Si può certamente asserire che, tra principali figure del Rinascimento, quella di Lorenzo De’ Medici – detto il Magnifico – sia una delle più importanti e influenti della storia del nostro Paese. Grazie alle sue fini doti politiche e al suo sviluppatissimo senso per le arti, egli infatti riuscì a ergersi come uno dei più influenti uomini della scena diplomatica italiana, tanto da far concorrenza al papato dell’epoca e a “meritarsi” di essere fatto bersaglio di una congiura cui, fortunatamente, riuscì a scampare.
Sulla scia di cotanto spessore umano, il duo autoriale Virginio Gigli e Flaminia Brasini (due dei componenti del collettivo di designer noto come Acchittocca), con la partecipazione del veterano Simone Luciani, danno a 2-4 giocatori la possibilità di misurarsi con la storica personalità fiorentina in questo titolo che Cranio Creations ha lanciato prima alla scorsa Essen Spiel e poi, subito a seguire, alla Lucca Games appena passata.
Salito presto agli onori della cronaca (sin dalle anteprime a dir la verità) come un possibile protagonista dell’annata ludica a venire, ve lo abbiamo presentato oltre che provato durante la kermesse lucchese, ma è stato necessario testarlo a fondo prima di poterlo rendere protagonista della recensione che segue.
Dunque, tutti pronti a leggerla subito che d’altronde…del doman non v’è certezza!
- Titolo: Lorenzo il Magnifico
- Autore: Virginio Gigli, Flaminia Brasini, Simone Luciani
- Editore: Cranio Creations
- Genere: Piazzamento Lavoratori, Gestione Risorse
- Numero Giocatori: 2-4
- Durata: 90-120 minuti
- Dipendenza dalla lingua: nulla
- Illustratori: Klemens Franz
Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia! [Lorenzo de’ Medici] (Materiali e confezione)
Incontriamo Lorenzo il Magnifico appena prendiamo in mano la robusta scatola del gioco. I suoi occhi sapienti ci scrutano già dalla copertina con uno sguardo che invita a fare meglio di lui. Il suo ritratto – come il resto della grafica – è opera di Klemens Franz, illustre firma di molti altri lavori quali, ad esempio, Agricola e Grand Austria Hotel. In questo titolo, si apprezza molto la cura dei dettagli anche nelle figure più piccole, tuttavia la scelta di illustrare in questo modo il coperchio fa un po’ arricciare il naso. Sia chiaro, non sto dicendo che sia brutto in assoluto, solo non riesce a trasmettermi il senso artistico rinascimentale e inoltre, la figura del diplomatico toscano, così rappresentata, non mi pare sufficientemente “forte” da reggere da sola il peso di un’intera copertina.
All’interno della confezione troviamo un ottimo manuale – chiaro già alla prima lettura e ricco di esempi – una sintetica guida di riferimento, un bel tabellone ampio e spazioso e vari fogli di cartone fustellato molto resistente, dove alloggiano le 4 plance dei giocatori, 4 tessere bonus personale, varie monete nei tagli da 1 e da 5, 21 tessere scomunica (7 per ognuno dei tre periodi della partita) e 4 tessere spazio chiuso (per partite da 2 e 3 giocatori).
Insieme a quanto elencato troviamo anche diversi componenti in legno, composti da 3 dadi a 6 facce (uno bianco, uno arancione e uno nero), varie risorse (legno, pietra e servitori) di dimensione variabile (quelle grandi equivalgono a 5 unità mentre quelle piccole una), 16 familiari (4 per giocatore di cui 3 colorati e uno neutro) su cui apporre gli adesivi per indicare il colore del dado corrispondente (la relazione tra i dadi e i familiari sarà chiara più in là), 12 cubi scomunica (3 per giocatore) e 16 dischi indicatori (4 a giocatore).
A chiudere l’elenco dei componenti, troviamo 96 carte sviluppo, suddivise in 4 tipologie (territori verdi, edifici gialli, personaggi azzurri e imprese fucsia), ciascuna delle quali distinte nei 3 periodi di gioco.
