martedì 5 Novembre 2024

Lucca Games 2014 – Sherlock Holmes: the game is afoot

L’edizione 2014 di Lucca Games vede l’esordio nel suo variegato palinsesto di una serie di eventi legati alla figura di Sherlock Holmes organizzati dalla "The Sherlock Holmes Society in Italy". Numerose sono state le iniziative riguardanti la figura del famoso investigatore inglese e non poteva certo mancare il punto di vista  ludico, che ha trovato la sua espressione nell’incontro domenicale in Sala Ingellis che abbiamo seguito per voi…

Sherlock Holmes è un personaggio che certamente non necessita di presentazioni; fortemente carismatico, immediatamente riconoscibile, quasi iconico, ma nel contempo così profondo e ricco di sfaccettature da generare nelle menti di ciascuno di noi delle visioni uniche della sua persona. Dietro la sua maschera di pura razionalità e giudizio, pulsano degli aneliti di “sentimento” repressi a fatica dal detective, alla perenne ricerca delle condizioni ideali all’esercizio della ragione; al di là dello status di personaggio perfettamente “figlio del suo tempo”, si nasconde più di un aspetto bohemienne.

Parimenti alla letteratura e al cinema, anche il gioco ci offre vari punti di vista su Holmes: in particolare si possono esaminare 3 esperienze fortemente diverse: Sherlock Holmes: Crimes & Punishments, Sherlock Holmes Consulente Investigativo e Sherlock Holmes. L’eroe sei tu.

Il primo di questi è un videogioco della Frogwares, ultimo capitolo di una serie di avventure grafiche, tutte sviluppate dalla casa nei suoi quartier generali in Irlanda e Ucraina. Nell’avventura investigativa, possiamo osservare un Holmes nei panni più tradizionali del suo tempo, molto pacato e dotato di grande aplomb, a richiamare un po’ le relative rappresentazioni del cinema anni ’60. In questo caso il detective si muove in uno scenario ricostruito in maniera veramente accurata, attraverso un encomiabile lavoro di rievocazione storica che scende fin nel più minimo dettaglio (i quadri della regina Vittoria nei locali pubblici, così come gli evidenti difetti fisici di persone del ceto più povero, evidentemente sofferenti e malnutrite). Ma il vero tocco di “colore” lo si è dato andando a intervenire con estremo realismo sulle movenze e le espressioni dei volti, accentuando di molto il realismo finale del titolo.
Sherlock Holmes Consulente Investigativo è invece un boardgame originariamente edito da International Team all’inizio degli anni ’80 e rilanciato un paio di anni fa da Ystari, tanto che possiamo avere a disposizione anche una versione italiana curata da Asterion Press (e da noi opportunamente recensita). In questo titolo, i giocatori impersonano un gruppo di “irregolari” (assistenti non ufficiali dell’investigatore) che cercano di risolvere alcuni misteriosi casi di omicidio, muovendosi tra la sterminata quantità di indizi disponibili, in una sorta di grande “caccia al tesoro”. In questo caso si è posto l’obiettivo quasi totalmente nella cura della riproposizione dell’atmosfera del periodo; Holmes, infatti, stavolta perde il ruolo di protagonista (anche se talvolta gli si può chiedere aiuto) e rimane come figura di sfondo di uomo infallibile e con il quale i giocatori devono misurarsi nella qualità delle loro indagini, consci che però potranno al massimo pareggiare il punteggio del “maestro”.
Nell’ultimo gioco in esame, un fumetto-game edito da Cranio Creations, si torna nei panni del famoso detective alle prese, ovviamente, con la risoluzione di un caso di omicidio. Come ci si può aspettare, si è di fronte a una storia a bivi, dove i lettori  prendono delle decisioni sulla base delle informazioni che leggono o che possono ricavare dallo scenario raffigurato. Il tratto fortemente caricaturale della figura di Holmes tradisce la volontà di rappresentare un personaggio che esca un po’ dal mero classicismo. Ci troviamo stavolta dinanzi a un Holmes a tratti impertinente (alla stregua di quello ammirato nelle pellicole di Guy Ritchie), ma che non manca di strizzare l’occhio all’appassionato di lungo corso, attraverso piccole citazioni stereotipate.
Il grande assente in questo palcoscenico sembra essere il gioco di ruolo, ma possibile che non esistano degli spunti per ipotizzare un RpG in ambito? La difficoltà risiede proprio nelle caratteristiche di Holmes. Come detto è un personaggio “ingombrante”, infallibile, impossibile da interpretare e quindi il tutto dovrebbe necessariamente proiettarsi sul modellare il rapporto tra i giocatori (o meglio, i loro ruoli) e questa icona. Si potrebbe dunque al massimo andare a operare un lavoro sull’epoca, piuttosto che sul personaggio, rendendolo però, di fatto, solo un elemento dello sfondo e svuotandolo delle caratteristiche di attore protagonista o comprimario che sia.

Sempre in tema ludico, va segnalato che tra le varie iniziative dedicate al mito di Sherlock Holmes a Lucca Games, non è mancata una “cena con delitto”, un format di gioco sempre più diffuso e apprezzato che vede i partecipanti prendere i panni di novelli investigatori che assistono a un omicidio proprio durante la cena. In particolare quella di quella allestita per questa occasione si basava sul testo di Luca Martinelli “Sherlock Holmes e il caso delle donne perdute”.

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