In seno alla manifestazione di Lucca Comics&Games 2013, è stato celebrato il decennale di Sine Requie, il gioco di ruolo horror edito dalla Asterion Press. Nella sala Ingellis, gremita di addetti ai lavori e fan entusiasti, gli autori Matteo Cortini e Leonardo Moretti, accompagnati da Massimo Bianchini di Asterion Press, hanno colto l’occasione per incontrare il pubblico e presentare il nuovo prodotto lanciato proprio in occasione della kermesse lucchese: “U.S.A.”, un modulo geografico, il primo della linea con tavole a colori, che espande l’ambientazione post-apocalittica del gioco, estendendola fino alle terre oltreoceano.
La celebrazione, condotta con lo stile scanzonato e goliardico che da sempre caratterizza gli interventi dei due autori toscani, ha dato modo al pubblico in sala di conoscere, sia i progetti alternativi che la casa editrice si accinge a mettere in cantiere, sia i retroscena che hanno condotto Sine Requie ad essere uno dei giochi di ruolo italiani di maggior successo, come testimoniano i dieci anni di permanenza sul mercato e la costanza nelle pubblicazioni che ne alimentano la linea editoriale.
Bianchini, nel citare gli aspetti principali che hanno caratterizzato il passaggio dalla precedente prima edizione a quella attuale, ha sottolineato come l’evoluzione grafica del prodotto, il costante aumento di volume dei testi e il soddisfacente riscontro commerciale abbiano portato a un prolungamento indefinito del progetto, inizialmente previsto per una durata quinquennale. Il responsabile di Asterion inoltre, ha ricordato come Sine Requie stia travalicando i limiti del tavolo da gioco, citando il progetto videoludico (in partnership con Dreampainters) e soprattutto quello cinematografico. La pellicola vede già definita la sceneggiatura e attualmente è arrivata alla fase di finanziamento, un momento particolarmente impegnativo vista la forte volontà di richiamare investimenti importanti che scongiurino qualsiasi ripiegamento, la sfida cinematografica vuole essere tutto fuorché “low budget”.
Bianchini ha infine ricordato come “U.S.A.” sia la prima espansione totalmente nuova, ovvero non convertita da edizioni del precedente editore, e come questa introduca nuovi stili di gioco nel tetro mondo di Sine Requie, che presto si arricchirà anche del secondo volume del “Tomo dei Morti”.
Durante il partecipato question-time, che ha coperto la maggior parte dell’evento, Bianchini ha anche affrontato il tema dell’esportazione all’estero di Sine Requie. La traduzione del manuale in inglese è già pronta ma le difficoltà in cui versa il mercato ludico in questo periodo, la delicatezza dei temi trattati, specie per il pubblico teutonico, e i primi feedback ricevuti (da Fantasy Flight a Chaosium) rendono questa prospettiva particolarmente complicata.
Passato il microfono agli autori, la conferenza ha iniziato a assumere un tono più leggero e conviviale, dove uno stretto scambio di battute e ringraziamenti ha coinvolto il pubblico in prima persona. Tante erano le persone desiderose di porgere domande agli autori, che a loro volta si sono ben volentieri prestati a rispondere evitando qualsiasi formalismo.
Il rapporto tra i due autori è stato il primo argomento trattato ed è servito come premessa per illustrare il grande sforzo creativo che richiede ogni singola produzione. Moretti e “Curte” Cortini hanno descritto come gran parte delle scelte fatte sono state il risultato di un acceso confronto tra i due autori, che hanno approcci al game design così umanamente diversi da richiedere un costante, e faticoso, lavoro di mediazione. A sintetizzare questo rapporto, tanto conflittuale quanto costruttivo, Moretti ha ironicamente affermato che “Sine Reque è un gioco horror perché nasce dal dolore” intendendo proprio la difficoltà e il costante sforzo richiesto per far convivere, nella scrittura a quattro mani, due personalità così diverse. Aldilà del sarcasmo tuttavia, l’affiatamento dei due toscani è apparso evidentissimo e le differenti modalità lavorative, più razionale in uno e più emotiva nell’altro, passando attraverso molteplici revisioni e una forte autocritica, ottengono, al termine processo creativo, il risultato di produrre qualcosa di fortemente condiviso.
Immancabile in occasione di un confronto diretto con gli autori, è stata la domanda sulle fonti d’ispirazione e i processi decisionali che hanno spinto due appassionati di giochi di ruolo ad affrontare lo spinoso cammino del mestiere di autore. Lo spunto iniziale, racconta Moretti, nacque nel lontano ‘97 dalla considerazione “noi lo faremmo meglio” espressa dai due davanti ad un gioco di ruolo a loro poco gradito. Diversamente da quanto accade comunemente, a questa prima considerazione ne sono succedute altre che hanno portato alla definizione dei temi portanti del gioco, volutamente selezionati tra quelli meno sfruttati all’epoca: la Seconda Guerra Mondiale e gli zombie, mostri classici per eccellenza che non avevano goduto di sufficiente fama da meritarsi la ribalta ludica. Cortini, scherzando, ha sottolineato questo fatto dicendo che perfino la White Wolf, famosa per aver reso protagonista qualsiasi tipo di non-morto nel suo World of Darkness, aveva ignorato lo zombie nei suoi manuali.
Sempre parlando d’ispirazione e design, Moretti, rispondendo a una domanda sull’argomento, ha raccontato come la scelta dell’utilizzo dei tarocchi nel gioco fosse stata giustificata, tra l’altro, dalla considerazione che avendo il Master (chiamato appositamente “Cartomante” in Sine Requie) il compito di descrivere il futuro dei personaggi, l’utilizzo dei tarocchi è subito sembrato uno strumento più che adeguato da inserire nel gioco.
Parlando di futuro, un’altra domanda particolarmente sentita è stata quella sugli argomenti che verranno affrontati dai prossimi moduli. I fan infatti, mai paghi, hanno ribadito a più riprese la volontà di vedere, tra le future espansioni, un modulo geografico dedicato al Giappone o più in generale al teatro asiatico. Gli autori si sono dimostrati molto disponibili ad ascoltare ed eventualmente accogliere le richieste dei presenti e hanno ribadito come proprio il calore dimostrato dagli appassionati sia stato uno dei motivi di maggiore spinta motivazionale nel proseguire le pubblicazioni. L’idea di espandere l’ambientazione verso oriente è stata presa in considerazione, insieme alle possibili evoluzioni tanto sulla trama globale quanto su quella a livello locale e nel corso dell’evento è anche trapelata una voce su un progetto “segreto” sul quale i relatori non hanno voluto fare menzione più approfondita.
La cerimonia, in un clima d’ilarità generale si è poi conclusa con un nuovo scambio di battute con i presenti e con la consegna dei manuali di gioco ai partecipanti delle Ruolimpiadi, nelle quali Sine Requie ha rappresentato lo Special Event, proprio per festeggiare il decennale.
Il prolungarsi del momento d’incontro oltre l’orario consentito dal serrato programma della manifestazione lucchese è stata una ulteriore prova dell’entusiasmo con cui i fan hanno accolto questa celebrazione e lascia presagire un immutato interesse per Sine Requie negli anni a venire.