lunedì 23 Dicembre 2024

The Resistance

La rivoluzione non è un pranzo di gala…
Ma forse un party game si!

Di The Resistance, di cui abbiamo già detto in occasione del suo annuncio, non si può iniziare a parlare senza rifarsi alla sua famiglia di appartenenza: quella dei party game sullo stile di Mafia, Assassin e dei vari Werewolf, Lupus in Tabula, ecc.

Pur essendo oggetto di questa recensione la sua incarnazione commerciale, all’origine di The Resistance c’è una versione print&play da cui il piccolo editore statunitense Indie Boards and Cards è partito per la realizzazione di questo titolo.

Ma alla prova dei fatti, The Resistance risulterà degno del clamore che nel frattempo ha suscitato tra la comunità dei giocatori?

  • Titolo: The Resistance
  • Autore: Don Eskridge
  • Editore: Indie Boards & Cards
  • Genere: Party Game (bluff, ruolo, deduzione)
  • Numero Giocatori: 5-10
  • Durata: 30 minuti
  • Dipendenza dalla lingua: nessuna per il gioco base; limitata per l’espansione (le carte hanno un breve testo multilingua: inglese, francese e tedesco)
  • Illustratori: Luis Francisco, Jordy Koop, Charles Rassmussen

Fischia il vento infuria la bufera…
L’ambientazione del gioco è facilmente intuibile dal titolo. I giocatori rappresentano un gruppo clandestino che organizza attentati contro un non meglio identificato “Impero” tirannico.
Ma i componenti di questo gruppo sanno che tra loro si sono infiltrati emissari dell’Impero con il compito di sabotare le loro azioni. Ai resistenti non rimane altro che individuare le spie ed escluderle dalle azioni per continuare a condurre con successo i loro attacchi.
Il contesto è quindi fantascientifico anche se il plot narrativo e il titolo rimandano a una ambientazione storica decisamente a noi più vicina. D’altronde, se dici "Resistenza" solo chi non vuol capire pensa al “resistore”!

…scarpe rotte eppur bisogna andar….
In The Resistance il numero di spie varia in funzione dei giocatori presenti. Per determinare chi è resistente e chi è spia si consegna a ogni giocatore una carta che gli indica il ruolo da interpretare e che, ovviamente, deve rimanere segreta per tutta la partita.
Si procede poi con la fase di riconoscimento delle spie. Queste sono le uniche che giocano conoscendo la loro reciproca identità, attraverso il tradizionale meccanismo in cui tutti chiudono gli occhi e li mantengono chiusi mentre solo loro li aprono riconoscendosi.
Si determina quindi chi sarà il leader del gruppo di azione per il primo turno. Questo ruolo passerà di mano nel turno seguente.
Il compito del leader è scegliere i componenti della squadra che entrerà in azione (di cui può o meno far parte lui stesso). Anche in questo caso un’apposita tabella del gioco determina, in funzione del numero totale dei giocatori, quanti componenti per ogni turno dovranno far parte della squadra di attentatori.
La composizione della squadra viene messa ai voti e tutti i giocatori usano una delle due carte apposite (“accetto la composizione della squadra” o “sono contrario”).
Questo voto è contemporaneo ma palese.
Se la composizione non supera la maggioranza, la squadra si scioglie e diventa leader il giocatore successivo (in caso di 5 insuccessi consecutivi nella composizione della squadra vincono automaticamente le spie, ma questa condizione è veramente rarissima).
Se la squadra viene accettata, solo i suoi componenti usano un’altra coppia di carte per determinare il successo o meno dell’azione. In questo caso il voto è segreto, le carte vengono mischiate in forma coperta e si controlla l’esito della missione.
Se almeno uno dei componenti della squadra ha votato per il suo fallimento, il sabotaggio è riuscito e le spie si aggiudicano il turno. Se tutti hanno votato per la riuscita, il turno è vinto dai resistenti.
La prima delle due fazioni che si aggiudica 3 turni, vince la partita.
Questo è il gioco base, che se giocato come tale offre veramente poche chance ai resistenti.
Probabilmente anche per questo, nella confezione viene fornita la prima (e chissà se unica) espansione di The Resistance: “The Plot Thickens”
Si tratta di un altro mazzetto di carte che, composto sempre in funzione al numero di giocatori, viene usato dal leader di turno per estrarre una caratteristica speciale.
Prima di costituire la squadra, il leader assegna questa carta-caratteristica a un altro giocatore (mai a sé stesso). Alcune di queste caratteristiche devono essere giocate subito e scartate, altre sono a effetto permanente, altre ancora possono essere tenute e giocate quando si vuole (qualche esempio delle caratteristiche: vedere il voto segreto di un altro giocatore, strappare il ruolo di leader a un altro giocatore, far giocare scoperta una carta voto).
Con l’espansione, quindi, il discorso cambia… e la vita per le spie si fa più dura!

