domenica 29 Dicembre 2024

Pandemia – una nuova sfida

“Pandemia – [pan-de-mì-a] s.f. – Una pandemia (dal grecopan-demos, "tutto il popolo") è una epidemia la cui diffusione interessa più aree geografiche del mondo, con un alto numero di casi gravi ed una mortalità elevata. Nella storia si sono verificate numerose pandemie, fra le più recenti si ricordano l’influenza spagnola nel 1918, l’influenza asiatica nel 1957 e l’influenza di Hong Kong nel 1968.”

Nel 2008 Matt Leacock ha portato sulle nostre tavole Pandemic, titolo in cui un pool di scenziati ed addetti ai lavori lottavano contro il tempo per debellare 4 virus prima che questi avessero la meglio sul genere umano. Il titolo fu un successo e, insieme ad altri giochi come Arkham Horror (uscito qualche anno prima) rilanciarono il genere dei cooperativi facendo riscoprire ai giocatori di tutto il mondo la voglia di lottare insieme contro un sistema gestito dall’intelligenza artificiale del gioco.

  • Titolo: Pandemia – una nuova sfida
  • Autori: Matt Leacock
  • Editore: Asterion Press
  • Genere: cooperativo
  • Numero Giocatori: 2-4
  • Durata: 45 min
  • Dipendenza dalla lingua: media (carte e manuale)
  • Illustratori: Chris Quilliams

A 5 anni dall’uscita di quel fortunato titolo la Z-Man terrorizza nuovamente il mondo con nuove malattie, rieditando il gioco in una nuova versione. Un’edizione che, pur senza variazioni rispetto alla precedente nel regolamento, cambia completamente veste grafica, rendendo il gioco più accattivante ed aggiungendo due nuovi personaggi (il “pianificatore di contingenze” e lo “specialista in quarantena”).

La nuova versione è stata interamente localizzata ed è distribuita in Italia da Asterion Press e noi non potevamo esimerci dal metterla sul banco di prova.

Fase 1: “uomo ad uomo” trasmissione limitata e diffusione altamente localizzata
La nuova veste grafica di Pandemic, realizzata da Chris Quilliams, da un forte impatto cinematografico al gioco, mirando a creare maggiore coinvolgimento con un richiamo diretto a serial tv legati al mondo della medicina. Basta vedere il fronte della scatola in cui i nostri eroi sono pronti a fronteggiare “Pandemia – una nuova sfida” per rendersene conto!
Sollevato il coperchio della scatola, il manuale, interamente in italiano, illustra molto bene la componentistica e, con numerosi esempi, spiega l’intero regolamento in sole 6 pagine. Sono inoltre presenti numerosi richiami e “reminder” per evitare, durante la partita, di tralasciare regole importanti per la corretta gestione dell’intelligenza artificiale del gioco.
Anche il tabellone è praticamente invariato nei contenuti, rappresentando il globo, le sue principali città ed i loro collegamenti (naturalmente non poteva mancare Essen), due spazi dedicati alle carte contaminazione (mazzo e scarti), due spazi dedicati alle carte dei giocatori (anche qui mazzo e scarti), una tabella per il livello di contaminazione ed una per i focolai, 4 spazi per segnalare eventuali cure alle malattie trovate ed una piccola scheda riassuntiva delle 3 fasi del gioco. Contenuti invariati quindi ma veste grafica completamente rivoluzionata, con uno stile molto più moderno e futuristico. L’idea ricercata dall’artista è quella di un monitor da cui gli scienziati controllano gradualmente l’avanzamento delle pandemie.
Gli indicatori malattia hanno uno stile più “moderno”, niente cubetti di legno, ma 4 set di cubetti in plastica trasparente e già imbustati, pronti a segnalare il propagarsi delle malattie per il mondo. Continuano ad essere in legno invece i centri ricerca (a forma di piccolo edificio) ed i 7 segnalini ricercatore, ciascuno di un colore diverso per identificare i vari personaggi presenti nel gioco (forse, visto il design nuovo e più “aggressivo”, sarebbe stato interessante introdurre delle miniature). Ultimi componenti in legno 4 “boccette” volte a raffigurare le cure alle malattie e 2 segnalini per indicare gli avanzamenti delle tabelle focolai e il livello di contaminazione.
Le carte naturalmente occupano un ruolo fondamentale all’interno del gioco e, come per la passata edizione, si dividono in: Mazzo contaminazione (in cui ogni carta rappresenta una città presente sul tabellone ed è del colore della malattia che minaccia quel luogo), mazzo dei giocatori (contenente tutte le carte che i nostri eroi potranno utilizzare nel tentativo di debellare le malattie e le minacciose carte epidemia), 7 carte ruolo (ciascuna che raffigura un personaggio diverso e ne descrive le abilità speciali), 4 carte riassuntive (con l’elenco delle azioni che i giocatori possono compiere ogni turno).
Nonostante anche qui il design sia più “tecnologico”, delude un po’ la qualità delle carte, su cui diventano obbligatorie le bustine protettive.

