Dopo il blitz dei Redstone Riders la vita su Marte non è più tranquilla. Quei figli di buona donna hanno rubato molti cyborg giù a Woodburg e i loro cervelloni sono riusciti a riprogrammare i microchip così, da vecchi volponi, sono riusciti a rimediare la manodopera per le loro bravate…si sono stufati di sporcarsi le mani e ora rimangono ben nascosti. Gli investigatori della CyTer sono alle loro calcagna, ma le loro forze sono troppo esigue per riuscire a tamponare le malefatte di quei mucchi di ferraglia. Quindi dalla Terra, lo sceriffo ha deciso di richiamare un manipolo di cacciatori di taglie, che possa aiutare gli agenti a “spegnere” questi robot.
Chi sarà il più scaltro tutore dell’ordine? GateOnGames ci permette di scoprirlo con Bandits on Mars, titolo di Matteo Sacchi, che ha fatto il suo esordio al pubblico alla scorsa Play.
Dopo averlo giocato durante la kermesse modenese, è venuto il momento di parlarvene in maniera più estesa in questa recensione. Forza dunque, tutori della legge, il pianeta è troppo vasto per rimanere ancora con le mani in mano!
- Titolo: Bandits on Mars
- Autori: Matteo Sacchi
- Editore: GateOn Games
- Genere: Party game, destrezza, memoria
- Numero Giocatori: 2-8
- Durata: 15 – 20 minuti
- Dipendenza dalla lingua: nulla
- Illustratori: Valeria Favoccia
Scusate, non è che avreste delle munizioni? Ho avuto una lunga discussione, e sono rimasto senza argomenti [Continuavano a chiamarlo Trinità] (Materiali e confezione)
Il materiale di Bandits on Mars è racchiuso dentro una scatolina molto contenuta, ma funzionale. Aprendone il coperchio, troviamo un pieghevole che costituisce il manuale e, al di sotto, una piccola fustella di cartone di buona fattura, contenente 3 token sceriffo, un segnalino cuore e uno di fuga. In ultimo, troviamo il cuore del gioco, ovvero 55 carte suddivise in 30 banditi, 10 wanted, 3 sceriffi, 3 fughe, 2 ballerine, 6 risse e una carta the end. Tutte hanno un colore che le identifica e i banditi, in particolare, presentano anche un valore numerico da 1 a 3 che rappresenta la taglia sulla loro testa.
Anche queste, come il cartoncino, sono realizzate in materiale discreto e, visto anche il tipo di gioco, mi sentirei di consigliare di non imbustarle.
Le illustrazioni – opera di Valeria Favoccia – sono discrete e molto adatte al tema Sci-Fi Western del gioco e, di concerto con il layout grafico a cura dello studio Neko, riescono a combinare discretamente tutti gli aspetti dell’ambientazione. Nonostante questo, la risultante finale è, tuttavia, carente di mordente e mi restituisce un po’ la sensazione di “datato”. Considerata però la tipologia del titolo, il tutto risulta comunque utile e funzionale.
Sto cercando un mezzo sigaro, con dietro la faccia di un gran figlio di cagna alto, biondo e che parla poco [Il buono, il brutto e il cattivo] (Descrizione del gioco)
In Bandits on Mars, da 2 a 8 giocatori si sfidano in velocità e colpo d’occhio, allo scopo di catturare i peggiori banditi cyborg che circolano per Marte.
All’inizio della partita, al centro del tavolo vengono sistemati tutti i segnalini di cartone e le tre carte bandito iniziali. Il resto del mazzo, viene preparato, mescolato e suddiviso in parti uguali ai giocatori, in maniera tale che la carta the end sia l’ultima di uno dei mazzetti dei partecipanti.
Il turno di gioco è veramente elementare e consiste, a partire dal primo giocatore, nel rivelare una carta (in maniera che tutti la possano vedere contemporaneamente) e nell’eseguire l’azione relativa il più rapidamente possibile, per poi passare la mano a giro.
