martedì 24 Dicembre 2024

La Morte Nera: distruggere pianeti per gioco

Non è una luna, quella”. Tutti ricordano le parole di Obi Wan Kenobi quando il Millennium Falcon si avvicina per la prima volta alla Morte Nera nel campo di asteroidi che fino a poco prima era il pianeta Alderaan. Probabilmente questa frase è una delle più citate della storia del cinema, e non a torto: era la prima volta che si vedeva sullo schermo un’arma di distruzione di massa così potente e devastante come la stazione da battaglia voluta dal Grand Moff Tarkin. La stessa stazione da battaglia la cui genesi sarà, a partire da domani, ancor più chiara a tutti i fan di Star Wars che si stanno preparando alla visione di Rogue One: A Star Wars Story,il nuovo film della saga in arrivo domani nei cinema di tutto il mondo…

La storia della Morte Nera (nel film originale “Death Star”) è lunga e piena di variazioni, ed esula dagli scopi di questo articolo; tuttavia, un minimo di background per questo colossale distruttore di pianeti è d’uopo, anche se l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney ha comportato un radicale cambiamento di molte delle storie, una volta note come Expanded Universe (EU), e ora chiamate Legends. L’idea di una super-arma capace di stabilire una volta e per tutte che l’Impero era imbattibile, è attribuita al Grand Moff Wilhuf Tarkin, espressa nella Dottrina di Tarkin, una strategia di governo basata sul terrore e sulla potenza più che sulla diplomazia. In seguito, tuttavia, Lucas mostra i piani di costruzione della Morte Nera già nei computer geonosiani (ne L’Attacco dei Cloni) e poi sosterrà che durante La Vendetta dei Sith la Morte Nera sarebbe già in costruzione; ancora, un episodio della serie animata Clone Wars è dedicato al Generale Grievous che cerca di recuperare cristalli per il super laser, l’arma principale della Morte Nera. Il film che sta per uscire nelle sale cinematografiche in tutto il mondo, Rogue One, porterà probabilmente qualche altro cambiamento all’origine di questa gigantesca stazione spaziale mobile, in seguito anche ai romanzi Tarkin (2014) e Catalyst: A Rogue One Story (2016), anche se verrà incentrato sulla sottrazione dei piani di costruzione all’Impero, eventi che porteranno poi alla battaglia di Yavin IV mostrata nell’episodio IV di Guerre Stellari, Una Nuova Speranza. Si, decisamente un bel po’ di confusione.

L’idea di una stazione da battaglia supercorazzata e capace di distruggere pianeti, è stata un colpo di genio della sceneggiatura di Star Wars e ha portato una rivoluzione vera e propria nella fantascienza. Va detto che non siamo esattamente di fronte a una novità: basti pensare alla Doomsday Machine vista nel sesto episodio della seconda serie di Star Trek: The Original Series. Tuttavia nell’immaginario collettivo è l’idea di Lucas che ha fatto presa più di ogni altra nella storia delle super armi della fantascienza (per curiosità, la Morte Nera si piazza nona nella lista delle armi più popolari della storia del cinema; al primo posto c’è naturalmente la spada laser dei Jedi e dei Sith). Un oggetto così potente dal punto di vista militare, ma anche popolare, non poteva non essere rappresentato nei giochi da tavolo e quindi in questo breve articolo ne vedremo diversi esempi.

Naturalmente, non possiamo che cominciare dai giochi dedicati a Star Wars. Nel classico titolo per famiglie Guerre Stellari (Editrice Giochi), lo scopo era proprio quello di aiutare i quattro eroi ribelli a fuggire dalla Morte Nera e affrontare i caccia TIE per riportare i piani della stazione da battaglia alla base ribelle sulla luna di Yavin IV – non a caso il titolo originale del gioco è “Star Wars: Escape from the Death Star”. Il gioco in sé era naturalmente molto semplice, ma riusciva a rendere – almeno per noi novelli fan della saga appena uscita (il gioco originale è del 1977, ed esce in Italia nel 1978) – l’atmosfera del film in maniera egregia. Anche lo scontro coi TIE era abbastanza elementare, gestito da uno spinner piuttosto rudimentale, ma era quanto ci bastava per rivivere le avventure degli eroi della Ribellione (personalmente, però, io già tifavo Impero).

