E’ già capitato che su queste pagine vi raccontassimo di eventi ludici organizzati da singoli operatori (e quindi spesso legati a specifici brand). Ma in queste occasioni di solito parliamo di giganti come Wizards of the Coast, Games Workshop, LEGO…
Non senza curiosità ci siamo dunque recati lo scorso 14 settembre a questa prima edizione degli Asterion Gaming Days, la convention organizzata (come è evidente!) da una delle case editrici più amate dai giocatori italiani: Asterion Press.
Che Asterion sappia scegliere con acume i titoli da proporre sul nostro paese e che sia in grado di garantire un ottimo servizio clienti è cosa risaputa, ma come se la sarebbe cavata – ci chiedevamo sulla strada per Zola Predosa – con una sfida così insolita (per un editore italiano specializzato) quale quella di organizzare un weekend di gioco basato unicamente sui titoli del proprio catalogo?
E soprattutto, che risposta ci sarebbe stata da parte del pubblico?
L’aggettivo che meglio riassume questi due giorni e mezzo (visto che il tutto è iniziato il venerdì sera) di AGD probabilmente è “piacevolmente accogliente”.
Va subito riconosciuto che questo weekend ha avuto tutti i connotati di una “convention aziendale”: allestito in un ottimo albergo della provincia bolognese, con iscrizioni a numero chiuso e con una organizzazione in grado di garantire costantemente posti a sedere e attività organizzate per tutti i partecipanti. Ogni evento si è svolto nelle diverse sale conferenze disponibili nell’ampia struttura alberghiera, dove peraltro i partecipanti hanno potuto alloggiare a un prezzo convenzionato decisamente abbordabile.
Le iscrizioni alla convention (del tutto gratuite) sono state raccolte nel corso degli ultimi cinque mesi ed è sul numero massimo previsto (tarato su 300 prenotazioni complessive) che Asterion ha dimensionato l’allestimento di sale e tavoli da gioco. In ogni momento del weekend lo spazio si è rivelato sempre adeguato, ogni giorno le 250 persone presenti (c’è stata una certa rotazione degli iscritti) hanno sempre trovato un tavolo libero dove giocare e un rappresentante dello staff di Asterion pronto a illustrare i vari titoli a disposizione.
Al nostro arrivo siamo stati subito accolti dallo staff di benvenuto che, verificata la nostra iscrizione, ci ha fatto dono di un sacchetto carico di materiale promozionale (una miniespansione per Room 25, un nuovo personaggio per Mascarade e la carta del referendum Nato per Twilight Struggle). Le sale allestite in totale erano quattro: quella principale dedicata ai giochi light (7 Wonders, Libertalia, Tokaido, ecc.), un’altra dove ci si poteva sfidare a titoli più impegnativi (Eclipse, Specie Dominanti, Myrmes…) , quella dedicata ai tornei della boardgame league e infine la sala dove non osava volare neanche una mosca: quella destinata al campionato italiano di Twilight Struggle.
In una saletta interna alla sala principale hanno trovato posto le attese novità editoriali: titoli già annunciati per i mesi a venire hanno fatto la loro prima comparsa in questa occasione. Se dobbiamo indicare un’area dove si è creata un po’ di fila, è proprio questa, ma era inevitabile, poiché il numero di copie prototipali o pre-stampa era limitato. Non ci siamo quindi lasciati scappare l’occasione di provarle tutte, a partire da Mercanti di Venere. La prima localizzazione Fantasy Flight Games targata Asterion è la riedizione di un grande classico degli anni 80 (ne abbiamo seguito le travagliate origini su queste pagine), bastano pochi turni per tornare a respirare il tipo di esperienza che caratterizzava i vecchi giochi della Avalon Hill, ma la completa rivisitazione del comparto grafico lo riporta in linea con i prodotti ludici attuali. Il gioco è il più classico esponente del genere pick&delivery, lineare, chiaro e immediatamente giocabile dopo la prima spiegazione (complice anche la tecnica di “formazione progressiva” messa in campo dal presentatore di giochi professionista Alkyla, coinvolto da Asterion per questa occasione). Il nostro test si è limitato alla versione “classica” del regolamento, ci riserviamo un’analisi più dettagliata quando il gioco sarà pubblicato (fine ottobre), ma già dopo questo primo sguardo l’opera di traduzione ci sembra ai soliti elevati standard propri di Asterion.Altra grande novità (forse la più attesa, e l’unica che poteva vantare diverse copie demo disponibili) è stata Zombicide: il cooperativo a tema zombie che tanto ha fatto parlare di sé per il suo successo milionario su Kickstarter, ha veramente fatto incetta di fan in quel di Zola Predosa. Il gioco, come è noto, non stravolge il genere survival zombie ma trova i suoi punti di forza in una componentistica di elevata qualità, uno stile grafico accattivante e un buon mix di meccaniche che rendono l’azione al tavolo assai adrenalinica.