Se viene rivelata una carta bandito, questa è semplicemente sistemata sul tavolo insieme alle altre. Se viene scoperta una carta wanted, ognuno dovrà tentare di appropriarsi di una delle carte bandito a tavola, corrispondenti a quella indicata, coprendola con una sola mano: i criminali catturati in questo modo, vengono messi scoperti a fianco ai giocatori lesti ad appropriarsene, mentre i restanti vengono messi a faccia in giù. Quando la partita proseguirà, una parte del gioco consisterà nel tentativo di ricordarsi quali posizioni ricoprono i banditi del colore desiderato, ma comunque, in caso di errore, la carta è semplicemente lasciata dov’era. Se appare una carta sceriffo, tutti proveranno a prendere (sempre mettendoci una mano sopra) un segnalino sceriffo dal centro del tavolo, ma potranno tentare anche di difendere quello che eventualmente già posseggono, oppure di rubarlo agli avversari. Questo token è molto importante perché, qualora ad apparire sia una carta fuga, se non lo si possiede, oppure se non si è lesti a catturare il segnalino fuga (da porre nuovamente al centro alla fine del turno), bisognerà sistemare su di essa tutte le carte bandito di quel colore che si erano accumulate precedentemente. Se viene rivelata una carta ballerine, il primo ad accaparrarsi il segnalino cuore costringerà tutti gli altri a restituire il token sceriffo e, inoltre, sceglierà una carta fuga e la eliminerà dal gioco, rimettendo a tavola, scoperti, i cyborg accumulati su di essa. Al rivelarsi di una carta rissa, si potranno usare entrambe le mani per tentare di catturare due diversi banditi (stavolta il colore è ininfluente), dopodiché quelli rimasti a centro tavola saranno tutti rivelati. Infine, se ad apparire è la carta the end, tutti procederanno istantaneamente al calcolo del punteggio, dato dalla somma delle taglie dei banditi catturati e, naturalmente, chi avrà totalizzato il valore più alto sarà il vincitore. In caso di parità, quantità di banditi e segnalini sceriffo, in ordine, rompono gli spareggi.
Gordon? Quando racconterai la storia ai tuoi nipotini vedi di sorvolare su questo punto [Wild wild west] (Esperienza di gioco)
Già solo dalla spiegazione del sistema di gioco avrete capito che Bandits on Mars racchiude, in pochissimo, una grande dose di divertimento. Le diverse tipologie di carte e le molteplici azioni che invitano a compiere, costringono i giocatori a prestare la massima attenzione per tutto il tempo.
I vari aspetti da tenere d’occhio (colori, figure, taglie, segnalini, etc.), ma soprattutto a mente, rendono difficile giocare una partita tutta d’un fiato: spesso mi è capitato che venisse chiesto qualche secondo di pausa per riordinare i pensieri, ma nonostante ciò, in massimo 15’, la partita si è immancabilmente conclusa e, a dirla tutta, si è quasi sempre stati concordi nel cominciarne subito un’altra.
Rispetto ad altri titoli sullo stesso genere, la quantità di opzioni presenti, seppur ovviamente non sterminata, lo rende un pelo più ostico da presentare a casual gamer o neofiti, ma comunque, superate alcune indecisioni che si potrebbero presentare in questo tipo di giocatori, la strada è tutta in discesa e il divertimento assicurato.
Per come è strutturato il gioco, devo dire che la componente di destrezza e rapidità è certamente preponderante e, forse, trovare un modo per penalizzare chi sbaglia a scegliere banditi coperti, avrebbe potuto contribuire a equilibrare maggiormente le skill stimolate da una partita e a rendere più completa l’esperienza di gioco. Ciò non toglie che il titolo è risultato comunque godibile e divertente, specie se giocato in 4 o più giocatori.
Non si diventa saggi invecchiando, ma solamente furbi [Cowboy Bebop] (Considerazioni finali)
Bandits on Mars è un party game semplice e divertente che riesce a catturare al 100% l’attenzione dei giocatori al tavolo, nonostante un comparto grafico sicuramente ben tematizzato ma un po’ agée. Basato quasi esclusivamente sul colpo d’occhio e sulla rapidità di azione, presenta comunque una rigiocabilità notevole che spinge a voler affrontare numerose partite di fila.
Anche se parliamo di un frenetico party game, l’ambientazione è così gradevole e originale nel suo mix di numerosi richiami che ci porta ad auspicare che venga ulteriormente sviluppata e utilizzata anche per altre opere in futuro.
Grazie alla brevità delle partite, Bandits on Mars potrà facilmente trovare spazio in numerose serate ludiche scanzonate o che includono giocatori alle prime armi.
Pro
Ambientazione originale
Materiali di buona qualità
Pienamente coinvolgente in tutta la durata della partita
Contro
L’aspetto della memoria poteva essere sfruttato di più