Nel 1987 la West End Games pubblica la prima edizione di Star Wars: The Roleplaying Game, che con le sue numerosissime espansioni costituisce una delle fonti primarie dell’EU (o Legends, fate voi). Uno dei supplementi di questo eccellente gioco di ruolo è proprio il Manuale Tecnico della Morte Nera, localizzato in italiano da Stratelibri, che fornisce un bel po’ di dati e statistiche di gioco sulla super stazione di Tarkin. L'editore americano sfrutta al massimo (e alla grande) la licenza Lucas, tanto è vero che pubblicherà altri due giochi, stavolta da tavolo, che hanno a che fare con la Morte Nera: il primo è Star Warriors (1987), probabilmente il miglior simulatore di scontri tra caccia nell’universo di Star Wars mai concepito, in cui c’è l’immancabile trench run, ovvero l’attacco nel canale equatoriale della Morte Nera. L’altro è Escape from the Death Star (1990), un collaborativo estremamente difficile (personalmente non ho mai vinto una partita) in cui si deve riuscire a fuggire dalla Morte Nera con i quattro eroi ribelli del film. Il primo gioco è in realtà un solo scenario, ma rende decisamente bene l’atmosfera della scena clou di Una Nuova Speranza, forse uno dei più  bei momenti di battaglia sci-fi della storia del cinema; il secondo è un titolo validissimo, che risente poco della data di pubblicazione e rende alla perfezione l’idea dell’evasione dalla più sorvegliata stazione militare imperiale – ripeto: è molto, molto difficile, ma anche per questo rappresenta una sfida valida ancora oggi, tra i collaborativi.

La Morte Nera viene ripresa anche nel gioco di carte collezionabili di Star Wars della Decipher (1995), in cui era possibile battersi in diversi ambienti della stazione spaziale in questione e anche scontrarsi per prenderne il controllo (viene inserita come Sistema nella prima espansione A New Hope del 1996); nel 2000 esce l’espansione Death Star II che è focalizzata invece sulla nuova Morte Nera (quella in costruzione durante la battaglia di Endor nel film Il Ritorno dello Jedi). Il gioco era ben concepito, uno tra i primi a utilizzare il mazzo come indicatore dei danni (quindi più venivi danneggiato, meno carte ti restavano), che in più comprendevano quelli da attrito, cioè quelli subiti a causa di stress, danni collaterali, incidenti, e stanchezza. Il tutto rendeva il titolo divertente e molto rapido, pur essendo un collezionabile con tutti i difetti (ed i pregi) del caso. Va menzionato, ovviamente, che la Wizards of the Coast ha prodotto (2002) un gioco di carte collezionabili dedicato a Star Wars (principalmente basato sulla nuova trilogia), in cui la Morte Nera è naturalmente citata nell’espansione del 2003 Battle of Yavin.

Senza dubbio, uno dei giochi più ricercati dai collezionisti è Star Wars Epic Duels (2002) della Hasbro, un boardgame in cui si possono formare team con personaggi presi dalle due trilogie e darsele di santa ragione in diverse arene, una delle quali è naturalmente la Death Star. I giocatori potevano quindi far duellare Darth Maul contro Han Solo davanti al trono imperiale della stazione da battaglia. Il gioco era semplice come meccaniche, ma molto coinvolgente e purtroppo ora si trova solo sulla community di eBay statunitense e, in genere, anche a prezzi decisamente alti.

