Come di consueto, a mente fredda ma forti di un entusiasmo che ancora ci travolge al solo ricordo dello splendido weekend del 5-6 aprile, ci riserviamo un attimo per riflettere sul successo costante della manifestazione ludica più amata dai giocatori italiani: PLAY!
Ancora una volta la fiera di Modena ha visto crescere il suo pubblico, arrivando alla ragguardevole cifra di quasi 28000 visitatori in due giorni, e ancora una volta l’impressionante allestimento di tavoli, sedie, giochi e soprattutto operatori dello staff schierato per l’occasione ha saputo accogliere cotanta folla giocosa e festante, trovando il giusto spazio per tutti, nel pieno rispetto del pay off che da anni accompagna questo appuntamento: “Entra, Scegli e Gioca!”.
Che il popolo di PLAY stesse continuando a crescere ce ne siamo resi conto sin dal primo giorno di fiera: a differenza dell’edizione 2013 dove la massa critica si era fatta sentire la domenica con il pubblico più casual, quest’anno abbiamo assistito a un incremento di partecipazione dell’utenza più “informata”, i giocatori hanno invaso i padiglioni dal sabato mattina con le idee molto chiare su cosa provare ed eventualmente acquistare (forse in parte anche grazie alle nostre guide alle novità?).
In realtà, ci sentiamo di poter dire che in questo senso PLAY continua a essere un affidabile termometro per misurare i parametri di diffusione della passione ludica in Italia: cresce il numero di giocatori “consapevoli” , diminuiscono i pregiudizi verso una forma di intrattenimento che nulla ha da invidiare a quelle più diffuse, e diventa sempre più apprezzata l’idea di passare un finesettimana fuori casa a giocare attorno a un tavolo. Gli eventi ludici che vogliono avere successo devono saper accogliere ogni tipo di pubblico e dare il giusto spazio a tutte le realtà che stanno dando forma al nostro settore, e in questo senso PLAY sta andando alla grande!
Ma il merito del successo di PLAY non va individuato solo nella diffusione della cultura ludica nel nostro Paese, le innovazioni apportate al palinsesto hanno trovato riscontro positivo nel pubblico proprio per l’ampio respiro con cui sono state pensate e per il loro aver fornito sempre ulteriori occasioni di gioco. Ad esempio l’area RePlay, dedicata ai grandi classici, non è stata apprezzata solo dai nostalgici ma ha offerto l’occasione di colmare le lacune di quanti non avevano mai potuto provare titoli storici come HeroQuest o RoboRally, mentre il percorso storico dei giochi in legno ha conquistato il pubblico dei giocatori in maniera trasversale, dalle famiglie agli hardcore gamer. E una citazione a parte la merita l’area Hot List: quest’anno molto editori hanno assolutamente azzeccato i titoli da lanciare a PLAY, tanto che, se dovessimo indicare un’attività per cui si sono create file e qualche disagio, non potremmo che riferirci ai tavoli demo degli editori, costantemente affollati. E così, l’area Hot List, ulteriore zona dove andare a provare le novità editoriali, è stata assolutamente apprezzata, anzi, ci sentiremmo di suggerire che forse andrebbe ulteriormente potenziata visto che sono proprio le novità ciò che più sembra interessare il pubblico (lo si capisce anche dai tanti sold-out di questa edizione).
Molto coinvolgente l’operazione condotta dal gruppo Board Game Storico, che ha posto come filo conduttore della sua rievocazione ludica il centenario dello scoppio del primo conflitto mondiale, alternando sui loro tavoli alcuni mostri sacri della simulazione bellica ad alcune delle novità più recenti che ripropongono con meccanismi e sistemi moderni le ricostruzioni di momenti storici, senza tralasciare l’anniversario dei settant’anni dallo sbarco in Normandia.
Nonostante il divario con il mondo boardgame sia ancora molto ampio, sul fronte dei giochi di ruolo PLAY ha decisamente iniziato a porsi come piazza interessante per gli appassionati di questo genere. Non solo grazie a un palinsesto molto mirato ma anche per un intelligente disposizione degli spazi: chi ha giocato di ruolo ha potuto contare su aree sapientemente allestite per evitare il disturbo della folla o addirittura stanze dedicate (e acusticamente isolate) nei corridoi della fiera.
Aldilà delle ben note differenze di proporzioni in termini di mercato, possiamo suggerire agli organizzatori che, se vogliono contribuire alla crescita di questa specifica passione ludica, forse dovranno investire in un maggior numero di eventi introduttivi, una sorta di percorso formativo specifico da affiancare a quelli già esistenti profilati per i visitatori impreparati.