Notevole attenzione è stata poi riservata a un titolo ancora in forma prototipale ma giunto orami alla versione definitiva del suo regolamento: Hyperborea, presentatoci direttamente da uno dei due autori, Andrea Chiarvesio. Di questo gioco ne sentiamo parlare (e ne parliamo) da oltre due anni, ma pare che finalmente il traguardo sia in vista, anche grazie al coinvolgimento nello sviluppo dello studio Yemaia: la pubblicazione del nuovo titolo della coppia Chiarvesio&Zizzi è prevista per l’estate 2014. Possiamo già dire che, anche a fronte di una sola partita, il “nuovo” Hyperborea ha fatto passi da gigante rispetto alla versione che abbiamo provato a PLAY nel 2012, state ben certi che ci dedicheremo presto un’anteprima approfondita!
Ultima novità, il nuovo gioco di dadi per bambini (e non solo): I Tre Porcellini. Si tratta di un gioco molto semplice e veloce che ben riproduce le dinamiche della nota favoletta. I partecipanti cercano di edificare case alte e resistenti con il classico sistema di tiro e scelta dei dadi (per intenderci, sullo stile dello Yahtzee). La novità è introdotta dal temibile soffio del lupo cattivo: quando escono due dadi con il lupo, il giocatore deve indicare su quale avversario il lupo soffierà ed effettivamente soffiare su un rotella munita di lancetta, per determinare quale materiale di una delle sue costruzioni il lupo è in grado di demolire.
Se sul fronte delle novità eravamo tutti assetati di sapere, sul resto dei tavoli Asterion non potevamo certo dirci impreparati. E non eravamo i soli: quel che è stato chiaro da subito è che Asterion Press può contare su una nutrita comunità di fan dei propri giochi, e in questo senso gli Asterion Days si sono rivelati un vero e proprio raduno di persone accomunate dalla stessa passione!
Se è pur vero che il clima che si respirava era quello delle convention più goliardiche e caciarone (tranne ovviamente che nel tempio della guerra fredda di Twilight Struggle), nulla si è svolto senza la supervisione dell’onnipresente staff riconoscibile dalle magliette nere Asterion e dai verdi volontari della Tana dei Goblin. A partire dagli anfitrioni Luca Cattini e Massimo Bianchini, e fino all’ultimo dimostratore, si è sempre potuto contare su personale preparato e, soprattutto, intenzionato a divertirsi con i partecipanti. Può sembrare un aspetto marginale, ma in realtà è proprio attorno a questo concetto (troppo spesso sottovalutato) che si è incentrato il briefing preparatorio del sabato mattina della squadra Asterion: “se non saremo noi i primi a divertirci, non riusciremo mai a far divertire gli altri”.
E cosi è stato: tra dimostrazioni, tornei, premiazioni, l’asta tosta (un po’ sottotono, in verità), ma anche i pranzi e le cene si è respirata sempre un’atmosfera piacevole, rilassante e soprattutto divertente
Un’attenzione a parte la merita sicuramente il torneo di Twilight Struggle, un vero e proprio “evento nell’evento”: la tensione si poteva tagliare con un coltello, i più grandi strateghi della guerra fredda sono giunti da tutta Italia attratti da due premi ambitissimi: un viaggio a New York e uno a Mosca destinati ai due finalisti. A officiare lo scontro come giudice e monitorare il corretto svolgimento della competizione è stato coinvolto un grande vate del wargame in Italia, vecchia conoscenza dei nostri lettori: Pietro Cremona. A spuntarla in questa tesissima sfida (anche se, ammettiamolo, la partita della finale con due premi già garantiti per entrambi è stata forse quella meno ansiogena di tutto il torneo) è stato il giovane Marco Guerresi che nei panni del sovietico ha concluso la finale in poche mosse contro il valente americano Valter Paini. Curiosità: il giovane vincitore nei panni della Russia ha scelto New York come destinazione lasciando al soddisfatto avversario il viaggio a Mosca!
Al termine dell’evento, i due stremati boss di Asterion Press ci hanno concesso qualche minuto del loro prezioso tempo proprio per tirare le somme, a partire da una legittima considerazione: “la soddisfazione è tanta, la squadra ha funzionato benissimo e i feedback sono tutti positivi”.
Forse qualche remora riguardo al limitato numero di iscrizioni concesse? Lo spazio era tanto e sicuramente almeno un’altra cinquantina di persone sarebbero entrate. Ma Luca Cattini ci confessa aspettative originarie ancor più ambiziose “Sono pronto a scommettere che se avessimo organizzato per mille persone, avremmo fatto ugualmente sold-out! Ma volevamo iniziare con una esperienza che garantisse la qualità sopra ogni altra cosa. Per questo 300 posti è stato il limite che ci siamo imposti!”.
Magari ci si può rifare con la prossima edizione… perché ci sarà una prossima edizione vero ?
“Certamente” continua Luca “ ma nelle nostre intenzioni vorremmo che gli Asterion Days fossero itineranti, ampliando man mano lo spazio disponibile: forse l’anno prossimo sul Lago di Garda e poi quello ancora successivo in una location più grande ancora e più baricentrica… stiamo pensando a Roma, per esempio”.
