In questo ultimo periodo sono protagoniste sulle nostre pagine delle vere e proprie Galline dalle Uova d’Oro, titoli da migliaia di copie vendute per la gioia degli autori, degli editori e dei giocatori. Dopo avere recensito l’ennesima evoluzione/mutazione di Carcassonne: Corsa all’Oro, oggi è il turno di un altro best seller ludico: il pluripremiato, apprezzatissimo, adorato, (ecc. ecc.) 7 Wonders, dal 2011 sulla cresta dell’onda e con una serie di riconoscimenti e medaglie che nemmeno sulla giacca di un vecchio generale dell’Armata Rossa.
Per la precisione stiamo parlando di 7 Wonders Babel, l’ultima espansione in ordine di tempo localizzata per il mercato italiano da Asterion Press e la prima a presentarsi in versione big box dopo le scatole piccole di 7 Wonders Cities e 7 Wonders Leaders.
Questa espansione per il gioiello di Bauza sarà all’altezza del gioco originale o è solo un nuovo add on riservato ai feticisti di 7 Wonders? Continuate a leggere, per scoprire l’effetto che ha fatto a noi.
- Titolo: 7 Wonders Babel
- Autori: Antoine Bauza
- Editore: Asterion Press
- Genere: Gioco di carte a tema civilizzazione (espansione)
- Numero Giocatori: 2 – 7
- Durata: 30 – 40 minuti
- Dipendenza dalla lingua: nessuna (testo solo nelle regole, tutto in italiano)
- Illustratori: Miguel Coimbra
Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo (cit. Genesi 11,4)
La storia della Torre di Babele è tra le più affascinanti tra quelle contenute nella Bibbia del Vecchio Testamento e racconta dell’ambizione smodata degli uomini, pronti a costruire un edificio così alto da essere in grado di toccare il cielo, e puniti da Dio che li disperse ai quattro angoli della Terra, confondendo le lingue in mille idiomi diversi.
Tornando alla nostra recensione, chiariamo subito che il riferimento biblico alla Torre di Babele contenuto in 7 Wonders Babel si limita al nome e alle illustrazioni della mitica torre che vediamo raffigurata sulla scatola in una prospettiva dall’alto che mostra anche la grande città creata ai suoi piedi. E, in effetti, aprendo la confezione di questa espansione, la prima cosa che salta all’occhio è che si tratta di una doppia espansione, costituita da due moduli da giocare insieme con il gioco base o separatamente. I protagonisti dei moduli sono, da un lato, la torre vera e propria (“Torre di Babele”), mentre l’altro mette in gioco le grandi strutture costruite alla base della torre (“Grandi Progetti”).
Strappate tutti i segreti alla natura e non ci sarà più niente che vi farà paura (cit. E. Bennato, La Torre di Babele)
Prima di andare ad esaminare nel dettaglio le due espansioni, elenchiamo brevemente i contenuti della confezione di 7 Wonders Babel che … sono tanti! A differenza delle precedenti espansioni, in questa non ci sono nuove carte, ma tantissimi token di cartone e legno, schede grande formato, tessere e un tabellone. Ma andiamo con ordine.
Per il modulo “Torre di Babele” la scatola offre una plancia quadrata, stampata su entrambi i lati, che rappresenta le fondazioni dell’edificio e 24 tessere Babele, che rappresentano le sezioni della torre da costruire durante la partita con sopra indicati gli effetti che ogni sezione produce una volta messa in gioco.
La gran parte del materiale verrà usata per giocare con il secondo modulo: “Grandi Progetti”. Per quest’ultimo, infatti, abbiamo a disposizione 15 schede “Grandi Progetti”, strutture prestigiose che i giocatori cercano di costruire collaborando tra loro; gettoni di legno “partecipazione” a forma di sacchetti (colmi di denaro, supponiamo) che serviranno per capire chi ha partecipato alla costruzione del progetto; token Premio e Penalità da assegnare in base al fatto che si sia o meno portato a termine il progetto e un bel po’ di gettoni extra per le monete e per gli scudi militari. Completa la dotazione di 7 Wonders Babel il regolamento di 8 pagine, interamente a colori, chiaro e ricco di illustrazioni ed esempi, e un blocchetto per segnare i punti.
Ogni componente, una volta defustellato, trova posto in un vassoio di platica pressofusa con sufficienti alloggiamenti per ogni cosa. In ogni caso, la presenza di qualche ziplock aiuterà a mantenere in ordine i vari gettoni durante l’eventuale trasporto del gioco.
In linea generale i materiali sono robusti e di buona qualità, senza fare gridare al miracolo. I simboli sulle tessere Babele e sulle schede Grandi Progetti sono chiari e di immediata comprensione per chi già conosce 7 Wonders. In ogni caso, nella confezione troviamo anche un foglio di riepilogo che aiuta i giocatori a trovare velocemente il significato di tutti i nuovi simboli introdotti.
