Cyclades è un altro dei titoli di origine francese che Asterion Press ha scelto per il suo catalogo.
Scelta prestigiosa, se non altro in termini di prodotto, grazie alla ricchezza dei materiali e alla qualità del loro aspetto visivo.
Distribuito in Italia con la sua espansione Hades (che ne rappresenta un complemento, se non indispensabile, sicuramente prezioso) questo titolo (originariamente edito da Matagot) combina in modo semplice e interessante diverse meccaniche di gioco, e ha riscosso parecchi consensi tra la comunità internazionale dei giocatori.
Ottime premesse, dunque… Ma vediamo se, alla prova dei fatti, Cyclades riesce a mantenerle!
- Titolo: Cyclades (espansione Hades)
- Autore: Bruno Cathala, Ludovic Maublanc
- Editore: Asterion Press
- Genere: civilizzazione e conquista
- Numero Giocatori: 2-5
- Durata: 90 minuti
- Dipendenza dalla lingua: No
- Illustratori: Miguel Coimbra
I materiali di Cyclades sono molto “american style”, al punto da far supporre di essere davanti a un gioco destinato a mantenere una forte coerenza con la sua ambientazione.
Non è così! Chiariamo subito che Cyclades non è un gioco storico, né vuole simulare in qualche modo l’influenza che le credenze religiose (e la mitologia che le accompagnava) avevano sulle relazioni tra i popoli dell’antica Grecia.
Cyclades è un gioco fantasy, che utilizza gli dei dell’Olimpo citando alcuni elementi tratti dalla mitologia greca, ma nulla più. Approcciatelo in questo modo, e Cyclades non vi deluderà… in termini di ambientazione!
Che belli i soldatini dei Greci!
Ognuno dei cinque popoli in gioco è rappresentato da otto soldatini (le truppe) e otto navi (le flotte). Ogni set è caratterizzato da un colore e da specifiche miniature in plastica (quindi cinque soldatini diversi e cinque navi diverse: un tipo per popolo). Sono miniature molto belle e composte anche da più parti… ma non cercate riferimenti storici tra uniformi e navi perché non ve ne sono.
Ogni popolo ha anche un segnalino a forma di colonna che serve a marcare le offerte agli dei e l’ordine con cui si è giocato.
La collezione si completa con cinque figurini di creature mitologiche superbamente scolpiti, con cui indicare la loro posizione sulla mappa, qualora venissero giocate.
Ogni popolo ha anche uno schermo di protezione, finemente illustrato, che serve a coprire le proprie riserve d’oro (che devono rimanere segrete) e a offrire uno schema della sequenza di gioco e delle caratteristiche delle creature.
La mappa esagonata dell’arcipelago (anche questa di fantasia) serve al posizionamento di truppe e flotte ed è divisa in due parti, ognuna stampata sui due lati (che presentano dimensioni diverse dell’area di gioco). Attraverso le combinazioni delle quattro facciate, si viene così a configurare una mappa variabile, adatta al numero di giocatori presenti (da un ridotto ellissoide per solo due giocatori fino a una piena mappa circolare per la partita a cinque).
Il piano di gioco prevede un terzo tabellone, sul quale andranno posizionate le carte “creature mitologiche” e le quattro tessere divinità, da porre in ordine di estrazione (la quinta, quella di Apollo, vedremo che è sempre all’ultimo posto).
Una serie di segnalini stampati su buon cartoncino rappresentano i diversi tipi di edifici, le metropoli, le cornucopie, le monete d’oro e i marcatori di ogni popolo (utili a indicare il precedente possesso di un’isola se rimane sguarnita dalle proprie truppe).
Infine un mazzo di carte presenta le diciassette creature mitologiche, un altro i filosofi e un terzo i sacerdoti.
Due dadi speciali completano il tutto, hanno due facce con valore 1, due facce con valore 2, una faccia con 3 e l’ultima con 0.
La cura grafica (il bravo illustratore del gioco, Miguel Coimbra, è lo stesso di 7 Wonders) coinvolge anche l’interno della grossa scatola, rivestita con finte pitture simili a quelle delle ceramiche dell’antica Grecia.
Non c’è che dire, in termini di materiali Cyclades risulta veramente ricco!
