sabato 23 Novembre 2024

Saboteur – Il duello

Avidi nanetti dallo sguardo leggermente squilibrato si aggirano come ossessi all’interno di buie gallerie alla ricerca affannosa di preziose pepite d’oro. È l’incipit di un nuovo film fantasy low budget? No, si tratta di Saboteur il duello, spin off di Saboteur, longevo e apprezzato party game di Frederic Moyersoen che propone una sfida “uno contro uno” all’ultima pepita d’oro, edito in Italia da Giochi Uniti e che abbiamo avuto modo di provare per questa recensione.

Quindi, prendete piccone, carrello (quello da minatore, non quello del supermarket) e lanterna e preparatevi a scavare gallerie come se non ci fosse un domani, per precedere l’avido avversario barbuto sulla strada della ricchezza.

  • Titolo: Saboteur il Duello
  • Autore: Frederic Moyersoen
  • Editore: Giochi Uniti
  • Genere: Gestione mano e costruzione percorsi
  • Numero Giocatori: 2 o versione in solitario
  • Durata: 15-20 minuti
  • Dipendenza dalla lingua: : nessuna (testo solo nelle regole, in italiano)
  • Illustratori: Andrea Boekhoff

Saboteur il duello pone due giocatori di fronte per una partita che, al massimo, può durare una mezz’ora (o anche meno, dopo essersi impratichiti con il regolamento, per la verità scritto in maniera non proprio chiara). Lo scopo, al termine dei tre turni di cui si compone una partita, è quello di avere collezionato il maggior numero di pepite d’oro, che compaiono durante la costruzione dei tunnel entro cui si muovono i nostri nani affetti da sindrome ossessiva compulsiva da accaparramento. Ma troll taglieggiatori, porte sbarrate e sabotaggi (attività a cui si ispira il titolo del gioco) renderanno il lavoro di ricerca e raccolta piuttosto difficile.

Il titolo di Moyersoen si presenta in una scatolina minuta, davvero compatta e trasportabile anche in tasca. Sicuramente un gioco, questo Saboteur il duello, da portare sempre con sé e da proporre anche in pausa pranzo al collega che vi ha sentito parlare e parlare di giochi in scatola e boardgame per anni e che vi ritiene inspiegabilmente attratti da un mondo che lui ha lasciato ai tempi del Risiko! o del Monopoli (con la ”i”, rigorosamente targato EG).

Il mio tesssorooo (cit. Gollum, Il Signore degli Anelli di P. Jackson … ehm, di J.J.R. Tolkien)
Saboteur il duello è un gioco di carte e dunque, sorpresa! Il contenuto della scatola è costituito da una serie di mazzi suddivisi per tipologia di dorso. Da un lato le carte “percorso” e quelle “azione”, che andranno mescolate insieme per costituire il mazzo di pesca durante la partita; dall’altro le carte “fine percorso” che vengono poste a ogni inizio round sul tavolo secondo uno schema predefinito.

Tra i componenti anche un paio di segnalini “chiave” e 8 segnalini “nano” stampati su entrambi i lati dove è raffigurata la faccia squilibrata di cui abbiamo detto: da un lato il nano matto del giocatore blu e dall’altro quella del nano (pure lui matto) del giocatore verde. Per ricordarsi quale pazzoide in formato pocket stiamo interpretando, troviamo una carta e un figurino di cartone che poniamo di fronte a noi e che non avrà altra utilità nel corso della partita.

  

Una partita a Saboteur il duello, come detto, si compone di tre manche. Ognuna delle quali ha termine nel momento in cui vengono scoperte tutte le carte “fine percorso” poste sul tavolo, quando sono stati impiegati tutti i segnalini “nano”, oppure quando il mazzo di pesca è terminato e i giocatori non hanno più carte in mano e/o quelle in proprio possesso non possono più essere giocate legalmente.

Il flusso di gioco è molto semplice. Pur essendoci, infatti, quattro azioni tra cui scegliere, la routine si riassume nel “pesca e gioca” una o più carte. Ma andiamo con ordine, e analizziamo più dettagliatamente le due principali tipologie di carte presenti nel mezzo di pesca.

Prima di tutto ci sono le speciali carte di partenza (segnalate da una scala e da un berretto del proprio colore), ogni nano posiziona la propria secondo lo schema prefissato di inizio manche.
Le carte “percorso” raffigurano vari tratti di galleria rettilinei, incroci, curve, doppie curve, ecc. Alcune di esse posseggono anche dei tratti particolari: per esempio, una porta o un feroce troll e, ovviamente, anche delle pepite d’oro in numero variabile da 1 a 3. Le carte “azione”, invece, consentono di sabotare o di riparare l’equipaggiamento dei minatori (il piccone, la lanterna e il carrello), provocare un crollo di una sezione di tunnel già costruito, trovare una mappa che consente di “sbirciare” una delle carte di fine percorso (queste ultime, infatti, vengono poste in gioco a dorso coperto e possono essere rivelate solo quando ci si arriva con un tunnel faticosamente scavato nella montagna) o trovare una chiave in grado di aprire una porta chiusa che eventualmente si trovi lungo il percorso.

