Pubblicato nel 2015 dalla From Software per Playstation 4, concepito dagli stessi autori di Demon’s Souls e Dark Souls, il videogioco Bloodborne ci mette nei panni di un Cacciatore che, con la forza e l’ingegno, dovrà affrontare gli orrori di Yharnam, un paese maledetto dalla presenza di mostri, bestie e malvagie entità cosmiche.
Eric Lang ha raccolto la sfida di rendere le atmosfere gotiche del videogioco in un cargame, e mette i giocatori nei panni di un gruppo di Cacciatori: questi affronteranno il labirinto del Calice e i mostri al suo interno, ma attenzione perché solo uno potrà uscirne…
- Bloodborne: il gioco di carte
- Autori: Eric Lang
- Editore: Asmodee Italia
- Genere: cardgame tematico
- Numero Giocatori: 3-5
- Durata: 30 – 60 minuti
- Dipendenza dalla lingua: elevata, testo sulle carte (gioco completamente in italiano)
- Illustratori: Sean Chancey
Ho un brutto presentimento… (Materiali e confezione)
Sin dalla copertina di Bloodborne – Il gioco di carte si capisce subito che non c’è spazio per l’allegria o i buoni sentimenti. Il villaggio di Yharnam sembra chinarsi verso il Cacciatore, pronto a schiacciarlo… ma il nostro eroe è indomito al centro della strada, fucile in una mano e mannaia dentata nell’altra è pronto ad affrontare qualsiasi orrore gli verrà scagliato contro.
Aperta la scatola troviamo le plance dei giocatori, dove questi porranno gli echi del sangue raccolti durante la partita, e segneranno i trofei dati dai mostri. Le plance sono in cartoncino spesso, chiare da leggere e abbastanza grandi da contenere tutto senza problemi.
Tolte le plance e il regolamento troviamo il segnalino primo giocatore, uno stand up in cartoncino rigido dove viene riproposto il Cacciatore di schiena della copertina della scatola, cinque Dial (indicatori tondi che scorrono mostrando un valore alla volta) numerati da uno a otto per segnare i punti ferita rimanenti dei Cacciatori e una serie di segnalini Trofei dei mostri, divisi per categoria (Umanoide, Bestia e Simile), sempre in cartoncino spesso. Terminati gli elementi in cartoncino passiamo a quelli in plastica, ovvero i segnalini Eco del Sangue, dei bei dischi rossi simili a delle caramelle mou malvagie, e i dadi: tre dadi semaforici, ovvero verde, giallo e rosso, che utilizzeremo per far combattere i mostri, e che ne indicano la pericolosità.
Infine il fulcro del gioco: le carte! Queste si dividono in varie categorie:
Carte Cacciatore Iniziali: gli attrezzi del mestiere del Cacciatore, rappresentano la dotazione minima di armi e di azioni disponibili ai giocatori.
Carte Potenziamento: nel corso del gioco sarà possibile prendere potenziamenti che si andranno ad aggiungere o a sostituire le carte iniziali, com’è facile intuire sono armi ed effetti più potenti.
Carte Mostro: divise in Boss e mostri normali, rappresentano i pericoli che i Cacciatori incontreranno nel sotterraneo del Calice.
Boss Finale: la selezioni dei “nemici finali”, ultimo ostacolo alla libertà dei Cacciatori.
Le carte e gli equipaggiamenti hanno uno stile grafico abbastanza chiaro, forse alcune icone sono state realizzate un poco piccole, con lo scopo di lasciare spazio alle illustrazioni. Queste ultime richiamano il videogioco, per cui gli appassionati troveranno uno stile e un’atmosfera familiare.
Che la caccia abbia inizio! (Descrizione del gioco)
Scendere nel labirinto del Calice è una impresa non da poco, per fortuna la preparazione iniziale è molto semplice!
La prima cosa da fare è scegliere di comune accordo il Boss finale. Questi, oltre alle caratteristiche da mostro, ha delle regole speciali che si applicano per tutta la partita.
A questo punto si prepare il mazzo di mostri che i Cacciatori dovranno affrontare nel labirinto, mazzo composto da sette carte mostro normali e da tre carte Boss, scelti a caso tra tutti quelli disponibili. Una volta composto il mazzo si pone a faccia in giù sul tavolo.
