martedì 24 Dicembre 2024

Il Piccolo Principe

Costruiscimi un pianeta
Il Piccolo Principe , scritto da Antoine De Saint – Exupery  nel 1943, è il libro per bambini più venduto al mondo. Tradotto in più di 220 lingue e dialetti, in Italia è edito dalla Bompiani.

Per celebrare i 70 anni del Piccolo Principe, la Ludonaute ha voluto omaggiarlo di un gioco ispirato alla sua storia. In Italia è stato edito da Asterion Press e pubblicato un anno dopo la sua prima apparizione francese.

  • Titolo: Il Piccolo Principe – Costruiscimi un pianeta
  • Autori: Antoine Bauza, Bruno Cathala
  • Editore: Asterion Press
  • Genere: Costruzione territori
  • Numero Giocatori: 2-5
  • Durata: 30 minuti
  • Dipendenza dalla lingua: no
  • Illustratori: Antoine de Saint-Exupéry

"Per i grandi che amano le cifre!" (Ivi, pag. 22)
All’interno della scatola si trovano infiniti mondi…. O meglio sono finiti e calcolabili come una combinazione  delle 60 tessere (20 centro pianeta, 20 bordo crescente, 20 bordo calante) con le quali comporre un pianeta di 12 tasselli (4 per ogni tipologia), ai quali si aggiungono 4 personaggi (anch’essi facenti parte di un gruppo di 20 tessere) per formare un quadrato 4×4. Inoltre troviamo cinque comodi segnapunti (giallo, verde, rosso, azzurro e blu) con sopra stampata l’effige del piccolo principe. Tutto in cartone resistente. Le illustrazioni dei personaggi e gli oggetti/animali presenti sulle tessere che compongono i pianeti, sono quelle originali del libro. Il gioco è stato ideato da A. Bauza e B. Cathala per 2-5 giocatori.

  

Quanti pianeti….. li voglio visitare tutti!
In questo gioco chi impersoniamo? L’aviatore? Un avventore casuale del Piccolo Principe? O l’abitante di un pianeta sconosciuto? Ognuno di noi può sentirsi chi vuole, chi ha inventato il gioco, ha lasciato a noi la scelta, dicendoci solo che alla fine della partita, Il Piccolo Principe si sarebbe congratulato con il migliore. Il regolamento, scritto fronte retro su un foglio poco più grande di un A4 e ripiegato per essere contenuto nella scatola, non ci dice nulla su chi siamo, ma ben sintetizza quello che dobbiamo fare in tre semplici mosse:

1.     Scegli la tessera
2.     Componi il pianeta
3.     Calcola il punteggio.

Ora possiamo iniziare a preparare il gioco. Dividiamo le 80 tessere nei 4 gruppi prima citati (centro del pianeta, bordo crescente, bordo calante e personaggio), mischiamo ogni gruppo separatamente e li mettiamo a faccia in giù al centro del tavolo.
Inizia il giocatore più giovane. Sceglie un numero di tessere uguale a quello dei giocatori (la modalità “due giocatori”, la tratteremo dopo come caso speciale) da un singolo mazzo e le posizione a faccia in su sul tavolo.
Il primo giocatore sceglie una delle tessere ed anche quale sarà il giocatore che prenderà la tessera successiva che a sua volta indicherà il giocatore successivo. L’ultimo giocatore, che sarà obbligato a prendere la tessera rimanente, avrà come vantaggio quello di essere il primo giocatore nel round successivo. La partita dura 16 round. Finito di costruire il proprio pianeta, si calcolano i punteggi e si scopre chi ha vinto.
Come si fanno i punti? Con i personaggi ovviamente. Questi sono tutti incontri tratti effettivamente  dalla storia del Piccolo Principe, anche se a volte, le loro peculiarità non sono attinenti con il ruolo svolto nel libro, ma qualche piccola licenza agli autori “per far funzionare” il gioco gliela concediamo volentieri.
Vediamo più da vicino i personaggi e cosa fanno, elencati in ordine di apparizione nel libro. Tra parentesi indichiamo quanti personaggi di quel tipo ci sono nelle 20 tessere.

