Qui alla fiera del gioco di Essen 2014 i giochi da provare sono moltissimi, anche troppi per “solo” 4 giorni di gioco. Stiamo letteralmente saltando da un tavolo all’altro, ma vogliamo comunque condividere con voi quelle che sono le nostre “prime impressioni” dei giochi che stiamo testando.
Eccovi quindi un nuovo format con cui comunicarvi le nostre emozioni ai tavoli di Essen….
Le esperienze che troverete di seguito sono quelle vissute direttamente dai redattori della nostra spedizione. Oltre a fornirvi un breve resoconto dell’esperienza di gioco dei titoli che stiamo provando, abbiamo definito 5 attributi, che rappresentano i passi in cui si articola una qualsiasi prova di un gioco durante una fiera e che definiscono la progressione del tunnel di acquisto:
Aspettative iniziali: indica che conoscenza del gioco aveva il redattore prima di avvicinarsi al tavolo e quante aspettative riponeva in esso.
Magnetismo del tavolo: anche l’occhio vuole la sua parte. Qual è stata la reazione appena visto l’allestimento dei componenti la prima volta ?
Rapidità di comprensione: come è andata la spiegazione ? Tutto chiaro appena iniziata la partita?
All'atto pratico: veniamo al dunque: l'esperienza di gioco vera e propria come è stata?
Retrogusto: il verdetto del portafoglio, acquisto sicuro appena alzati dalla sedia o è il caso di pensarci ancora un pochino ? o magari ancora per qualche mese?
Ciascuno di questi attributi avrà una valutazione che va da 1 (poco) a 5 (moltissimo).
Ma ricordate: queste sono e rimangono solo delle “impressioni a caldo”! Per molti di questi giochi seguiranno delle anteprime e delle recensioni approfondite dove esprimeremo il nostro ben più motivato giudizio.
Ci auguriamo che questo nuovo format vi piaccia! Diamo dunque il via alle nostre “Prime Impressione” da Essen 2014, a cui ne seguiranno presto altre.
Samurai Spirit(editore: Funforge)
Impressioni di gioco di: Francesco Maltoni
Aspettative iniziali: 2 su 5 (tra le varie anteprime mi era rimasto indifferente)
Magnetismo del tavolo: 3 su 5 (grafica delle carte e plancia minimal appropriate al tema)
Rapidità di comprensione: 4 su 5 (ci sono due-tre meccanismi chiave, compresi quelli, il gioco èin discesa)
All'atto pratico: 4 su 5 (dopo un round, in 5 giocatori abbiamo raggiunto autonomia completa e buon affiatamento, anche se sembra piuttosto difficile vincere)
Retrogusto: 3 su 5 (i fan dei cooperativi e delle ambientazioni orientali non se lo faranno sfuggire).
A una rapida occhiata delle caratteristiche sembrano chiari i connotati del filler, ma in realtàquesto "Samurai Spirit", che ripropone su tavolo le epiche gesta dei sette guerrieri nipponici a difesa di un villaggio sotto attacco, èun cooperativo rapido ma completo, da 1 a 7 partecipanti. Pur in una durata contenuta – e in una difficoltàche di primo acchito sembra molto elevata – ci siamo trovati di fronte a scelte continue, da operare insieme per il bene del gruppo e il lieto fine della partita. Le carte pescate vanno infatti posizionate a fianco delle singole plance individuali – sfruttando abilitàspeciali e poteri – per preservare il villaggio nell'arco di tre round e, insieme, incrementare la furia dei nostri samurai. La morte di un solo personaggio, cosìcome la distruzione completa del villaggio, significheranno la sconfitta.
Pandemia Contagion (editore: Z-Man)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (tema interessante)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (i cubetti di plastica colorata attirano, ma sul tavolo c’è poco altro)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (regole semplici, gioco non banale)
All'atto pratico: 3 di 5 (interessante ma un po’ freddino)
Retrogusto: 3 di 5 (lo giocherei ma non cosi spesso)
In Contagion, contrariamente al Pandemic originale, si passa dalla parte della malattia. Infatti i giocatori “gestiscono” ciascuno un agente patogeno e competono per annientare le popolazioni delle principali città del mondo. Ogni agente ha quattro attributi, ed i valori di gioco e le epidemie vengono segnalate sulle carte con cubetti di plastica trasparente colorata contenuti in capsule di Petri. Esteticamente interessante, il tema è tuttavia trattato non benissimo, dato che il tutto si riduce ad una fredda gestione risorse.
Pandemic: The Cure (editore: Z-Man)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (Gioco di dadi, ma temevo una semplificazione eccessiva)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (tanti, tanti dadi colorati)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (regole semplici)
All'atto pratico: 4 di 5 (è Pandemic, ma perfino meglio)
Retrogusto: 4 di 5 (nella wishlist)
The Cure è una versione di Pandemic che usa i dadi come motore del gioco. Ogni giocatore impersona uno specialista, ed i dadi sono tutti diversi, e tutti “dedicati”: Le malattie hanno i propri dadi numerici, e gli specialisti hanno dadi che riportano varie azioni possibili. Il meccanismo del gioco è per il resto simile a Pandemic. Il risultato è un gioco assai più divertente del predecessore, con difficoltà scalabile, e giocabile in solitario.