Tutti i materiali, carte comprese, risultano di buona qualità e sono resistenti all’uso, purtuttavia qualche piccolo neo non manca: in primis i segnalini dei servitori grandi non sono facilmente distinguibili da quelli piccoli (a differenza di quanto succede per pietra e legno); secondariamente alcune scelte simbologiche (in particolare i costi delle carte edificio e impresa) risultano di ambigua lettura; infine ho notato (e molti altri lamentano) un non perfetto allineamento tra il taglio delle fustelle e la loro stampa. Ovviamente nessuno di questi piccoli difetti compromette la giocabilità del prodotto, ma sorprende che queste leggerezze siano commesse da un editore con il background di Cranio Creations.
Il Rinascimento non è un'epoca, ma un temperamento [Ezra Pound] (Descrizione del gioco)
In Lorenzo il Magnifico, come già accennato, da 2 a 4 giocatori prenderanno le redini di altrettante nobili famiglie della Firenze rinascimentale, in lizza per primeggiare in prestigio agli occhi del granducato. Per ottenere questo “lustro”, tutti i capofamiglia dovranno adoperare i loro parenti per ingrandire i propri possedimenti e farli prosperare, inviarli a compiere missioni, ma stando sempre attenti a dimostrare sufficiente devozione alla Chiesa onde evitare di incorrere in pericolose scomuniche.
Una partita è costituita da un totale di 6 turni, due per ognuna delle 3 ere che si succederanno. All’inizio, tutti i partecipanti ricevono la loro dotazione iniziale di 2 legni, 2 pietre e 3 servitori che sistemano sulla loro plancia personale, oltre a un numero di monete dipendente dall’ordine di turno iniziale (sorteggiato casualmente): così il primo partirà con 5 monete, il secondo 6 e così via. Inoltre, sul tabellone vengono piazzate 3 tessere scomunica, pescate tra tutte quelle disponibili, e disposti i dischetti dei giocatori sullo zero dei tracciati dei punti vittoria, dei punti fede, dei punti militari e, coerentemente con quanto stabilito, sull’indicatore dell’ordine di turno. Per concludere, vengono disposte sulle torri corrispondenti 4 carte del primo periodo di ogni tipo, estratte casualmente.
A questo punto, il primo giocatore potrà tirare i dadi, metterli nei loro spazi e tutto sarà pronto per iniziare. A partire da lui, ognuno dovrà porre uno dei suoi familiari in uno spazio disponibili del tabellone, eseguirne l’azione relativa e passare il turno.
Si da però il caso che tali spazi siano identificati da un livello minimo di accesso e che questo livello sia indicato da un valore di dado stampato in prossimità dell’area. Dato che, come detto, tutti i familiari in possesso dei giocatori sono legati al colore di uno dei dadi precedentemente lanciati (mostrato dall’adesivo apposto sul segnalino), il valore della loro efficacia è determinato dal risultato di detto lancio e, per poter accedere a una delle azioni, questo numero dovrà essere uguale o superiore a quanto scritto sul relativo spazio del tabellone. Posto questo però è importante precisare che, per ogni servitore speso dalla propria disponibilità, il valore di efficacia di un familiare potrà aumentare di 1. Dunque, sarà possibile scartando due servitori, occupare uno spazio azione da 5 anche usando un familiare da 3.
Le azioni sono divise in 5 zone: le torri delle carte sviluppo, la zona del raccolto, quella della produzione, il mercato e il palazzo del consiglio.
Piazzando un familiare su una delle torri si potrà prendere la carta relativa allo spazio selezionato, pagandone il costo eventuale. Le carte possono avere effetti immediati (da svolgere appena le si prende) e/o assicurare bonus durante future azioni specifiche. Ad esempio la carta territorio Foresta garantirà l’ottenimento immediato di un legno e di 3 ulteriori legni qualora si eseguirà un’azione di raccolto con un familiare di efficacia almeno pari a 5. E’ fondamentale notare che non si potranno piazzare due propri familiari sulla stessa torre (a meno che uno non sia quello neutrale) e che, se si opta per porre un parente in una torre già occupata da almeno un'altra pedina (anche di un avversario), oltre all’eventuale costo per prendere la carta individuata, si dovranno sborsare in riserva generale 3 monete aggiuntive. Inoltre va detto che non si potranno collezionare più di 6 carte per tipologia.