Una menzione speciale va a Miguel Coimbra per le bellissime illustrazioni sulle schede “Grandi Progetti”. Infine una notazione importante. Anche se 7 Wonders Babel è la terza espansione in ordine cronologico, dopo Cities e Leaders, può essere giocata benissimo con il solo gioco base che è l’unico prerequisito richiesto per utilizzarla.
Non vi fermate, dovete costruire la vostra torre: la Torre di Babele (cit. E. Bennato, La Torre di Babele)
Il primo modulo di 7 Wonders Babel prevede che i giocatori contribuiscano alla costruzione della mitica Torre di Babele. Al centro del tavolo viene posta la plancia quadrata che ospita le varie sezioni della struttura, che saranno poste in una spirale. In altre parole: le varie tessere della torre si collocano sulle caselle appropriate della plancia. Ogni tessera conseguente verrà collocata in senso orario. Quando tutte le caselle sono state riempite, le tessere successive andranno a coprire quelle precedentemente giocate, sempre in senso orario, a formare una spirale.
Ciò premesso, la plancia è stampata fronte e retro. Il fronte sarà scelto in base al numero di giocatori. A livello di gioco si introduce semplicemente una nuova opzione per il giocatore di turno: oltre a poter costruire una struttura, realizzare un piano della propria Meraviglia o scartare una carta per avere dalla riserva 3 monete; adesso si aggiunge l’opzione di scartare una carta per costruire una sezione della Torre di Babele, posizionando sulla plancia una delle proprie tessere.
A inizio partita, infatti, sempre con il meccanismo del draft, ogni giocatore sceglie 3 tessere della Torre che terrà nascoste agli occhi degli avversari fino al momento in cui non deciderà di metterle in gioco. Per costruire una sezione della tessera non occorre spendere risorse: è sufficiente scartare una carta dalla propria mano e collocare la tessera sulla prima casella libera della plancia in senso orario. Finché le tessere sono visibili; ossia finché un altro giocatore non ha costruito un’altra sezione tale che si sovrapponga a una già esistente, tutti gli effetti delle tessere visibili sono in gioco, cambiando le regole e le condizioni del gioco.
Complessivamente nella confezione ci sono 24 tessere Torre di Babele e, in base al numero di giocatori (e quindi al lato della plancia utilizzata) da 3 a 4 tessere saranno sempre visibili e quindi attive. Non staremo ad elencare tutti gli effetti di ciascuna tessera, basti sapere che questi possono essere “positivi” per tutti i giocatori (per esempio si ottiene un bonus in monete d’oro ogni volta che si costruisce una struttura civile “blu”) o “negativi” (per esempio, si riduce il valore dei gettoni sconfitta e vittoria ottenuti durante le battaglie a fine epoca o si rendono nulli gli effetti di alcune strutture commerciali “gialle”).
Non fare piccoli progetti: non hanno la magia di scaldare il cuore degli uomini (cit. Daniel H. Burnham)
Il secondo modulo di 7 Wonders Babel spinge più sul tasto della collaborazione tra i giocatori per la realizzazione di un “Grande Progetto” per la città che sorge ai piedi della Torre di Babele. Il cuore di questa espansione sono le 15 schede Grandi Progetti, cinque per ognuna delle tre epoche e in cinque colori diversi: ogni progetto, infatti, è collegato a una determinata classe degli edifici tipici di 7 Wonders: i produttivi (marrone), i commerciali (gialli), i militari (rossi), i civili (blu), le gilde (viola).
A inizio di ogni epoca, si sceglie casualmente uno dei progetti e vi si pongono sopra tanti token in legno “partecipazione” quanti sono i giocatori meno uno. Il progetto in gioco presenta un determinato costo di partecipazione (monete o un mix di queste ultime e di risorse). Altre due informazioni sono presenti sulla scheda: da un lato la penalità che i giocatori che non hanno preso parte al progetto subiscono in caso di mancata realizzazione della struttura alla fine dell’epoca in corso; dall’altro il premio che i giocatori che hanno partecipato alla costruzione ricevono nel caso quest’ultima sia stata portata a termine, ovverossia nel caso in cui alla fine dell’epoca non siano più presenti gettoni partecipazione sulla scheda del progetto.
Ma come si fa a partecipare a un “Grande Progetto”? È molto semplice. Quando un giocatore costruisce una struttura dello stesso colore della scheda del “Grande Progetto” in gioco, quel giocatore può scegliere di partecipare alla sua costruzione. Per farlo, deve pagare il costo di partecipazione (in aggiunta a quello per la costruzione del suo edificio, ovviamente). In cambio riceve uno dei gettoni di legno prelevato dalla scheda “Grande Progetto”, per segnalare il proprio contributo. Nulla vieta, ovviamente, di partecipare più volte (pagando sempre la quota di partecipazione). Se la struttura viene completata, si otterrà il bonus tante volte quanti token di partecipazione possiede.
