La prima volta che abbiamo incontrato Mascarade è stato ad inizio 2013, a Norimberga, e ci venne presentato come un card game in cui un numero elevato di giocatori si sarebbero fronteggiati gestendo ciascuno una carta ruolo coperta, senza la certezza del ruolo che avessero di fronte. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e finalmente, le splendide illustrazioni di Mascarade hanno preso una forma definitiva con la commercializzazione del prodotto nell’ultimo quadrimestre dell’anno, anche in Italia grazie ad Asterion Press.
L’uscita però ha suscitato non poche polemiche, in particolare l’autore del gioco, Bruno Faidutti, è stato da più parti accusato di plagio vista la meccanica molto simile ad altri due giochi attualmente in commercio: Love Letter e soprattutto Coup.
Ma procediamo con ordine, scoprendo insieme il nuovo e contestato titolo di uno dei più interessanti autori francesi…
- Titolo: Mascarade
- Autori: Bruno Faidutti
- Editore: Repos Production / Asterion Press
- Genere: Party game
- Numero Giocatori: 2 – 13
- Durata: 30 min
- Dipendenza dalla lingua: no
- Illustratori: Jeremy Masson
Sveliamo le maschere
Mascarade si presenta come un gioco semplice e portatile, racchiuso in una piccola scatola che, appena scoperchiata, mostra un contenuto essenziale ma decisamente di qualità.
Il libretto di istruzioni, presente anche in italiano grazie al lavoro fatto da Asterion Press, è composto da sole 16 pagine e spiega l’essenziale per giocare già nelle prime 6, a dimostrazione della semplicità e del carattere da party game del titolo, mirato più all’esperienza di gioco che alla struttura delle regole.
A farla da protagonista sono le 13 carte con i ruoli dei personaggi, ciascuna con una splendida illustrazione (nonostante i ruoli ricordino i personaggi di Citadels la qualità dei disegni è notevolmente elevata e maggiormente rifinita), il nome del ruolo e un’icona che ne sintetizza il potere. A queste se ne aggiunge una quattordicesima, la mendicante, che dà ai giocatori la possibilità di creare un nuovo potere da introdurre nel gioco.
Infine completano il tutto 5 schede riassuntive, utili durante il gioco per ricordare ai giocatori i poteri di tutti i personaggi, delle tessere rappresentanti i vari ruoli (da tenere sul tavolo in caso di meno di 13 giocatori per sapere sempre quali personaggi sono presenti nella partita), una piccola plancia “tribunale”, e una pioggia di monete in formato da 1, 5 o 10.
Un gioco di ruoli
All’inizio di ciascuna partita ogni giocatore riceve 6 monete d’oro, l’ammontare di monete possedute deve sempre essere a vista dagli altri giocatori.
In base al numero di partecipanti vengono infine scelti quali ruoli saranno utilizzati. Per 2 o 3 giocatori si utilizzerà una modalità di gioco particolare, che spiegheremo più avanti, per 4 o 5 vengono presi comunque 6 carte personaggio, da 6 giocatori in su (soluzione ideale) si prenderanno un numero di carte pari al numero di giocatori.
Le carte utilizzate possono essere determinate tramite una tabella descritta nel manuale, che indica, in base al numero di giocatori, quali ruoli devono essere presenti in gioco, oppure possono variare di volta in volta, seguendo le semplici regole per la scelta dei personaggi.
Le carte scelte vengono distribuite una a ciascun giocatore che, dopo averla mostrata a tutti i partecipanti, la metterà coperta davanti a se.
Il primo giocatore inizierà il suo turno e, dopo averlo completato, passerà al giocatore successivo.
Le azioni che si possono realizzare in ogni turno sono:
– Scambiare la propria carta (o fingere di farlo): il giocatore di turno sceglie un qualsiasi partecipante, prende la sua carta personaggio coperta e, sotto il tavolo, lontano dalla vista di tutti (pure la sua) decide se scambiarla o no, ridando indietro una carta (sempre coperta) al giocatore scelto. (Per creare un po’ di “confusione” questa azione è obbligatoria per i primi 4 turni)
– Guardare in segreto la propria carta: quando si arriva al punto in cui non si sa più cosa si ha davanti si può scegliere di guardare di nascosto la propria carta, passando così il turno
– Dichiarare il proprio personaggio: il giocatore di turno può dichiarare il suo ruolo, senza scoprire la carta che ha davanti. A questo punto gli altri partecipanti a turno potranno o accettare la dichiarazione o contestarla affermando di essere invece loro ad avere il ruolo dichiarato. Se la dichiarazione viene accettata il dichiarante potrà utilizzare il proprio potere senza scoprire la carta, se viene contestata il dichiarante ed i contestatori scopriranno le proprie carte. Chi possiede il ruolo dichiarato ne eseguirà il potere (anche se fuori dal proprio turno), gli altri pagheranno una moneta al tribunale (riponendola sopra l’apposita plancia).
