sabato 23 Novembre 2024

[Norimberga 2015] Schmidt per grandi e piccini tra draghi e conigli

Essendo uno dei nomi più di spicco nel panorama ludico tedesco ed europeo ormai da oltre cento anni, la Schmidt Spiele non poteva che arrivare a questa Norimberga 2015 in forze, con un lineup di nuovi titoli per tutte le fasce d’età. Come consueto, il grande padiglione è allestito in grande stile e, come di consueto, la maggior parte dei titoli proposti è attesa solo nel mercato tedesco; ma c’è qualcosa di interessante anche per le italiche tavole da gioco, con manuali nella lingua di Dante e distribuiti sul nostro suolo nazionale, e noi ve lo presentiamo in anteprima!

Iniziamo con un gioco per i più piccini, un classico gioco in stile “memory” realizzato sul tema dei famosi personaggi Mascha und Bär, meglio noti in Italia come Masha e Orso, protagonisti di una serie animata popolarissima tra i bambini che viene trasmessa sui canali RAI. La scatola stessa del gioco diventa un piccolo palcosenico dove si piazzeranno le sagome in cartoncino dei protagonisti della serie per dar vita a  tre tipi di sfide basate sulla memoria.

Lo segue da vicino Bad Bunnies, un gioco di carte per tutta la famiglia dove, fra numeri, colori, carote e coniglietti dall’aria davvero poco raccomandabile, i giocatori verranno eliminati uno dopo l’altro fino a quando non resterà un unico vincitore del round. Il meccanismo ideato da Jacques Zeimet è semplice: si gioca una delle proprie carte dalla mano indicando se la prossima carta che deve essere giocata deve avere un valore numerico più alto o più basso, se il giocatore successivo soddisfa questo requisito si prosegue, altrimenti è fuori dal round. In alternativa può giocare una carta del medesimo valore, costringendo a fare lo stesso a chi lo seguirà. Le eccezioni sono rappresentate dalle carte 7 e 1, che sono una sorta di jolly con regole speciali.

Altro titolo dal sapore altrettanto “numerico” è Dog Cards, ma in questo caso il target è un pelo più cresciuto: meno colori, più numeri e un livello di complessità leggermente maggiore ne fanno un titolo a modo suo interessante. Si tratta della versione di carte del famoso DOG, uscito nel 2008. DOG è stato uno dei bestseller di casa Schmidt, poichè ripropone lo storico sistema di gioco di “Non t’arrabiare” con qualche elemento innovativo (la preenza delle carte e il gioco in squadre) che lo hanno portato a emergere rispetto alle centinaia di cloni di questo classico. Per farne un gioco di carte sono stati convocati i prolifici Michael Kiesling e Wolfgang Kramer, che hanno realizzato una sfida tra quale team (il gioco è per due o quattro giocatori) riuscirà per primo a creare una sequenza ordinata di valori che vanno da 1 a 14.

Ancora più astratto ma non meno colorato è Qwirkle Cards, ovvero la versione “di carte” del famosissimo Qwirkle, vincitore dello Spiel Des Jahres nel 2011. L’autrice di questo riadattamento è ancora una volta l’americana Susan McKinley Ross. Ogni giocatore inizia con una mano di carte che vengono man mano calate a terra in gruppi simili per colore o forma allo scopo di formare scale e tris; in particolare un gruppo di sei carte con simboli tutti differenti ma tutte dello stesso colore è detto “qwirkle” e una volta creato viene incassato da chi lo ha completato. Il gioco prosegue, sempre pescando nuove carte, fino all’esaurimento del mazzo. Alla fine chi ha incassato più qwirkle vince la partita.

Drachen-Rally è invece un gioco di corse fra draghi che si inseguono su nel cielo, fra le nuvole e isole volanti rappresentate sul tabellone di gioco; quest’ultimo è suddiviso in sezioni  traforate che possono ruotare attorno a una grande montagna centrale. Un simile scenario da sogno è purtroppo solo disegnato sul tabellone, mentre in tre dimensioni sono i pupazzetti che rappresentano i simpatici draghetti in gara. Pensato per 2-4 giocatori (presumibilmente piccini, o almeno il comparto grafico lascia intendere questo), il meccanismo della gara funziona grazie al lancio di un dado che determina di quanto ci muoviamo: se atteriamo sulle caselle verdi andiamo ulteriormente avanti, su quelle rosse invece indietreggiamo. Con due risultati speciali potremo inoltre spostare avanti e indietro le parti mobili del tabellone (le nuvole) che, ruotando, faranno muovere i draghetti da una casella all’altra, cambiandone la posizione in gara. E’ importante notare che lo spostamento delle nuvole va utilizzato sia per portarsi in vantaggio che per far retrocedere gli avversari, meglio ancora se trascinandoli sulle caselle rosse.

