giovedì 7 Novembre 2024

Bookmaker

Chi è il giocatore di cavalli? Come direbbe il mitico Mandrake: “E’ un misto, un cocktail, un frullato de robba, un minorato, un incosciente, un regazzino, un dritto e un fregnone, un milionario pure se nun c’ha na lira e uno che nun c’ha na lire pure se è milionario. Un fanatico, un credulone, un buciardo, un pollo, è uno che passa sopra a tutto e sotto a tutto, è uno che ‘mpiccia, traffica, imbroglia, more, azzarda, spera, rimore e tutto per poter dire: Ho vinto! E adesso v’ho fregato a tutti e mo’ beccate questa… tié!”.

Possibile racchiudere tutto questo in un gioco da tavola? Be’, Giuseppe De Carolis sembra esserci riuscito, pubblicando con la sua Giochi Uniti: “Bookmaker, il folle gioco delle scommesse”, in grado di trasformare da 3 a 9 giocatori in scommettitori folli pronti a giocarsi fino all’ultimo centesimo.

  • Titolo: Bookmaker
  • Autori: Giuseppe De Carolis
  • Editore: Giochi Uniti
  • Genere: Party Game
  • Numero Giocatori: 3-9
  • Durata: 45 minuti
  • Dipendenza dalla lingua: bassa
  • Illustratori: Christophe Swal e Salvatore Russo

Cavalli, scommesse e tanti, tanti soldi!
Lo scalpitio degli zoccoli, il tifo della folla e l’emozione della scommessa. Basta sollevare il coperchio della scatola per fiutare tutto questo. All’interno, oltre al manuale tradotto in 4 lingue (Tedesco, Inglese, Francese ed Italiano) è presente l’”ippodromo” in un tabellone con una pista suddivisa in 10 caselle, 4 cavalli in legno di colori differenti, 16 segnalini in legno dei colori dei cavalli, 2 lavagnette per le quotazioni, 480 banconote di diverso taglio ed un mazzo di 82 carte.
All’interno del mazzo, per ogni colore dei cavalli sono presenti 20 carte (2 serie con i numeri da 1 a 10 per ciascun cavallo) più 2 jolly.
A completare il tutto 2 block notes, dove i bookmaker potranno prendere annotazione delle scommesse, 2 matite e 2 pennarelli per scrivere e cancellare sulle lavagnette.
Insomma, non manca niente. Aprendo la scatola di bookmaker l’unica cosa di cui avrete bisogno sono un paio di elastici per fermare carte e banconote, per il resto la quantità e la qualità del materiale non vi richiederà nemmeno di scendere in cartoleria a comprare le matite.

  

Ai blocchi di partenza!
Il regolamento è abbastanza semplice: cardine del gioco sono i bookmaker. In base al numero di giocatori ci possono essere 1 o 2 bookmaker per partita (1 per partite con meno di 4 giocatori, 2 per partite da 5 in su). Ciascun bookmaker riceverà un libretto dove segnare le scommesse ed una lavagnetta dove indicare le quotazioni. Alla fine di ogni corsa il ruolo passerà al giocatore alla sinistra.
Insieme alla consegna delle lavagnette, prima di iniziare la partita, tutti i giocatori ricevono un totale di 1.000 $, come capitale iniziale.
Prima di ogni corsa uno dei due bookmaker prenderà il mazzo di carte e ne posizionerà 4 scoperte sul tavolo, vicino al tabellone. Subito dopo darà 4 carte coperte ad ogni giocatore e bookmaker. Infine i due bookmaker, dopo aver visto le proprie carte, dovranno scambiarsene 2 tra loro (in questo modo ogni bookmaker avrà visto 6 carte oltre le 4 scoperte e visibili a tutti). Nel caso vi sia un solo bookmaker questo riceverà direttamente 6 carte.
Vedere le carte permette di farsi un’idea su cosa non è presente nel mazzo (che verrà usato per far correre i cavalli) e quindi quali cavalli saranno sfavoriti e quali favoriti durante la corsa.
A questo punto ogni bookmaker decide che quotazione dare a ciascuno dei 4 cavalli. Le uniche regole da seguire in questo è che nessuna quotazione dovrà essere inferiore ad 1 e la somma delle quotazioni deve essere almeno di 10.
Ad esempio, se un bookmaker ha visto molte carte per il cavallo verde e rosso, ma nessuna per il blu e per il giallo, potrà dare liberamente le seguenti quotazioni: Verde 1:3, Rosso 1:3, Giallo 1:2 e Blu 1:2, segnandole sulla propria lavagnetta.
Una volta che entrambi i bookmaker hanno assegnato le quotazioni, scoprono contemporaneamente le lavagnette ed i giocatori potranno procedere scommettendo liberamente tra le quotazioni disponibili. Non c’è alcun limite né di denaro per scommessa né al numero di scommesse che il giocatore può fare, scegliendo liberamente tra tutte le quotazioni disponibili. Anche i bookmaker possono scommettere puntando sulle quotazioni date dal collega.
La scommessa si intende come presa quando il bookmaker segna sul proprio libretto nome dello scommettitore, quotazione, cifra puntata e cavallo dato per vincente. Ogni volta che viene presa una scommessa su un cavallo il bookmaker può decidere di cambiare le quotazioni su quel cavallo, riducendola fino a 0, ma aumentando le altre per mantenere sempre la somma delle quotazioni ad almeno 10.
Quando tutti i giocatori avranno finito le loro scommesse partirà la gara.

