mercoledì 25 Dicembre 2024

Lucca Games 2015 – La giuria del Gioco dell’Anno incontra il pubblico

Giunto al terzo anno della sua rinnovata edizione, il doppio premio al “Gioco dell’Anno” e “Gioco di Ruolo dell’anno” durante Lucca Comics & Games si è confrontato con il pubblico nella figura dei suoi giudici che, in una sala Ingellis gremita di persone, hanno condiviso esperienze personali e alcuni retroscena del processo decisionale che ha portato alla selezione dei vincitori.

Come sappiamo, nella categoria giochi da tavolo il concorso ha visto salire sul gradino più alto del podio il gioco Colt Express ideato da Christophe Raimbault ed edito in Italia da Asterion Press, vittorioso contro l’agguerrita concorrenza di titoli di rilievo giunti in finale come Dark tales (DV giochi), Rush&Bash (Red Glove), Splendor (Asterion Press) e Vienna (Schmidt), mentre per la categoria dei Gioco di Ruolo abbiamo visto Numenera di Wyrd Edizioni, spuntarla su Fate (Dreamlord Press) e Drizzit – il Gioco di Ruolo (Mini G4m3s Studio).

Dopo le presentazioni di rito, Roberto Genovesi, presidente della giuria, ha annunciato la partnership del concorso con il Festival internazionale dell’animazione visiva e cross-mediale “Cartoons on the Bay” che si terrà a Venezia dal 7 al 9 Aprile 2016. Un accordo strategico con l’organizzazione della kermesse lucchese che assicurerà un proficuo scambio di visibilità al premio che va ad aggiungersi alle iniziative già in calendario che accompagneranno il tour del gioco dell’anno in diverse località nazionali.

Dopo questa premessa, nella quale viene nuovamente confermato il trend positivo di crescita del gioco intelligente, sia di mercato che d’interesse, la conferenza è entrata nel vivo con la presentazione dei “facts & figures” di questa edizione per voce di Paolo Cupola. Per quanto attiene ai giochi, l’edizione corrente ha visto un incremento della partecipazione rispetto allo scorso anno, con un totale di titoli iscritti che ha toccato quota 29, corrispondenti a 14 editori di cui 6 “new entry” del concorso, dato rimarchevole che conferma come il lavoro svolto dall’organizzazione stia attirando l’attenzione degli operatori del settore.
Anche quest’anno la decisione è stata sofferta per l’alta qualità dei titoli in esame e sebbene al termine delle quasi 1000 ore di gioco impiegate nelle valutazioni (svolte in forma di conclave, con più tornate), il vincitore sia quello più prevedibile, grazie alla precedente vittoria del prestigioso Spiel des Jahres, Cupola nel suo intervento ha fugato il dubbio di una possibile sudditanza psicologica nei confronti del premio tedesco. Il gioco infatti, ha vinto anche in Spagna e in Francia, in concorsi con criteri valutativi diversi, come diversi sono i criteri di valutazione del Gioco dell’Anno. Anche il fatto che l’editore sul podio sia lo stesso dello scorso anno è stato portato come esempio di indipendenza da valutazioni di mercato e di come il premio sia piuttosto focalizzato sulla scelta del gioco migliore.
Proprio i criteri di valutazione sono stati oggetto di un approfondimento. Come da regolamento, oltre alla qualità editoriale e produttiva, la comprensibilità del regolamento (criterio sottovalutato dagli editori) e ovviamente, il divertimento puro, un elemento di valutazione fondamentale è il valore introduttivo del gioco, la cosiddetta funzione di “gateway” (criterio invece deprecato nella categoria gdr) che aumenta l’appetibilità del gioco per il largo pubblico. L’importanza di questo criterio ha scoraggiato alcuni editori nel presentare giochi dedicati agli hardcore gamer, categoria ottimamente rappresentata dai presenti in sala ma che non sposa la filosofia del concorso. L’invito rivolto agli editori specializzati è stato quello di investire anche nei giochi gateway, perché possono fungere traino del settore e catalizzare l’attenzione dei media, oltre che sviluppare una nuova generazione di giocatori più appassionati.

Dopo un veloce digressione sull’esito dell’accordo stipulato lo scorso anno con le librerie Feltrinelli per l’esposizione del gioco dell’anno nei punti vendita della casa editrice milanese, esperimento non ripetuto quest’anno, i giudici del GDA si sono avvicendati con la loro controparte del gioco di ruolo. In linea generale è stato confermato il decadimento del concetto di gateway come criterio primario (rimane comunque considerato) mentre ha avuto rilievo la capacità del gioco di facilitare il compito del Master. La competizione sul campo ruolistico è stata molto dibattuta quest’anno, con valutazioni molto differenti tra un giudice e l’altro che hanno costretto lo scontro ai tempi supplementari e a una analisi approfondita della qualità produttiva, rendendo determinanti difetti di packaging, traduzione o editing. Nell’esposizione ha trovato spazio una breve disamina sui titoli italiani, oltre al finalista, apprezzato per la cura editoriale, i giudici hanno citato soprattutto Precious, molto apprezzato, ma il cui tema delicato e importante (la pena di morte) è stato oggetto di attente considerazioni che hanno portato alla decisione di assegnare il primato al divertimento e al bacino di potenziali giocatori più che alla serietà del tema, come nello spirito, orientato all’intrattenimento, del premio.

Nel complesso possiamo dire che il Gioco dell’Anno continua a crescere, consolidando il suo ruolo di divulgazione e promozione del gioco di qualità, aiutato anche da un mercato che sta offrendo prodotti sempre migliori. Auspicabilmente, questa diretta relazione tra premio e mercato può innescare un circuito virtuoso dove i due attori s’influenzano mutualmente, contribuendo alla crescita del settore a beneficio di pubblico ed editoria, come testimoniato dai positivi dati di vendita raccolti durante la kermesse lucchese, dove i giochi etichettati con il marchio del premio hanno registrato un incremento di consenso, derivato da quella porzione di pubblico inizialmente non raggiunto dalla comunicazione tradizionale. Infine, quest’anno abbiamo registrato con piacere una crescita del numero di giocatori tra il pubblico, segno che non è impossibile (certamente difficile) coniugare le dinamiche editoriali con le aspettative dell’utente finale.

Non resta che vedere quali contendenti parteciperanno alla prossima edizione e visti i titoli presentati quest’anno, siamo sicuri sarà una sfida ancora più interessante da seguire.

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