Cambiamo genere e target e veniamo a Vienna, un bel gioco di Johannes Schmidauer-König dove dadi e tasselli andranno piazzati ad opera d’arte per poter ottenere e gestire risorse necessarie a diventare una persona di spicco nella società viennese del 19° secolo. Il tutto ha un sapore che ricorda vagamente un Kingsburg: mentre si avanza per le vie della città con il proprio cocchio, si lanciano dadi e si distribuiscono i risultati ottenuti sulle varie caselle disponibili, tenendo a mente che non si torna mai indietro (se proprio lo si ritiene indispensabile bisognerà corrompere il cocchiere) e che i risultati più “ambiziosi” sono quelli più avanti nel percorso. Quando tutti i giocatori avranno piazzato i propri risultati, si vanno a risolvere tutti assieme in sequenza, ottenendo cosi punti vittoria ma soprattutto personaggi speciali che, ovviamente, ci offriranno nuovi modi di fare punti. La prima impressione insomma è quella di un sistema di gioco consolidato (la distribuzione delle facce dei dadi su diverse possibilità d’azione, l’abbiamo vista recentemente anche in Marco Polo), applicato a una sfida veloce e maggiormente accessibile ma non per questo banale.

Il nostro tour dei giochi Schmidt pubblicati anche in Italiano volge poi alla parte Drei Magier Spiele del catalogo (come sappiamo questa linea di giochi per bambini è entrata nella famiglia Schmidt da diversi anni).
In Der Unendliche Fluss (“Il fiume infinito”) di Guido Hoffmann i giocatori aiutano il proprio maghetto colorato a raggiungere, attraverso rapide tumultuose, degli oggetti che si trovano sulla riva del fiume, ma senza che gli altri giocatori ci arrivino prima. Solo che invece di muovere i maghi si dovrà muovere l’intera plancia di gioco! Essa è infatti realizzata incastonando delle biglie nella superficie del tabellone che rappresenta il fiume e, spostandola in giro per il tavolo, farà roteare le biglie che a loro volta faranno muovere di qua e di la le miniature dei piccoli maghi.

Ultimo ma niente affatto ultimo vi parliamo di Die geheimnisvolle Drachenhöhle (La Misteriosa Caverna del Drago) dei nostrani Carlo Emanuele Lanzavecchia e Walter Obert. Anche qui l’area di gioco è realizzata in modo da diventare una sorta di  “giocattolo” utile allo svolgimento della partita. In questo caso la scatola si trasforma in una plancia di gioco sopraelevata; al di sotto di essa si posiziona una sorta di reticolato con alcune aree magnetiche (da riposizionare in modo diverso a ogni nuova partita) e sopra di esso si poggia una mappa del tesoro formata da tunnel e caverne. Su questa superficie viene posto un pupazzo a forma di drago che sputa fuoco. Turno dopo turno i giocatori lo muoveranno da un luogo all’altro cercando di fargli trovare dei tesori e, quando ciò accadrà, il risultato verrà segnalato da una vampata di fuoco! Il draghetto reagisce infatti alla presenza delle calamite nascoste attivando una lucetta intermittente che illumina le fiamme fra le sue fauci.

La Schmidt ci conferma che i suoi titoli contenenti il manuale in italiano (e non solo quelli) saranno disponibili nelle grandi catene nostrane. Il sito dell’editore (purtroppo solo in tedesco) resta comunque un’ottima fonte di informazioni e immagini su tutti i titoli a catalogo e sul dove poterseli procurare.
Potete inoltre dare un'occhiata alle foto in alta risoluzione dei giochi di cui vi abbiamo parlato in questa nostra galleria fotografica.
Rimaniamo quindi in attesa che queste novità raggiungano anche i nostri negozi… e nel frattempo Stay Gioconomicon!
 

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