Il bookmaker che ha fatto da mazziere inizia a girare le carte rimaste nel mazzo una alla volta spostando i cavalli indicati su ciascuna carta di una lunghezza. La gara finisce quando un cavallo arriva alla casella numero 10 con il conseguente pagamento delle scommesse ai giocatori vincenti.

Soldatino, King e D’Artagnan… Attenti alla febbre da cavallo!
La prima impressione del gioco ha fatto storcere il naso a molti. Abituati più a giochi di dadi o di calcolo il trovarsi su un gioco affidato per lo più al caso ha spiazzato parecchi giocatori esperti. Dopo la prima manche ci si è subito resi conto di trovarci davanti ad un gioco che rievoca più atmosfere da Baccarà o da Roulette. Ci sono volute tre manche perché la febbre da cavallo si scatenasse a pieno in tutti i giocatori.
La fase delle scommesse ha visto i bookmaker meno esperti perdersi nelle quotazioni, finendo per farsi gabbare dai giocatori, ma nel mondo delle scommesse ci può stare. I bookmaker più esperti invece sono riusciti a destreggiarsi abbastanza bene, portando a casa un bottino non indifferente.
L’animo di tutti i giocatori si è comunque sempre risvegliato al momento della corsa con urla e tifo sfegatato, roba che nemmeno Mandrake.
A rendere il gioco più interessante sono le regole opzionali che sono state adottate saltuariamente tra le varie Manche. Tra queste la più confusionaria, quella delle scommesse durante le corse, che rischia di portare i bookmaker alla follia e la più interessante, quella della corsa al trotto, che prevede il rischio casuale che alcuni cavalli passino dal galoppo al trotto, venendo così eliminati dalla gara per il cambio di andatura (questa modalità rende meno aleatorio il meccanismo delle quotazioni, dando prima della gara informazioni sui cavalli che potrebbero cambiare andatura).

Gioco entusiasmante ma non privo di difetti
Il gioco scatena sicuramente un forte coinvolgimento, legato anche alla bravura dei bookmaker e alla capacità di creare suspense ed attenzione da parte di chi gira le carte durante la corsa. Inoltre il confronto con Horse Fever, altro gioco di corse ai cavalli, nasce spontaneo, ma le meccaniche sono molto diverse facendo di Bookmaker un gioco radicalmente diverso.
La maggior critica che si può muovere al titolo è la forte aleatorietà; conoscere al massimo una decina di carte su un mazzo di 80 (i bookmaker infatti vedono 6 carte + le 4 scoperte) permette solo di farsi un’idea molto approssimativa di come andrà la gara. Meccanismo comunque interessante perché riproduce in pieno la struttura del gioco d’azzardo e che lo distingue in maniera sostanziale dal predecessore della Cranio Creations.

Il gioco comunque in se è solido e rispecchia l’atmosfera delle scommesse e delle corse dei cavalli, diventando un titolo non tanto per giocatori appassionati, quanto per giocatori occasionali, da provare magari in famiglia come valida alternativa rispetto ad un tradizionale chemin de fer.

Pro
–         Regole semplici.
–         Avvincente e rievocativo dell’ambientazione.

Contro
–         Eccessiva aleatorietà nelle quotazioni.

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