Nella notte di ieri ci ha lasciato Piero Cioni, un amico della nostra redazione e un autore di giochi stimato da tutti. Dopo una dura lotta che tra le molte prove lo aveva visto tornare in Italia per sottoporsi a una nuova terapia, il male ha avuto la meglio e se l’è portato via.
La notizia ci ha colpiti nel profondo, con Piero perdiamo una persona solare, allegra, disponibile e gentile con chiunque, che fosse un amico, un collega o uno sconosciuto appena incrociato.
Piero è stato la perfetta incarnazione dello spirito del gioco, che pervade chiunque operi nel settore: autore, creativo, editore o anche semplice giornalista ludico. Perché Piero godeva del piacere di regalare sorrisi, attraverso i giochi che inventava o anche semplicemente durante le occasioni di incontro con gli altri. Quando presentava i suoi giochi conduceva dei veri show, pieni di ironia e leggerezza, ma anche ricchi di un’umiltà che è sempre più raro trovare in giro.
Piero era anche l’incarnazione dello spirito del giocatore, era appassionato di un hobby che fa dello stare insieme, in armonia e spensieratezza, la chiave di volta del suo essere praticato.
Come autore di boardgame, Piero è stato tra quelli che hanno maggiormente sofferto del trend di parossistica produzione che caratterizza il nostro mercato. Un trend che trasforma ogni nuova uscita in una lotteria per l’identificazione del miglior momento di lancio, affinché il gioco possa godere dell’attenzione che merita, pena l’oblio dopo poche settimane. Titoli come Daimyo, Dakota e soprattutto Magestorm, erano giochi che avrebbero sicuramente meritato una maggiore attenzione del pubblico e dell’industria.
Ma Piero non si è mai perso d’animo, e mentre conduceva una carriera di successo nell’industria videoludica ha continuato a elaborare prototipi senza sosta. L’ultimo titolo lo ha pubblicato con Queen Games, nel 2016: World Monuments. E siamo sicuri che se ieri non ci avesse lasciato, presto avremmo sfogliato quel suo nuovo gioco di ruolo, ambientato nell’universo di Magestorm, che ci mostrò solo pochi anni fa, mentre i suoi occhi, come sempre, brillavano per l’emozione.
La nostra redazione manda un caloroso abbraccio ai familiari di Piero e invita tutti voi a recuperare almeno uno dei suoi giochi e divertircisi: è il modo migliore che abbiamo per celebrare lui, i suoi sorrisi e le sue fantastiche idee. Riposa in pace, Piero.