È chiaro che l’intera iniziativa è fondamentalmente un’operazione di marketing, finalizzata al consolidamento del rapporto tra Asterion e il suo pubblico e alla creazione di una community di fan dell’editore, ma ha anche permesso di fortificare i rapporti strategici con la rete dei negozianti (c’erano anche loro presenti, coinvolti in uno speciale appuntamento B2B riservato, che si è tenuto la mattina di domenica). E la presenza di uno spazio vendite, inizialmente non previsto, si è rivelata necessaria solo per rispondere a un’esplicita richiesta da parte del pubblico partecipante.
Quindi un puro investimento per un editore piccolo, anche se aggressivo, come Asterion? Per quanto folle possa sembrare sostenere una spesa del genere, Luca ci dichiara che sono più che intenzionati ad andare avanti “Gli Asterion Days sono uno dei motivi per cui è nata Asterion Press, far giocare gli italiani e farne giocare sempre di più. Per questo devono rimanere gratuiti e devono permettere a sempre più persone di parteciparvi!”.
Ma scelte del genere in un periodo di crisi non sono azzardate ? “Il nostro è un settore fortunato, chi dice il contrario non lo ha capito. Il mercato non è piccolo, è vergine! Le opportunità di un mercato vergine sono tantissime e noi dobbiamo coglierle, anzi lo stiamo facendo visto che quest’anno raddoppieremo il precedente fatturato”.
Opportunità nuove che pensate di cogliere anche approcciando la grande distribuzione? “Si, ma con grande attenzione e soprattutto senza abbandonare mai i negozi specializzati che ci hanno sempre supportato. La grande distribuzione è un territorio pericolosissimo dove bisogna muoversi con cautela e a piccoli passi, senza dimenticare quello che si è costruito fino a oggi. Quando entreremo nella grande distribuzione non lo faremo con gli stessi prodotti proposti fino a ora, avremo prodotti nuovi o riedizioni appositamente pensate per il grande pubblico, seguiremo un approccio che dovrà innanzitutto salvaguardare i negozi di giochi. Le due distribuzioni dovranno coesistere senza osteggiarsi, se mai vedrete un Dobble dentro un supermercato avrà sicuramente un formato diverso da quello che avete visto fino ad oggi”.
Idee chiare, vision e determinazione, tutto questo sprigionava dalle parole e dallo sguardo di Luca alla fine della convention; e per le prossime uscite, è stato Massimo quello che si è sbottonato di più!
I titoli in dimostrazione come Mercanti di Venere o Zombicide sono garantiti entro novembre. Asterion si sta poi preparando alla gestione del rapporto con Days of Wonder a partire dall’invasione di Ticket to Ride, prima con la map collection dei Paesi Bassi e poi con la scatola giocabile di Ticket To Ride Europa entro la fine dell’anno. Un’altra novità garantita entro la fine dell’anno è Sherlock Holmes Consulente Investigativo, un altro grande classico molto richiesto dal pubblico nostrano che forse qualche lettore ricorderà nella versione 1987 della International Team. Parlando invece di novità non ancora annunciate, scopriamo che la casa della stella si è accaparrata anche Nations, il gioco di civilizzazione a opera dei finlandesi di Lautapelit, e Quantum, il gioco di esplorazione spaziale ideato dal professor Eric Zimmerman.
Ma interessanti novità ci sono anche sul fronte GMT: i ragazzi sono veramente orgogliosi del rapporto instaurato con lo storico editore statunitense, che deluso dalle esperienza di localizzazione operate nelle varie parti del mondo, ha lasciato solo ad Asterion il libero accesso al loro catalogo per permettere la selezione di cosa proporre nella nostra lingua. Su questo fronte i lavori proseguono per garantire al più presto l’uscita di Labyrinth: La Guerra al Terrore, 2001-? e 1989: L'Alba della Libertà, ma (e questa è una grande notizia e un altro esempio della “lucida follia” Asterion!) in programma c’è anche Here I Stand, il notissimo (e impegnativo) gioco ambientato durante la riforma protestante. “E state certi che non finisce qui” ci assicura Luca Cattini, vero appassionato del genere.
Con queste parole salutiamo i due boss e soprattutto i fantastici ragazzi di Asterion e della Tana dei Goblin che ci hanno letteralmente “coccolato” in questa due giorni di gioco! Il nostro giudizio non può che essere entusiasta relativamente a questa prima esperienza. Sicuramente ci sono dei margini di miglioramento: oltre al fatto di innalzare il numero di partecipanti sarebbe il caso di creare una maggiore libertà per i pasti (l’hotel era splendido ma assai isolato, quindi l’unica alternativa al pranzo nel suo ristorante, non proprio economico, era il classico panino da casa). Poi ci sarebbe piaciuto provare altre novità che sappiamo essere in cantiere nella fucina Asterion come Gnominia o l’espansione di Libertalia e in generale, dato che l’”angolo delle novità” è stata la zona più seguita consigliamo vivamente di pensarla più grande e con più scatole la prossima volta.
Adesso non ci resta che rimanere in attesa della pubblicazione dei tanti giochi provati e annunciati in questa occasione, attesa tutto sommato breve considerando che la stagione delle fiere è appena iniziata!
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