martedì 12 Novembre 2024

Mord im Arosa

Misterioso delitto in un albergo ludico

Cosa vorrà mai dire il titolo stravagante del nuovo gioco di Alessandro Zucchini, edito dalla casa Tedesca Zoch Verlag? Niente di più facile: andate su Google Translate e scoprirete che in tedesco vuol dire “Morte all’Arosa”.
Se vi fosse ancora poco chiaro, allora avete proprio bisogno di un po’ di aiuto, e di leggere questa breve recensione relativa all’ultima creazione dell’autore modenese, già creatore di Palatinus e Lucca Città, e vincitore con quest’ultimo del premio a Lucca 2004 come miglior gioco inedito…

  • Titolo: Mord Im Arosa
  • Autore: Alessandro Zucchini
  • Editore: Zoch Verlag
  • Genere: Family game
  • Numero Giocatori: 2-6
  • Durata: 30 minuti
  • Dipendenza dalla lingua: Nulla
  • Illustratori: Tobias Schweiger

Ad Essen, in Germania, si svolge una delle più importanti fiere mondiali dedicate al mondo del gioco non elettronico. Proprio ad Essen uno degli alberghi dove si può trascorrere la notte si chiama “Arosa”. Ed è proprio all’Arosa che sono stati rinvenuti non uno ma ben due corpi assassinati. E voi siete i sospetti, ma anche gli investigatori!

Un albergo in una scatola
Se il nome vi incuriosisce non può lasciarvi indifferente neanche la forma della scatola: un cubo! Un cubo che è diviso internamente in due dalla minimale plancia traccia-indizi a formare due prismi triangolari: in uno dei due c’è spazio per i cubicini di tutti i giocatori e dei due cadaveri, nell’altro si possono posizionare una nell’altra le scatolette di cartone che formano i piani… e il pozzo dell’ascensore dell’Arosa.

  

Per essere un bravo investigatore ci vuole orecchio
Di maniere per scoprire il colpevole ormai se ne sono viste molte, ma Mord Im Arosa è basato su un concetto innovativo e sfrutta pienamente uno dei cinque sensi, spesso tralasciato dai designer di giochi. Si parla dell’udito! Sì, avete sentito bene: l’udito è il senso da utilizzare per vincere in Mord Im Arosa e per scoprire chi sia l’assassino di turno.

Il setup è molto rapido: basta costruire una torre di otto piani composti da scatoline di cartone che si fanno più piccole mano a mano che si sale di piano. Ogni piano ha un foro al centro del pavimento, esattamente in corrispondenza del foro del piano precedente, andando a creare quello che, utilizzando la terminologia del gioco, è il pozzo dell’ascensore.

Per scoprire il colpevole avete bisogno di trovare indizi, e per trovare indizi avete bisogno di ascoltare bene quello che succede.

Le meccaniche del gioco (quelle dell'orecchio dovrebbero essere già note) sono semplici: all’inizio della partita i due cadaveri, rappresentati dai classici cubicini di colore rosso, vengono fatti cadere dall’alto all’interno del pozzo dell’ascensore, seguiti da due cubicini per ogni colore dei giocatori. Dopo aver ascoltato i rimbalzi per i vari piani, i giocatori a turno devono indicare il livello in cui pensano si trovino i cadaveri, e sollevarlo facendo attenzione a non far crollare i piani più alti. Nel caso siano presenti cubetti rossi, vengono tolti e messi in una plancia traccia-indizi. In caso i segnalini non siano presenti, il giocatore dovrà inserire un nuovo indizio del proprio colore, facendolo cadere nel pozzo dell’ascensore.

Trovati i cadaveri, si avvia la seconda fase di gioco: in questa fase i giocatori indicano il piano dove pensano siano presenti degli indizi che incriminano gli avversari (i cubicini del loro colore) e dopo averlo dichiarato, verificano se hanno indovinato sollevando il piano relativo. Anche in questa fase, se il giocatore ha indovinato posiziona i cubicini dell’indiziato sulla plancia traccia-indizi, in corrispondenza del piano in cui l’ha trovato, altrimenti deve inserire nel pozzo dell’ascensore uno dei suoi indizi. Ogni volta che si scopre un piano, tutti i cubi presenti che non sono stati indicati come indiziati vengono presi e, dopo aver ricomposto l’Arosa, fatti ricadere all’interno del pozzo dell’ascensore. Oltre a scovare indizi degli altri, è anche possibile nascondere i propri, con meccanismi simili a quelli indicati precedentemente.

Ai più attenti amanti delle statistiche si paleserà subito la distribuzione non uniforme dei risultati: trovare indizi in alcuni piani è decisamente più raro rispetto a trovarli in altri (a voi l’individuazione di quali siano i più frequenti). Sebbene questa caratteristica renda meno frequente l’accesso ad alcuni piani dell’Arosa, tende in ogni caso a non sbilanciare il gioco (la distribuzione è identicamente distribuita per tutti i giocatori).

Alla fine della partita, che termina quando un giocatore non ha più indizi o quando sulla plancia traccia-indizi ci sono 10 cubicini, gli indizi che saranno caduti sullo stesso piano, o in piani vicini a quelli dove sono rinvenuti i cadaveri, avranno un peso maggiore.
A questo punto il giocatore di cui si trovino più indizi sarà decretato l'assassino, quello di cui se ne troveranno di meno il vincitore.

Non si è mai troppo piccoli per indagare
Mord Im Arosa è un gioco adeguato alle famiglie, ma può essere anche utilizzato come ottimo “filler” per gli hardcore gamer che vogliono prendersi una pausa dai complicati calcoli del "german game" di turno. Sebbene la scatola riporti 10 anni come età minima consigliata, il gioco sembra adatto e coinvolgente anche per bambini di età inferiore.

Un unico consiglio: non giocatelo in caso di rumore di sottofondo troppo elevato (per esempio alla fiera dei giochi di Essen).

Quindi?
Supportato da un regolamento semplice, il gioco risulta piacevole e scorrevole sin dalle prime fasi. La vera innovazione, e ciò che lo rende peculiare, è la meccanica legata all’ascolto degli indizi e la deduzione da essa innescata. La stessa semplicità del gioco ne può ridurre la longevità agli occhi dei giocatori più incalliti, orientandolo verso un pubblico più ampio della ristretta nicchia dei giocatori "seri".

PRO
La rapidità delle partite e la semplicità del regolamento.
Facile coinvolgimento anche di persone che solitamente non giocano e dei più piccoli.
Meccanica innovativa.

CONTRO
Sulla lunga durata rischia di essere ripetitivo.
Esiste la possibilità di sbilanciare il gioco, giocando tutti contro uno.

NOTE
Durante la fiera del gioco di Essen 2010 il gioco è andato decisamente a ruba… il venerdì era praticamente esaurito in tutti gli stand.
 

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