Scegliendo la zona del raccolto, si avrà la possibilità di effettuare l’azione dallo spazio esclusivo, attivando così tutte le carte territorio presenti sulla propria plancia (purché si soddisfi il requisito di efficacia minimo dell’azione), oppure depositare la propria pedina sullo spazio condiviso (quindi utilizzabile da più giocatori nello stesso turno) per poter agire nel medesimo modo, ma subendo un malus di 3 punti nel valore di efficacia.
La zona della produzione funziona esattamente come descritto per la precedente e, come questa, possiede uno spazio esclusivo e uno condiviso avente il solito malus, tuttavia questa attiverà i poteri presenti sulle carte edificio sulla propria plancia.
Mandando i propri familiari al mercato, potremo usufruire di bonus immediati (ad esempio ottenere subito 5 servitori), mentre se depositiamo la nostra pedina sul palazzo del consiglio potremo ricevere alcuni piccoli bonus ma soprattutto ridefinire l’ordine di azione per i prossimi turni. In particolare, in questo spazio potranno risiedere le pedine dei parenti di tutti i giocatori e dovranno essere sistemate in fila (ognuna a destra delle precedenti): alla fine del turno, l’ordine delle pedine ivi presenti coinciderà con quello di azione del prossimo turno.
Quando tutti hanno piazzato tutti i propri familiari, il turno si conclude e si procederà alla sostituzione delle carte eventualmente rimaste sul tabellone con altre prese dai rispettivi mazzi. Tuttavia, prima di fare ciò, al cambio di ogni era (ovvero alla fine dei turni 2, 4 e 6) si dovrà fare rapporto in Vaticano, ovvero verificare se si sia raggiunto il minimo di punti fede (3, 4 e 5 punti rispettivamente alla fine della prima, seconda e terza era) richiesti per non incorrere nelle fastidiose scomuniche. Chi non ce l’ha fatta dovrà porre uno dei propri cubetti sulla relativa tessera scomunica e da lì in avanti dovrà proseguire con il malus ivi descritto, altrimenti potrà scegliere se spendere i punti fede accumulati per evitarlo (ma guadagnerà immediatamente alcuni punti vittoria), oppure mantenerli ma subire ugualmente la scomunica.
Alla fine del sesto turno la partita ha termine e si partirà col conteggio dei punti. Ogni giocatore guadagnerà punti per i territori conquistati, per il numero di personaggi influenzati, per le imprese eseguite. Per di più avrà ulteriori 5 punti vittoria se sarà primo sul tracciato della forza militare, 2 se sarà al secondo posto e 1 punto vittoria per ogni 5 risorse residue.
Manco a dirlo, chi avrà più punti sarà il vincitore e, in caso di parità, avrà la meglio il giocatore che in quel momento sarà più avanti nell’ordine di turno.
Dica pur chi mal dir vuole, noi faremo e voi direte [Lorenzo de’ Medici] (Esperienza di gioco)
Se ancora qualcuno fosse in dubbio sul livello qualitativo delle produzioni nostrane in termini di game design, credo che una partita a Lorenzo il Magnifico possa fugargli ogni dubbio: a dispetto di un’impalcatura di regole piuttosto semplice e lineare, il titolo si rivela di una sorprendente profondità, pone i giocatori davanti alla valutazione di molte alternative e spesso è capitato nelle mie partite che fossero tutti assorti a riflettere e a vagliare le opportunità. E lo facevano con estremo piacere! Sì perché il bello di questo gioco è che, dopo un paio di partite di rodaggio – che onestamente servono per “digerire” la simbologia non sempre perfettamente parlante – la meccanica risulta talmente automatica che la sua sovrastruttura quasi sparisce agli occhi e ne rimane soltanto il gusto di poter pensare alla prossima migliore mossa.