… a conquistare la rossa primavera…
Nella botte piccola c’è il vino buono… così si dice e questo sembra essere il caso! La scatola ha la dimensione di una cartolina postale e contiene tutto il necessario: le carte dei personaggi e la carta leader, quelle per la votazione della squadra e quelle per la missione, le carte dell’espansione e, soprattutto, una tavoliere (della dimensione di una cartolina) che però consente di gestire tutte le combinazioni del gioco senza far riferimento alle regole.
Completa il tutto un set di pedine di legno per tenere il conto dei turni e dei loro esiti.
Le illustrazioni sono belle anche se è evidente qualche confusione “ideologica” tipicamente americana! Gli insorti sono contraddistinti dal classico pugno chiuso ma hanno lo sfondo blu, mentre le spie hanno lo sfondo rosso (sarà perché per troppi anni questo colore non è stato particolarmente amato dagli States?).
Altro piccolo difetto è dato dalla simbologia grafica. Alcune carte voto hanno un pittogramma simile al dorso delle carte stesse e questo, ovviamente, induce qualche confusione!
Ma a parte questo, la qualità dei materiali facilita sicuramente l’immedesimazione nel gioco e ciò giustifica il suo acquisto.

 

  

… dove sorge il sol dell’avvenir!
Dalla descrizione risulta chiaro che The Resistance è un gioco veramente semplice, che si può proporre tranquillamente anche a giocatori occasionali.
Va altresì tenuto conto che le componenti di narrativa, di negoziazione e più in generale di interpretazione rappresentano aspetti estremamente importanti per la sua riuscita.
Dalle partite condotte con gruppi diversi sembra che sia sufficiente che un giocatore animi all’inizio le discussioni tra i componenti affinché il gioco decolli e, in breve, il coinvolgimento emotivo diventi sempre più palpabile.
The Resistance forse non è un gioco che fa gridare al miracolo, ma tra i party game risulta uno di quelli con maggiore profondità strategica coniugata a un approccio immediato e intrigante.
Rispetto a giochi simili, l’autore ha praticamente azzerato le parti più noiose (la meccanica della chiusura degli occhi si fa una sola volta all’inizio del gioco), scongiurato il problema dell’eliminazione progressiva dei giocatori (tutti rimangono attivi sino alla fine), reso le interazioni ricche e variegate, inserito una componente di ruolo particolarmente intrigante se i giocatori sono in grado di sostenerla.
La meccanica legata alla deduzione è molto presente e si amalga con quella del bluff: i resistenti dovranno cercare di individuare le spie, attraverso le composizioni delle squadre precedenti e delle relative votazioni, mentre gli emissari imperiali dovranno in ogni modo sviare i sospetti sugli altri, anche sacrificando uno di loro se necessario!
Insomma, in una partita di mezz’ora o meno si può generare una vera e propria storia di intrighi e passioni… ma molto dipende dallo spirito con cui si affronta questo gioco.

The Resistance è andato esaurito poco dopo l’uscita (anche se risulta disponibile presso qualche rivenditore) e la sua prima ristampa è annunciata proprio per il periodo di questa recensione.
Inoltre, sappiamo che il suo autore sta verificando una serie di nuove varianti ed espansioni che, forse, vedranno la luce nel prossimo futuro.

Evviva la resistenza! (Pro)
Party game profondo, emozionante e coinvolgente.
La componente strategica è veramente importante e la capacità di bluff dei giocatori fa la differenza!
Elimina tutti i difetti di party game simili.

Morte alla resistenza! (Contro)
La qualità dell’esperienza di gioco è molto legata alla propensione dei giocatori al coinvolgimento “ruolistico”.
Il gioco base è molto sbilanciato ma l’espansione (presente nella stessa confezione) risolve questo problema.

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