Il problema è che concorrere alla costruzione di un “Grande Progetto” raramente è economico … in alcuni casi, per esempio si chiede di versare 5 monete, oppure un tesoretto di 4 monete più un minerale prezioso e così via. Aggiungendo questa spesa a quella necessaria per giocare la carta edificio del turno può essere, talvolta difficile.
Il dilemma in questo caso è che chi desidera risparmiare denaro e risorse, può trovarsi in seria difficoltà nel momento in cui la costruzione non è stata completata, perché le penalità sono altrettanto serie come lo è la bontà dei premi.
Insomma, in caso di successo, i giocatori che non hanno allargato i cordoni della borsa non hanno conseguenze, ma coloro che hanno contribuito ottengono dei premi decisamente ghiotti e che possono fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Al contrario, in caso di fallimento, i giocatori “avari” si prendono le penalità e anche questo può contribuire a tagliare le gambe alle probabilità di vittoria.
In altre parole: almeno per le partite fatte per realizzare questa recensione, spesso tutti i giocatori, volenti o nolenti cercano di accaparrarsi almeno un token partecipazione per sottrarsi dalla Spada di Damocle di un eventuale fallimento, anche a rischio di non ricevere nessun premio in caso di fallimento.
Dicevamo che premi e penalità sono “pesanti”. Eccone alcuni esempi. I premi consentono di aggiungere alla propria riserva fino a 12 monete, o dei gettoni “scudo” aggiuntivi che aumentano la propria forza militare o, ancora, avere punti extra per ogni tris di simboli scientifici collezionati. Le penalità sono molto severe: si va dallo scartare tutte le monete in proprio possesso alla perdita di un edificio di un determinato colore già costruito. In linea generale, mi pare che la “cattiveria” delle penalità sia maggiore della “bontà” dei premi, sebbene in quest’ultimo caso un giocatore può duplicarli o triplicarli in base al numero di token partecipazione che possiede.
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città (cit. Genesi 11,8)
Cerchiamo adesso di fare brevemente un breve riepilogo per capire un po’ cos’è e com’è questo 7 Wonders Babel. Anzitutto spicca un elemento che non sarà sfuggito al lettore attento: i due moduli portano una partita a 7 Wonders su due strade divergenti. Da un lato, infatti, il modulo della Torre di Babele spinge sul tasto della competizione tra i giocatori: mettere in gioco una tessera che produce effetti deleteri per un determinato avversario è a tutti gli effetti una “dichiarazione di guerra indiretta”, a cui si può rispondere costruendo un’altra sezione altrettanto sfavorevole per altri o cercando di “coprire” il prima possibile la tessera; sebbene questo implichi l’azione sulla torre anche di altri giocatori. L’altro modulo, invece, è più improntato sulla collaborazione, se non altro per evitare di beccarsi la penalità in caso di fallimento. Per la mia esperienza è stata più frequente da parte dei giocatori al tavolo la scelta dell’opzione di partecipare alla costruzione del “Grande Progetto”, piuttosto che di edificare la Torre di Babele, modulo, quest’ultimo, che mi ha lasciato un po’ freddino soprattutto se proposto in meno di 5 giocatori.
A mio modo di vedere l’espansione “Grande Progetto” si amalgama meglio con le meccaniche classiche di 7 Wonders e mantiene la partita comunque scorrevole e divertente. Il modulo della torre, invece, diventa accattivante solo nei casi in cui i giocatori abbiano nel proprio draft di tessere quelle giuste, ma se ne possiedono solo tre per l’intera partita per cui non è sempre detto che sia giustificata la costruzione, anche considerando che occorre scartare una carta per farlo.
Giocare entrambe le espansioni complica comprensibilmente il flusso del gioco. È stimolante quando attorno al tavolo ci sono 6-7 giocatori, in meno diventa un po’ frustrante perché alla maggiore complessità non si accompagna la sensazione di “stare facendo la cosa giusta” ma solo di “farla per rintuzzare gli attacchi degli altri”. Come detto, invece, le singole espansioni in un numero elevato di giocatori arricchiscono l’esperienza di gioco, rendendolo vario e divertente, soprattutto per chi ha macinato decine e decine di partite con la versione base.
PRO
– Introduce modalità competitive e collaborative nuove
– In tanti giocatori rende la partita più incerta e stimolante
– Regolamento conciso ma chiaro e ricco di esempi
– Materiali perfettamente funzionali
CONTRO
– In pochi giocatori non rende. Deludente in 2-3
– Il draft delle tessere può portare a non utilizzare minimamente l’opzione di costruzione (modulo Torre di Babele)