In effetti, Lorenzo il Magnifico, nonostante la sua apparenza tattica, si rivela in realtà un gioco molto strategico: non basta dunque cercare di ottimizzare i profitti nel singolo turno, ma occorre comunque farlo sempre in coerenza con gli obiettivi che si vogliono raggiungere nel lungo termine e costantemente al massimo della concentrazione dato che, nelle partite svolte, gli errori sono stati pagati molto cari e difficilmente chi si trovava in svantaggio è riuscito a recuperare terreno. Quindi sia chiaro: è impossibile giocare questo titolo alla leggera, ma l’intera durata della partita (che in quattro non scenderà mai sotto le 2 ore) dovrà vedere sempre i partecipanti al massimo della lucidità con un inevitabile – almeno dalla mia esperienza – allungamento dei tempi per lo svolgimento di ogni singolo turno.
A dispetto dei tanti spazi azione, l’efficacia variabile dei lavoratori, l’esborso delle 3 monete aggiuntive sulle torri occupate e l’inserimento di alcuni prerequisiti da soddisfare per poter accedere a determinate carte (soprattutto punti militari per le carte territorio), rendono la contesa estremamente serrata e l’interazione molto feroce, seppur indiretta.
La sensazione dopo varie partite è che tutti gli aspetti siano egualmente importanti, ma particolare attenzione è da porre al fatto di non subire scomuniche: queste infatti risultano altamente fastidiose e seriamente castranti per il raggiungimento della vittoria finale.
Comunque, la combinazione tra la pesca casuale di carte (anche se si usano sempre tutte) con il lancio dei dadi, fa sì che difficilmente due partite possano fluire in modi simili tra loro, con una conseguente eccellente rigiocabilità, nonostante il grado di sfida più che impegnativo.
La modalità avanzata, al contrario, che prevede l’inclusione delle carte leader (se si raggiunge un prerequisito essi possono venir giocati donando al proprietario poteri extra) e la scelta di tessere bonus personale diversificate, se da un lato può aiutare a dare una direzione iniziale alla propria strategia, dall’altro non riesce a resistere all’intensità dell’interazione e ai cambi di strategia che ne conseguono, col risultato che molti leader si rivelano presto difficili da calare (quando non inutili) e, nonostante si possano comunque scartare in cambio di bonus, non riesco a trovargli grande valore aggiunto rispetto al regolamento base.
e 'l sonno aveva ogni animal terreno dalle fatiche lor dïurne sciolti [Lorenzo de’ Medici] (Considerazioni finali)
In definitiva Lorenzo il Magnifico è un titolo impegnativo, che va conosciuto e padroneggiato per essere goduto a pieno.
Altamente strategico dietro una maschera di apparente tatticismo e molto cattivo a dispetto di un’interazione soltanto indiretta, offre partite tutt’altro che rapide, ma che risultano comunque piacevoli se ci si immerge totalmente nella valutazione delle opportunità di gioco. Certo, se proprio non sopportate la paralisi da analisi, forse questo non è la scatola che fa per voi, ma chi non teme di dover rimanere concentrato al massimo (e a lungo), è bene che dia una possibilità a questo gioco.
Comunque sia, nonostante le piccoli pecche dal punto di vista dei materiali e un regolamento avanzato piuttosto scialbo (direi trascurabile), ho trovato Lorenzo il Magnifico un titolo veramente valido e degno, dal mio punto di vista, di essere facilmente indicato come uno dei principali esempi virtuosi dello stato dell’arte del game design nostrano.
PRO
– Illustrazioni e grafica molto curate
– Alta profondità strategica
– Regolamento lineare e semplice da spiegare
– Interazione sorprendente
CONTRO
– Simbologia a volte ambigua
– Prono alla paralisi da analisi
– Regolamento avanzato trascurabile
– Pecche realizzative in alcuni componenti