Non da meno la sua espansione Hades, che in una scatola di dimensioni più ridotte presenta materiali di qualità non inferiore al gioco base: cinque nuove truppe e flotte per le orde dei non-morti, sei miniature di eroi e una di Cerbero, una nuova tessera divinità (Ade), otto tessere Favori Divini, nuove carte (eroi, oggetti magici, sacerdotesse e ulteriori creature mitologiche) e segnalini (necropoli, teatri e cornucopie aggiuntive).
Creiamo la civiltà… agli dei piacendo!
Il nostro popolo deve imporsi sugli altri dell’antica Grecia costruendo per primo due metropoli. Il terreno di scontro è l’arcipelago delle Cicladi (dove alcuni ritengono si trovasse la mitica Atlantide). Qui però non si muove foglia che almeno un dio non voglia!
Per questo, ci si deve aggiudicare, a colpi di offerte in monete d’oro, la benevolenza della divinità più utile alla nostra strategia. Potremo così eseguire l’azione desiderata (o quella che saremo riusciti ad aggiudicarci con l’asta), eventualmente comprando l’alleanza delle più varie creature mitologiche.
Vediamo ora una panoramica del gioco, tenendo presente che Hades introduce nuove regole, articolate in quattro moduli che possono essere adottati tutti assieme, singolarmente o anche solo in parte. Nel corso della spiegazione, vedremo queste novità.
Il setup del gioco è molto semplice: si prepara la mappa in funzione dei giocatori, si posizionano 2 truppe e 2 flotte nelle locazoni di partenza definite dalle regole e si distribuiscono cinque monete a testa.
In Hades invece di monete se ne danno sette e il piazzamento delle unità è a scelta dei giocatori, che lo effettua liberamente secondo l’ordine delle divinità aggiudicatasi con un primo giro di offerte; il piazzamento diventa così più strategico, e differenziato dal fatto che ogni divinità fornirà uno specifico bonus.
Le carte creature mitologiche vanno poste su tre postazioni del tabellone, contraddistinte da un costo discendente (da 4 a 2 monete d’oro). In questo modo la carta più recente ha sempre il prezzo maggiore poiché a ogni round le carte non comprate scorrono di una posizione (diventando più economiche) per fare posto alla nuova carta estratta. Le creature che non vengono mai acquistate, finiranno così per uscire dal gioco dopo tre round.
All’inizio di ogni round, le quattro divinità sono posizionate casualmente sulle quattro caselle che definiscono l’ordine di gioco.
A partire dal primo giocatore di turno si inizia a puntare l’offerta sulla divinità che ci si vuole ingraziare per il round, ma se un altro giocatore rilancia sulla nostra stessa divinità, saremo costretti a cambiare l’offerta, eventualmente superandone un’altra già presente su un diverso dio.
In questo modo, alla fine dell’asta ogni divinità non potrà che avere un’unica offerta, tranne Apollo.
Infatti questo dio, che è sempre in ultima posizione rispetto alle altre divinità, presenta alcune anomalie: può essere scelto anche da più giocatori, l’offerta non costa nulla, anzi si ottiene una moneta d’oro (o quattro, se si possiede una sola isola); inoltre il primo giocatore che lo ha scelto nel round otterrà anche una cornucopia da porre su un’isola a suo piacimento (e solo Zeus sa perché gli autori hanno scelta di Apollo per questo ruolo, quando più adatto sarebbe stato Pluto, il dio dell’abbondanza, o Hermes, dio del commercio).
Come per la disposizione della mappa, esiste un setting per le divinità che dipende dal numero dei giocatori, in modo che gli dei disponibili siano sempre uno in meno dei contendenti; questa cosa costringerà così almeno un giocatore a sacrificare ad Apollo.
Terminata l’asta tutti pagano le loro offerte e inizia il giocatore che si è aggiudicato la divinità in prima posizione; questi diventerà l’ultimo a fare l’offerta per l’asta del turno successivo (e così via a scalare).
Ogni dio fornisce un favore gratuito e altri a pagamento.
Ares attiva una truppa gratuitamente e altre a pagamento (per un massimo di tre); permette di muovere le truppe da un’isola a un’altra (solo se sono collegate da proprie flotte); fa costruire fortezze (che garantiscono un bonus alle truppe che vi vengono attaccate).
Poseidone permette le stesse cose per le flotte: le incrementa e le fa spostare; fa costruire porti, che danno alle flotte intorno all’isola un bonus difensivo.
