In un momento storico che, per concitazione e assembramento di nuovi operatori, può essere ascritto ad uno dei periodi più fervidi per il settore ruolistico nel nostro paese, giunge la notizia probabilmente più attesa dagli appassionati di GDR: la quinta edizione di D&D, padre dei giochi di ruolo nonché titolo ancora in vetta nelle classifiche di vendita e gradimento, verrà tradotto e distribuito in lingua italiana, con un’operazione commerciale su scala globale (si parla di 8 lingue) che vede in prima linea la Gale Force Nine, sussidiaria di Battlefront Group, collaborare con Asterion/Asmodee Italia.
Richiesto a gran voce, atteso spasmodicamente, ora finalmente arrivato. Più di due anni sono passati da quando Dungeons & Dragons, il gioco di ruolo che ha iniziato una intera generazione di giocatori all’hobby, è tornato con la quinta edizione a far parlare di sé imperversando sui tavoli di mezzo mondo e riportando il gioco di ruolo nell’immaginario collettivo. Sin dal giorno del suo primo annuncio, in ogni occasione in cui la Wizards of the Coast si è presentata al pubblico nostrano, la domanda sul “se” e sul “quando” sarebbe uscita la versione in italiano è stata senza dubbio la più ricorrente. Nonostante la disponibilità solo in lingua inglese, il gioco ha comunque conquistato una buona fetta di pubblico anche nel Bel Paese: la barriera linguistica non ha impedito al brand equity di settore, di essere giocato in tutto il paese e di far sviluppare il nuovo circuito di gioco organizzato, tra cui spicca l’evento Epic di Lucca Comics & Games che vedrà a breve una nuova tappa al PLAY di Modena. Il desiderio di vedere D&D nella lingua di Dante tuttavia, non è mai scemato ma anzi, la possibilità di giocare nella nostra lingua probabilmente abbatterà l’ultimo ostacolo che finora ha bloccato la dilagante passione per questo gioco alle edizioni precedenti.
Due anni di attesa dunque, tempo che la Wizards non ha mai completamente giustificato, lasciando che le speculazioni viaggiassero dalla mancanza di partner editoriali adeguati, alla volontà di coordinare un difficile lancio internazionale, alla possibilità di realizzare una versione 5.x dedicata al mercato estero, alla necessità di analizzare più attentamente i mercati stranieri per pianificare strategie di marketing mirate, fino all’attesa di una ripresa economica del settore che giustificasse un simile investimento. Il motivo reale per l’attesa probabilmente non lo sapremo mai con certezza o forse, più semplicemente e visto l’epilogo, possiamo ritenere che sia un insieme delle ragioni espresse (e che molti hanno ipotizzato), alle quali va aggiunta la considerazione che l’ultimo D&D è ormai un prodotto maturo, “a prova di mercato” si potrebbe dire, tra altro, recentemente insignito dell’inserimento nella Strong’s National Toy Hall of Fame statunitense.
Il sodalizio con Asterion/Asmodee Italia potrebbe non stupire, soprattutto chi ha tenuto sott’occhio i movimenti di questo editore, dalla fortissima posizione sul mercato, una grande visibilità nelle fiere e festival di settore, dove ogni anno mostra i muscoli con invidiabili line-up, infrastrutture espositive e una rete di eventi locali dedicati al gioco come gli Asmodays. Ricordiamo che Asterion, trova proprio nel gioco di ruolo le sue origini e che vanta nel suo staff diverse eccellenze nello sviluppo di manuali di GdR. Inoltre, la nascita recente del circuito di gioco organizzato Asmoplay, ha reso l’azienda di Correggio uno dei candidati ideali per il trattamento di un marchio cosi famoso e, sicuramente, impegnativo.Nelle dichiarazioni che hanno seguito quelle di John-Paul Brisigotti, CEO di Battlefront Group, Massimo Bianchini e Luca Cattini, country manager di Asterion/Asmodee Italia, hanno confermato la forte volontà di proporre nel nostro paese l’intera produzione di questo storico brand e la volontà, già ribadita con i recenti annunci su Star Wars: The Force Awakens, la distribuzione di 7th Sea e dei manuali di casa Wyrd, di rafforzare e modernizzare il mondo ludico italiano, magari accompagnando una nuova generazione di giocatori come fece in passato la mitica scatola rossa.
Tanto i fan storici del gioco, quanto i nuovi giocatori in attesa di un gioco dall’elevata riconoscibilità sociale (si parlava insistentemente di un film per il cinema), recentemente tornato nell’immaginario collettivo e nella cultura di massa per le citazioni in serie tv di successo come Stranger Things, potranno sperare di avere tra le mani un prodotto, anzi, una linea di prodotti, dalla qualità pari all’originale (forse superiore se l’edizione conterrà tutti i chiarimenti regolistici emersi successivamente). La prima occasione per approfondire con l’editore il percorso della la linea editoriale italiana di Dungeons & Dragons è fissata per l’imminente PLAY di Modena, dove si svolgerà una conferenza moderata dalla redazione di Gicoconomicon.net in cui il pubblico potrà scoprire le modalità di quest’opera di localizzazione e porre le prime domande ad Asmodee.
Non resta che attendere per sapere come si svilupperà nel dettaglio questo piano di lancio, quali differenze, se ci saranno, verranno introdotte nelle edizioni locali ma soprattutto quando potremo accantonare il “magic missile” per tornare al caro vecchio “dardo incantato”.