Il giardiniere(2) guadagna 7 punti per ogni albero Baobab. Un pianeta non può ospitare più di due Baobab. Questo è totalmente in linea con il libro. Tre Baobab, dice il Piccolo Principe, distruggerebbero il suo pianeta.
Il Piccolo Principe(2) guadagna 3 punti per ogni tipo di pecora (bianca, grigia e marrone) e 1 punto per ogni scatola. Il Piccolo Principe quando incontra l’aviatore gli chiede di disegnargli una pecora e lui, dopo 3 tentativi, gli disegna una scatola affermando che dentro c’era la pecora.
L’astronomo turco(2) guadagna un punto per ogni stella grande che si trova intorno al pianeta. Valgono anche le stelle sulle tessere personaggio. Nel libro l’astronomo turco è colui che ha individuato l’asteroide da cui proviene Il Piccolo Principe. Il famoso B612.
L’Astronomo (2) guadagna due punti per ogni tramonto. Nel libro è semplicemente l’astronomo turco che, per imposizione di un dittatore, si dovette vestire all’europea.
Il re(2) guadagna 14 punti se c’è solo una rosa sul pianeta, 7 punti se ci sono esattamente 2 rose e nessun punto se ce ne sono 3 o più.
Il vanitoso(1) guadagna 4 punti per ogni serpente. Vive da solo sul suo pianeta. Gli piace essere ammirato.
L’ubriacone(1) guadagna 3 punti per ogni tessera girata a causa dei Baobab.
L’uomo d’affari(1 per ogni tipo di pecora, 3) guadagna 2, 3 o 5 punti per ogni singola pecora del colore mostrato sulla sua tessera (bianca, grigia o marrone).
Il lampionaio(2) guadagna un punto per ogni lampione. Nel libro, compito del lampionaio è accendere e spegnere ogni minuto l’unico lampione presente sul suo asteroide….. è il suo lavoro.
Il geografo(1) guadagna un punto per ogni tessera del pianeta priva di vulcani. Anche le tessere ribaltate a causa dei Baobab vengono considerate tessere prive di vulcani.
Il cacciatore(2) guadagna 3 punti per ogni specie di animale (volpe, elefante, serpente e pecora). Basta avere anche un solo colore di pecora per avere diritto ai 3 punti.

Ovviamente non ci sono solo punti positivi, durante la costruzione del proprio pianeta, bisogna stare attenti ai vulcani e ai Baobab. Infatti alla fine della partita, il giocatore che possiede più vulcani perde un numero uguale di punti vittoria. A parità di vulcani, tutti perdono i punti. Mentre, come avrete intuito dalla tessera del giardiniere, quando sul pianeta sono presenti tre Baobab, le tessere contenenti gli alberi si ribaltano (e dal lato ribaltato sono spoglie di qualsiasi elemento).
Finiti i 16 round, si calcolano i punteggi derivati dai personaggi presenti sul pianeta (se si hanno due personaggi uguali i punteggi si raddoppiano); chi ha il maggior numero di vulcani, sottrae la penalità e alla fine, chi ha costruito il pianeta più bello (quello col maggior punteggio) riceve i complimenti del Piccolo Principe. Se vi è una parità, vince chi ha meno vulcani. Se si è ancora in parità si condivide la vittoria.

Se si gioca in due, la fase della scelta delle tessere cambia sensibilmente: si prendono comunque tre tessere da un mazzo. Il giocatore di turno le guarda e ne mette due scoperte e una coperta sul tavolo. Il secondo giocatore sceglie la tessera, poi la sceglie il primo e l’ultima si scarta. Il resto del gioco rimane identico.

"Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano) " (Antoine De Saint-Exupery, Il piccolo Principe, Tascabili Bompiani 1949/2013, pag 5)
Il titolo, per come è stato progettato, porta i giocatori a tentare di  trarre il massimo vantaggio per sé e massimo danno per gli avversari. La meccanica di scegliere il giocatore successivo e quindi a catena di scegliere chi sarà l’ultimo giocatore, fa sì che ad ogni turno ognuno si faccia più di un paio di conti, spesso rallentando il ritmo del gioco. Questo “rallentamento” può arrivare all’eccesso, se i partecipanti scelgono di esaurire nei primi quattro turni tutti i personaggi. A quel punto, ogni volta che si gira una tessera, si saprà con esattezza quanti punti si possono fare e quanto danno infliggere agli altri. Se invece si vuole giocare in modo “spensierato”, ovvero scegliendo i personaggi negli ultimi quattro turni, il vincitore sarà veramente quello con più fortuna. Nelle molte partite da me giocate, questi due estremi non sono mai stati toccati, prevaleva la ricerca della completezza della riga o colonna, che dava un senso di chiusura. Anche perché scegliere i personaggi nei primi turni snatura il gioco, rendendolo troppo calcolato,  e sceglierli alla fine lo rende troppo casuale.

