Alla Spielwarenmesse 2016 incontriamo Devir, storico gruppo editoriale della scena iberica e sud americana, per la prima volta affiancata dall’annunciata sua nuova controparte Devir Italia. Ad accoglierci allo stand troviamo Luca Turchi, responsabile della divisione italiana, che ci parla delle strategie di approccio al mercato nostrano alla presenza Xavier Garriga, direttore editoriale di Devir…
La nascita di questa neonata realtà nel nostro paese, ci racconta Xavier, è stata per certi versi una “naturale” conseguenza dell’evoluzione di questo importante player internazionale e della sua esperienza in Spagna e Portogallo, partita per gestire la distribuzione di Magic: The Gathering in alcuni paesi, ma arrivata ormai a piena maturazione anche nel mondo dei boardgame.
Spiega Xavier che l’Italia è decisamente un mercato di grande potenziale, tuttavia non esente da alcune difficoltà: in particolare, al momento attuale, sembra ci siano più editori che clienti e quindi “…è molto difficile trovare prodotti validi i cui diritti già non siano stati presi da altre realtà, tuttavia riusciremo sicuramente ad ampliare il nostro portafoglio locale…”.
Scopriamo quindi quali sono stati e quali saranno i primi titoli del catalogo di Devir Italia.
Come punto di partenza, l’azienda si affida alla consolidata (e fruttifera) partnership con Ares Games e ha già pubblicato la riedizione di La Guerra dell’Anello, scelta – a loro dire – praticamente “ovvia” da dover considerare, così come la distribuzione di uno dei loro più recenti giochi: Jolly Roger.
Altri titoli dello stesso produttore sono sotto osservazione, come ad esempio Wings of Glory, avendo la stessa Devir partecipato alla creazione della versione internazionale, tuttavia al momento non ci sono evidenze di vere e proprie azioni concrete, solo attestati di interesse, specie per la versione a tema WWII.
Sempre rimanendo sul tema dei “titoloni” marcati Ares, Devir sta provando a muoversi anche per Sword and Sorcery, anche perché – ammette Xavier – “…nel catalogo di una casa editrice che si rispetti non può mancare un titolo a tema dungeon crawling”.
Ancora dagli stessi autori (Simone Romano e Nunzio Surace) e della stessa “imponenza”, è anche Galaxy Defenders, per il quale però forse si è troppo in ritardo per tentare un’eventuale edizione italiana. Secondo l’azienda infatti, il titolo è già da molto sul mercato e, probabilmente, la gran parte della fetta degli appassionati potrebbe essersi già accaparrata una versione inglese.
Cambiando ambito, ben più delineati sono i programmi per Star Realms, piaciuto a Devir già dalla fiera di Essen di due anni fa e localizzato in un anno di lavoro nelle versioni italiana, spagnola e portoghese.
Secondo Devir, il deck building a tema spaziale, è un gran bel gioco, tanto è vero che sono già partiti programmi di distribuzione di materiale promo e di supporto al gioco organizzato verso negozi che si sono mostrati interessati.
Sempre dalla fucina White Wizard Games, l’azienda sudamericana è, a loro dire, interessata anche a Epic Card Game, tuttavia, prima di deciderne la localizzazione italiana, vorrebbe prima misurare bene la risposta del mercato a Star Realms. Luca si dice abbastanza ottimista in merito, ma a oggi non possiamo sbilanciarci oltre L’acquisizione di Homo Ludicus, ufficializzata lo scorso 24 settembre, ha poi permesso di pianificare l’esordio sul mercato italiano anche per Dungeon Raiders, del quale l’azienda spagnola aveva già una prima tiratura italiana praticamente pronta. “Avendo noi acquisito ovviamente i diritti anche per il titolo in questione” spiega Xavier “abbiamo deciso che distribuirlo sarebbe stata un’ottima opportunità. Il gioco ci piace molto e poi è di Phil Walker, un autore al momento sulla cresta dell’onda, grazie a titoli come Cacao e Sushi go. In Spagna, oltretutto, è già alla terza ristampa.”
Su altre novità assolute Devir può anticiparci molto poco, ma alcune cose sembrano già decisamente interessanti. Innanzitutto, per metà o fine Marzo, sarà disponibile Odyssey: Wrath of Poseidon, titolo di Leo Colovini realizzato da Ares in cui un gruppo di navi dell’antica Grecia dovrà far ritorno a casa, fuggendo dalle ire del dio dei mari. Il prodotto è appena arrivato e sicuramente sarà disponibile alla prossima PLAY a Modena (potete dare un'occhiata ai componenti in questa galleria).