Fa ancora un po’ fatica a decollare invece la piazza Ringadora: il pubblico di PLAY risulta poco attratto dal palinsesto di incontri e conferenze, quasi che vengano percepiti come eventi che fanno “perdere” preziose ore di gioco. Ma è indubbio che un’area di questo tipo non può mancare in una manifestazione che vede coinvolte cosi tante personalità del mondo ludico. Forse la piazza troverà maggiore successo l’anno in cui il festival supererà il limite dei due giorni… Non sono comunque mancati momenti di elevato interesse e partecipazione, come è accaduto per Diversamente Giocare, la tavola rotonda sul tema del gioco e della disabilità, o per il lancio del libro “Game Design. Gioco e giocare tra teoria e progetto” alla presenza delle autrici Maresa Bertolo e Ilaria Mariani. Proprio questa presentazione e il successo dello stesso libro in vendita nella fiera, offre lo spunto per evidenziare quanto sia cresciuto anche a PLAY l’interesse per la disciplina del Game Design. Lo conferma la fortissima partecipazione al contestworkshop per autori di giochi curato da BGDItalia.it: il Flash Design, dove ha trionfato Matteo Lirosi con il suo “Ninja in Pigiama”. Ma lo confermano anche le sessioni di revisione dei prototipi condotte da Sir Chester Cobblepot, che ha visto la presentazione di ben 12 giochi nel solo pomeriggio di sabato (forse è il caso di raddoppiare i tempi di questa attività, di designer desiderosi di farsi consigliare ce ne sono veramente tanti).
Spostando l’attenzione sulle novità editoriali, avrete notato che abbiamo già iniziato a pubblicare le nostre prove su strada dei titoli provati in fiera. Erano veramente tanti quest’anno e oltre ai giochi in vendita abbiamo apprezzato moltissimo la disponibilità degli editori che hanno allestito anche i tavoli dei giochi non ancora pronti ma in fase avanzata di sviluppo. Tra i tanti che abbiamo potuto toccare con mano ricordiamo con interesse le partite a Seek And Destroy di Cranio Creations, Fantasy Creations di Placentia Games, Hexemonia della neonata Pendragon Games, Everzone della Winter Lair, Kaleidos Junior da Oliphante e molti atri ancora di cui, potete star certi, parleremo presto nelle prossime settimane. Interessante e apprezzato anche lo spazio dedicato agli ospiti gestito da Ludus Iovis Diei, dove più di un autore ha sfoderato il mockup della sua prossima creatura, come l’Hyperborea di Chiarvesio e Zizzi o il Dogs of War di Paolo Mori.
Per quanto riguarda i giochi nuovi disponibili all’acquisto, difficile sarebbe per noi decretare in questa sede il migliore tra i tanti presentati… e proprio per questo abbiamo chiesto di farlo a voi! Quest’anno, nell’ambito dei festeggiamenti del decennale di Gioconomicon, abbiamo lanciato un sistema di votazione della migliore novità editoriale, ispirati dai modelli che abbiamo visto in funzione nei più famosi appuntamenti internazionali. Abbiamo pensato che i tempi per una simile iniziativa fossero maturi anche in Italia e… caspita, che bello è stato scoprire assieme a voi quanto avevamo ragione!
Una partecipazione cosi elevata ci ha fatto estremamente piacere e ha reso la classifica, proiettata e aggiornata in tempo reale presso il nostro stand, un indicatore utile agli acquisti dei visitatori. Dedicheremo presto a questo primo esperimento di voto popolare un approfondimento, ma intanto vi diciamo che i primi 5 titoli eletti da voi come migliori novità disponibili per l’acquisto in fiera sono stati:
1 – Concordia (Cranio Creations)
2 – Otto Minuti per un Impero (dV Giochi)
3 – Sherlock Holmes Consulente Investigativo (Asterion Press)
4 – Vudù (Red Glove)
5 – Taluva (Cranio Creations)
Le restanti posizioni ve le riveleremo presto, intanto permetteteci ancora una volta di ringraziarvi per aver reso un successo questa operazione e averci dato l’opportunità di festeggiare alla grande questi primi 10 anni assieme a voi lettori vecchi e nuovi.
E tanti ringraziamenti, oltre che i nostri complimenti, anche all’infaticabile squadra organizzativa di PLAY!
E proprio a voi ci rivolgiamo. La strada che avete intrapreso sei anni fa si sta rivelando quella giusta e il pubblico vi sta dando ragione. Con questa edizione avete dato vita alla migliore PLAY di sempre, ma non abbassate la guardia e ponete attenzione anche ai limiti della struttura: quest’anno per la prima volta mensa e bar non hanno “retto la botta” di una tale affluenza, le file alle biglietterie hanno spaventato un po’ nelle prime ore del sabato e i servizi igienici forse necessitavano di una maggior frequenza di pulizie. Ma se c’è una cosa che abbiamo imparato in questi anni è proprio che lo staff di PLAY è attentissimo ai consigli e alle critiche dei suoi sempre più numerosi (ed esigenti) visitatori, e siamo sicuri sin da ora che la prossima edizione punterà a migliorare ulteriormente il livello di servizio e a stupirci con nuove iniziative.
Quindi appuntamento a PLAY 2015! Nel frattempo continuate a seguirci, nel corso dei prossimi giorni continueremo a pubblicare i reportage, le anteprime e le interviste condotte durante PLAY.
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