martedì 5 Novembre 2024

Gladiatori

Durante l’Impero romano, il combattimento dei gladiatori era la forma più popolare di intrattenimento. Guerrieri provenienti da tutte le parti dell’Impero partecipavano agli scontri nell’Arena: non di rado combattevano donne, ricchi cittadini romani e qualche aristocratico! Ora è giunto il tuo momento di partecipare a questo grande spettacolo: scendi nell’Arena e combatti per il tuo onore, per la fama, e per la tua vita!

Con l’incipit del regolamento di Gladiatori, il gioco di Michele Quondam pubblicato da GiochiX, introduciamo le nostre considerazioni dopo la prova sul campo. Nella nostra anteprima abbiamo già avuto modo di collocare questo titolo nella categoria dei giochi impegnativi con alcune delle sue peculiarità che ci avevamo incuriosito. Oggi, dopo averlo provato più volte, possiamo esprimere valutazioni approfondite su un gioco che, detto in maniera molto sintetica, è in grado di appagare gli appassionati del genere, a patto che abbiano molto, ma molto, tempo per apprezzarne i pregi…

  • Titolo: Gladiatori
  • Autori: Michele Quondam
  • Editore: Giochix
  • Genere: Skirmish
  • Numero Giocatori: 1-4
  • Durata: 90 min
  • Dipendenza dalla lingua: No
  • Illustratori: Elia Bonetti e Raffaele De Angelis

Non di solo marmo è fatto il Colosseo…
La scatola di Gladiatori, che risulta sovradimensionata per la quantità dei materiali contenuti, si presenta con un disegno di copertina evocativo e coinvolgente. Aprendola troviamo vari mazzi di carte differenziati tra loro dal colore del dorso (verde, rosso e blu), segnalini in legno (i classici cubetti  e 4 dischi colorati), quattro blocchi “schede dei personaggi”, gli schermi dei giocatori, il tabellone (dalle dimensioni contenute ma funzionali al gioco), quattro miniature in metallo di buona fattura (anche se alcune penalizzate da pose poco naturali), dadi e un regolamento multilingua (che oltre agli idiomi classici, presenta anche una singolare versione cinese).
Le immagini sulle carte sono realizzate con la tecnica del chiaroscuro monocromatico che mette in risalto le pose dei gladiatori e le armi rappresentate, rendendo il risultato finale molto piacevole e dettagliato. Unica nota negativa è data dalle otto carte “mosse speciali”, che pur essendo caratterizzate da specifiche peculiarità, riportano tutte la stessa illustrazione, rendendone l'individuazione poco intuitiva. Un vero peccato perché un piccolo intervento grafico di differenziazione anche su queste carte, sarebbe risultato molto utile alla loro usabilità durante il gioco.
Il regolamento multilingua, di chiaro respiro internazionale, presenta una veste editoriale corposa (tutte le lingue sono su un unico volume di 72 pagine) che ne rende la consultazione poco pratica.
Per completezza, è opportuno segnalare che sul sito dell'editore è reperibile la versione 2.0 del regolamento (solo in inglese per ora) che è stato totalmente rivisto nella impaginazione rendendolo di più facile lettura.

  

Anche l'arena ha le sue regole
Gladiatori è un gioco di miniature e carte in cui i giocatori, dopo aver creato i propri personaggi, si fronteggiano in un'arena cercando di ottenere il maggior gradimento del pubblico, misurato in Punti Vittoria. La partita si articola in sei turni, durante i quali si dovrà riuscire a eliminare gli avversari e/o sopravvivere fino al termine dello scontro.

Per una descrizione del suo funzionamento vi rimandiamo alla nostra anteprima o, per chi volesse dettagli ancora più precisi, può scaricare il regolamento da qui.
Concentriamo invece l'attenzione su quegli aspetti che maggiormente caratterizzano questo gioco: la creazione del personaggio, la varietà delle carte azioni/reazioni a disposizione, la fase di scelta delle carte da tenere nella mano, la gestione “dell'affaticamento” del gladiatore e la sezione relativa al combattimento con gli animali.