  

Fase 2: “epidemia” diffusione ancora localizzata, il virus diventa molto più adatto agli umani
Premetto che il regolamento e le meccaniche del gioco non cambiano rispetto alla versione precedente, l’unica variante è costituita solo dalle due carte personaggio aggiunte.

All’inizio della partita ogni giocatore riceverà casualmente una carta ruolo che, oltre ad indicare il colore della pedina che dovrà utilizzare, descrive anche le abilità speciali a sua disposizione. Subito dopo pesca un numero di carte dal mazzo dei giocatori variabile in base al numero di partecipanti.
A questo punto viene “costruito” il mazzo dei giocatori in modo che le carte epidemia siano equamente disposte al suo interno (il mazzo viene diviso in 4-6 mazzetti, in base al numero di carte epidemia che si sceglie di usare, in ognuno viene inserito una carta epidemia e questi vengono poi riposti uno sull’altro nell’apposita area del tabellone).
Può quindi avere inizio il contagio! Le malattie iniziano a diffondersi per il globo pescando 9 carte contaminazione e ponendo 3 cubetti malattia sulle città indicate dalle prime 3 carte pescate, 2 sulle seconde ed 1 sulle ultime 3. La quantità di cubetti presenti in una città rappresenta il livello di contaminazione raggiunto dalla popolazione che vi abita.
Infine vengono posizionate le pedine dei giocatori, insieme ad una stazione ricerca su Atlanta, luogo di partenza non casuale visto che vi ha sede il “Centro prevenzione e controllo malattie USA”.
Set-up completo, inizia la corsa contro il tempo dei giocatori che, sfruttando le proprie carte, azioni ed abilità speciali, dovranno debellare le 4 malattie mentre si diffondono per il mondo!
Al proprio turno ogni eroe passa attraverso 3 fasi prima di passare la mano al giocatore successivo, eccole elencate di seguito:

1) Scelgere 4 azioni a scelta tra:

– muovere la propria pedina su una città collegata direttamente a quella in cui si trova attualmente;
– giocare una carta città per viaggiare direttamente in quel luogo;
– giocare la carta della città in cui ci si trova per andare in qualsiasi luogo;
– spostarsi da un centro ricerca ad un altro (ovunque nel mondo);
– costruire una stazione ricerca giocando la carta città del luogo in cui si trova;
– scoprire una cura: scartando 5 carte città dello stesso colore mentre ci si trova in un centro ricerca;
– condividere conoscenze: se due giocatori si trovano nella stessa città possono così scambiarsi la carta di quella città;
– Arginare una malattia: scartando un cubetto malattia dalla città in cui il personaggio si trova o scartandoli tutti se è stata trovata la cura a quella malattia (se viene rimosso l’ultimo cubetto di una malattia curata questa viene debellata e non potrà più ripresentarsi nel corso della partita);

2) Dopo aver concluso le proprie 4 azioni il giocatore pesca 2 carte dal mazzo giocatore e le aggiunge alla propria mano (qualora ne avesse più di 7 deve scartare fino ad averne 7).