Una volta finita la preparazione dei mostri iniziamo con i Cacciatori!
Il mazzo dei potenziamenti viene mischiato e posto a faccia in giù sul tavolo, si scoprono quindi tante carte quanti i giocatori.
La riserva del sangue, ovvero i segnalini Echi del Sangue, vengono messi sul tavolo raggiungibili da tutti.
A ogni giocatore viene consegnata una Scheda del Cacciatore, le cinque Carte Cacciatori iniziali, un set di Token Trofei dei Mostri (Umanoide, Bestiale e Simile) e un indicatore della Salute, il dial, regolato sull’otto.
Al termine della fase di preparazione si rivela il primo mostro, e la Caccia ha inizio!
La sequenza del round si articola in otto fasi:
1) Scegliere e giocare una carta azione: i Cacciatori scelgono, segretamente, una carta da giocare. Quando tutti hanno scelto le carte si rivelano contemporaneamente.
2) Trasformare le armi: se un giocatore ha rivelato la carta Trasformazione deve scegliere un’arma dalla propria mano e mostrarla. In questo modo può scegliere un’ arma dopo aver visto le carte giocate dagli altri Cacciatori.
3) Effetti istantanei: alcune carte hanno effetti istantanei, che si risolvono in questa fase. Ad esempio questo è il momento in cui la Molotov fa un danno al Mostro e a tutti i Cacciatori.
4) Attacco del Mostro. I mostri hanno un’icona a forma di lanterna che, in base al colore, indica quale dado utilizzare per l’attacco. I dadi sono tutti dadi speciali, con valori da 0 a 2, 3 e 4 rispettivamente in base al colore. Alcune facce hanno, oltre al numero, un simbolo +, se quando il mostro attacca esce questa faccia si tira nuovamente il dado sommando i valori, finché non si ottiene una faccia senza simbolo +. La somma del totale tirato è il numero di danni che viene inflitto ai Cacciatori dal Mostro.
5) Attacchi dei Cacciatori: in ordine di turno, i Cacciatori che hanno giocato Armi infliggono danni al Mostro. Per ogni danno inflitto si riceve un Eco del Sangue, che viene posto sulla propria plancia nella sezione Echi del Sangue Raccolti. Ogni Mostro ha una quantità di Echi del Sangue pari ai propri punti ferita, per cui se un Cacciatore infligge un numero di danni maggiori prenderà solo gli Echi del Sangue disponibili. Se il mostro è stato ucciso, tutti quelli che hanno collaborato a ucciderlo, in questa round, ottengono un trofeo corrispondente al tipo di mostro.
6) Fuga del Mostro: se il Mostro è ancora vivo, in questa fase fugge, lasciando i Cacciatori con un pugno di mosche (malvagie, per altro).
7) Il Sogno del Cacciatore: chi ha rivelato una carta Sogno del Cacciatore trasferisce gli Echi del Sangue Raccolti nella sezione Echi del Sangue Custoditi, riprendono in mano tutte le carte nella propria pila degli scarti, prendono, se vogliono, una carta potenziamento e, infine, riportano l’indicatore della salute a otto.
8) Fine del Round: i giocatori pongono la carta giocata nella propria pila degli scarti, il segnalino primo giocatore passa al Cacciatore alla propria sinistra, e infine si rivela un nuovo Mostro.
Durante il turno un Cacciatore può arrivare a zero punti ferita, e quindi morire. L’evento, per quanto tragico, è molto meno definitivo di quello che può sembrare. Il Cacciatore perde tutti gli Echi del Sangue Raccolti, non quelli Custoditi, prende una carta Potenziamento, se ha giocato una carta Sogno del Cacciatore, recupera le carte dagli scarti e, infine, riporta l’indicatore della salute a otto.
Alcuni mostri possono avere abilità speciali che si attivano in determinate condizioni, ad esempio quando rivelati o se fuggono. I Boss si comportano come i mostri normali, con l’eccezione che non fuggono e devono essere obbligatoriamente sconfitti.
Una volta scartati tutti i dieci mostri che formano il Labirinto, si affronta il Boss Finale, sconfitto il quale si determina il vincitore, ovvero colui che ha il maggior numero di Echi del Sangue e di punti per i Trofei dei Mostri.