Partiamo dalla fase di creazione del personaggio. Un gladiatore è caratterizzato da diversi elementi: le abilità (offesa, guardia e resistenza), le capacità (sangue e velocità), le carte (energia, finta e mosse speciali) e i poteri. Ognuno di questi elementi ha un costo in monete e ogni giocatore può spendere un massimo di 55 monete per personalizzare il suo gladiatore; questo valore può essere incrementato in caso di scontri non equilibrati.
In questo, Gladiatori, risulta molto accattivante poiché offre un livello di personalizzazione assai elevato, e se a prima vista può sembrare un aspetto marginale, alla prova dei fatti si scopre che una piccola variazione nelle caratteristiche differenzia di molto il personaggio e la condotta dello scontro, sia a livello gestionale che strategico. Va precisato che anche la scelta delle armi ha un ruolo importante ma, come avveniva nell'antichità, queste sono assegnate o scelte dal giocatore solo all'inizio dello scontro e sono quindi svincolate dal sistema di creazione del personaggio.
La meccanica di creazione fa variare il costo di ogni elemento in maniera differente: le abilità hanno un costo esponenziale in funzione del valore che le si vuole attribuire, le capacità hanno un costo lineare mentre le carte e i poteri hanno un costo assegnato a priori.
Tutto questo aumenta la difficoltà nel trovare la giusta alchimia rispetto all'idea di gladiatore che vogliamo portare nell'arena, ma stimola molto il giocatore cui piace il “deck-building” complesso e coinvolgente. Ed ecco un’altra nota positiva: durante il gioco diventa assai naturale personificare il gladiatore dandogli un’identità precisa, proprio come avviene in un classico gioco di ruolo.

Le carte Azioni sono in tutto quattro, tre dedicate a uno specifico tipo di attacco (Forza, Destrezza e Furia) e una al Movimento, e sono caratterizzate da meccaniche di utilizzo diverse.
L'azione forza incrementa l'attacco o la difesa in funzione del valore delle carte energia giocate.
L'azione destrezza incrementa l'attacco o la difesa in funzione del numero delle carte che quest'ultimo tiene in mano.
L’azione furia incrementa l'attacco in funzione dei punti sangue consumati. Quest'ultima caratteristica si comporta in modo diverso quando è utilizzata come reazione a un attacco: in questo caso somma un valore fisso alla propria difesa senza la necessità di consumare punti sangue.
L'azione movimento può essere giocata in difesa come schivata, riducendo della metà il valore di attacco dell'avversario e incrementando la propria difesa in funzione dei punti velocità spesi ma sacrificando così il valore difensivo degli oggetti.
Inoltre, il difensore che gioca la stessa azione dell'attaccante ottiene un ulteriore bonus alla propria difesa; questo evento, molto casuale all'inizio del round di combattimento, risulta facilmente prevedibile (per non dire certo) nel proseguimento dello stesso, semplificando non poco la vita per il difensore.
Questo insieme di meccanismi rende il gioco abbastanza dettagliato, ma appesantisce la scorrevolezza della partita richiedendo una notevole dose di attenzione nel ricordare tutti questi aspetti differenti e, soprattutto nelle prime partite e in quelle con quattro giocatori, allunga notevolmente la durata di gioco.

Ricordiamo che la partita è divisa in turni e ogni turno in round, il primo dei quali riguarda la scelte delle carte da tenere in mano e quelle da destinare alla pila dei punti ferita. Questa fase è importantissima per la buona riuscita del turno perché richiede al giocatore di pianificare la condotta nel combattimento, decidendo quindi quali carte gli sono necessarie per condurre l'attacco e quali per difendersi dagli attacchi degli avversari e stabilendo quali carte sono sacrificabili in caso si venga feriti.

Ulteriore aspetto caratteristico di Gladiatori è l'affaticamento del personaggio, che si manifesta nel consumo di capacità, carte e abilità. Anche qui constatiamo che ogni caratteristica si “affatica” in modo diverso: le capacità si consumano un punto alla volta, le carte utilizzate vanno scartate e le abilità, dopo aver sommato il loro valore all'azione in corso, si riducono di un punto.

Con la resistenza si possono recuperare solo carte e punti abilità utilizzati, mentre con un'azione di attesa, che equivale a rinunciare al proprio round, si possono recuperare anche le capacità.
Questo sistema, che ricrea abbastanza bene l'affaticamento dei gladiatori, fa sì che nei primi turni si riesca ad agire e a contrastare un po’ tutto, mentre verso la fine della partita i giocatori, per la mancanza di risorse,  sono costretti a scelte più obbligate e meno performanti.

