra i tre nominati si assicurerà il titolo di “Spiel des Jahres” e “Kennerspiel des Jahres” verrà deciso lunedì 18 luglio 2016 a Berlino, in cerimonia di premiazione , che verrà nuovamente trasmessa in streaming live. Fino ad allora buon divertimento nel giocare.
Tom Felber
Presidente “Spiel des Jahres”
(Articolo Originale – traduzione a cura di Fabrizio Paoli)