Panic Lab – dove nessun'ameba è mai giunta prima
I party game sono giochi spesso sottovalutati, ma in realtà possono nascondere un quoziente di difficoltà notevole sotto l'aspetto di innocui passatempo per molti giocatori.
Panic Lab, della Gigamic, portato in Italia da Oliphante, è un buon esempio di tale "mimetismo ludico", se mi permettete il neologismo.
Il tema del gioco è presto detto: i giocatori impersonano degli scienziati e devono identificare determinate forme di ameba prima che esse possano fuggire dal laboratorio. Il problema è che le amebe sono instabili, ed a causa dei composti chimici dei laboratori che attraversano possono cambiare forme e colori.
- Titolo: Panic Lab
- Autore: Dominique Ehrhard
- Editore: Gigamic – Oliphante
- Genere: : Party Game
- Numero Giocatori: 2-10
- Durata: 10-30 minuti
- Dipendenza dalla lingua: nulla
- Illustratore: Maxim Cyr
Sostanzialmente Panic Lab è un gioco nello stile del fortunato Fantascatti, ma con un po' di elementi che lo rendono più complesso. Può essere giocato da due a dieci giocatori, può durare dai 10 ai 30 minuti, facile da trasportare e dal setup rapido.
L'auotore, Dominique Ehrhard, è all'attivo da diversi anni, ha firmato oltre 50 titoli ed è anche un bravo illustratore sempre nel settore boardgame. Panic Lab non è il suo primo party game, ma Ehrhard ha dimostrato negli anni di saper spaziare tra i generi (basti pensare a Sylla o Serenissima).
Le amebe sono rosse, le amebe sono blu, le amebe sono verdi e sei un'ameba anche tu!
Panic Lab si presenta in una confezione in metallo di piccole dimensioni, sul cui coperchio campeggia il titolo sovrimpresso su una pletora di amebe di tante forme e colori. Le amebe hanno anche gli occhi, il che – come tutti sappiamo – è impreciso, ma chi se ne importa.
Aprendo la scatola troviamo un regolamento in moltissime lingue (tra cui l'italiano), corredato da una breve ma esaustiva sezione a colori con esempi di gioco.
I componenti del gioco in sè sono di buona fattura: ci sono 25 tessere quadrate in cartone, 4 dadi personalizzati, e 30 segnalini tondi in plastica rossa. Tutti i componenti eccetto le tessere sono conenuti in bustine ziplock e sono facili da riporre nella scatola.
Le tessere riportano i vari tipi di amebe, oltre a 3 laboratori di colore diverso, 3 grate e 3 stanze delle mutazioni. I dadi sono di quattro tipi diversi: uno presenta combinazioni di colori, uno combinazioni di disegni, uno serve per determinare il laboratorio di partenza, ed infine l'ultimo determina la forma dell'ameba.
I gettoni rossi sono… beh, gettoni rossi in plastica. Simpatici.
"Your Amoeba, my little liebe schön" (P. Gabriel, "Humdrum")
Il gioco ha delle regole piuttosto semplici. Si dispongono tutte le tessere in cerchio sul tavolo, poi si tirano i dadi. I dadi determinano il laboratorio da cui si parte e la direzione in cui andare, mentre gli altri dadi determinano l'ameba da trovare. Il primo a mettere il dito sull'ameba determinata (per colore, disegno e schema) vince un gettone. Chi arriva per primo a 5 gettoni vince.
Il problema è che se un'ameba entra in una stanza delle mutazioni può cambiare forma, colore o disegno, e quindi si dovrà cercare la nuova ameba. E se un'ameba scivola in una grata, uscirà in quella successiva, e quindi bisognerà saltare tutte le amebe tra le grate di entrata ed uscita. Tutto questo in contemporanea con tutti i giocatori, quindi in tempo reale.
Identificare l'ameba giusta quindi non è affatto facile, soprattutto per la presenza degli ostacoli sopra elencati, e peraltro chi sbaglia l'identificazione è costretto a perdere un gettone.
Per quanto il gioco abbia regole semplici, lo svolgimento può diventare complesso, tanto è vero che ne esiste una variante "per i più giovani", che in realtà può essere usata per imparare il gioco anche tra giocatori più smaliziati, che prevede l'esclusione di stanze delle mutazioni e grate.
Il mondo appartiene alle amebe.
Panic Lab è un bel party game, ma non è affatto semplice; anzi, molti giocatori lo troveranno difficile, e qualcuno potrebbe perfino trovarlo frustrante (ma nei giochi di questo tipo è sempre così). Le componenti del gioco sono valide ed i disegni sono simpatici, e le regole si spiegano in pochissimo tempo. Quello che risulta difficile è assimilare i pochissimi meccanismi quando ci sono diversi cambiamenti che si susseguono (per esempio due stanze mutazione, una grata, ed all'uscita un'altra stanza mutazione), e questo potrebbe far perdere la pazienza ai giocatori meno amanti di questo genere. Il gioco gira bene in tanti come in pochi, il turno è simultaneo quindi non si allunga di molto il tempo di gioco, ma ovviamente in 10 persone rischia di aumentare notevolmente il caos a tavola.
Per quanto a me sia piaciuto assai come gioco, Panic Lab richiede una notevole coordinazione ed un grande spirito di osservazione, e senza dubbio non sarà il gioco ideale per chi ama i german, nemmeno come party game, ma a mio avviso è un gioco sufficientemente originale e divertente da poter trovare posto in molte collezioni ludiche. Un'altra prova che le amebe controllano il nostro pianeta!
PRO
Regole semplici
Bei componenti
Meccanismo già noto ma applicato in maniera originale
CONTRO
Potrebbe risultare frustrante per i giocatori meno attenti