Ci informa poi Luca che, un’ulteriore fonte per identificare le prossime potenziali uscite italiane, sarà rappresentata sicuramente dal vasto portafoglio di titoli targato Devir Iberia.
In questa selezione spicca senz’altro Holmes: Sherlock & Mycroft, stimolante worker placement per due giocatori, dove i fratelli Holmes – Mycroft e Sherlock appunto – si affronteranno in un faccia a faccia durante le indagini correlate a un attentato al parlamento inglese. Il gioco, pur nell’assenza di elementi particolarmente innovativi, offre un mix di meccaniche che promette tensione e coinvolgimento durante tutta la partita (dalla durata di 30 minuti massimo) e una dose abbondante di rigiocabilità.
Sempre dalla Spagna (e dal catalogo Devir Iberia), arriveranno anche titoli realizzati direttamente “in casa”, come Gardens, già rilasciato in Germania da Kosmos (come anche Holmes), ma di cui la Devir ha mantenuto i diritti per la realizzazione delle versioni italiana, spagnola, portoghese e inglese. Anche questo è un gioco da due giocatori, realizzato da un autore spagnolo (Perepau LListosella) e vincitore di un contest di game design in Spagna. Era pronto da tempo, ma ha attraversato un lungo periodo di review, perché inizialmente, ci confida Xavier, aveva un altro tema che non lo convinceva a pieno.
C’è poi un eurogame, tematizzato sulla crescita della città di Barcellona nel diciannovesimo secolo, del quale avevamo intravisto il prototipo anche alla scorsa Norimberga in un incontro con gli autori: Marco Maggi e Francesco Nepitello. Ebbene, ci dice Xavier, Barcelona, la Rosa de Foc (questo il titolo attuale) è in dirittura di arrivo dal punto di vista grafico e si sta lavorando alacremente per tentare di presentarlo alla prossima fiera di Essen per poi, a stretto giro, di portarlo in Italia (d’altronde è di autori italiani). “…Purtroppo però, anche se vorremmo, non possiamo darlo ancora per certo…”
Per concludere la carrellata di nuove uscite, scopriamo che Devir ha acquisito i diritti del fumetto di Prince Valiant per farne un gioco di avventura a cui hanno lavorato in questi ultimi mesi sempre la coppia Maggi & Nepitello. I due autori hanno già presentato una bozza che, dopo qualche piccolo aggiustamento, è praticamente pronto alla produzione. Il principe Valiant non è un personaggio così famoso ma – per Devir – ha in ogni caso potenziale per raccogliere un discreto quantitativo di fan, essendo comunque un titolo di avventure in un mondo europeo medievale dotato, tra l’altro, di un’alta aderenza al fumetto da cui è tratto.
Prima di lasciare i disponibilissimi Luca e Xavier, cogliamo l’occasione per capire l’opinione di Devir in merito alla stretta che alcuni operatori americani stanno dando negli Stati Uniti verso i negozi online, a tutela di quelli fisici. Devir è d’accordo con molte delle motivazioni dei colossi a stelle e strisce, ma non condivide la soluzione intrapresa. Secondo Xavier, certamente va trovato un modo per aiutare i negozi fisici a competere con l’online, ma va fatto attraverso gli investimenti nel supporto al gioco organizzato e in particolari operazioni di marketing. Questo perché “…noi non vendiamo giochi, noi vendiamo tempo per stare assieme, tempo per vivere bellissime esperienze di divertimento con altre persone…”,esperienze che trovano naturale pienezza quando vengono provate nel posto dove si è acquistata la scatola. L’azienda ovviamente non vuole rinunciare a vendere “scatole” agli e-shop, ma è disposta a lanciare bundle e promo esclusivi per i negozi fisici, così come a supportarli per le tematiche legate al gioco organizzato.
In conclusione, se il fondatore di CMoN asserisce che questa è la “golden age del boardgame”, certamente per Xavier Garriga questa visione è assolutamente innegabile, d’altronde in Spagna, nell’ultimo anno, Devir ha riscontrato una crescita di circa il 40%.
Tali numeri sono certamente incoraggianti per il nostro hobby preferito ma, ahinoi, con questi, il nostro tempo per l’intervista si esaurisce e quindi siamo costretti a salutare i disponibilissimi amici di Devir.
Non rimane che augurare un grande in bocca al lupo a Devir Italia e un futuro fatto di titoli di successo.
Intervista raccolta da Massimiliano Calimera a Norimberga