Cosa diavolo è quello? (Esperienza di gioco)
Personalmente non conoscevo il Videogioco Bloodborne, che mi è stato descritto come “un gioco simile a Dark Souls”, per cui, data la sua fama, immaginavo che sarebbe stato difficile vincere contro il Labirinto del Calice… niente di più sbagliato. I Cacciatori, semplicemente, non possono perdere contro il Labirinto. I mostri vengono uccisi, oppure fuggono, e il Boss finale non ha modo di curarsi… quindi i giocatori possono impiegare più o meno tempo, ma nulla impedirà loro di vincere.
Questo perché la vera vittoria non è sul Labirinto, ma su i compagni di gioco. Il gioco, a una prima distratta occhiata, può sembrare un cooperativo, con il gruppo di Cacciatori contro il Labirinto, invece è un competitivo puro, che vede i giocatori devono cercare di fare più punti possibile (collezionando Echi del Sangue) e cercando di far fallire gli altri. Non per niente molte carte potenziamento hanno effetti che danneggiano gli altri giocatori.
La prima partita quindi, o almeno le prime mosse, vedono i Cacciatori impegnati nel cercare di sconfiggere i Mostri, ma solo finché non capiscono che i veri e unici rivali sono gli altri giocatori.
A quel punto la sfida è capire come incapacitare gli altri, mettergli i bastoni tra le ruote cercando al tempo stesso di colpire i mostri per quei fondamentali punti vittoria.
Alcuni Boss Finali possono cambiare questa dinamica, ad esempio Rom il Ragno Ottuso fa si che se un Cacciatore muore due volte è fuori dalla partita, mentre Micolash, Signore dell’incubo impone che ogni volta che un mostro fugge sia sostituito da un’altro preso dalla scatola… A onor del vero la diversità di effetti dei Boss finali, così come la varietà di mostri presenti, rendono le singole partite molto differenti tra loro.
Non tutto il male viene per nuocere, ma questo, decisamente, si. (Considerazioni Finali)
Sinceramente, non avendo giocato al videogioco, credo di aver perso molto dell’appeal del titolo. Molti dei mostri o degli equipaggiamenti, per me, non hanno proprio senso. Dopo aver letto su Wikipedia la storia del videogioco alcune cose si sono chiarite, e sono sicuro che per chi invece conosce l’ambientazione molte cose appariranno corrette, anzi ovvie.
In generale abbiamo anche trovato che alcuni potenziamenti, che vengono rivelati in maniera casuale, siano semplicemente fuori scala con il resto del gioco, dando un vantaggio incredibile a chi li prende, specialmente se escono a inizio partita.
E’ possibile che questo sbilanciamento sia voluto, probabilmente sono equipaggiamenti importanti nel videogioco e vengono resi di conseguenza nella trasposizione da tavolo, e in un gioco che, tutto sommato, difficilmente dura più di tre quarti d’ora, ci si può passare sopra.
Insomma, un modo particolare di trattare una licenza videoludica che fa della “difficoltà estrema” il suo cavallo di battaglia e che qui invece diventa una sfida tra i partecipanti nel cercare di primeggiare mentre l’avventura procede da sola verso il suo inevitabile finale. Difficile dire se questo fosse il modo migliore di trasporre questo videogame, sicuramente i fan troveranno parecchi riferimenti che gli faranno rivivere le atmosfere a loro care, ma per tutti gli altri, è meglio sapere prima che Bloodborne – Il gioco di carte funziona se ci si concentra sul mettere i bastoni fra le ruote dei nostri compagni/avversari e non pensando solo a come abbattere il mostro di turno. Le meccaniche scelte per dar vita a tutto questo funzionano, ma meglio assicurarsi prima che il gruppo apprezzi questo tipo di esperienza.
Pro:
– La durata di una partita è molto contenuta, il che è ottimo per questo tipo di giochi
– Ha una buona longevità data dalla diversità delle situazioni possibili da partita a partita
Contro:
– Chi non conosce l’ambientazione può non capire i riferimenti a mostri ed equipaggiamenti
– Alcuni equipaggiamenti sono molto migliori del resto