A distanza di 4 anni dall’uscita di Sulle Tracce di Marco Polo, la coppia Tascini-Luciani propone al mercato ludico questo sequel che vede i giocatori vestire i panni di intrepidi esploratori e furbi mercanti agli ordini di Kublai Khan. Questa volta i viaggi dei personaggi saranno verso le esotiche città del vasto impero del grande imperatore dell’Oriente, ma sempre con l’obiettivo di accumulare merci preziose, stringere lucrosi contratti e ammassare denaro, per risultare il migliore emissario del Khan.
- Titolo: Marco Polo II – Agli Ordini del Khan
- Autori: Daniele Tascini, Simone Luciani
- Editore: Giochi Uniti
- Genere: Azioni multiple, Piazzamento lavoratori
- Numero Giocatori: 2-4
- Durata: 60-120 minuti
- Dipendenza dalla lingua: bassa (solo regolamento, completamente in italiano)
- Illustratori: Dennis Lohausen
Localizzato in Italia da Giochi Uniti, questo nuovo titolo propone una sfida per 2-4 giocatori con una durata stimata di circa 30 minuti a giocatore, decisamente rispettata nelle diverse partite che ho avuto modo di intavolare per la preparazione di questa recensione.
Marco Polo II. Agli Ordini del Khan è un gioco a sé stante e non è una espansione. Detto in altre parole: non occorre possedere la prima scatola per poterlo giocare e goderne appieno.
Prima di proseguire, una doverosa premessa per il lettore. Ho amato Sulle Tracce di Marco Polo, uno dei miei titoli preferiti, come del resto quasi tutti quelli usciti dalle fervide menti dei due autori italiani, capaci di produrre, in coppia o insieme ad altri autori, gioielli come Grand Austria Hotel, Tzolk’in e Il Consiglio dei Quattro. Mi sono dunque approcciato a questo titolo con grande curiosità e “benevolenza”, appena venata da una sottile inquietudine: “sarà al livello del suo predecessore? Addirittura in grado di migliorare una esperienza di gioco che ho trovato entusiasmante?”. Per scoprirlo, non resta che proseguire nella lettura.
Non ho scritto neppure la metà delle cose che ho visto (cit. Il Milione) (Materiali e confezione)
La prima cosa che colpisce quando si prende in mano la scatola di Marco Polo II è … il suo peso! La confezione è letteralmente piena di tanto materiale: legno sagomato e colorato, plance e schede di robusto cartone, carte di due dimensioni differenti e dadi … tanti dadi. Il frontespizio mostra un disegno di Lohausen, l’artista che ha illustrato il gioco, raffigurante tre intrepidi emissari pronti per intraprendere il viaggio che li condurrà ai quattro angoli dell’impero e, sullo sfondo, sopra i tetti del palazzo imperiale, l’effigie del Gran Khan sopra il sole che sorge.
Aperta la confezione e defustellati i numerosi token di cartone robusto, ci si rende conto della opulenza del prodotto. Anzitutto c’è un grande tabellone che mostra l’area di gioco e le città che dovremo visitare. Già in questa fase ci accorgiamo di una novità rispetto al predecessore. Le vie di comunicazione sono presenti in numero maggiore, esistono delle vie d’acqua, che consentono di collegare città anche in senso verticale e non solo orizzontale. L’impressione è che sia “più facile” viaggiare o, quantomeno, che intrapresa una via con il proprio meeple sia possibile visitare un numero maggiore di località.
Monete (presenti in tre tagli da 1, 5 e 10), tessere bonus commercio e bonus città sono simili a quelle presenti nel primo Marco Polo, così come le tessere dei contratti, le carte città, le tessere con nuovi personaggi e i segnalini di legno con le merci “pepe”, “oro” e “seta” e i “cammelli”. A questi si aggiunge una nuova merce, che funziona anche come sostituto del denaro e dei cammelli: la preziosa giada, che ha un ruolo importante nell’economia della partita e che vedremo più avanti.
I dadi sono presenti nei quattro colori dei giocatori oltre ai dadi neri extra, insieme al resto della dotazione: la plancia personale, 11 avamposti commerciali (in luogo dei 9 della versione precedente, altro indizio che in Marco Polo II il viaggio è ancora più importante). Altro elemento di novità sono i “sigilli delle gilde” di quattro tipologie differenti (agricoltori, speziali, sarti e orafi), stampati fronte e retro, poiché mostrano un lato base e un lato “valorizzato”. Anche in questo caso, avremo modo di spiegare la differenza tra le due facce e l’importanza di questi elementi nel gioco.
L’impressione generale è quella di una sostanziale coerenza della grafica e della tipologia di materiali, rispetto al primo Marco Polo e una ricchezza notevole nella quantità e qualità presente nella scatola.