Zeus fornisce un sacerdote e ne fa acquistare un secondo (ognuno fa risparmiare una moneta d’oro nelle successive aste); permette di scartare una creatura e sostituirla con un’altra (per cercare qualcosa di più utile o eliminare qualcosa di pericoloso); e fa costruire templi (che riducono di una moneta il costo di una creatura).
Atena offre un filosofo e ne fa acquistare un altro (con quattro filosofi si ottiene direttamente una metropoli!), permette inoltre di costruire università. Questo tipo di edificio non ha funzioni particolari ma risulta indispensabile perché un altro modo per avere una metropoli è trasformare quattro edifici diversi.
Da precisare che le metropoli racchiudono il potere di tutti gli edifici.
Apollo, come già visto, fornisce risorse economiche ed è utile quando non si riesce a partecipare attivamente a un’asta.
Nelle partite a due giocatori, ogni giocatore deve fare due offerte a due divinità diverse; questo permette di creare particolari interazioni nell’uso di due tipi di azioni nello stesso round.
L’espansione Hades introduce una sesta divinità, che è appunto il terribile Ade. Questo dio non è sempre disponibile ma deve essere attivato: all’inizio di ogni round si lanciano due dadi e si muove un segnalino su un percorso da 0 a 9; superato tale valore, Ade entra in gioco e sostituisce per un turno una delle altre divinità. Ade offre una truppa (o una flotta) di non morti gratuita e altre a pagamento (permettendo di mescolare truppe e flotte); fa muovere truppe e flotte di non morti (come per Ares e Poseidon) e le fa combattere come alleate delle unità del giocatore che lo controlla. Inoltre Ade consente di costruire la Necropoli che fa acquisire, a chi controlla l’isola in cui è presente, tante monete d’oro quante sono state le truppe distrutte nel round precedente.
Un terzo modo per ottenere una metropoli è conquistarla militarmente a un altro giocatore. Invasa un’isola, si somma il numero delle truppe attaccanti e il risultato di un dado, e lo si sottrae al numero delle truppe in difesa più il risultato di un dado (con eventuali modificatori dovuti alle fortezze presenti sull’isola). Chi perde il combattimento, elimina una truppa (in parità, la eliminano entrambi); la battaglia continua fino allo sterminio di una delle parti o alla sua ritirata!
Anche le flotte combattono secondo la stessa modalità.
Va precisato che, per evitare l’uscita di un giocatore dalla partita in corso, una regola vieta esplicitamente l’attacco a chi controlla una sola isola, a meno che tale azione non comporti la vittoria automatica della partita da parte dell’attaccante.
Oltre alle azioni permesse dal proprio dio, il giocatore di turno (eccetto chi ha scelto Apollo) può acquistare una o più creature mitologiche i cui effetti, molto variabili da creatura a creatura, debbono essere risolti subito (qualche esempio: l’Arpia rimuove una truppa da un’isola, il Gigante distrugge un edificio, il Minotauro protegge l’isola in cui viene schierato, le Graie permettono di incassare nuovamente le monete spettanti, il Pegaso fa spostare le proprie truppe da un’isola a un’altra senza bisogno di un collegamento di flotte).
All’inizio di ogni round i giocatori ricevono nuove risorse, pari a tante monete d’oro quante sono le cornucopie presenti sulle isole e sui tratti di mare controllate dai propri pezzi.
La vittoria viene assegnata al giocatore che alla fine del turno ha due metropoli (tre nelle partite a due giocatori); in caso di pareggio contano le monete d’oro.
L’espansione Hades propone due ulteriori moduli.
Uno prevede l’inserimento di quattro nuove carte creature mitologiche insieme alle sei degli eroi. Questi ultimi (le cui carte non possono essere spostate negli scarti dal potere di Zeus) vengono ingaggiati come le creature, fanno posizionare la relativa miniatura su una propria isola e offrono uno specifico potere militare (ma per restare in gioco costano due monete a ogni inizio round); gli eroi, se sacrificati, attivano un’abilità speciale (per esempio, Mida permette normalmente di rilanciare il dado in battaglia, pagando una moneta, ma se sacrificato fa costruire una metropoli in cambio di 15 monete).