3) Infine si pescano un numero di carte contaminazione pari al livello di contaminazione raggiunto nell’apposita tabella, riponendo un nuovo cubetto malattia su ciascuna. Nel caso in cui viene pescata una città in cui vi sono già 3 cubetti di quella malattia si verifica un focolaio. La città in questione non viene ulteriormente contagiata, tuttavia si distribuisce un nuovo cubetto su ogni città collegata e si aumenta il livello dei focolai di 1 nella tabella dedicata (in caso le città vicine abbiano già 3 cubetti si verificano dei focolai a catena ripetendo gli effetti).

Ma le minacce non sono costituite solo dalla pesca delle carte contaminazione, l’incremento dei virus si verifica anche in modo incontrollabile nel caso in cui viene pescata dal mazzo giocatori una carta epidemia. In questo caso l’epidemia si scatena scoprendo l’ultima carta del mazzo contaminazione. Sulla città indicata appaiono 3 cubetti malattia, la sua carta viene riposta nella pila degli scarti che viene rimescolata e messa in cima al mazzo. Inoltre aumenta di 1 il livello di contaminazione, incrementando così le carte contaminazione ogni turno.
Rimescolare il mazzo porta a far si che, nei prossimi turni, sia sicuro che escano città già contaminate in precedenza, aumentando la diffusione della pandemia e la frenesia del gioco.

Naturalmente i giocatori vincono se riescono a debellare tutte e 4 le pandemie in giro per il mondo, ma le possibilità di soccombere al male sono dietro l’angolo. La pandemia vince qualora:
– Il segnalino focolai arriva a livello 8: malattia incontrollabile
– Vengono collocati sul tabellone tutti i cubi malattia di un colore: diffusione troppo elevata
– Si arriva alla fine del mazzo dei giocatori: fine delle risorse

Fase 3: “Pandemia”: aumentata e consistente trasmissione nella popolazione mondiale
L’esperienza di gioco non varia rispetto alla passata edizione, mantenendo alta la tensione per tutta la partita. Durante i test ci si è resi subito conto dell’importanza di calcolare ogni singola mossa per poter contrastare il diffondersi delle malattie, niente può quindi essere lasciato al caso.
Il gioco costringe i giocatori a cooperare e a cercare soluzioni comuni spostandosi di volta in volta per debellare le malattie più diffuse, scambiarsi le carte necessarie per curare una malattia o coordinarsi nella costruzione dei centri ricerca, visto che le 4 azioni a disposizione non bastano mai!

Giocarlo in 2 giocatori è risultato molto più difficoltoso che in 3 o 4. E’ vero che aumentando il numero di giocatori aumentano le carte contaminazione pescate ogni turno ed il numero di carte prese dal mazzo (diminuendo il tempo ed incrementando il rischio di epidemie) ma avere 4 azioni in più a turno per giocatore aiuta parecchio.

Una criticità emersa è la differenza nei ruoli. Personaggi come il medico (in grado di eliminare tutti i cubetti presenti nella città in cui si trova con un’azione o addirittura al solo passaggio nel caso in cui si sia trovata la cura a quella malattia), la ricercatrice (in grado di scambiare le carte con un altro giocatore in qualsiasi città i due si trovano) o anche la scienziata (capace di trovare la cura con solo 4 carte dello stesso colore) hanno un peso ed un’influenza maggiore nella partita rispetto agli altri.
Ad esempio il coordinatore, che può muovere le pedine di un altro giocatore con le proprie azioni, e l’esperto di operazioni, che può costruire centri ricerca ovunque, si sono rivelati utili, ma non indispensabili come i tre personaggi sopra descritti.
Una nota a sé va per i due eroi nuovi: il pianificatore di contingenze, che può ripescare una carta evento (cioè carte giocatori che permettono azioni speciali) dal mazzo degli scarti e riutilizzarla, solo in rare occasioni è risultato veramente indispensabile. La Specialista in quarantena, che impedisce la collocazione di nuovi cubetti nella città in cui si trova ed in quelle limitrofe, aiuta a tenere sotto controllo la situazione, ma non in maniera incisiva come lo può fare il medico.

