sabato 2 Novembre 2024

Piña Pirata

Alla conquista dell'ananas d'oro
I pirati, si sa, non passano mai di moda, soprattutto nei giochi da tavolo; e gli animali sono sempre affascinanti, soprattutto nell'artwork dei giochi, ed ancor di più se diamo loro connotati antropomorfi. Pirati zoomorfi, liberi di scorrazzare nei mari del Sud alla ricerca del più ambito tra i tesori: l'Ananas d'oro. È con questa premessa che Piña Pirata, un gioco di carte ideato da Donald X. Vaccarino, con illustrazioni di Sylvaine Guinebaud ed Igor Polouchine, ed edito dalla Iello, fa la comparsa sulle nostre tavole. Piña Pirata è un gioco per 2-8 giocatori, dalla durata variabile tra i 20 ed i 50 minuti, di cui avevamo già parlato nel nostro report da Norimberga 2014; grazie alla Iello, tuttavia, ora possiamo offrirvi una recensione completa.

  • Titolo: Piña Pirata
  • Autore: Donald X. Vaccarino
  • Editore: Iello
  • Genere: gioco di cartei
  • Numero Giocatori: 2-8
  • Durata: 30-60 minuti
  • Dipendenza dalla lingua:Media (le tessere Avventura sono in inglese, niente testo sulle carte)
  • Illustratori: Sylvaine Guinebaud ed Igor Polouchine

Vediamo che c'è in cambusa…
Piña Pirata si presenta in una scatola piccola, di forma quadrata, con chiusura magnetica a libro (come quella di Joomba!, per intenderci), sulla quale fa bella mostra di se un disegno piuttosto colorato che rappresenta una tigre pirata tra sirene e kraken che ha appena trovato un ricco tesoro. Oltre al regolamento, composto di un pieghevole di sole sei facciate, troviamo un mazzo di 55 carte rettangolari (formato tarocchi) ed una pila di 40 tessere quadrate in cartone spesso.

Le carte riportano sul dorso l'immagine della copertina del gioco, mentre sulla faccia riportano in genere i disegni di uno o due animali in versione pirata. Ci sono 10 carte che riportano un solo animale (i Solitari), e le altre riportano sempre due animali diversi (i Pirati). Le illustrazioni delle carte sono senza dubbio particolari, rappresentando appunto pirati zoomorfi come trichechi provvisti di cannoni a mano, polpi color porpora ed armati di sciabola, o feroci tigri vestite di nero.
Le tessere invece hanno il dorso fatto in modo da essere il quarto di una mappa (tutti i dorsi sono ovviamente uguali); ogni tessera riporta sulla faccia delle istruzioni speciali, che cambieranno le regole del gioco.

Tutti i materiali sono ben realizzati, le tessere leggibili, ed il tutto contribuisce a rendere il gioco assai scorrevole.

  

Spiegate le vele, pendagli da forca!
Il gergo piratesco si spreca, nei giochi sui pirati… dovrebbe essere quasi inserito obbligatoriamente nelle regole! Scherzi a parte, le regole di Piña Pirata sono davvero molto semplici.
All'inizio della partita, le tessere vengono mescolate ed impilate coperte a formare la pila delle Avventure; poi si mescolano le carte e ciascun giocatore ne riceve 8 (7 se si gioca in 6 giocatori) per formare la propria mano; dalla pila delle Avventure si pescano quindi le prime due tessere, si scoprono e se ne leggono le istruzioni (tra poco chiariremo questo aspetto). Infine, si pesca la prima carta del mazzo, la si scopre, e la si usa per formare la pila delle Azioni.

Lo scopo del gioco è liberarsi di tutte le carte della propria mano. Quando un giocatore finisce le sue carte, il round termina. Nel gioco base, si gioca un numero definito di round, ed il vincitore sarà chi ha vinto più round durante la partita. Il gioco modalità "Avventura", invece, è un po' più interessante in termini di punteggio.

