Siam tre piccoli porcellin…
C'era una volta, così cominciano tutte le favole…e anche qualche gioco da tavolo. Uno di questi è “I tre piccoli porcellini” di Laurent Pouchain edito in Italia da Asterion che inaugura una linea editoriale “favolistica” che comprende altri due titoli, Baba Yagae La lepre e la tartaruga (di quest'ultimo potete trovare anche una nostra anteprima) .
Ne I tre piccoli porcellini i giocatori impersonano uno dei porcellini dell’arcinota favola, il cui scopo sarà costruire la casa più resistente e bella in cui passare l'inverno, cercando al contempo di evitare che il lupo ci soffi sopra abbattendola.
- Titolo: I Tre Piccoli Porcellini
- Autori: Laurent Pouchain
- Editore: Asterion Press
- Genere: Gioco di dadi a tema fiabesco
- Numero Giocatori: 2-5
- Durata: 20-25 minuti
- Dipendenza dalla lingua: no
- Illustratori: Xavier Collette
Siamo tre fratellin…
Prima di parlare del gioco in se dobbiamo soffermare la nostra attenzione sulla scatola, vera chicca de I tre piccoli porcellini, questa si presenta con la forma di un libro rilegato con copertina rigida adatta ad integrarsi con i volumi (veri) della vostra libreria, inoltre la chiusura perfetta è affidata a fogli calamitati inseriti nella scatola impedendo di fatto a questa di aprirsi durante il trasporto. I materiali da gioco composti da 36 tessere rappresentanti i tre elementi della casa (porta, finestra e tetto) differenziati nei tre materiali utilizzati dai porcellini (paglia, legno e pietra), 5 dadi speciali (tre con simboli neri che includono la faccia del lupo e due con simboli bianchi), una freccia rotante del soffio e 6 carte premio seguono la stessa qualità della scatola risultando resistenti ed ottimamente illustrati. Altra cosa da notare nel packaging è l'inserimento di una plastica sagomata in cui riporre in modo ordinato tutti gli elementi del gioco, cosa a mio parere fondamentale in un prodotto indirizzato ai più piccoli per i quali il senso dell'ordine è spesso poco presente. Infine nel gioco c’è anche la fiaba, in un opuscolo spillato, che rende I tre piccoli porcellini un prodotto “multiricreativo” offrendo l'opportunità non solo di giocare ma anche di leggere, casomai insieme a tutta la famiglia, una favola istruttiva.
Mai nessun ci dividerà…
Come accennato, lo scopo del gioco è costruire una o più case complete (con il tetto per intenderci) più resistenti e più belle rispetto a quelle degli altri giocatori. Per farlo si usano i 5 dadi a disposizione, che possono essere tirati fino a 3 volte, e a seconda dei risultati ottenuti permetteranno di costruire uno o due specifici elementi (porta, finestra o tetto nei diversi materiali, paglia legno e pietra) che verranno prelevati dai relativi mazzetti casa. Se durante i lanci escono 2 o più lupi il giocatore non potrà costruire le sue case ma dovrà scegliere una casa avversaria e girare la freccia rotante del soffio, così facendo distruggerà tutte le tessere del materiale indicato dalla freccia (se per girare la freccia si usa il soffio invece che le dita si può avere la sensazione di essere il vero lupo della fiaba). Il gioco termina quando si esauriscono tanti mazzetti di tessere casa quanti sono i giocatori.
Opps!! non ho ancora spiegato cosa sono i mazzetti casa, ok rimedio subito. Durante la preparazione del gioco si dispongono sul tavolo le 36 tessere case su tre colonne (ognuna di un materiale diverso) e tre righe (ognuna con un elemento della casa), ottenendo cosi 9 mazzetti di 4 tessere l'una. Ovviamente come ogni casa che si rispetti si devono seguire delle regole di costruzione per “evitare che crolli”, quindi è bene sapere che:
– la costruzione deve iniziare con una porta o una finestra,
– dopo aver costruito il tetto la casa è completa e non è più possibile aggiungere altre tessere,
– si possono mescolare diversi materiali,
– una casa può avere varie finestre ma solo una porta ed un tetto,
inoltre è consentito costruire più case una accanto all'altra, anche senza attendere che siano concluse quelle iniziate precedentemente.
Alla fine della partita si contano i punti presenti sulle tessere delle case complete a cui si aggiungono i punti bonus dati dal numero delle case complete e dai vasi di fiori presenti su di esse.
C’è anche una variante del gioco per veterani che prevede una diversa attribuzione dei punti bonus, questi vengono assegnati ad ogni giocatore che completa per primo una casa composta esclusivamente di uno specifico materiale e a coloro che alla fine della partita hanno costruito rispettivamente più case, la casa più alta e hanno più vasi alle finestre.
Per una descrizione più ortodossa de I tre piccoli Porcellini vi rimandiamo alla nostra anteprima, o al regolamento del gioco.
trallalla-lallà
Durante le nostre partite il gioco si è dimostrato adatto al target familiare a cui è diretto. Difatti il divertimento e la voglia di rigiocare non è mai mancata. Questo è dovuto ad una meccanica semplice ma non banale che permette anche ai più piccini di dover effettuare delle semplici scelte come decidere se mantenere il tiro di dado appena ottenuto o rischiare ritirandoli e rimanendo con un pugno di mosche in mano, oppure se puntare ad ottenere 2 lupi per soffiare sulle case avversarie invece che costruire le proprie. Questo rende I tre piccoli porcellini un gioco adatto ad introdurre i bambini, ma anche i neofiti, a meccaniche decisionali che sono alla base di giochi più complessi. Intendiamoci, la fortuna è presente e ha un ruolo importante per la vittoria finale, ma non si ha mai la sensazione di esserne in balia.
La durata di una partita indicata sulla scatola si è dimostrata veritiera (qualche volta può capitare di superare i 20 minuti), il gioco ha funzionato bene con tutti i numeri di giocatori (da 2 a 5), anche solamente in 2 persone la sfida rimane divertente e non si snatura.
Ultima considerazione va fatta sulla versione per veterani: questa, porta ad interagire maggiormente con gli avversari facendo più attenzione a come stanno sviluppando il gioco e agendo di conseguenza. Il tutto da quel pizzico di profondità in più che non guasta.
Concludendo I tre piccoli porcellini è un family game ben fatto sia dal punto di vista dei materiali che per quanto riguarda le meccaniche rispetto al target di riferimento.
Unico appunto che mi sento di muovere è sul carattere adottato per la favola, una dimensione maggiore e un font più “stampato” avrebbe facilitato la lettura anche a bambini di 6 – 7 anni.
Pro
Ottima fattura della scatola
Bellissime illustrazioni
Regole semplici ma non banali
Perfetto per il target a cui si rivolge
Contro
Carattere poco adatto ai più piccoli