"Sembra di camminare sui biscotti…"
Un gruppo di esploratori nell'Asia selvaggia alla ricerca di un tempio maledetto, e misterioso.
Un'ultima crociata che vedrà i protagonisti afferrare il cappello, la frusta e, forti di un alleanza con le tribù indigene che nemmeno con l'omonima arca, cercheranno di arrivare per primi al favoleggiato tempio.
Se non avete riconosciuto nemmeno una delle citazione su Indiana Jones la vostra cultura cinematografica ha delle grosse lacune*, in compenso troverete molti spunti originali in Lost Temple, opera di Faidutti che richiama il suo più famoso Citadels.
- Titolo: Lost Temple
- Autore: Bruno Faidutti
- Editore: White Goblin Games
- Genere: Boardgame, Corse
- Numero Giocatori: 2(4)-8
- Durata: 40 min
- Dipendenza dalla lingua: Alta (testo sulle carte)
- Illustratori: Pierô (Pierre Lechevalier)
"Non sono biscotti!"
La plancia di gioco rappresenta la Giungla con i suoi molteplici villaggi e templi minori, il percorso da seguire, e gli spazi di partenza. Oltre a questo ci sono parecchi segnalini "eventi" da mettere sulla mappa in determinati punti, i segnalini "machete", le carte dei personaggi, otto pedoni per i giocatori e le utilissime carte per ricordarsi di che colore è il proprio pedone; infine una serie di gemme di plastica verde semitrasparente. La grafica è gradevole, svolge il suo ruolo senza troppe pretese, le carte sono resistenti e i pedoni… beh sono di legno colorato, se non li usate nel caminetto dureranno a lungo. In linea generale la componentistica svolge onestamente il suo compito, con una grafica gradevole che non guasta mai. Piccola nota aggiuntiva, le carte dei ruoli nell’edizione della White Goblin Game sono presenti in quattro copie in lingue diverse: inglese, francese, tedesco e olandese.
"Hai presente Citadels? Ecco, smezzalo"
Ci sono nove membri della tribù, ognuno con un potere speciale e una carta che lo rappresenta. I giocatori scelgono, a turno e in segreto, uno degli indigeni. L'ultimo della fila è il primo a scegliere. Fatto questo vengono chiamati i vari membri della tribù, secondo un ordine preciso; il giocatore che ha scelto quel particolare indigeno lo rivela, riceve una gemma e si risolvono poteri e abilità speciali. I poteri degli indigeni sono piuttosto vari: dallo Sciamano, che si scambia di posto con un altro indigeno, al Bambino, che fa raggiungere al proprio pedone il successivo nella fila… La scelta dei ruoli è determinante per una strategia vincente. Anche perché altro non c'è. Alcuni punti della plancia presentano eventi speciali segreti (prendi/perdi gemme/machete, spostati avanti/indietro) e alcuni punti che possono essere superati solo se si possiede un machete, altrimenti ci si ferma sul posto. Il primo che arriva al grande tempio nascosto vince la partita, che termina all'istante.
"Un archeologo avventuroso come me non sceglie mai la via più comoda!" – Indiana Pipps
La scatola vanta di poter far giocare da due a otto giocatori, ma le regole sono per quattro/otto persone, con le varianti per giocare in due o tre. Nelle nostre prove è apparso evidente che giocarci in due o tre è una forzatura: il gioco non rende al meglio. In compenso però, quando rende al meglio, è un mezzo gioco, visto che l'unica meccanica presente è quella della scelta dei ruoli degli indigeni, i cui effetti speciali portano a complesse elucubrazioni su chi prenderà cosa, degne delle più appassionanti partite a Sasso-Forbice-Carta della nostra gioventù.
"Il Tesoro non è mai sotto la X" – Indiana Jones
Lost Temple si presenta con una grafica accattivante e una meccanica collaudata, eppure non colpisce pienamente nel segno. La meccanica dei ruoli, tanto felice in Citadels, crea una situazione molto diversa quando lo scopo è fare una corsa, con spostamenti di pedoni dalla testa alla coda della fila che, se anche può piacere agli amanti dell'imprevedibilità, può dare fastidio a chi invece è solito pianificare le proprie azioni. Esempio di questo è stata una partita in cui chi stava per vincere non ha preso il personaggio "migliore" per non farsi derubare dal ladro o sostituire dallo sciamano, che a loro volta hanno preferito altri ruoli intuendo il bluff… e alla fine ha vinto un'altro giocatore che, pur avendo sbagliato nella scelta del ruolo, è capitato nella posizione migliore per poi vincere la partita.
* Se le avete riconosciute tutte e avete anche notato che non ho citato "Il regno del Teschio di Cristallo" non siete cinefili: avete un problema.
– PRO: Supporta fino a 8 giocatori.
– CONTRO: Minimalista, eccessivamente casuale.
L'edizione White Goblin di Lost Temple è distribuita in Italia da Cranio Creations.