Restando tra i giochi ufficiali, naturalmente si devono citare quelli della nuova detentrice della licenza, la Fantasy Flight Games. La Morte Nera è citata naturalmente in Star Wars: Empire vs Rebellion (2014), localizzato in Italia dalla Giochi Uniti con il titolo Star Wars: Impero contro Ribellione, un gioco di carte per due persone meccanicamente basato sul vecchio Cold War: Cia vs KGB. Anche in X-Wing(2012, localizzato dalla Giochi Uniti), il gioco di miniature che simula gli scontri tra caccia di Star Wars, è possibile combattere la battaglia di Yavin IV, complice la presenza di un tappetino di gioco dedicato che raffigura appunto la famigerata “trincea” del canale equatoriale della Morte Nera. Tuttavia è in Rebellion (2016, localizzato dalla Asmodée Italia) che la Morte Nera diventa davvero protagonista: in questo titolo per 2/4 giocatori l’Impero parte con la prima Morte Nera già sul tabellone e può costruire la seconda, portando la giusta devastazione ai ribelli e ai sistemi traditor… ehm, portando il terrore nella galassia.

Anche Hasbro, dalla sua, ha prodotto nuovi giochi che hanno la Death Star come protagonista o anche solo comprimaria. Il nuovo Risk Star Wars (2015) vede infatti i ribelli impegnati a distruggere la potente stazione da battaglia mentre l’Impero cerca di fermarli. Ben diverso dal classico Risk, questo nuovo prodotto ricorda molto di più un altro grande classico da collezione per i fan di Star Wars, il fantastico Queen’s Gambit (1999); nella versione Black Series (che i fan di Star Wars conoscono bene per la finezza dei dettagli), Risk Star Wars include anche la miniatura della Morte Nera, che nella versione base del gioco, è invece rappresentata da una pedina in cartoncino.
A novembre è invece uscito nei negozi statunitensi Clue: Star Wars edition, che a differenza del Cluedo normale non vedrà i giocatori impegnati a risolvere un crimine, ma a controllare gli eroi ribelli che devono localizzare i piani della Morte Nera e uscire dalla stazione da battaglia.

Ma la Morte Nera non opprime solo i pianeti della galassia lontana lontana che tutti conosciamo ed amiamo: la potenza di una super arma capace di distruggere un pianeta in un unico colpo di laser, è stata naturalmente una vera e propria “sirena” in senso omerico per i giochi di fantascienza. Per esempio, in Twilight Imperium (Fantasy Flight) è possibile costruire una stazione da battaglia chiaramente ispirata alla Morte Nera – d’altronde nelle note sul gioco presenti nella prima edizione, lo stesso Christian Petersen ha apertamente dichiarato di aver voluto fare un gioco ispirato a Star Wars. In uno dei migliori titoli di miniature della Games Workshop (purtroppo presto consegnato all’oblio da parte della casa di Nottingham), Battlefleet Gothic, la fazione del Caos poteva schierare il mostruoso Planet Killer, anch’esso comparabile alla nostra simpatica Death Star.

E che dire delle Sfere e soprattutto dei Cubi Borg di Star Trek (giocabili in Star Trek Attack Wing della Wizkids)? Certo, a livello di potenza non sono identici alla Morte Nera, ma sono chiaramente sulla stessa lunghezza d’onda. Anche la notevole serie Babylon 5 ha la sua Morte Nera, che può in teoria essere schierata nel gioco di miniature della Mongoose Publishing A Sky Full of Stars; anzi, ne ha due: il Planet Killer dei Vorlon, e la Death Cloud delle Shadows. Il primo ha proprio una sorta di “super laser” in pieno stile Morte Nera, mentre la seconda riesce “solo” a devastare completamente la superficie di un pianeta, rendendolo inabitabile.

La scelta, quindi, non è affatto poca: anzi, abbiamo un bel po’ di titoli da spulciare, quando saremo usciti dal cinema dopo aver visto Rogue One, e ci sarà venuta voglia di rivivere le fantastiche avventure che George Lucas ha portato nella nostra vita con Star Wars!

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