La variante di gioco con gli animali introduce un sistema di intelligenza artificiale semplice ma valido. Una volta stabilito quanti e quali animali far entrare nell'arena, questi entrano all'inizio del turno dopo un lancio del dado: con un risultato di 3-6 entrano in gioco da uno a tre animali. Questi si muovono di 1d6 di caselle verso il gladiatore più vicino e attaccano con 1d6; nel caso in cui si trovino già in contatto con un gladiatore all’inizio del loro turno attaccano con 2d6 senza muoversi  il risultato di questo tiro determina il valore d'attacco dell'animale.
Gli animali hanno poteri speciali che si attivano con l'ottenimento di determinati risultati dai loro tiri dado, normalmente questo avviene quando si tirano due risultati uguali o un 7 come somma dei dadi. Tali poteri vanno dal far entrare nell'arena un altro animale al potenziamento dell'attacco o alla rimozione di un oggetto al gladiatore ingaggiato.
Nelle dinamiche di gioco gli animali introducono una certa aleatorietà e diversificazione che migliorano la fruibilità del gioco stesso, inoltre questa opzione da la possibilità di giocare in solitario permettendo quindi di testare e calibrare meglio le proprie strategie per i combattimenti più impegnativi.
Pur essendo un’interessante opzione (nonché un elemento di storicità), questa variante non mi è sembrata ben sviluppata quanto il resto del gioco, posso presumere che il playtesting degli animali non sia stato condotto in tutte le sue possibilità. Questa impressione sembra confermata anche dalla versione 2.0 del regolamento in cui c’è stata una rivisitazione delle abilità degli animali. Infine, il fatto di dover rappresentare gli animali con i cubetti di legno e non con segnalini dedicati o miniature (forse queste troppo costose per la prima tiratura del gioco) rende la variante meno attraente.

Una sfida per veri gladiatori
Risulta ormai evidente come Gladiatori sia un gioco abbastanza complesso che non intende rivolgersi a giocatori occasionali o a quanti cercano un approccio poco impegnativo al gioco. Il suo target elettivo è da ricercarsi tra gli hardcore gamer, in particolare tra coloro che hanno il tempo e la volontà di dedicare diverse serate alla metabolizzazione di un regolamento consistente e che hanno l’interesse a testare i vari personaggi che è possibile creare. Fatte queste premesse, sicuramente i giocatori che amano il genere e il tema si appassioneranno alla costruzione del personaggio e alle meccaniche del gioco, e saranno in grado di percorrere la curva di apprendimento che Gladiatori richiede per essere goduto appieno.

Dalla esperienza maturata durante le partite effettuate a Gladiatori con differenti profili di giocatori, è risultato che nella maggioranza dei casi l’impatto con la prima partita risulta ”traumatico” al punto che non sono stati molti quelli disposti a provare di nuovo il gioco, talvolta anche in caso di giocatori abituati a giochi impegnativi.
Queste reazioni sono generate prevalentemente dalla variabilità delle regole (ogni cosa ha una sua meccanica peculiare) che risulta difficile da dominare, richiedendo una frequente consultazione del manuale, e anche quando queste sono acquisite va comunque considerato il tempo necessario a una pianificazione che deve tener conto del comportamento di ogni aspetto del gioco. Ne risulta che i tempi di una partita rischiano di protrarsi oltre la durata preventivata.
Peccato perché pur essendo un interessante titolo questo rende Gladiatori, rivolto solo a utenti molto motivati. Questi ultimi effettivamente troveranno pane per i loro denti: Gladiatori offre un’opportunità di sperimentazione e ricerca delle combinazioni più efficaci e appaganti per il proprio stile di gioco, inoltre se affrontato in modalità campagna aumenta di molto le possibilità di personalizzazione dei propri combattenti grazie al meccanismo dei punti di esperienza che vengono acquisiti al termine di ogni partita.

Insomma, come ho detto in apertura, Gladiatori è un gioco pensato per una certa categoria di giocatori, probabilmente già “preparati” e interessati al genere. Mentre vi sconsiglio di proporlo come titolo occasionale per le serate in cui non sapete a cosa giocare.

Note:
Si precisa che questa recensione è stata fatta sulla prima edizione del gioco. Ora GiochiX commercializza la versione deluxe in cui sono state aggiunte le miniature degli animali. Inoltre quest'ultime sono acquistabili come espansioni del gioco insieme ad altre “carte oggetto” che rappresentano differenti armi da introdurre nel gioco.

Pro
Buon livello di simulazione
Possibilità di strutturare una campagna
Fase di creazione dei personaggi accurata

Contro
Curva di apprendimento lunga
Regolamento di difficile consultazione
Troppi tempi morti se giocato in 4 persone

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