Viaggiate e fatturate! (Descrizione del gioco)
Marco Polo II. Agli Ordini de Khan è sostanzialmente un “piazzamento lavoratori”, qui rappresentati dai dadi, con l’aggiunta dei viaggi del proprio meeple che, così facendo, è in grado di ampliare la gamma di azioni che è possibile eseguire. Al proprio turno, il giocatore deve prendere dalla propria plancia almeno uno dei dadi della sua dotazione e posizionarlo in uno spazio azione sulla plancia. Prima o dopo questa azione, detta “principale”, è possibile effettuare una o più azioni “aggiuntive”.
Ogni giocatore impersona un mercante, che viene scelto a inizio gioco, scoprendo un numero di tessere mercante pari al numero di giocatori +1. Esistono sette nuovi personaggi, tutti con abilità speciali particolari che rendono ogni partita diversa dall’altra.
Come è facilmente intuibile, questo titolo propone molte analogie con Sulle Tracce di Marco Polo, sebbene ci siano delle essenziali diversità sul come sia possibile effettuare le azioni. Prendiamo, per esempio, l’azione di ottenere contratti. In questo gioco si possono prendere solo se, prima, il proprio meeple ha raggiunto una delle città che ne offrono, inoltre la scelta tra i contratti disponibili cresce all’aumentare della propria presenza in queste città.
Andando nello specifico, senza annoiare il lettore con descrizioni troppo dettagliate, le azioni “principali” sono 7, mentre 6 sono quelle “aggiuntive”. Di seguito le descriveremo molto brevemente, soffermandoci solo sulle diversità tra questo titolo e Sulle Tracce di Marco Polo.
Le azioni “principali sono le seguenti.
Registri: è il luogo dove i personaggi possono accaparrarsi le merci per soddisfare i contratti. In Marco Polo II, il giocatore può scegliere tra dotazioni gratuite o a pagamento (tramite la preziosa giada). Le offerte gratuite sono fisse, essendo stampigliate direttamente sul tabellone, mentre quelle a pagamento vengono cambiate a ogni round, posizionando delle apposite tessere che costringono a scelte tattiche round dopo round.
Favore del Khan: non cambia rispetto al suo predecessore. Ogni giocatore può posizionare un dado (con il vincolo che il suo valore deve essere uguale o superiore a quello che eventualmente lo precede sul tracciato dell’azione) per prendere cammelli e monete.
Sigilli della Gilda: qui ci imbattiamo in una azione totalmente nuova, collegata ai token gilda accennati nel paragrafo precedente. Nel gioco ci sono 4 gilde ognuna con il proprio sigillo. Ogni giocatore può possedere solo un sigillo per tipo di gilda (agricoltori, sarti, speziali e gioiellieri). Questa azione consente di prendere un sigillo e, in alcuni casi, anche della giada. I sigilli sono stampati fronte e retro. Il lato “base” è sostanzialmente un lasciapassare per attraversare le vie d’acqua (che possono essere percorse solo se si è in possesso di uno specifico sigillo indicato accanto alla via) e avere in questo modo accesso rapido a diverse città sul tabellone. Grazie all’azione aggiuntive di valorizzazione, il giocatore può spendere risorse per “valorizzare” il sigillo in suo possesso. Questo gli consente di ottenere subito un bonus in risorse pregiate e di godere di un bonus a inizio round in termini di cammelli extra, monete, ecc.
Viaggiare: questa azione è molto più facile rispetto a quella possibile nel primo Marco Polo. Anzitutto non ci sono costi in denaro (tranne nell’azione di viaggio per un solo spazio). Inoltre, l’opzione che consente di muoversi fino a 6 spazi, permette anche di lasciare un proprio avamposto commerciale anche in una città solo attraversata … un vantaggio non da poco.
Ottenere contratti: i contratti funzionano in maniera analoga a quanto avveniva in Sulle Tracce di Marco Polo. La differenza sta nel fatto che i contratti possono essere ottenuti solo se il giocatore ha raggiunto una delle città che li offre, posizionando un proprio avamposto commerciale.
Città speciali: sul tabellone ci sono tre città molto speciali (Baghdad, Hormuz e Balkh). Posizionando un avamposto su queste locazioni, i giocatori possono accedere a una tipologia di azione speciale che rende oltremodo utile possedere dei sigilli gilda valorizzati. Infatti, oltre a ottenere un tot. di risorse/merci, a seconda del valore del dado collocato sugli spazi delle città speciali, si possono ri-ottenere una o due volte, addirittura, i bonus indicati sul lato valorizzato di determinati sigilli di gilda. Quando questo avviene, il giocatore vede crescere (con grande soddisfazione) le sue ricchezze in termini di monete, cammelli, giada e merci preziose!
