sabato 23 Novembre 2024

Zombie Kidz

Poco tempo fa, mentre guardavo in TV un episodio della sesta stagione di The Walking Dead, la mia nipotina mi ha spiato dalla porta con uno sguardo a metà tra la paura e la curiosità. Per spiegarle il mio interesse per questi esseri striscianti e nauseabondi ho tirato fuori questo giochino pensato apposta per lei e i suoi amichetti.
Di questi tempi di zombies reinassance con decine e decine di titoli a tema, Le Scorpion Masque, piccola casa editrice canadese, prova a dire la sua, con questo Zombie Kidz, collaborativo per 2-4 giocatori in erba dai 7 anni in su per un’allegra caccia ai diversamente morti nel cimitero cittadino. Di Zombie Kidz esiste anche una versione italiana, che è stata curata e distribuita in Italia dall’Asterion Press.

  • Titolo: Zombie Kidz
  • Autori: Annick Lobet
  • Editore: Le Scorpion Masque / Asterion
  • Genere: Collaborativo a tema zombi
  • Numero Giocatori: 2-4
  • Durata: 15 minuti
  • Dipendenza dalla lingua: nessuna (testo solo sulle regole in italiano)
  • Illustratori: Paul Drouin

L’antefatto: gli zombi hanno iniziato a caracollare fuori dalle loro tombe, ma solo i bambini se ne sono accorti, mentre gli adulti, invece di intervenire tempestivamente, liquidano il tutto come bizzarre fantasie di ragazzini troppo impressionabili (e così si spiega perché poi avviene  l’apocalisse zombi protagonista di Zombicide). Sarà dunque compito dei giocatori, che impersonano gli impavidi bambini, i kidz del titolo appunto, entrare nel cimitero per eliminare gli zombi e serrare i cancelli con robusti lucchetti per sventare l’invasione dei mangia-cervelli.

Mamma! Ho visto la vicina mangiare il cervello di un signore
Una mini plancia quadrata di 20 centimetri per lato, stampata su entrambi i fronti, rappresenta l’area di gioco: un cimitero. Quattro cancelli agli angoli del tabellone definiscono lo spazio interno caratterizzato da cinque lapidi colorate e da vialetti che consentono di muoversi attraverso le varie locazioni. Complessivamente abbiamo dunque nove aree diverse che i nostri alter ego potranno visitare durante la partita. Del tavoliere verrà scelto un lato piuttosto che l’altro in funzione del numero dei giocatori.

La componentistica di Zombie Kidz si completa con un dado personalizzato, sulle cui facce sono rappresentati i cinque colori delle lapidi del cimitero è una superficie “neutra”, quattro token “lucchetto” per i cancelli del cimitero, quattro segnalini in cartone per i bambini, da incastrare su altrettante basi di plastica in modo che stiano in piedi e 8 token, sempre in cartone, a rappresentare gli zombi (equamente suddivisi in maschi e femmine e senza basi in plastica … gli zombi strisciano).

  

Il gioco inizia ponendo la riserva degli zombi a lato del tabellone, mentre ogni giocatore sceglie un segnalino “ragazzino” e lo posiziona al centro del cimitero sulla lapide rossa di partenza. Sono quattro le fasi che ciascun giocatore effettua al suo turno. Prima di tutto iniziano a comparire gli zombi sulle lapidi colorate in base al tiro del dado. Ovviamente, se esce la faccia “neutra” per quel turno non spuntano i puzzolenti morti che camminano e tutti tirano un sospiro di sollievo.
Di seguito, il giocatore di turno può muoversi di uno spazio, seguendo i sentieri che collegano le lapidi e i cancelli e/o eliminare tutti gli zombi che si trovano sulla sua locazione, rimettendoli nella riserva. Regola importante: il movimento, anche se non è obbligatorio, deve essere sempre effettuato prima di eliminare gli zombi

Si può vincere la partita in due modi. Se non ci sono zombi sulla plancia dopo averne eliminati da una locazione oppure quando tutti e quattro i cancelli del cimitero sono stati chiusi dai lucchetti. Per fare questo è sufficiente che due segnalini dei giocatori si trovino sullo stesso “spazio cancello”: così facendo, collocano un token “lucchetto” sopra di esso a indicare che è stato sigillato. Non esiste possibilità di togliere i lucchetti, dopo averli messi in gioco.
Tutto qui? Bè, non proprio. Anzitutto, se in un qualsiasi momento c’è la necessità di collocare un nuovo zombi sulla plancia e nella riserva non ce ne sono più, la partita termina immediatamente con la sconfitta di tutti i giocatori. E ancora: quando su una lapide si accumulano tre zombi, non è più possibile entrare in quella locazione, ergo i giocatori non possono eliminarli (sono tanti zombi, dopotutto e i protagonisti sono solo dei ragazzini). In questa situazione, quindi, l’unico modo di vincere rimane quello di chiudere i cancelli. La sconfitta, infine, scatta anche quando si deve collocare il terzo zombi su una lapide sulla quale è presente una pedina di un giocatore.

  

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Zombie Kidzè tutto qui. Niente di più, niente di meno. Si tratta quindi di un collaborativo per bambini a cui potrà certamente piacere il tema horror proposto, sebbene, è giusto sottolinearlo, la grafica e il tono generale siano giustamente improntati all’umorismo. Un genitore potrà certamente apprezzare alcune “citazioni”, come la pedina del bimbo con una spiccata somiglianza a Neo, il protagonista della saga di Matrix, e quella della bimba con la tutina gialla e nera che fa tanto Beatrix di Kill Bill.
Una partita scorre via veloce e i piccoli giocatori si divertiranno sicuramente, almeno sotto i 10 anni, perché poi il richiamo a titoli sul tema zombi più complessi ed evocativi si farà sentire. Come in ogni collaborativo, anche in Zombie Kidz c’è il rischio che il giocatore più intraprendente o con un carattere dominante prevalga sugli altri compagni di gioco, dando ordini a tutti su cosa fare e, in definitiva, giocando da solo… forse con i bambini questo rischio si fa anche più forte, almeno da esperienza durante le partite fatte per realizzare questa recensione. La presenza nella compagnia di un adulto, in questi casi, risolve il problema (o almeno si spera!).
I giocatori più grandi non sperino di trovare in Zombie Kids delle modalità differenti che innalzino il livello della sfida. È vero, per partite più appaganti, come suggerisce lo stesso regolamento, è possibile diminuire il numero di zombi nella riserva a 7, anziché 8, ma la sfida rimane debole anche perché il tiro del dado introduce un elemento di aleatorietà elevato.
Sui materiali, personalmente, avrei preferito che almeno le miniature dei giocatori fossero tridimensionali e in plastica o che gli zombi dipinti sui token fossero di diverse fogge invece di solo due, anche perché dopotutto stiamo parlando solo di 8 tesserine. In ogni caso il cartoncino è robusto e l’illustrazione sulla confezione, altrettanto robusta, accattivante.

Insomma, se i vostri pargoli sono attratti dal morboso universo dei non morti (magari perché vi vedono urlare eccitati davanti al tavolo di Zombicide o discutere animatamente  durante le partite a Dead of Winter), potete introdurli al “genere” con la prima esperienza collaborativa di Zombie Kidz.

PRO
– Si spiega in due minuti e una partita ne dura al massimo 10-15
– Il primo collaborativo per boardgamisti in erba

CONTRO
– Anche rimanendo sul target bambini, sarebbe stata gradita qualche altra modalità per rendere la sfida più difficile

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