giovedì 28 Novembre 2024

[PLAY 2013] Tutte le strade del gioco portano a Modena

Mentre proseguiamo con le nostre preview e i nostri reportage realizzati durante l’ultima edizione di PLAY, ci riserviamo  un momento di analisi e giudizio per identificare i fattori che hanno reso questo appuntamento un ennesimo successo e per suggerire quelle aree di miglioramento che possono rendere ancora più interessante l’esperienza del festival del gioco di Modena…

Non in tutte le manifestazioni l’aumento del pubblico corrisponde alla crescita qualitativa dell’evento stesso. Basti pensare ad esempio alle location dei grandi concerti: pubblico a volte numerosissimo incastrato in insopportabili carnai in cui a malapena si distingue qualche nota.
Ecco, fortunatamente non è questo il caso di PLAY: l’incremento di pubblico del 15% ha trovato comodamente spazio nei collaudati padiglione di Modena Fiere. Al termine del festival ci siamo complimentati con gli organizzatori che, grazie alla loro capacità previsionale (e a un giustificato ottimismo), si erano ben preparati a questa invasione di oltre 25000 persone.

Il modello organizzativo ha retto e la macro suddivisione delle aree è rimasta perciò sostanzialmente invariata, con i due grandi padiglioni a fare da spartiacque tra i giochi per “professionisti” e gli ambienti più festosi per le famiglie (con figli al seguito). Qualche accorgimento è stato invece apportato nel padiglione C, destinato ai Live Game e alla celebrazione del cosplay, su un palcoscenico che ha fatto contenti tutti senza disturbare le menti pensanti dei tavoli da gioco. In particolare è da segnalare il grande successo del Laser Game: 2000 partecipanti in due giorni! Con questi numeri possiamo aspettarci per l’anno prossimo arene ancora più grandi e letali.
La logistica di PLAY ha adottato una formula che rispecchia perfettamente il leitmotiv della manifestazione:  porre l’attività ludica al centro dell’evento! Il visitatore di PLAY, in qualsiasi momento, ovunque si trovasse, entrava a far parte di un paesaggio che gioca, un’enorme distesa di tavoli (più di 1000) sempre visibile. Per noi,  lasciatecelo dire, era veramente un bel vedere!
Di conseguenza, gli espositori (editori, distributori e negozianti) sono diventati la cornice di questo ritratto ludico, con gli stand disposti lungo le pareti dei padiglioni e spazi appositi  (chi più e chi meno) per offrire tavoli con dimostrazioni delle loro novità editoriali.

Parliamo quindi delle novità. Nello stilare il nostro elenco qualche giorno prima della fiera abbiamo chiesto agli editori di comunicarci non solo i titoli dei nuovi prodotti, ma anche la percentuale di possibilità che questi fossero realmente presenti in fiera. Le percentuali forniteci si sono rivelate abbastanza realistiche e, in effetti, qualche grande assente purtroppo c’è stato.

Per dire, ci sarebbe piaciuto giocare a Sails of Glory mentre ci siamo dovuti limitare ad ammirare le belle miniature navali esposte alla Red Glove, o avremmo apprezzato l’opportunità di provare, anche solo in forma prototipale, uno dei nuovi giochi Stratelibri previsti per quest’anno, o ancora testare la prima espansione di Village…
Ma si tratta di poca roba, se paragonata alla quantità di novità che invece abbiamo potuto toccare con mano e di cui vi stiamo scrivendo in questi giorni! Sicuramente titoli come Augustus, River Dragons, Terra Mystica, Naufragos, Mage Knight (in italiano finalmente!), Dungeon Venture, Star Trek Catan hanno riempito le buste di parecchi avventori. Sul fronte del wargame tridimensionale la Games Workshop ha schierato la più recente novità in miniatura del suo fantascientifico universo: la nuova armata dei Tau. E per quanto riguarda i giochi di ruolo, gli appassionati del gdr più giocato del momento hanno potuto mettere mano in anteprima sulla Guida alla Magia di Pathfinder da Giochi Uniti, mentre sul fronte indie ha fatto la sua prima comparsa in pubblico l’ultimo nato di Narrattiva: Il Mostro della Settimana.
Più che lodevole l’iniziativa di alcuni editori di mostrare e far giocare in anteprima titoli non ancora sugli scaffali, magari in procinto di arrivarci o a uno stadio di sviluppo quasi definitivo. Parliamo di giochi  come Galaxy Defenders di Greemlin Project, o BANG! Dice Game di dV Giochi, o anche Carnival Zombie di Albe Pavo.

La presenze degli ospiti è stata massiccia. Grazie alle iniziative congiunte di Giochi con l’autore e BGDItalia.it, molti autori e professionisti del design sono stati protagonisti di incontri e momenti di approfondimento,  ma in generale riscontriamo che questa PLAY ha visto accentrarsi parecchie firme illustri del nostro panorama autoriale, un’ottima occasione per conoscerli, chiedere qualche autografo o anticipazione sulle prossime creazioni in cantiere. Comunque, continuando a confidare sulla forte presenza degli autori italiani a PLAY, speriamo che nelle prossime edizioni partecipino (o forse dovremmo dire “tornino a partecipare”) un maggior numero di personaggi stranieri, ora rappresentati solo dai collaudati Mac Gerdts e Ignacy Trzewiczek.

