Immaginate di trovarvi in un affollato mercato pieno di persone delle più disparate etnie, intorno a voi bancarelle di ogni tipo con merci esotiche, colorate e profumate e un brulicare di attività come solo a Bisanzio era possibile assistere. Lasciatevi trasportare dal vociare delle persone e dai chiassosi richiami dei venditori che declamano le favolose qualità delle merci esposte sulle loro bancarelle, pronti a cercare il migliore affare possibile. Ma si sa, un buon venditore non è solo dialettica, ma deve avere occhio per gli oggetti più belli e deve battere in furbizia gli altri concorrenti.
Ecco, Byzanz ci mette proprio nei panni di mercanti che parteciperanno a delle serrate aste per rifornirsi delle migliori merci disponibili e per realizzare il maggior profitto possibile dalla loro vendita. Il gioco di Emanuele Ornella, ci permette di confrontarci con altri 3 – 6 giocatori in una strategica battaglia di aste a suon di carte. Per la verità, il titolo è uscito per la prima volta nel 2008, ma finalmente in questa edizione possiamo fruire della sua localizzazione italiana a opera di Playagame Edizioni.
Dunque, dopo averlo giocato a fondo, sono pronto a parlarvene in modo approfondito in questa recensione.
- Titolo: Byzazn
- Autori: Emanuele Ornella
- Editore: Playagame Edizioni
- Genere: Collezione set, aste
- Numero Giocatori: 3-6
- Durata: 45 minuti
- Dipendenza dalla lingua: nessuna
- Illustratori: Dorsi Matthaus
Il grande bazar di Bisanzio è uno dei più grandi e antichi mercati del mondo (Materiali e confezione)
Byzanz è contenuto in una piccola ma colorata scatola rettangolare, sulla quale sono disegnati due mercanti intenti a scambiarsi delle merci, in modo pacato e tranquillo.
Aperta la confezione, troviamo un piccolo tabellone che servirà per organizzare le merci del mercato, un unico mazzo di carte e il regolamento.
Il mazzo di carte, vero cuore del gioco, è formato da 96 merci di sei tipi diverse ciascuna numerata da 1 a 4 a indicarne il valore, 16 carte mercante e 6 carte offerta. Ogni carta è illustrata con un semplice disegno della merce che raffigura, mentre quelle dei mercanti riprendono il simpatico imbonitore sul coperchio e rappresentano merci jolly. Le carte offerta sono dei numeri da 1 a 6 e indicano l’entità della puntata in termini di “lotti”, ovverosia il numero di merci su ci si faranno le aste.
La plancia è invece il “mercato di Bisanzio” e riporta le illustrazioni delle sei merci disponibili presenti nel gioco. È il luogo dove verranno esposte le mercanzie vinte durante le aste per essere vendute ai clienti.
Sia le carte che la plancia sono illustrate in modo molto elementare ma tutto sommato gradevole, con colori pastello e tratti morbidi, e svolgono perfettamente la loro funzione. La qualità delle carte è di buon livello e, dato che il mazzo di carte si mescola solo una volta ad inizio partita, non dobbiamo nemmeno preoccuparci di imbustarle.
Con le sue 61 strade coperte e i più di 4000 negozi attrae in media dalle 250000 ai 400000 visitatori al giorno (Descrizione del gioco)
In Byzanz dovremo inizialmente partecipare a delle aste per accaparrarci le merci che poi venderemo nel mercato di Bisanzio, a gruppi di tre uguali, per trarre il maggior profitto possibile. A ogni turno, ciascun giocatore può partecipare a una sola asta puntando le carte dalla propria mano e, quando tutti ne avranno vinta almeno una, si esporranno al mercato le merci di tutti. Il mercante con più profitto alla fine del mazzo di pesca sarà decretato il vincitore.
Prima di cominciare, le carte merci vengono mescolate insieme alle carte mercante per formare un unico mazzo, da cui ne verranno distribuite quattro a ogni giocatore. A questo punto, a seconda del numero dei presenti, si levano dal mazzo, e quindi dal gioco, una determinata quantità di carte coperte.
Al centro del tavolo si metteranno poi la plancia mercato, il mazzo di carte merci e le carte offerta in ordine decrescente dalla più alta alla più bassa, quindi a cominciare dalla numero 6 fino alla numero 2.
A ogni carta offerta corrisponde come detto un lotto di carte merci, per cui il primo giocatore ne disporrà dal mazzo sul tavolo in numero pari alla carta lotto attualmente scoperta e tutte quelle carte verranno messe all’asta insieme. Sempre il primo giocatore avrà l’opportunità di fare la prima offerta per quel set, puntando carte (anche più di una) prese dalla propria mano, considerando solo il valore (e non il tipo) che deve essere pari almeno al valore della carta offerta. Il giocatore successivo può passare o rilanciare con carte di valore complessivo maggiore di quello precedente. Ovviamente, chi offrirà di più si aggiudicherà tutte la carte del lotto, mentre gli altri potranno riprendere le proprie puntate.
Il vincitore dell’asta dovrà mettere le carte della sua puntata sulla plancia del mercato, divise per tipo, insieme a una delle merci appena vinte, poi prenderà in mano le restanti. Infine posizionerà davanti a sé la carta offerta a indicare che per quel turno non potrà aggiudicarsi un'ulteriore asta.