Ovviamente contestare un giocatore pur non sapendo con certezza di avere il ruolo dichiarato può sembrare sconsiderato, ma diventa naturale una volta presa confidenza con le meccaniche del gioco: è l’unico modo di fermare un giocatore di cui sospettiamo la falsità e spesso è un buon modo per scoprire il proprio ruolo.
Importante notare che, nel caso in cui un giocatore ha rivelato la sua carta durante il turno immediatamente precedente (con una contestazione ad esempio) sarà costretto ad effettuare l’azione di scambio.
Il gioco prosegue finché un giocatore non arriva a possedere 13 monete d’oro, vincendo così la partita.
Ma non possiamo non descrivere il vero cuore del gioco, cioè i ruoli che permettono di lottare fino all’ultima dichiarazione:
– La spia: una volta dichiarata permette di guardare la propria carta e quella di un altro, decidendo se scambiarla o no;
– Il vescovo: prende 2 monete d’oro dal giocatore più ricco;
– Il giudice: prende tutto l’oro presente sul tribunale;
– Il ladro: prende 1 moneta d’oro dai giocatori adiacenti;
– La regina: prende 2 monete d’oro;
– Il re: prende 3 monete d’oro;
– La strega: scambia tutte le monete con quelle di un altro giocatore a scelta;
– Il giullare: prende 1 moneta d’oro e scambia (o finge) due carte tra qualsiasi coppia di giocatori;
– Il baro: se il dichiarante ha 10 monete vince la partita;
– La vedova: riceve dalla banca le monete necessarie per arrivare a 10;
– L'inquisitore: sceglie un giocatore, questi dovrà indovinare il proprio personaggio, in caso di errore il giocatore scelto darà 4 monete al dichiarante;
– Il contadino: quando il contadino viene dichiarato pesca una moneta. Se viene contestato da un altro giocatore ed anche quello ha un contadino, ogni contadino prende 2 monete (è l’unica carta di cui è presente un duplicato nel gioco);
A questi ruoli se ne sono aggiunti altri due ufficiali:
– L’usurpatore (offerto come promo con le prime tirature del gioco): il dichiarante punta un altro giocatore e annuncia il suo ruolo, se è corretto può utilizzare quel potere;
– Il dannato: (presentato anch’esso come promo e in allegato a un numero delle riviste Spielbox e Plato) secondo cui: se un personaggio rivela il dannato è eliminato dal gioco. Se l’inquisitore o l’usurpatore scelgono il dannato come bersaglio delle proprie abilità sono eliminati e il dannato prende il loro ruolo;
Le regole cambiano decisamente nel caso in cui si decida di giocare in 2 o 3 giocatori.
In tre giocatori vengono usati solo 6 ruoli (Vescovo, Giullare, Giudice, Regina, Re e Strega). Ognuno possiede 2 ruoli e, al proprio turno, oltre che scambiare con gli altri la propria carta, potrà scambiare i suoi due ruoli tra di loro, guardare solo una delle due carte o dichiarare una delle due (scegliendola preventivamente). Anche in caso di contestazione, il contestante dovrà scegliere uno delle due carte prima di scoprirla.
In 2 giocatori, Mascarade cambia radicalmente, si usano gli stessi 6 personaggi della partita a 3, dando tre carte personaggio ad ogni giocatore. Queste saranno poste una a destra, una a sinistra ed una al centro (detta carta protetta). Al proprio turno il giocatore potrà: scambiare due carte (incluse le proprie ma mai toccare la carta protetta dell’avversario), guardare in segreto una delle proprie carte, dichiarare una delle proprie carte (esclusa la carta protetta).
Indossando la maschera
Prima di parlare del titolo abbiamo avuto occasione di provarlo più volte nelle sue varianti da 2, fino a 10 giocatori. Il riscontro è stato decisamente positivo, grazie a delle regole che ci hanno permesso di sederci a giocare dopo 5 minuti dall’apertura della scatola, nonostante i partecipanti fossero per lo più giocatori poco esperti.