Insomma, non esiste un modo efficace in assoluto di approcciare questo gioco, né tantomeno strategie precostituite, le condizioni per fare punti cambiano con l’avanzare della partita, quindi la mossa che può sembrare assurda in un turno  magari si rivelerà quella vincente nel turno successivo.
Ma nella mia esperienza, le partite più divertenti sono state quelle in cui si perdeva poco o nulla di tempo per fare i calcoli , scegliendo il giocatore successivo non per chissà quali strategie, ma per simpatia o perché qualcuno strillava “scegli me!scegli me! scegli me!” o ancora “no, tu no perché vinci sempre!”. Insomma, i momenti più belli sono stati quelli in cui facevamo uscire il bambino che era in noi. Secondo chi scrive questa recensione, questo è lo spirito con cui andrebbe approcciata una partita al Piccolo Principe… ricordandosi di essere stati bambini.
Non sto suggerendo di giocare a casaccio, ma non sempre è cosi chiaro quale sia la mossa più adeguata a  massimizzare i danni, dovendo tener da conto anche i personaggi che ancora devono arrivare.  In un momento di stallo decisionale, piuttosto che perdere tempo a considerare tutte le possibilità, preferisco concentrarmi solo sul mio bel pianeta.
Sicuramente potete giocarlo anche in maniera aggressiva, incentrando i turni su come raggiungere l’apice della cattiveria nel far danni a tutti gli avversari, ma questo approccio a mio parere cozza con lo spirito del gioco  oltre a rallentarlo notevolmente se non si è abbastanza svelti a calcolare tutte le variabili.

Il gioco rende il suo meglio nelle partite a tre e quattro giocatori, in quanto alla fine rimangono delle tessere non utilizzate, questo lascia un pizzico di indeterminatezza e di insicurezza su cosa possa uscire o meno dai mazzi. Quando si gioca in 5 si ha la certezza che le tessere usciranno tutte, quindi è più “facile” tentare la combinazione perfetta dei personaggi, anche se come strategia è un po’ scoperta e facilmente bloccabile dagli avversari.
Le partite a due giocatori, sono di fatto a tre con il morto, perché si prendono comunque 3 tessere. In queste partite la casualità ne fa da padrone, in quanto non c’è modo di usare a proprio vantaggio la tessera coperta. Cosa mettere coperto? La tessera che vogliamo noi o quella che danneggia di più il nostro avversario? Meglio scegliere all’occasione, cercando di giocare d’astuzia!
Se dopo un bel po’ di partite il gioco sembra aver esaurito la ua attrattiva, si può provare l’opzione dei personaggi coperti. Ovvero, si scelgono scoperti e poi si mettono coperti nel proprio pianeta. Questo fa sì che si riduca al massimo la componente “danneggiare gli altri”, a meno di non avere una memoria di ferro.

Il Piccolo Principe è un gioco per tutti, di sicuro successo con i neofiti e per gli amanti dei giochi brevi, ma non banali. La grafica accattivante e il costante ed esplicito riferimento al libro da cui è tratto può catturare anche gli amanti della lettura. Il gioco è costellato da piccoli riferimenti che ci si può divertire a trovare sfogliando il libro. La durata contenuta, meno di mezz’ora (veritiera), fa sì che si possano giocare più partite nella stessa serata e magari che almeno una volta Il Piccolo Principe scelga il nostro pianeta.

Pro
–         Semplicità delle regole
–         Grafica accattivante (è quella originale del libro)
–         Giusta durata della partita

Contro
–         Meccanismo vantaggio/danno in contrasto con l’ambientazione da cui è tratto il gioco

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