Può un gioco con illustrazioni cartoon, portare i suoi partecipanti a studiare ogni singola mossa come una complicata partita a dama, promettendo di fare divertire ogni fascia anagrafica? Nonostante le compatte dimensioni in cui si presenta, la missione di “Croak!” – suono onomatopeico del gracidio emesso dalle rane, protagoniste del gioco – appare complicata. In realtà, a seconda dell’edizione, troverete questo gioco anche sotto il nome di “Croa!”, così come nell’originale pubblicazione francofona. Realizzato inizialmente nell’ormai lontano 1999, il titolo è stato recentemente riproposto dalla transalpina Origames – di cui l’autore Igor Polouchine è direttore artistico – e distribuito tramite Iello. Praticamente immutate le regole, la nuova edizione presenta una grafica decisamente più family-oriented rispetto alle precedenti. Le caratteristiche base del gioco, del resto, spiegano in modo esauriente quale sia il target prediletto da “Croak!” : da due a quattro giocatori, per partecipanti dai 6 ai 99 anni, che potranno misurarsi in partite da 20 minuti l’una. Insomma, a una prima occhiata, i requisiti del perfetto filler. Ma sarà davvero così, o questo simpatica e colorata scatola, nasconderà più di una piacevole sorpresa? Andiamo a scoprirlo.
- Titolo: Croak!
- Autori: Igor Polouchine
- Editore: Origames/Iello
- Genere: Astratto
- Numero Giocatori: 2 – 4
- Durata: 20 minuti
- Dipendenza dalla lingua:
- Illustratori: Claire Wending e David Cochard
Restare a galla
Il manuale è tutto in una pagina, oppure, se preferite, nella simpatica versione a fumetto sul sito dei produttori. Niente di più semplice da imparare: sfidarsi a “Croak!” significa andare in avanscoperta in uno stagno perlopiù ignoto, dove l’obiettivo è sopraffare le regine altrui e rimanere l’unico in acqua. Per “mangiare” ranocchie e regine avversarie, basterà finire sulla tessera da esse occupate quando toccherà a noi muovere. Ogni turno, il giocatore sposta una delle sue ranocchie di una posizione, rivelando la tessera corrispondente e applicandone immediatamente gli effetti. Nessun tassello– a meno dei tronchi d’albero – può essere occupato da due pedine contemporaneamente, e ogniqualvolta una regina abbia procreato una nuova ranocchietta, saremo obbligati, il giro successivo, a spostare una delle due miniature in coabitazione.
Il set-up è rapidissimo: basta assegnare a ogni giocatore il set di ranocchie del colore prescelto, peraltro già suddivise nelle comode bustine, e disporre le tessere a testa in giù, formando un quadrato di otto caselle per lato, proprio come una scacchiera. Naturalmente, la composizione è del tutto casuale, e rappresenta il vero fattore di fortuna da cui ogni partita dipende. A seconda del numero dei partecipanti, posizioneremo, così, sui lati il nostro trio di partenza, regina e due “aiutanti”, che verranno mandate in avanscoperta verso il centro dello stagno, dove finiranno inevitabilmente per scontrarsi con le rane nemiche.
Ricapitolando, nella colorata confezione di “Croak!” troviamo: 64 tessere che andranno a formare lo stagno, più 7 rane di ogni colore – i set in tutto sono quattro – di cui una regina, e 6 segnalini ranocchio. “Croak!” è tutto qui, ma, nonostante la contenuta quantità dei suoi componenti, il divertimento e anche una certa longevità sono garantite. Le 64 tessere, per quanto sconosciute finché non vengano occupate dalle rane, differiscono non solo per il lato fronte, ma anche per il retro. Esistono tre lati coperti nelle tessere di “Croak!”: le acque ferme, la zona intermedia e le profondità dello stagno, dove si celano le maggiori insidie per la nostra famiglia di ranocchie. Così, sin dalla disposizione iniziale, potremo renderci conto quali saranno le aree del tabellone venutosi a comporre, dove potremo incontrare maggiori pericoli e in quali, invece, cercare di incrementare il numero della nostra colonia di anfibi. Nelle acque ferme, ad esempio, sarà più possibile imbattersi nelle canne, o nel fango, mentre più il livello dell’acqua si alzerà e più sarà facile cadere sulle tessere dannose.