Da buon party game il divertimento ha regnato sovrano per tutti i match giocati con dichiarazioni a sorpresa e sguardi, durante le contestazioni, da “texano dagli occhi di ghiaccio”. Confrontandomi con altre persone che hanno provato il gioco mi è stata segnalata la possibilità di uno stallo, cioè che si vada per le lunghe senza che nessuno chiuda la partita. Onestamente non è un problema che si è verificato nei numerosi match di prova realizzati da me, anche se effettivamente gli ultimi turni, quando tutti i giocatori iniziano ad avere tante monete, hanno un ritmo più lento, dettato anche dai colpi di scena e ribaltamenti continui.
Non ci scordiamo, infatti, della presenza di ruoli come la Strega, che permettono di scambiare tutte le proprio monete con quelle di un altro giocatore, permettendo di ribaltare la situazione all’ultimo ma non di chiudere la partita (bisognerà comunque recuperare un ruolo che faccia ottenere le monete mancanti) o la vedova: anche qui si recuperano soldi fino ad avere 10 monete d’oro, ma non si chiude la partita.
La genesi e le polemiche legate ad un buon Party Game
Come accennavamo all’inizio dell’articolo, Mascarade ha scatenato non poche polemiche sul web contro il suo autore, accusato da più parti di plagio nei confronti di altri titoli. Tanto che Faidutti ha deciso di replicare sul proprio blog.
L’autore ha dichiarato che l’idea di Mascarade in realtà nasce da un gioco giapponese, dal titolo Warumono (del 2003), in cui un gruppo di banditi sono fuggiti, dopo un colpo, ciascuno con la certezza di avere il bottino in tasca, ma solo uno è riuscito veramente a prenderlo. Durante il gioco i gangster girano per la città cercando il modo di fuggire (passaporti, biglietti aerei…) e quando si incontrano hanno l’opportunità di scambiare il proprio presunto bottino (scambiandolo sotto il tavolo). Da qui, qualche anno dopo, l’idea di mescolare i personaggi di Citadels (uno dei titoli di maggior successo di Faidutti) con le meccaniche di Warumono, in un gioco minimalista che non fosse l’ennesimo remake di Lupus in tabula. Il tutto completato con il ragionamento secondo cui: se i ruoli devono passare nascosti da un giocatore all’altro senza poi sapere chi si è realmente, quale ambientazione migliore del carnevale di Venezia?
Sempre nel lungo post del blog, l’autore ammette che l’idea di un gioco simile era nell’aria, ma che lo sviluppo del titolo era già praticamente concluso quando ebbe l’occasione di provare per la prima volta Love Letter, che comunque rimane abbastanza distante da Mascarade, e Coup, su cui è impossibile negare una certa somiglianza. Infine conclude affermando come comunque già negli anni ’80 era presente un titolo simile, cioè Hoax, della Eon Games (editrice di capolavori quali Dune o Cosmic Encounter), che, da una rapida lettura, sembra essere molto vicino a Mascarade non solo nella logica ma anche nell’ambientazione e nei personaggi.
Al di là delle polemiche legate a titoli simili o al vecchio Hoax (ormai introvabile), Mascarade si è dimostrato comunque essere un valido party game da giocare in compagnia per rallegrare la serata e coinvolgere giocatori di qualsiasi livello di esperienza. In definitiva una valida alternativa per serate con tante persone a giochi come l’ormai classico Lupus in Tabula ed un altro potenziale successo per Bruno Faidutti.
Va comunque sconsigliata la modalità per 2 o 3 giocatori, che al “test drive” si è dimostrata un’alternativa poco credibile e che comunque perde la bellezza di quello che è un party game ideale da 6 giocatori in su.
Per concludere le polemiche cito la conclusione del post di Faidutti: “Mascarade ha almeno 2 vantaggi rispetto ai concorrenti. Si gioca in 2-13 giocatori, anche se le regole per 2 o 3 giocatori , un po’ “rattoppate”, si rivolgono a chi conosce bene il meccanismo del gioco. Ed è il solo dei tre nel quale non solo non si sa mai chi sono gli altri giocatori, ma spesso non si sa nemmeno chi si è, come nella vita vera”.
Non so dirvi se quanto affermato da Faidutti sia vero oppure no o se il gioco sia stato copiato/ispirato o creato dal nulla (probabilmente un po’ di tutti e tre) posso però assicurarvi che Mascarade si è rivelata una piacevole sorpresa!
Pro
– Party Game semplice, divertente e facile da trasportare
– Ottimo funzionamento del meccanismo del bluff
– Suspense mantenuta fino all’ultimo turno
Contro
– Il gioco gira bene solo da 6 giocatori in su
– Meccanica bella ma non troppo originale