L’altro modulo introduce i Favori Divini, otto nuove divinità che vengono estratte, una per round, e affiancate alla divinità posizionata prima di Apollo, per essere assegnata con essa. I favori divini contemplano le Sacerdotesse (che evitano di far pagare gli eroi o di scartare le creature mitologiche nel nuovo round), i Teatri (edifici jolly per la costruzione di una metropoli) e gli Oggetti Magici che possono essere mantenuti fino a quando vengono giocati (alcuni esempi: il Tridente di Poseidone fa tirare un dado in più durante una battaglia navale, le Frecce di Afrodite rimuovono una miniatura di creatura dalla mappa, il Carro Solare permette di ridisporre tutte le proprie truppe).
Esperienze tra le Cicladi
In Cyclades le fasi di gioco scorrono con facilità. La sequenza risulta comprensibile fin dal primo round e le azioni delle divinità sono facilmente riconoscibili grazie a una simbologia chiara e immediata.
I combattimenti si svolgono secondo logiche estremamente semplici e, per questo, risultano facilmente controllabili anche a quei giocatori che poco amano gli aspetti bellici all’interno dei giochi. Inoltre, i combattimenti sono permessi al massimo a due giocatori per round e questo rende la loro presenza poco invadente nella gestione del flusso di gioco (naturalmente questa caratteristica può non essere apprezzata dai giocatori più bellicosi).
Più complessa risulta invece la gestione delle creature mitologiche, elemento destinato a essere il vero sale del gioco. Le creature (e i loro effetti) sono assai variegate e nelle prime partite la scarsa conoscenza dell’intero set porta i giocatori a vivere la loro presenza come un elemento fastidiosamente aleatorio. In realtà, la loro conoscenza è indispensabile per godere appieno di Cyclades e per sfruttarne al massimo la presenza (o la possibilità di eliminarle al momento giusto!).
La partita richiede un costante controllo degli avversari e, soprattutto nella seconda metà, delle risorse a loro disposizione (ricordiamo che le monete d’oro sono nascoste da opportuni schermi).
È evidente che questo si risolve spesso in un attacco concertato di tutti i giocatori contro il “potenziale vincitore”, ma sono proprio questi i momenti in cui bisogna guardarsi con attenzione dai possibili outsider che, forti delle loro risorse finanziarie o belliche, potrebbero far terminare la partita in maniera del tutto inaspettata!
Aspetto di interesse è che Cyclades si configura bene in funzione del numero di giocatori e riesce a fornire una esperienza di gioco appagante (e sensibilmente diversa) anche nelle partite a due.
L’espansione Hades cambia in maniera significativa queste caratteristiche.
Tanto per cominciare, la regola del libero posizionamento iniziale scardina la disposizione di partenza del gioco base, tutta basata sulla neutralità e l’equilibrio tra i popoli. Scegliere isole vicine e posizionare le flotte in modo da facilitare gli sbarchi rende il gioco molto più aggressivo, fin dalle prime mosse.
Anche Ade, con i suoi poteri speciali, contribuisce a rendere il gioco più offensivo, permettendo di operare con truppe e flotte contemporaneamente e di usare i non morti per muoversi aggressivamente sulla mappa. Ade non è sempre disponibile, ma quando è in gioco (soprattutto se in contemporanea con Ares) son dolori veri!
Più complesso il ruolo giocato dalle nuove creature mitologiche. Con queste nuove carte e gli eroi il mazzo diventa di 27 carte, e la casualità dell’estrazione aumenta notevolmente (tant’è che Chirone è sostituito nell’espansione da una nuova carta che gli permette di opporsi a più creature rispetto al gioco base).
Gli eroi introducono aspetti interessanti, soprattutto per quanto riguarda i poteri legati al loro sacrificio ma risulta abbastanza evidente che (al prezzo di due monete a turno) è proprio il momento della loro apparizione a fare la differenza.
Infine i favori divini hanno l’effetto di rendere le aste molto più impegnative! Infatti, riuscire ad accaparrarsi i loro nuovi poteri suppletivi, insieme agli oggetti che offrono, può diventare un elemento strategico assai significativo per il raggiungimento della vittoria.
Oltre il Giudizio degli Dei…
Il materiale (come avrete già capito dalla descrizione) è veramente stupendo e rende l’esperienza ludica appagante per l’occhio.
Il bilanciamento delle divinità si è rivelato buono, al punto che l’asta si sviluppa sempre sotto il pieno controllo dei giocatori, cui è lasciata la decisione di “quanto puntare” e di “quando rinunciare”.