Naturalmente queste note nascono dalla serie di partite che abbiamo giocato, considerando l'enorme varetà di dinamiche che si possono innescare in Pandemia, è plausibile che alcuni personaggi possono essere meglio valorizzati in combinazioni differenti da noi non ancora esplorate.

Altro difetto riscontrato giocando è quello che, con i compagni di gioco, abbiamo battezzato “effetto kobaiashi maru” (dal celebre test di Star Trek). Cioè, pur essendo ogni partita interessante e appassionante, ci si è resi conto come a volte, senza utilizzare i ruoli più importanti, sembra letteralmente impossibile riuscire a vincere contro il gioco, trovandosi ad arrestare una marea insormontabile di cubetti. Difetto che tuttavia ci ha portato a giocare a ripetizione sviluppando un senso agonistico nei confronti del gioco.

Un aspetto interessante riscontrato in  Pandemia, che traspare in altri giochi cooperativi ma qui è decisamente stressato al massimo, è il modo in cui il gioco fa emergere le dinamiche di gruppo. Osservare dall’esterno una partita di Pandemia permette di riconoscere subito i tratti caratteriali di ogni giocatore, evidenziando le personalità dominanti (che tenderanno a prevalere indicando agli altri partecipanti le azioni da eseguire), quelle passive (che in silenzio accetteranno le decisioni) ed i caratteri contrastanti. Questo apre dei potenziali del tutto nuovi ed intriganti per il gioco che potrebbe presentare degli sviluppi interessanti nella realizzazione di assessment o analisi di gruppo anche in contesti  differenti dall'usuale scopo ludico.

Fase 4: diffusione del virus anche nelle aree artiche e poco popolate, estinzione del genere umano
Pandemia è stato probabilmente il primo gioco cooperativo che io abbia mai provato. Quello che mi colpì da subito e che rimane invariato nell'edizione attuale è il funzionamento dell’intelligenza artificiale, in grado di evolvere le 4 malattie per il mondo in modo completamente casuale, gestendo anche focolai ed epidemie inaspettate. Questo crea una necessità di collaborare e fare gruppo tra i giocatori che raramente si trova in altri titoli.

La nuova veste grafica inoltre è decisamente molto più accattivante e coinvolgente rispetto alla precedente.

Delude un po’ tuttavia la mancanza di innovazioni nella nuova edizione che conferma alcuni dei difetti della passata: lo squilibrio di alcuni ruoli la cui mancanza può segnare decisamente la partita, il fatto che alla lunga il gioco possa risultare monotono, la casualità, a volte eccessiva, che porta all’incertezza dell’esistenza di una vera strategia per vincere la partita.

Con la nuova edizione diPandemia naturalmente non poteva mancare la riedizione della vecchia espansione: On the brink, nonché l’uscita della nuova espansione In the lab che promette di aggiungere la ricerca in laboratorio all’attuale esperienza di gioco. Entrambe sono già segnalate come “prossime uscite” sul catalogo Asterion Press. A queste si somma la realizzazione di un nuovo scenario dal nome “Isolation” (scaricabile dal sito della Z-man) che, modificando il set-up iniziale, promette un’esperienza nuova, rompendo la possibile monotonia del gioco base.
Inoltre il gioco vanta anche una trasposizione elettronica in versione Ipad.

Sembra comunque che la Z-Man non voglia fermarsi qui con uno dei titoli di maggior successo nel suo catalogo. E’ previsto per il 2014 l’arrivo di Pandemic – The Cure, un nuovo gioco a se stante, sempre di Matt Leacock, basato sull’ambientazione di pandemia ma gestito dalla sempre più popolare meccanica dei giochi di dadi.

Non resta che aspettare per vedere se le nuove evoluzioni correggeranno i pochi difetti di quello che ormai è diventato un classico imperdibile del genere cooperativo.

Pro
– Semplice e veloce
– Cooperazione fondamentale per vincere
– Nuova veste grafica molto più accattivante

Contro
– La casualità può rendere il gioco imbattibile in alcune partite
– Squilibrio tra le abilità dei ruoli
– Rischio di monotonia rigiocando tante volte solo con la versione base

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