Medieval Battle (editore: Alchemicus.pl)
Impressioni di gioco di: Riccardo Vadalà
Aspettative iniziali: 3 di 5 (ne avevo letto e mi aveva incuriosito!)
Magnetismo del tavolo: 2 di 5 (materiali e grafica di discreta fattura ma non eccezionali)
Rapidità di comprensione: 3 di 5 (è pur sempre un wargame tattico)
All'atto pratico: 4 di 5 (ci sono diverse idee di interfaccia mooolto interessanti)
Retrogusto: 2 di 5 (non faccio parte del pubblico cui è rivolto!)
Medieval Battle si è guadagnato una piccola fama grazie ad alcuni sistemi introdotti, volti a semplificare la gestione degli aspetti più tipici del wargame. E su questo fronte il gioco, come vedremo, non delude affatto. Il colpo d’occhio che si riceve dal tavolo non è particolarmente esaltante, sebbene alla prova sul campo tutti i materiali risultano molto efficienti dal punto di vista dell’usabilità e stampati su un buon cartoncino pesante. La mappa componibile è chiara e ben illustrata, le pedine sono assai leggibili (sebbene l’uso di silouette monocromatiche non le renda certo dei capolavori dell’illustrazione), le carte e le tabelle sono leggibili e interpretabili, una volta spiegate. Il gioco si apprende abbastanza rapidamente, laddove “abbastanza” tiene conto del fatto che pur sempre di un wargame si tratta! Ma durante la partite si apprezzano diversi elementi di design: le pedine hanno forma e indicatori che aiutano il giocatore a tener conto dei punti residui durante le azioni, il setup contempla tutto il necessario (mappe variabili, composizione a punti dell’esercito, 8 tipi di unità diverse, dislocazione iniziale controllata, ecc.) e soprattutto i combattimenti sono realmente semplificati dal calcolo “automatico” dell’esito, gestito tramite le apposite carte unità che scorrendo sulla “tabella dei risultati” rendono il tutto molto visuale e poco cervellotico. Pur essendo discretamente ambientato in un contesto medievale, rimane però l’esperienza di una battaglia in campo aperto tra “pezzi standard” scelti da identici set per entrambi i fronti. Nessun riferimento storico, quindi, e nessun background narrativo (foss’anche di fiction)… si tratta proprio di un gioco astratto, rivelandosi un’ottima introduzione al wargame, utile per quanti vogliano avvicinarsi a questo tipo di genere, ma sicuramente un titolo di cui personalmente non sento il bisogno. Un unico grosso appunto va all’illustrazione sulla scatola: inguardabile!
UFO Farmer (editore: Granna)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 5 di 5 (adoro i titoli Granna)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (gli UFO di plastica fanno la loro figura)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (regole semplicissime)
All'atto pratico: 4 di 5 (non è il gioco dell’anno, ma è divertente)
Retrogusto: 5 di 5 (acquistato subito)
In UFO Farmer i giocatori piazzano le loro astronavi su vari animali da fattoria (quelli di Superfarmer), e cercano di accaparrarsi più animali possibili per portarli sul loro pianeta. Ogni giocatore ha i suoi dischi volanti, ma una volta che li ha posizionati la flotta sul tavolo diventa in comune, e ciascun giocatore può scegliere, a turno, gli UFO che ritiene abbiano catturato gli animali che gli interessano. Assai divertente, ma pur sempre un gioco di memoria, e l’ultimo giocatore di turno è leggermente svantaggiato.
Star Realms (editore: White Wizard Games)
Impressioni di gioco di: Pierluigi Ambrosini
Aspettative:3 di 5 (avevo già provato la versione sul tablet)
Magnetismo del Tavolo: 3 di 5 (le illustrazioni sono proprio belle)
Rapidità di comprensione: 4di 5 (dato che ci giocavo già in versione elettronica le spiegazione è durata pochi secondi)
All’atto pratico: 4 di 5 ( un ottimo deckbuilding fantascientifico)
Retrogusto: 5 di 5 (l’acquisterei subito, ma non a quel prezzo. Confido che cali un pochino)
Dopo aver provato la versione su tablet del gioco ero decisamente interessato anche a questa edizione “cartacea”; la grafica pulita e le buone illustrazioni insieme al bell’allestimento del gioco sul tavolo qui allo stand di Essen ci hanno invogliato a sederci e provarlo. Avendo giocato la versione elettronica non necessitavo di ulteriori spiegazioni (con buona pace dell’addetto allo stand), e ho impiegato poco tempo anche a spiegarlo al mio compagno di gioco. Si tratta di un esponente del filone deckbuilding, ambientato nello spazio. Nella modalità che abbiamo provato la sfida era uno contro l’altro, con l’obiettivo di annientare l’autorità dell’avversario tramite l’acquisizione di navi e avamposti spaziali. Il sistema mi ha ricordato quello di Ascension: acquisendo carte dello stesso colore, oltre a sferrare attacchi standard è possibile attivare molteplici effetti avanzati. Non appena ci siamo alzati dal tavolo sia io che il mio compagno di gioco abbiamo avuto l’impulso di andare a comprarlo, a mente fredda però il costo del pacchetto base di carte mi è sembrato eccessivo quindi per il momento rimando l’eventuale acquisto di Star Realms all’ultimo giorno di fiera.