Carte Città: determinate città ospitano le carte azione che ampliano grandemente le opzioni per il giocatore che le ha raggiunte con i propri avamposti. Sostanzialmente le azioni delle carte città sono degli scambi (i.e. restituisco alla riserva qualcosa per ricevere in cambio qualcos’altro). A ogni round, le carte città vengono cambiate e, quindi, si hanno tatticamente delle scelte differenti round dopo round.
Le azioni aggiuntive non sono cambiate rispetto a Sulle Tracce di Marco Polo. Si possono completare i contratti (restituendo merci e risorse alla riserva per ottenere merci più pregiate e punti vittoria); si possono valorizzare i sigilli della gilda, si possono prendere dadi neri dalla apposita riserva, restituendo cammelli, ritirare o cambiare i risultati dei dadi. Infine, si può pescare dal borsellino del Khan per prendere tre monete (meglio che niente, eh!?).
Proprio come accadeva per il genitore, anche in Marco Polo II, la “forza” dell’azione, la sua efficacia, è determinata dal valore del dado posizionato. In caso di dadi multipli, la forza è determinata dal dado di minor valore. E ancora, analogamente, al primo Marco Polo, anche qui esistono azioni esclusive e azioni in cui, invece, è possibile posizionare i propri dadi sopra quelli di un altro giocatore. In questo caso, è necessario pagare una tassa in denaro pari al valore più basso del dado posizionato.
Al termine di cinque tesissimi round si effettua il conteggio dei punti che prevede la conta dei sigilli valorizzati (quelli base non danno PV), il numero degli emblemi presenti nelle città raggiunte da un proprio avamposto commerciale, i punti ottenuti tramite la carta obiettivo segreto che prevede il raggiungimento di diverse città indicate sulla mappa di gioco, quelli ottenuti tramite la conversione del denaro posseduto (1 PV ogni 10 monete), il bonus per avere completato il maggior numero di contratti e dei punti per ogni coppia di merci conservata sulla propria plancia. Eventuali spareggi vengono spezzati da chi possiede più cammelli.
In oriente per scaldarsi ci vuole una coperta (corta) (Esperienza di gioco)
La durata della partita è sempre organizzata su cinque round, ma qui, complice la maggiore facilità di viaggio, il giocatore ha una sensazione di maggiore controllo , pur non potendo sbagliare una mossa, l’impressione è quella di un maggiore agio nel perseguire la propria strategia … senza dubbio, è più facile raggiungere gli obiettivi fissati dalla carta obiettivo pescata a caso a inizio partita (cosa che diventava difficilissima con il primo Marco Polo).
L’introduzione della giada fornisce una nuova chiave tattica per ottenere vantaggi ed è utile anche come sostituto di cammelli e monete. I nuovi personaggi mercanti introdotti con Agli Ordini del Khan hanno poteri molto accattivanti. La sensazione è che Abha Basu e Isabella Donati siano di gran lunga le scelte migliori.
Se vogliamo essere pignoli, il set up del gioco è decisamente lungo e richiede un po’ di tempo, ma tutto sommato non si tratta di un difetto, piuttosto una conferma della ricchezza nella quantità di materiali e nella vasta scelta di azioni che si possono effettuare. Difficilmente, infatti, un giocatore si troverà senza una opzione utile per la sua strategia.
Vale decisamente la pena continuare a seguire le tracce di Marco Polo (Considerazioni Finali)
E quindi? Dopo diverse partite devo ammettere che questo Marco Polo II. Agli Ordini del Khan mi ha convinto ed entusiasmato ancora più del suo genitore. I motivi sono molteplici, ma riassumibili nella considerazione che gli autori sono riusciti nell’impresa di mantenere la “coperta corta”, senza renderla frustante come, talvolta, accadeva invece con il primo Marco Polo.
Il regolamento riesce a condurre i giocatori alla comprensione del gioco piuttosto facilmente, compatibilmente con la elevata complessità di questo titolo. Esempi e organizzazione del manuale sono al top. Molto utile anche l’inserto di 4 pagine che spiega nel dettaglio tutte le icone e i simboli che appaiono sulla plancia e sulle carte.
Per riprendere la domanda iniziale di questo paragrafo: quindi? Se avete amato Sulle Tracce di Marco Polo il consiglio è quello di non perdere questo sequel che alla tensione del primo aggiunge una maggiore soddisfazione dovuta, appunto, alla coperta corta … ma non troppo!
Pro
– Materiali di pregio nel più puro stile German
– Ottimo connubio tra “coperta corta” e possibilità di perseguire le proprie strategie
– Regolamento praticamente perfetto
Contro
– I giocatori alla prima esperienza con questo titolo sono svantaggiati, se al tavolo siedono degli esperti
– Set up un po’ lungo