A turno, ogni giocatore esegue la sua azione, finché non si verifica una delle condizioni di fine partita di cui abbiamo accennato poco fa. In Saboteur il duello, il proprio nanetto folle (ebbene sì, le espressioni dei due minatori, raffigurate dall’illustratore Andrea Boekhoff, mi hanno turbato) può:

– giocare una delle carte percorso a partire dal proprio punto di partenza, in modo da creare un tunnel privo di interruzioni che lo porti, possibilmente, più vicino alle carte di fine percorso (dove si trovano, anche se non sempre, le maggiori quantità di pepite);

– giocare una carta azione di sabotaggio, posizionando davanti al proprio avversario una carta che indica la rottura di uno dei suoi oggetti. Questo blocca la sua possibilità di scavare gallerie e, dunque, impedisce di mettere sul tavolo carte percorso galleria, finché non avrà riparato l’oggetto;

– giocare una carta azione di riparazione, per rimuovere la corrispondete carta sabotaggio giocata dall’avversario. Ogni oggetto sabotato può essere riparato solo con una carta specifica (il piccone rotto con il piccone riparato, per esempio), ma esistono carte riparazione che permettono di aggiustare diversi oggetti;

– scartare due carte dalla propria mano per rimuovere una carta sabotaggio (anche dell’avversario), in mancanza della opportuna carta di riparazione.

Al termine di tutte queste azioni si pesca una carta per ripristinare la propria mano. È infine possibile decidere di scartare una o due carte e pescarne dal mazzo un egual numero per rinnovare la propria mano, qualora non fosse utile.

Ma come si fa a raccogliere le pepite? Semplicissimo: non appena un giocatore posiziona una carta percorso con sopra una o più pepite, oppure quando riesce a collocare una carta galleria adiacente a una di fine percorso, rivelandola, colloca sopra il tesoro uno dei segnalini “nano” sul lato che indica il proprio colore. Ma la difficoltà in Saboteur il duello risiede nel fatto che, oltre a rispettare l’obbligo di disporre le carte percorso sempre in posizione verticale e sempre in maniera congrua rispetto a quelle già in gioco, occorre guardarsi dalle attività sabotatrici dell’avversario. Dalla rottura dei propri attrezzi, di cui abbiamo già detto, al posizionamento di carte che possono sviarci dal nostro obiettivo, tra cui il troll o la porta, per esempio. Il primo richiede il pagamento di una pepita per poter essere bypassato e continuare lungo la via, la seconda, invece, pitturata di blu o di verde, blocca la strada al nano di colore opposto, che deve giocare una carta “chiave” (se ce l’ha, ovviamente) per poter posizionare l’apposito segnalino e continuare a giocare carte lungo la via così spalancata.

Quando si verificano le condizioni di fine manche, il conteggio dei punti è immediato: si conta un punto per ogni pepita posta sotto a uno dei segnalini “nano” del proprio colore e si sottrae un punto per ogni troll che si è stati costretti a corrompere. I round successivi seguono la medesima struttura: ciò che cambia sono solo le carte di fine percorso (se ne posizionano sei per ogni manche e il set consiste esattamente in 18 carte di tale tipo). Chi, al termine del terzo round ha collezionato il maggior numero di pepite ha vinto.

In Saboteur il duello esiste anche una versione in solitario dove lo schema di partenza è leggermente diverso, così come la modalità di gioco delle carte e dove, in base al numero di pepite raccolte, si ottiene un “giudizio” sulla propria capacità di minatore: da “mezza calzetta” a “boss della miniera”.

  

Scaviamo e spicconiamo tutto quello che ci par! (cit. I 7 Nani, dal film Biancaneve di Walt Disney)
Che dire di questo figlio minore di Saboteur? In sintesi: molto bene. È un filler gradevole, che scorre via rapido e divertente ed è l’ideale per una veloce partita praticamente ovunque (purché ci sia un tavolo capace di ospitare il dedalo di tunnel che si verrà a creare). I materiali sono essenziali, praticamente uguali a quelli che si trovano nella confezione del gioco da cui questo “duello” ha preso origine, in una confezione davvero minima, che consente il trasporto anche nella tasca della giacca.
È  innegabile che ci fosse qualche pregiudizio nei confronti di questo titolo, poiché l’originale trova i suoi punti di forza proprio nella capacità di far giocare agevolmente tante persone e nelle dinamiche che emergono tra le fazioni segrete. Invece, pur rinunciando a tutta la componente di sospetti e bluff di Saboteur, le poche interessanti modifiche apportate a questo Duello lo  rendono un’ottima esperienza uno-contro-uno, anche per chi non ha ancora provato il gioco originale.

La durata contenuta e il regolamento rapidissimo da apprendere, ne fa un bel grimaldello per vincere la diffidenza dei babbani che, eventualmente, si desideri portare al “lato oscuro” dei boardgame moderni. Peccato solo per il foglietto del regolamento che richiede almeno 2-3 letture prima di poter essere correttamente interpretato. Non che sia scritto male, per carità! Solo che chi non conosce i meccanismi di Saboteur deve metterci un po’ più di fatica per comprendere il sistema di gioco, che sebbene molto facile, avrebbe richiesto uno sforzo maggiore di chiarezza nell’illustrarlo meglio.

PRO
– Un grande classico reso fruibile per due giocatori
– Rapido e divertente, adatto anche per giocatori esperti tra un giocone e l’altro
– Formato tascabile molto pratico

CONTRO
– Regolamento lacunoso, crea qualche difficoltà a chi non è pratico del gioco originale
– La versione in solitario è debole

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