Qualcosa sul fronte del deduttivo, finalmente si muove.
Dopo mesi in cui gli appassionati di giochi investigativi erano costretti a elemosinare qualche magro suggerimento sui forum – che puntualmente finiva con l’indicazione dei soliti quattro o cinque titoli ormai consumati – ora sembra che gli eredi di Cluedo e Orient Express stiano lentamente tornando a proporsi anche sul mercato italiano.
Lo sanno bene quelli della Oliphante, che, in concomitanza con l’annuale edizione di PLAY, hanno presentato sui propri scaffali due chicche per gli amanti degli enigmi: una è il già famoso Mr. Jack e l’altra, un titolo meno conosciuto ma non per questo da ignorare, risponde al nome di Lady Alice, titolo che reca la firma del designer Ludovic Gaillard.
E proprio del fratellino meno famoso dei due titoli distribuiti da Oliphante ci occupiamo in questa sede.
- Titolo: Lady Alice
- Autori: Ludovic Gaillard
- Editore: Hurrican/Oliphante
- Genere: Deduttivo
- Numero Giocatori: 3-5
- Durata: 20 – 60 min
- Dipendenza dalla lingua: No
- Illustratori: Jean-Marie Minguez
Ragionando – e fingendo – a voce alta
“Una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità”: ecco come una delle frasi più celebri pronunciate da Sherlock Holmes può racchiudere il significato e l’evolversi del gioco in questione. A sgombrare il campo da equivoci, infatti, qui non ci troviamo di fronte a un investigativo, ma a un deduttivo puro, dove a farla da padrona è l’interazione tra i giocatori che solo bluffando e cercando di intuire i pezzi di verità in mano agli avversari riusciranno a risolvere il rompicapo. Un’altra precisazione doverosa è che non ci troviamo nell’orbita di giochi dai casi predefiniti: il crimine compiuto, infatti, è sempre lo stesso, ma ad ogni partita colpevole, luogo di avvistamento, orario e oggetto in suo possesso saranno diversi. E sono proprio quelli i quattro indizi che, una volta individuati, consentiranno di chiudere il match e decretare il vincitore. Ma procediamo senza affanni, perché il fiuto di un buon detective è sempre nel saper compiere le mosse giuste a tempo debito.
Intanto, cosa significa lady Alice? Ce lo spiega direttamente il buon Sherlock Holmes, al quale i produttori hanno pensato di affidare in toto la spiegazione del regolamento, tradotto in ben 7 lingue diverse nello stesso manuale. Dunque, regole semplici e intuitive, raccontate in prima persona dall’inquilino del 221b di Baker Street ai partecipanti. Prima di introdurre le meccaniche del gioco, Sherlock ci spiega che Lady Alice è nient’altro che il nome scritto sulla busta rinvenuta nelle indagini in seguito alla sparizione di Henry Morton Stanley, esploratore invitato in Inghilterra per una conferenza sui suoi viaggi africani. Purtroppo, però, la Londra di Sherlock era davvero piena di insidie e infatti Stanley non marcò visita al convegno, rendendo necessario l’intervento del miglior investigatore sulla piazza per svelare il mistero della scomparsa. Insieme alla lettera, racconta Sherlock, la busta conteneva una mappa di Londra con alcuni luoghi cerchiati a matita e una foto in cui Stanley si trova in posa con altri esploratori vicino alla Lady Alice, un’imbarcazione utilizzata frequentemente dagli esploratori del Continente nero per la sua praticità. Elementare, Watson? O forse no e saranno i giocatori a dover risolvere il caso.