Al proprio turno un giocatore deve giocare una delle carte dalla propria mano, e se non può giocare niente, deve pescare una carta dal mazzo. Per giocare una carta, occorre che essa contenga un pirata uguale a quello rappresentato sulla pila delle Azioni. In genere le carte riportano due pirati, e quindi basta avere sulla propria carta uno dei due.
Il problema è che ogni tessera della pila Avventure, incluse le due già a terra ad inizio partita, descrive una regola speciale che cambia il gioco. Per esempio, chi ha quattro carte in mano ne scarta una, oppure chi ha una sola carta in mano deve tenerla scoperta, o ancora altre regole che aumentano l'interazione tra i giocatori.
Appena un giocatore gioca la sua ultima carta, vince il round, e pesca le prime due tessere della pila Avventure, scegliendone una e mettendola in gioco (e scartando l'altra). Da questo momento si applicherà anche la nuova regola. Ci possono essere fino ad otto regole in gioco; dopo l'ottava, le successive andranno a sostituire quelle già presenti, una alla volta, a scelta di chi le pesca.

Nella modalità Avventura, la tessera che dovrebbe essere scartata dal vincitore del round, viene invece tenuta dinanzi a chi l'ha pescata, coperta. Quando un giocatore ha quattro tessere coperte dinanzi a sé (a formare una mappa con tanto di X rossa dove scavare), vince la partita.

Quindici animali ed una pinta di tessere
In realtà gli animali sono 10, OK, ma era per rimanere nello spirito piratesco.
Piña Pirata è un gioco le cui regole sono facilissime, e si gioca un paio di minuti dopo aver aperto la confezione. Può risultare più complicato da giocare già dopo la quarta tessera avventura perché bisognerà ricordare tutte le regole aggiuntive, ma le tessere sono sempre scoperte a disposizione di tutti. Essendo però il testo attualmente solo in inglese, questo potrà causare problemi a chi non ama la lingua dei Genesis, o comunque rallentare il flusso del gioco quando le regole aggiuntive saranno appunto più di tre o quattro. Tuttavia, niente paura, perché il gioco verrà localizzato in italiano, anche se ancora non sappiamo quando ne da chi, Iello ci ha solo garantito di aver già trovato un partner nel bel paese.

L'interazione tra giocatori sembra poca a leggere le regole (si limita a giocare una carta pensando o sperando che chi segue non abbia il pirata ivi riportato), ma in realtà le condizioni aggiunte dalle tessere Avventura la aumentano in maniera notevole, permettendo strategie anche complesse (p.es., una delle tessere permette di vincere se tutte le carte che ho in mano riportano un coniglio; un'altra fa pescare carte agli altri se gioco un determinato animale, e così via). In questo aspetto mi ricorda un po' la serie di Fluxx, in cui le regole di base erano semplici, ma le carte Regole giocate permettevano di incrementare complessità ed interazione.

Un punto a sfavore, tuttavia, è la durata. Piña Pirata si presenta come un filler, e sarebbe un filler eccezionale se non durasse più di quanto scritto sulla scatola.
La scatola, infatti, riporta mezz'ora di durata, che in 4 persone è un tempo ragionevole, e tale è la durata se si gioca nella modalità libera. Ma già giocarlo in 5, o in modalità avventura anche in 4, allunga la partita (direi di circa 10 minuti in più per giocatore oltre il quarto). La modalità avventura, in pratica, è sicuramente la più divertente ma estende la durata in maniera eccessiva rispetto al tipo di esperienza di gioco.

In conclusione, Piña Pirata è un gioco divertente e davvero adatto a tutti, ma sottolineo che il fattore tempo nella modalità avventura può rappresentare un ostacolo per quei giocatori che si aspettano "solo" un filler.

Pro
– Belle illustrazioni
– Sistema di gioco immediato
– Regole semplici ma che portano a decisioni nient’affatto banali

Contro
– La durata della modalità Avventura può essere eccessivamente lunga

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