A meno che non viviate sulla Luna, tutti avete almeno sentito parlare di Ruzzle, un’app da scaricare sul proprio device portatile, uscita qualche anno fa, che consentiva di giocare a trovare il maggior numero di parole di senso compiuto utilizzando una griglia 4×4, nella quale comparivano delle lettere selezionate dall’intelligenza artificiale del gioco. La lunghezza delle parole e la posizione di appositi moltiplicatori posizionati su alcune caselle della griglia fornivano dei bonus ulteriori per aumentare il proprio punteggio. Il successo di Ruzzle dipendeva anche dal fatto che era possibile misurarsi con altri giocatori in tempo reale sulla stessa griglia di lettere e, quindi, partendo dalle medesime condizioni iniziali.
Lo scorso anno, la Clementoni ha fatto uscire la versione da tavolo di Ruzzle, che abbiamo avuto modo di provare e che sarà protagonista di questa recensione. Operazione riuscita? Proseguite a leggere per scoprirlo!
- Titolo: Ruzzle – il gioco da tavolo
- Autori: Francesco Berardi
- Editore: Clementoni
- Genere: Gioco di parole
- Numero Giocatori: 1-6
- Durata: 30 minuti
- Illustratori: n.d.
Dammi tre parole: cuore, fiore e amore
La prima impressione nel maneggiare la scatola di Ruzzle – il gioco da tavolo è decisamente positiva: la consistenza della confezione è buona e all’interno si trova un bel po’ di materiale. Il tabellone, per esempio, in cartone lucido molto robusto mima lo schermo di un tablet (con tanto di tasto “off”), suddiviso nella classica griglia 4×4 di Ruzzle. In appositi scomparti all’interno di un vassoio di plastica pressofusa trovano comodamente posto gli altri componenti del gioco: 48 tessere quadrate con le lettere, distinte sul retro da uno sfondo di colore differente per distinguere le consonanti dalle vocali; 4 dischetti moltiplicatore, un mazzetto di carte da utilizzare per posizionare i moltiplicatori sulla griglia prima dell’inizio della partita, ben 50 carte bonus che forniscono punti aggiuntivi per il raggiungimento di determinati obiettivi, una piccola clessidra di plastica da 60 secondi e, infine, un set composto da una mezza dozzina di matitine (simili a quelle che si trovano all’Ikea, per intenderci) e un bloc notes personalizzato per segnare i punti delle manche di Ruzzle. Completa la dotazione anche un gruppo di 24 schede con degli schemi di lettere prestampate e le relative soluzioni con i punteggi per ciascuna parola utili per allenarsi e giocare in solitario. Da segnalare che alcune schede sono a tema, ossia contengono parole riferite tutte a un determinato argomento (mezzi di trasporto, mestieri, animali, ecc.), che possono essere utilizzati quando si gioca con i bambini.
Come dicevo, il materiale è tutto di ottima qualità e ben progettato per stare in ordine all’interno della scatola, che ospita, ovviamente, anche il regolamento, breve ma ben scritto e chiaro già alla prima lettura.
Ascoltami: parole, parole, parole … soltanto parole fra noi
La preparazione di Ruzzle – il gioco da tavolo è rapidissima. Una partita si svolge su tre manche, al termine delle quali chi ha totalizzato più punti viene dichiarato vincitore. Ruzzle consente di giocare in solitario o fino a sei giocatori contemporaneamente (uno dei pochi giochi che attualmente offrono questa opzione).
Dopo avere separato le tessere lettera in base allo sfondo colorato, per dividere le consonanti dalle vocali, si formano tre pile di consonanti formate da 9 tessere ciascuna e tre pile di vocali da 7 tessere ognuna.
Casualmente i giocatori devono prelevare due pile di lettere: una di vocali e una di consonanti, disponendole sulle 16 caselle della griglia.
Ancora casualmente, o tramite la pesca delle carte speciali progettate ad hoc, si posizionano i dischetti dei moltiplicatori di punteggio sulla griglia. I moltiplicatori che entrano in gioco dipendono dalla manche in corso. Per esempio, durante la prima manche si utilizzano solo il dischetto moltiplicatore blu “TL”, che triplica il punteggio della lettera che si trova in quella posizione e che viene utilizzata per comporre una parola, e il dischetto moltiplicatore verde “DL” che raddoppia il valore della lettera. Per amore di completezza, gli altri dischetti sono il giallo “DP” che raddoppia il punteggio dell’intera parola e quello rosso “TP” che triplica il valore della stessa.
Si pescano dal mazzo delle carte bonus tre obiettivi di manche, che garantiscono ulteriori punti per chi riesce a soddisfare le condizioni indicate sulla carta. Per esempio, chi ha trovato più parole che contengono una certa lettera, o chi ha composto il maggior numero di vocaboli che hanno raggiunto un certo punteggio o, ancora, chi ha elencato più parole al plurale e così via.