Insomma i giochi da provare non mancavano di certo (sia sui tavoli degli editori che sulla sempre più fornita ludoteca della Tana dei Goblin), gli autori neppure, lo spazio men che meno! Quindi visto che gli aspetti più funzionali di PLAY sono rimasti sostanzialmente tali, spostiamo la nostra attenzione sulle novità di quest’anno.

Prima di tutto il venerdì XL di PLAY: quella che voleva essere un’occasione di rivivere l’atmosfera da “gamer” dei vecchi venerdì in polisportiva alla ModCon non ha funzionato alla perfezione, o per meglio dire ci ha messo un po’ a ingranare. Nel primissimo pomeriggio, appena aperti i cancelli, i primi avventori si sono trovati un po’ spaesati: forse le intenzioni dell’evento non sono passate correttamente e sembrava ci si aspettasse di trovare tavoli apparecchiati con qualche anteprima schierata. Con l’avanzare del pomeriggio comunque tutti gli spazi destinati ai 200 partecipanti XL si sono riempiti e sono stati ampiamente sfruttati, anche se la partecipazione degli editori si è limitata (com’era prevedibile) ai soli che sono riusciti a sganciarsi in tempo dalle operazioni di allestimento. Per l’anno prossimo sarà opportuno il caso di pensare a una soluzione che permetta agli editori di “affidare” i loro preziosi prototipi a dimostratori preparati, magari messi in campo dall’organizzazione.

Passiamo poi alla piazza Ringadora, la nuova zona dedicata agli incontri posta al centro del salone che ha visto alternarsi presentazioni e premiazioni a conferenze più tecniche dedicate al game design. Troviamo azzeccata l’idea di porre quest’area esattamente al centro del padiglione, in questo modo anche chi era di passaggio ha potuto percepirne la presenza e scoprire (a volte con sorpresa) che l’incontro in corso era di suo interesse. L’impianto audio dell’area è stato ben configurato, il volume delle casse era funzionale al pubblico e non ha mai infastidito i giocatori impegnati nelle immediate vicinanze. Il programma degli appuntamenti si è sviluppato in un numero discreto di incontri per essere un primo tentativo, peccato che gli editori non abbiano voluto sfruttare l’occasione per parlare dei loro lavori in corso. Quello che probabilmente non ha funzionato è stata la comunicazione dell’area stessa: di fatto il visitatore della fiera che non si fosse preventivamente documentato, difficilmente sapeva di cosa si sarebbe parlato alla Ringadora. Nessun annuncio ha accompagnato gli incontri e la bacheca del programma era decisamente poco visibile. Quasi tutti gli incontri sono terminati con un pubblico molto più numeroso dell’inizio, a riprova che l’unica pubblicità degli eventi nella piazza è dipesa… dall’evento stesso!
Dopo l’esordio di quest’anno, consigliamo agli organizzatori per il 2014 un programma di incontri più serrato e meglio pubblicizzato sin dall’ingresso in fiera.

Il nostro personale plauso va all’iniziativa “In gioco per l’Emilia”, progetto solidale con cui i partecipanti a PLAY hanno potuto supportare le realtà ludiche emiliane (biblioteche, scuole, ludoteche…) vittime del sisma del 2012. Un risultato che ha superato di parecchio le aspettative: sono stati raccolte 515 scatole, donate da operatori e visitatori della fiera. Una dimostrazione di quanto altruismo c’è nel mondo del gioco quando questo viene applicato in maniera strutturata e ottimamente organizzata, come hanno saputo fare i ragazzi del club TreEmme!

In conclusione possiamo dire che PLAY sta procedendo bene nel suo percorso di crescita, soprattutto se si considera che il tipo di pubblico che ha rappresentato il maggior incremento di quest’anno è stato quello delle famiglie e dei casual gamer. L’organizzazione ha saputo accoglierlo senza alcun impatto sull’habitat dei hard core gamer, creato con tanti faticosi anni di ModCon prima e di PLAY adesso. Il successo è stato sancito anche dagli editori, che ormai puntano sistematicamente su questo evento per i loro nuovi lanci editoriali (ci permettiamo anzi di consigliar loro di prepararne ancora di più per la prossima edizione)!

I nostri complimenti quindi a ModenaFiere, al Club TreEmme e a tutte le associazioni che hanno contribuito alla riuscita di questo ormai imperdibile appuntamento! Il nostro consiglio principale (ma potete leggerlo anche come un augurio) per il prossimo anno è di arrivare ad aprire ancora un altro padiglione: il movimento ludico italiano sta crescendo e PLAY sarà la tappa obbligata di tutti i giocatori appassionati, vecchi e nuovi! E state certi che noi di Gioconomicon non mancheremo all'appuntamento.

Continuate a seguirci nei prossimi giorni, da domani si riprende con le nostre prove su strada realizzate a PLAY – Il festival del gioco!
Tutte le fotografie utilizzate in questo articolo sono disponibili anche in alta risoluzione in questa galleria fotografica.

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