Le aste successive procedono sempre nello stesso modo, a iniziare da colui che si trova a sinistra del vincitore della precedente, al netto della diminuzione del numero di carte merci battute e del fatto che potrà partecipare solamente chi non ne ha ancora vinta una.
Le regole per aggiudicarsi i lotti rimangono uguali, tranne che per l’ultima: quando infatti rimane un solo giocatore al tavolo a poter partecipare, quest’ultimo non dovrà fare nessuna offerta, ma prenderà automaticamente dal mazzo merci (quindi senza pagare) tante carte quante indicate dall’ultima carta Offerta (ovvero due) scegliendone comunque una tra queste da mettere sulla plancia del Mercato.
A questo punto, in ordine crescente di carta Offerta posseduta, ognuno può scegliere dal mercato tutte le merci di un determinato tipo e aggiungerle alla sua mano. Inoltre, in ogni momento, i giocatori possono vendere un tris di carte merci uguali, tenendo da parte coperta la carta con il valore più alto che servirà da rendita, vale a dire i punti vittoria a fine partita. Le carte mercante possono funzionare come jolly, utili quindi per formare i terzetti, ma anche essere vendute in una terna, nel qual caso una di queste frutterà una rendita del valore di 5 punti, mentre le altre saranno scartate uscendo dal gioco.
Una volta acquisite le carte, ed eventualmente effettuate le vendite, si controlla il limite di mano di 7 carte e, in caso lo si superi, il giocatore è costretto ad effettuare una vendita o a scartare quelle in eccesso nel caso non riesca a formare un terzetto.
Il gioco prosegue così, iniziando un successivo round e rimettendo tutte le carte offerta al centro del tavolo, fino al termine del mazzo con le carte merci. Chiaramente, chi ha raccolto la maggior rendita è il vincitore.
Qui si vende ogni genere di spezie, tessuti e dolci (Esperienza di gioco)
Byzanz ha rivelato una buona dose di profondità. Innanzitutto risulta importante capire quali merci sacrificare per aggiudicarsi le aste e quali invece conviene tenere per venderle nei tris di merci e quindi fare punti vittoria.
Inoltre vanno considerate con molta attenzione anche le carte da scartare durante le aste, per non riempire il mercato con le stesse merci che, molto probabilmente, saranno prese da un nostro avversario e usate per realizzare delle ottime rendite.
Per di più, ho trovato molto interessante la decisione, guidata in abbrivio dalla mano iniziale, sull'asta a cui partecipare: entrare subito nell’asta in corso e concorrere per le merci attualmente in tavola, o aspettare la prossima e vedere cosa uscirà in offerta? Questo è il dilemma… che fa il paio con quello di scegliere le carte dalla propria mano con le quali partecipare: nelle partite giocate per poter scrivere questa recensione, infatti, ho notato ogni tanto che le prese dal mercato erano obbligate e scontate, viste le molte carte presenti dello stesso tipo e di buon valore, per cui devo dire che è vitale non favorire troppo gli altri da questo punto di vista. Per di più, dato che le carte in mano si ottengono solo vincendo le aste, è bene soppesare con attenzione rischi e opportunità di investire molta parte di quello che abbiamo (anche favorendo al limite gli altri), perché nel prossimo round potremo avere meno frecce al nostro arco.
Comunque, durante le nostre partite, ho notato un costante coinvolgimento al tavolo, anche tra chi non poteva partecipare alle aste, il quale inscenava un bel tifo in positivo, ma soprattutto in negativo, nella speranza di una lunga serie di lotti di merci di basso valore per chi era ancora in gioco.
La rigiocabilità la trovo soddisfacente, soprattutto per il fatto di eliminare carte a inizio partita, il che rende impossibile farsi dei conti sul numero e sul tipo delle carte uscite, tuttavia, Come tutti i giochi di aste, Byzanz funziona meglio con il numero massimo di giocatori, dove la competizione per le merci è più serrata e i punteggi di fine partita sono estremamente più vicini tra loro.
L'area del Bazar è molto estesa e regolare con 4000 botteghe e negozi e unica nel suo genere (Considerazioni finali)
In definitiva, Byzanz è un gioco semplice ma non banale, che ha il pregio di essere facile da spiegare e intrigante da mettere sul tavolo sia con giocatori inesperti, che dovendo gestire gruppi con già qualche partita sulle spalle.
Se guardiamo però appena sotto la sua superficie, troviamo un titolo dove l’interazione è presente in buona quantità e dove spesso una leggerezza regala vere vagonate di punti agli avversari. Tuttavia ben presto si riesce a ottenere il giusto livello di esperienza per arrivare a "sgomitare" per le merci migliori, aspettando le prossime aste per “gufare” le prese dei nostri avversari.
La semplicità delle due fasi di gioco potrebbe facilmente diventare ripetitiva nel caso si intavolassero tante partite di seguito nella stessa serata, ma nel complesso è un gioco che, all'atto pratico, si è rivelato coinvolgente ed interessante anche più delle aspettative.
Pro
– Regole semplici e adatte a tutti
– Buona interazione indiretta
– Interessante la gestione della mano di carte
Contro
– Le scelte dal mercato sono a volte davvero obbligate
– La qualità della partita risente della differenza di esperienza dei giocatori al tavolo
– Il colpo d’occhio al tavolo non è dei migliori