Anche il meccanismo dello “scalzare l’offerta altrui” superandola, spinge ogni giocatore a valutare attentamente il rischio di una puntata troppo bassa (o anche la sua opportunità, laddove un’offerta tenuta volutamente bassa potrebbe essere superata permettendo di tornare a puntare sul dio che si era precedentemente perso).
Dopo qualche partita il ruolo di ogni divinità si fa più chiaro, il suo uso si caratterizza in funzione del profilo dei giocatori che si fronteggiano, e viene fuori prepotente il valore (inizialmente sottovalutato) di Athena e delle sue potenzialità.
Ma soprattutto, solo giocando più partite si impara a conoscere le caratteristiche di ogni singola creatura mitologica e a temerle.
Cyclades, che inizialmente potrebbe apparire come un ottimo introduttivo (e che è ben accolto dal pubblico femminile), si rivela presto un gioco che richiede una certa dose di attenzione e una discreta profondità di analisi.
L’elemento casualità è sicuramente presente ma senza troppi eccessi; i dadi hanno valori ridotti per consentire un buon controllo dei combattimenti e l’ordine delle divinità è gestibile tramite le offerte. Certo, l’apparizione delle creature mitologiche è definita dalla estrazione casuale, ma questo richiede flessibilità di pianificazione e capacità di adattamento, rendendo talvolta l’interesse per una particolare divinità più legato alla sua posizione che ai suoi particolari poteri.
Apprezzabili anche gli accorgimenti per non evitare che l’esperienza di gioco sia frustrante per qualcuno, grazie ai sistemi di ribilanciamento introdotti a favore dei giocatori più deboli (le quattro monete di Apollo e la salvaguardia per chi ha solo un’isola).
Cyclades risulta quindi un gioco in cui i designer hanno cercato di mantenere un buon equilibrio, attraverso l’adozione di diverse meccaniche che, seppur non particolarmente originali, sono state semplificate per essere miscelate in maniera fluida.
Eppure…
Rispetto alla qualità dei materiali, la loro forte relazione con l’ambientazione sembra stridere con la vera natura da “eurogame” del gioco; questa distonia provoca una sottile sensazione di freddezza.
La semplificazione delle meccaniche tende a rendere “poco profonda” l’esperienza di gioco.
Il controllo delle aree esiste ma è solo accennato (alcune isole hanno più “spazi” per la costruzione di edifici di altre).
I combattimenti sono molto semplici (con un alto livello di astrazione) e poco frequenti, rendendo manifestamente poco utilizzata l’opulenza della mappa e dei soldatini schierati.
L’evoluzione è legata alla semplice raccolta di qualche edificio o dei quattro filosofi.
Anche la scarsa profondità degli obiettivi (due sole metropoli) porta a finali che avvengono sovente in maniera quasi inaspettata (talvolta premiando una condotta di basso profilo mantenuta nel corso di tutta la partita).
In pratica, il gioco si svolge in rilassatezza fino al momento di bloccare il presunto vincitore e, contemporaneamente, cercare di approfittare dell’occasione!
Alla fine, è proprio il meccanismo dell’asta che risulta il più avvincente e che fornisce le maggiori emozioni.
E se Hades da un lato aggiunge elementi che sembrano introdotti come correttivi di quanto sopra descritto, dall’altro inserisce ulteriori spazi di casualità che rendono il controllo del gioco ancora più sfuggente: creature mitologiche, eroi e oggetti magici appaiono in ordine casuale e questo rende molto difficile pianificarne l’uso.
Insomma… Cyclades è un gioco che non ci è dispiaciuto, anzi… ma ci ha lasciato la stessa sensazione che si prova alla fine di un film ben fatto, ma soprattutto dal punto di vista tecnico.
Vi consigliamo comunque di provarlo (meglio se con la sua espansione Hades): potreste scoprire un gioco che risponde appieno ai vostri parametri di bellezza.
Pro
Bello da vedere e manipolare.
Gioco rapido e semplice da approcciare.
Richiede una discreta profondità strategica.
Meccaniche adottate in maniera leggera.
Nessuna eliminazione dei giocatori.
Contro
La velocità con cui si arriva all’epilogo può lasciare l’amaro in bocca.
Esistono elementi di casualità (che l’espansione Hades amplifica).
La componente kingmaking si può far sentire…