Dice Brewing (editore: Board&Dice)
Impressioni di gioco di: Francesco Maltoni
Aspettative iniziali: 3 su 5 (idea divertente, timore di una delusione)
Rapiditàdi comprensione: 4 su 5 (i turni si ripetono in quattro semplici fasi)
Magnetismo del tavolo: 4 su 5 (dadi colorati, illustrazioni di birre, segnalino e plance personali. What else?)
All'atto pratico: 3 su 5 (sufficienza stiracchiata, i lanci restano fondamentali)
Retrogusto: 3 su 5 (la tematica rimane l'aspetto piùallettante)
Un gioco di dadi sui birrifici artigianali èdestinato a sfracelli di vendite, ma il timore èche la forma prenda il sopravvento sulla sostanza. La delusione non c'èstata e questo èun grandissimo punto a favore per Dice Brewing. Ovviamente la meccanica dei dadi èpredominante, ma i suoi effetti sono mitigati dalla fase degli acquisti che permette di adattare la propria strategia e di intralciare i piani altrui. Purtroppo a me non èsuccesso e ho perso miseramente, ma al tavolo si èsviluppato un buon affiatamento e pur non essendo un estimatore della tipologia, sono stato fortemente tentato dall'acquisto.
Night of the Grand Octopus (editore: Iello)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (non era nel mio mirino)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (tavolo colorato e pedine in legno dai colori vivaci)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (regole semplicissime)
All'atto pratico: 4 di 5 (partita divertente)
Retrogusto: 3 di 5 (secondo me poco longevo)
Night of the grand octopus vede i giocatori nei panni di cultisti e di creature impegnati a raccogliere ingredienti magici in un’oscura località. Ogni giocatore sceglie segretamente le destinazioni di creatura e cultista, e le scelte vanno poi rivelate ed eseguite in simultanea. Il gioco è divertente ed i componenti sono nella media, ma probabilmente non è particolarmente longevo, quindi ci rifletto un po’ prima di procedere all’acquisto.
Versailles(editore: NSKN Games – Giochix.it)
Impressioni di gioco di: Francesco Maltoni
Aspettative iniziali: 4 su 5 (per l'ambientazione soprattutto)
Rapiditàdi comprensione: 3 su 5 (chi ha dimestichezza con questo genere non troveràtroppe difficoltà)
Magnetismo del tavolo: 4 su 5 (il tabellone non puòlasciare indifferente lo sguardo)
All'atto pratico: 3 su 5 (appagante, ma non troppo innovativo)
Retrogusto: 2 su 5 (prezzo, quantitàe qualitàdei materiali meritano, ma potreste avere titoli simili in collezione)
Piazzamento lavoratori, disposizione tessere e gestione risorse in tempo limitato. C'èun po' di tutto in questo Versailles, uno delle novitàgerman piùspinte viste in fiera. L'impressione èche ripeschi da meccaniche di successo con un impatto visivo accattivante. Abbellire la residenza di Luigi XIV con le risorse a disposizione riporta la mente a Florenza, pur nella differenza dei periodi storici rappresentati. Mi riservo un giudizio completo in sede di recensione, ma alla prova il mix di Versailles sembra comunque ben equilibrato. Non convince in prima analisi la regola dello spostamento limitato tra i palazzi.
Royals(editore: ABACUSSPIELE)
Impressioni di gioco di: Francesco Maltoni
Aspettative iniziali: 4 su 5 (tema storico intrigante)
Magnetismo del tavolo: 2 su 5 (mappa europea non troppo definita, pochi materiali)
Rapiditàdi comprensione: 4 su 5 (in un round si ha padronanza del gioco)
All'atto pratico: 2 su 5 (ripetere tre volte lo stesso procedimento non èesaltante)
Retrogusto: 2 su 5 (da acquisto quasi sicuro quale era, ha perso parecchie posizioni nella mia classifica personale)
Mi sono accostato a Royals carico di aspettative. Un di ambientazione storica, con materiali, durata e prezzo contenuti. L'ideale per immergersi nel periodo del dispotismo illuminato e cercare di guadagnare influenza tra i nobili delle varie monarchie europee. A prescindere dall'accuratezza storica non proprio encomiabile (la presunta monarchia tedesca posiziona la propria capitale a Vienna…) èil gioco che non decolla. Le azioni si susseguono con troppa ripetitivitàe il gioco stesso si sviluppa su tre round sostanzialmente identici. Idea interessante, ma l'impressione èche sia stata realizzata in maniera un po' approssimativa, riprendendo meccaniche arcinote senza particolari elementi innovative.
Le immagini utilizzate in questo articolo sono disponibili (o lo saranno a breve) nella nostra galleria di Essen 2014.