Enigmi di cartone
Intanto, passiamo all’elencare i materiali, tutti di pregevole fattura e gradevoli alla vista. Nella scatola di medie dimensioni in cui è contenuto Lady Alice, troviamo un registro degli indizi a forma di quadernino ad anelli, con, all’interno, quattro blocchetti in cui sono contenuti tutti gli 8 sospettati nella foto con Stanley, personaggi reali o di fantasia ( tra cui il primo a navigare il Nilo da foce a sorgente, Chalres ChaillèLon, lo scopritore Samuel White Baker, la scrittrice Mary Kingsley e il primo vescovo africano nero aglicano Aijay Crowther). Quindi, nel secondo blocchetto del taccuino, si trovano gli 8 luoghi di Londra cerchiati sula mappa rinvenuta da Holmes (Bitish Museum, Saint Paul Cathredal, Trafalgar Square, Westminster Abbey, Tate Art Gallery, Waterloo Station, London Bridge Station, Tower of London), le 8 ore in cui l’avvistamento è potuto avvenire e gli 8 oggetti (bussola, cannocchiale, compasso, termometro, cappello, taccuino, maschera o pipa) che l’indiziato poteva avere appresso. Dunque, siamo di fronte a 32 indizi in totale, di cui solo quattro saranno quelli giusti: un personaggio, un orario, un luogo, un oggetto. Ma come potranno i giocatori escludere le soluzione sbagliate? Qui sta il succo del gioco, per sviscerare il qual è però necessario anticipare gli ulteriori contenuti della scatola. Lady Alice si svolge quasi interamente puntando gli occhi sul grazioso tabellone, dove gli indizi sono suddivisi in aree specifiche e illustrati con tonalità vintage che proiettano i concorrenti nell’atmosfera della Londra di tardo Ottocento. In alto, a sinistra, troviamo gli otto sospettati, in una sorta di foto-ritratto a fianco dell’imbarcazione che dà il nome al gioco. Sui lati della “foto di gruppo”, si trovano i singoli nomi con relativo spazio sottostante. Allo stesso modo, in alto a destra del tabellone, si trova una stilizzata mappa del centro di Londra, sulla quale sono segnati gli 8 luoghi incriminati, con relativa messa in risalto di ciascun monumento più rappresentativo, proprio come nelle cartine turistiche. Quindi, al centro della plancia, troviamo, alla stregua di un’agenda personale, gli 8 orari, anch’essi affiancati da un’apposita barra, mentre, a fondo del tabellone, si trovano gli 8 riquadri degli oggetti che potevano essere in possesso del colpevole. Infine, la componentistica si conclude con 32 carte corrispondenti a ciascun indizio, 28 biglietti da visita di Sherlock Holmes, un set per giocatore di 6 gettoni deduzione, con valori sul retro da 0, 1 o 2 punti e una cartellina verdetti per ogni partecipante, con relativa carta raffigurante uno Sherlock sorridente e l’altro un po’ musone. Insomma, all’apparenza tanta roba, ma in realtà è sufficiente un giro di giostra per entrare nelle corde di Lady Alice ed evitare di farsi raggirare dagli avversari…vediamo come.
Fate il vostro gioco…senza scoprirvi troppo
Specifichiamo subito che, come accade nel regolamento, prenderemo come esempio una partita a quattro giocatori, l’ensemble perfetto per godere appieno del divertimento garantito da Lady Alice. Innanzitutto, vengono pescate e distribuite coperte quattro carte – una per categoria di indizi – e distribuite ciascuna a un giocatore diverso: dunque, ogni concorrente partirà conoscendo già un pezzo della soluzione finale (sospetto, ora, luogo o oggetto). Quindi, il giocatore di turno prende in mano il taccuino e compone quella che, a suo parere, sarà la chiave dell’enigma, indicando un sospettato, un luogo di avvistamento, un orario e un oggetto. Questa è chiamata “la fase dei sospetti”. Quindi, si passa al Verdetto di Sherlock, durante il quale, segretamente ogni giocatore prenderà in mano la propria cartellina inserendo la carta del detective con in vista il lato sorridente se è stato indovinato il proprio indizio segreto, o quello cupo se è stato sbagliato. Le cartelline vengono