A questo punto si parte. Ogni giocatore cerca di trovare il maggior numero di parole (più lunghe sono, meglio è) nel minor tempo possibile, annotandole segretamente sul proprio segnapunti. Il primo a trovare 10 parole, lo dichiara e gira la clessidra, lasciando agli avversari altri 60 secondi di tempo per trovare altre parole, sempre fino a un massimo di 10.
Esattamente come nella versione digitale, anche in Ruzzle – il gioco da tavolo, le parole possono essere composte seguendo qualsiasi percorso in entrambe le direzioni, purché le lettere che le compongono siano adiacenti (in orizzontale, verticale o diagonale) e ogni lettera sia utilizzata una sola volta.
Quando la sabbia della clessidra finirà …
Al termine dei 60 secondi scanditi dalla clessidra, ogni giocatore posa la matita e si effettua il conteggio dei punti. Per poter essere incluse nel proprio punteggio, le parole devono essere valide. Valgono le stesse regole per la versione digitale di Ruzzle, quindi: sì a verbi anche declinati, plurali e singolari e no a nomi propri, a meno che non indichino anche un altro significato. In caso di dubbio, si può fare riferimento al dizionario: se la parola contestata è presente, allora è valida.
Chi ha terminato per primo, trovando più velocemente degli altri le 10 parole, ottiene un cadeau di 10 punti, che raddoppiano nella terza manche. Ogni carta bonus conquistata da al suo proprietario altri 10 punti (anche in questo caso, nell’ultimo turno i punti bonus diventano 20).
Il conteggio delle parole è relativamente più complesso. Si ottengono punti, infatti, sia per il valore di ciascuna lettera che per la lunghezza delle parole trovate. Ogni tessera lettera riporta anche un valore numerico. Ogni parola, quindi, produrrà un punteggio pari alla somma dei valori stampigliati sulle tessere che sono state utilizzate per comporla (non dimenticandosi, ovviamente, di applicare gli eventuali moltiplicatori, se presenti). Terminato questo calcolo, si procede a determinare il numero dei punti per la lunghezza delle parole: si ottengono punti solo per parole di minimo 5 lettere, guadagnando 5 punti per una parola da 5 lettere a cui si aggiungono altri 5 punti per ogni lettera in più (per esempio, quindi, una parola composta da 7 lettere produrrà in questa fase 15 punti).
Itnairav … ehm: Varianti
In Ruzzle – il gioco da tavolo è possibile applicare delle interessanti varianti, soprattutto se al tavolo ci sono giocatori esperti. Particolarmente interessante è quella in base alla quale i giocatori che hanno annotato la medesima parola non ricevono punti per le lettere, ma solo per la (eventuale) lunghezza. Nelle nostre partite questo ha costretto a cercare le parole più complesse e inusuali.
Accanto alla modalità in solitario, sempre possibile, sia costruendo lo schema delle lettere come spiegato sopra, sia utilizzando le schede prestampate (che riportano anche le parole che si possono trovare), in Ruzzle – il gioco da tavolo si può giocare in maniera cooperativa. Formato lo schema, si fa subito partire la clessidra e, a turno, ogni giocatore deve trovare una parola. Terminate le tre manche previste dal gioco, sarà possibile con la stessa squadra cercare di migliorare la propria prestazione.
Ruzzle come le ciliegie: una partita tira l’altra
Esattamente come nella versione digitale, Ruzzle crea dipendenza!
Dopo avere fatto una partita è quasi matematico che venga voglia di farne un’altra: per dimostrare che in quella precedente si è perso solo perché si era distratti o per provare a superare il proprio record. L’estrema rapidità del set up, la facilità delle regole e la brevità delle partite incoraggiano questo approccio e permettono di passare una bella serata a giocare con le parole.
Giocando i tanti è possibile anche imparare parole nuove che non si conoscevano. Il rovescio della medaglia, almeno nelle nostre prove, è che in 4 o più giocatori chi si trova a lato o dalla parte opposta del tabellone ha obiettivamente più difficoltà a trovare i pattern giusti per comporre le parole. La soluzione migliore sarebbe quella di sedersi uno a fianco all’altro, in modo da avere tutti la medesima vista della griglia, ma questo ovviamente dipende anche dalla lunghezza del tavolo.
Insomma, che dire? A nostro avviso Ruzzle – il gioco da tavolo soddisfa le aspettative e si dimostra un bel gioco di parole da fare con amici e parenti in allegria. Non manca la preziosa possibilità di giocare in solitario e in modalità cooperativa, particolarmente utile se attorno al tavolo si trovano soggetti poco portati alla competizione.
La modalità di raddoppio dei punti dei bonus (date dalle carte e dal terminare per primi) consente di rendere aperte le partite fino all’ultimo, non pregiudicando la possibile vittoria nel caso uno dei primi due schemi sia risultato particolarmente ostico.
Pro
– Ricrea l’atmosfera del gioco originale, migliorandola con le varianti
– Possibile giocare in solitario e in modalità competitiva o cooperativa
– Adatto ai giocatori alle prime armi
Contro
– Giocato in tanti diventa critica la fase logistica (come descritto in recensione)