Veniamo così alla descrizione delle varie tessere. Abbiamo, innanzitutto, le ninfee: ogni volta che una delle nostre rane girerà una un fiore, dovrà spostarsi su una tessera adiacente, sempre che, ovviamente, ci siano soluzioni disponibili. In caso contrario, ma solo a tale condizione, sarà consentito tornare sui propri passi, cioè riposizionarsi sulla tessera occupata in precedenza a inizio del turno. Rimane, comunque, impossibile per una delle ranocchie saltellanti, stabilirsi definitivamente su una ninfea: obbligatorio spostarsi su un tassello adiacente, in ogni caso. Di ninfee, ne troveremo 6 tra le acque più ferme, e 4 per ciascuna delle altre due categorie più profonde. Veniamo, dunque, alle zanzare, insetto che abitualmente popola gli specchi d’acqua ferma e che, naturalmente, non può mancare nella nostra rappresentazione ludica. A differenza dalla natura, però, incontrare una zanzara in “Croak!” sarà piuttosto piacevole: ogni volta che una delle nostre ranocchie si fermerà su una tessera che raffiguri la responsabile di mille punture estive, infatti, potremo muovere immediatamente qualsiasi altra rana della nostra “squadra”. La scelta, in ogni caso spetterà esclusivamente a noi: rimane lecito, a tal proposito, anche terminare il proprio turno sulla tessera zanzara, così come, in astratto, ma si tratta di una situazione di gioco piuttosto frequente, è consentito sfruttare più di una zanzara all’interno dello stesso turno e, dunque, muovere più ranocchie prima di passare la mano al prossimo giocatore. Le zanzare sono distribuite in questa maniera sullo stagno di “Croak!”: 4 nelle acque più basse e 2 per i successivi livelli di profondità. Veniamo, dunque, al fango, uno dei malus che si celano sulla fronte nascosta delle tessere su cui decideremo di mandare i nostri anfibi in cerca di gloria. Naturalmente, le nostre ranocchie finiranno per impantanarsi esclusivamente nelle minori profondità dello stagno, come logica lascia immaginare. Così, sono soltanto quattro i tasselli di questo tipo nel gioco e tutti con il retro delle acque ferme. Chiunque finisca su questo genere di tessera, dovrà stendere la propria miniatura su un fianco, rendendola inutilizzabile per la prossima manche. Arriviamo, dunque, al vero “cattivone” del gioco: il luccio, rappresentato con fauci che lo fanno assomigliare a un piranha di acqua dolce. Sono quattro in tutto i tasselli dove è illustrato il pesce famelico, e sono divise due a due, nei livelli di maggiore profondità dello stagno. Non appena gireremo una tessera raffigurante un luccio a bocca spalancata e canini affilati, la nostra ranocchia sparirà dal gioco. Com’è ovvio, dunque, dovremo prestare massima attenzione per scongiurare una simile fine alla nostra regina, che porterebbe alla conclusione anticipata della nostra partita e l’eliminazione dal gioco. Più placide, invece, le canne, presenti in grande quantità come natura suggerisce: 16 in tutto, queste tessere si suddividono in 10 unità tra le acque basse, e 3 per ognuno dei due successivi step di altezza. Infine, eccoci ai veri protagonisti dello stagno di “Croak!”, coloro che, in base a una regola che non è solo di gioco, ma anche di ecosistema, sguazzano letteralmente nelle acque degli stagni in attesa delle femmine con cui accoppiarsi. In tutto, i ranocchi maschi sono 12, 2 per tipo, suddivisi nel numero di per le acque di profondità minima, e 3 per i successivi due scalini di immersione. Dunque, esistono, nello stagno, due maschi identici per ogni colore: qui, si spiega la funzione dei segnalini distribuiti all’inizio, poiché ogni giocatore non può fare accoppiare due volte le proprie rane con lo stesso stallone anfibio. Ogni volta che la nostra regina, e solo lei, si fermerà su questa tessera, allora avremo la possibilità di piazzare al suo fianco una nuova ranocchia, prendendola dalla riserva personale, se disponibile. Dal turno successivo, il nuovo arrivato sarà disponibile a muoversi nello stagno, a caccia di nuove opportunità e, magari, di un nuovo rospo farfallone da portare in dote alla madre regina. Ultima tipologia di tessere presente nel tabellone di “Croak!” è il tronco, sul quale possono fermarsi due ranocchie contemporaneamente, anche avversarie. Se, però, una delle due fosse una regina, l’altra rana verrà eliminata, lo stesso che accadrebbe se, oltre alle due in equilibrio precario, dovesse piombare su quel tassello un’altra qualsiasi pedina. Sono sei in tutto i tronchi, equamente divisi in coppie per ogni tipo di dorsi e dunque di profondità.
Una dama vivace
A dispetto della scarsità dei materiali e delle dimensioni piuttosto contenute, “Croak!” promette di tenere inchiodati anche gli adulti, sia per le sue meccaniche strategiche, che per il rischio di ogni mossa che può provocare la nostra sconfitta, se non adeguatamente ponderata. Su queste basi, il gioco assume un’inattesa aura scacchistica, che porterà facilmente i più riflessivi a calibrare ogni mossa. Poi, per incrementare la difficoltà del gioco, è possibile la variante “memory”: ogni tessera rivelata, una volta abbandonata dalla rana occupante, viene rimessa a testa in giù, cosicché ogni giocatore si vedrà costretto a non perdere la concentrazione, cercando di tenere a mente le posizioni dei lucci e del fango, i tasselli da evitare. “Croak!”, insomma, è un filler ideale da giocare in famiglia, prima di mandare i bambini a letto…ma è assai probabile che, una volta che i piccoli si siano addormentati, mamma e papà tornino a sfidarsi per avere pieno controllo dello stagno e potere, così, gracidare in santa pace.
Esiste anche un’espansione, di nome “Splotch!”, che introduce alcune carte e allarga il gioco fino a 6 giocatori.
Pro
– Miniature di ottima fattura che piaceranno molto ai bambini
– Regolamento semplice e partite brevi
– Nonostante le meccaniche astratte, ambientazione resa in maniera egregia
– Set-up immediato
Contro
– Grafica delle tessere non eccelsa
– Giocatori che si conoscono, rischiano di ripetere mosse identiche
– A volte, rischia di non esserci un vincitore se gli ultimi due rimasti in gioco si tengono alla larga