domenica 17 Novembre 2024

A Lucca Comics & Games il primo convegno degli autori italiani di gdr

Puntuale e attesa come il Natale, la prossima edizione di Lucca Comics & Games si sta avvicinando, agitando gli animi e le aspettative tanto del pubblico quanto degli operatori di settore. Quest’anno poi, la kermesse dove nascono e si realizzano i sogni dell’interno fandom italiano e internazionale, adotta un tema portante che ancora di più rispetto alle atre edizioni, travalica i limiti nazionali: il “Made in Italy”. Infatti, a dispetto di quella che può sembrare una celebrazione della creatività e della capacità imprenditoriale prettamente interna, rende invece manifesto come il patrimonio italiano, già ampiamente apprezzato all’estero in altri settori, si stia affermando anche in campo ludico, perfino in un settore di nicchia come quello dei giochi di ruolo, dove fino a qualche anno fa sembrava se non impensabile, quantomeno difficile, l’esportazione di competenze e produzioni.

Davanti alle sfide vinte e a quelle prossime ad essere affrontate in questo senso, tra le quali ricordiamo il successo internazionale di autori come Maggi e Nepitello, non ultimo attraverso la nuova edizione del GDR Lex Arcana, non stupisce che l’organizzazione di Lucca C&G abbia patrocinato un convegno tra gli autori di giochi di ruolo italiani. La scena infatti ha raggiunto una certa maturità, un sensibile passo avanti che possiamo misurare, considerando come al festival siano previsti più di 60 titoli collegati ai gdr, riscontrando che le iniziative italiane sulle piattaforme di crowdfunding prevedono sempre più spesso anche la lingua inglese, constatando come alcuni editori, tra cu GGStudio e Need Games, abbiamo lanciato linee di prodotti indirizzate nativamente al mercato estero e, infine, assistendo alla costante nascita di nuovi editori (circa due nuovi publisher ogni anno) e di autori italiani che trovano spazio presso di loro.

Dagli atti preliminari del convegno, emerge come il numero dei giochi di ruolo che vedono il coinvolgimento diretto di autori italiani sia passato dai dodici del 2012 ai ventisette del 2018, una situazione così dinamica, produttiva e scevra da sentori di shakeout (almeno per il momento), che viene da domandarsi se sia possibile riconoscere uno stile, una via, una specificità prettamente “Made in Italy” anche nel gioco di ruolo. In un settore cresciuto, inevitabilmente, all’ombra del mondo anglosassone, estrare il genoma mediterraneo e quindi redigere una sorta di manifesto del gdr italico è l’ambizioso obiettivo di questo convegno, che ricordiamo, si svolgerà a partire dalle 10 di mercoledì 31 ottobre, presso la sala conferenze dell'Indie GdR Palace, in via S. Paolino n°103 a Lucca.

A vedere il programma e i relatori, possiamo anticipare che chi deciderà di partecipare al convegno (che è aperto al pubblico) potrà apprezzare una ricostruzione della scena, passata e contemporanea, effettuata direttamente da chi ha contribuita a costruirla: personalità come Andrea Angiolino, un nome che non ha bisogno di presentazioni, Vania Castelfranchi tra gli autori di Elish, un rivoluzionario gioco di ruolo degli anni ’90 (esempio di come sia esistita un’avanguardia nel game design anche da noi) e Gilbert Gallo, autore di gdr e instancabile promotore del Made in Italy anche oltre i confini della festival. Tra i relatori che arricchiranno la discussione poi, figurano autori che coprono per intero il settore, spaziando dai gdr indipendenti, all’imprenditoria, dal larp al crowdfunding, con sortite nel mondo dei boardgame. In ogni caso, chi non potrà partecipare in prima persona potrà reperire successivamente una raccolta degli atti del convegno che si configura come un vero e proprio lavoratori creativo.

Un incontro di ampio respiro dunque, un momento di confronto e discussione che segna un primo traguardo per il game design italiano ma soprattutto, un evento che può rafforzare l’identità nazionale (in barba ad una eventuale fuga di cervelli) e la costruzione di un network autorale sempre più solido, in grado di diffondere con efficacia maggiore, la cultura ludica in un pubblico di giocatori che non accenna a diminuire.

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