poste sul tavolo e mischiate, di modo che, una volta scoperte, non sarà possibile risalire a chi appartiene l’indizio corretto o meno. Così, verrà reso noto a tutti se il tentativo del giocatore di turno abbia indovinato da 0 a 4 particolari. Nel caso la soluzione sospettata sia completamente sbagliata, allora sui quattro indizi verranno posizionati i biglietti da visita di Sherlock Holmes: su questi, infatti, abbiamo l’assoluta certezza che non siano parte della combinazione finale. Scoperti i verdetti, si apre la terza fase, quella più intrigante del gioco: le Deduzioni. Partendo dal giocatore a sinistra di quello di turno, si potrà svolgere una sola azione tra piazzare un gettone sul tabellone degli indizi, passare o tentare un’accusa. Quella del posizionamento dei gettoni è l’aspetto più beffardo e, insieme, coinvolgente del gioco: alla fine, i dischi occupanti spazi sulla plancia degli indizi corretti, consegneranno un uguale numero di punti vittoria. Dunque, l’assoluta certezza di un indizio consiglierà di piazzare un gettone col retroche riporta il numero 2, o anche l’1, mentre quelli con lo 0 sono indicati per fuorviare gli avversari. Da notare che i gettono vanno posizionati dal lato fronte, con il valore che resta segreto: solo dopo che un altro giocatore deciderà di piazzare il proprio gettone sullo stesso indizio, la puntata precedente verrà svelata. La fase delle deduzioni prosegue fino a quando tutti i giocatori passano in sequenza continua: ne consegue che, nello stesso round, potranno essere giocate diverse fasi delle deduzioni. Tra le possibilità in questo frangente, resta, poi, l’accusa definitiva, che riprende la fase dei sospetti, con la successione dei quattro indizi, ma stavolta senza via di scampo: chi deciderà di formulare la soluzione del caso in questa fase, dovrà essere assolutamente certo della correttezza della propria accusa, pena l’eliminazione dal gioco. Il gioco prosegue in questo modo, finché dopo un’accusa tutte e quattro le cartelline verdetto non sono girate dal verso corretto. Quindi, si passa al conteggio dei punti: 3 punti per chi ha anticipato tutti pronunciando l’accusa corretta, si sommano i singoli punti dei gettoni posizionati sugli indizi corretti, un altro punto qualora uno dei giocatori abbia azzeccato i quattro indizi nella fase Sospetti, e due punti per chi ha almeno un gettone su tutti è quattro gli aspetti della soluzione. Chi ha guadagnato più punti, è il vincitore.
Una partita a poker…solo per quattro
Come si diceva, Lady Alice è essenzialmente un gioco per quattro giocatori: in fase di test si sono aggiunte anche le possibilità per 3 o 5, ma in questo caso la partita si snatura, dato che vengono selezionati, nel primo caso, solo 3 indizi da indovinare, mentre nel match a 5 una delle quattro categorie sarà “doppia”, anche se per risolvere il caso basterà indovinare la quaterna classica. Insomma, il gioco diventa assai più macchinoso e anche più caotico, mentre in 4 giocatori, i quali conoscono ciascuno un pezzo della soluzione, gira perfettamente e varia con durate da 20 minuti a un’ora abbondante, ossia quando i giocatori avranno preso dimestichezza con le meccaniche e imparato a usare i gettoni Deduzione per sviare gli avversari.
Insomma, non siamo di fronte a un colosso del deduttivo, ma a un titolo che mantiene quanto promette: altissima interazione tra i partecipanti, materiali all’altezza, grafica accattivante che immerge nel periodo storico in cui Lady Alice è ambientato. Anche considerando la buona ricettività (anche nel nostro paese) di un titolo come Mr. Jack, possiamo dire con ragionevole certezza che Oliphante ha visto giusto nel puntare su questo tiolo.
Pro:
– Alta interazione tra i giocatori.
– Grafica appropriata.
– Ambientazione perfetta ma non scontata.
– Regolamento chiaro e innovativo nella spiegazione.
Contro:
– Bassa scalabilità.
– Prezzo un po’ elevato.