sabato 23 Novembre 2024

[Norimberga 2017] Giochi Uniti: tra titoli proprietari e sperimentazioni

La Spielwarenmesse di Norimberga è un ottimo scenario per andare a indagare dietro le quinte dei più interessanti player del mercato ludico: quale occasione migliore dunque per rivolgere qualche domanda a Giochi Uniti, che continua a essere uno degli editori portabandiera del nostro hobby preferito in Italia (e non solo). A dimostrare le intenzioni dell’editore per il nuovo anno, un allestimento dello stand che vedeva esposte tutte le numerose novità sviluppate internamente, da poco giunte nei negozi o in procinto di arrivare nei mesi a venire…

Lo scorso anno ci eravamo lasciati con la volontà dell'editore partenopeo di dare una svolta alla catena produttiva e a focalizzarsi maggiormente in titoli proprietari. Questa nuova direzione si è però scontrata con la scelta consapevole di investire per mantenere il più alto standard qualitativo possibile, il che ha portato a diversi ritardi su determinate uscite . “Ora però” – dichiara l'editore – “stiamo recuperando strada”. Guilds e Dungeon Heroes Manager, sebbene entrati in distribuzione decisamente in punta di piedi, sono ufficialmente disponibili. “In particolare, la prima tiratura di Guilds” ci spiega Luigi Ricciardi, “era molto limitata ma era già presente nei negozi durante il periodo Natalizio ed è andata esaurita in un batter d'occhio. Per Dark Empire Revolution invece abbiamo riscontrato un problema sul coperchio della scatola e quindi, dovendola rivedere, abbiamo avuto la necessità di procrastinare la fine dei lavori. Attualmente però sta ottenendo un discreto riscontro nelle catene tipo Città del Sole e Toys”.
Sempre parlando di titoli già annunciati, riguardo Whitehall Mistery (lo spinoff di Lettere da Whitechapel) “ci sono dei piccoli ritardi legati ai partner su dettagli di localizzazione, tuttavia in realtà i materiali e la componentistica sono praticamente consolidati e”, ci rivela Ricciardi, “siamo abbastanza sicuri che uscirà per la prossima PLAY. Anche il gioco di dadi di Kingsport Festival è ufficialmente tra noi e, per la verità, è attualmente gioco del mese nella catena Games Academy”.
Venendo al rapporto con Fantasy Flight Games, Giochi Uniti ci spiega che è ancora attivo su molti temi, come dimostrano ad esempio le ristampe di Descent e di Wiz War, proposte ufficialmente dall'editore americano. A tal proposito, è vero che i vari contratti con Fantasy Flight stanno arrivando a naturale scadenza, ma fintantoché saranno attivi, quest'ultimo si è comunque dimostrato più che disponibile a supportarli nella continuità delle linee di titoli attivi e nella produzione di ristampe, visto che le consociate Asmodée sembrano al momento più focalizzate sulle novità. Per questo, anche X-Wing è attualmente supportata al 100% da Giochi Uniti fino ad aprile compreso, come dimostra la recente uscita della Wave 10.
Passando ai nuovi prodotti, non possiamo non iniziare la disamina dalla nuova edizione di Kingsburg, la cui produzione era inizialmente programmata per febbraio, ma poi slittata per la richiesta di alcune modifiche. Nonostante si sia molto avanti con i lavori, ammette Ricciardi, purtroppo non è sicuro che ci sarà già per PLAY. Le prime immagini del nuovo tabellone, trapelate tempo fa sui social network, avevano scatenato parecchie critiche, “…ma in realtà nessuno di noi aveva dichiarato che quello sarebbe stato l'artwork finale”. Ora invece è praticamente pronto ed è decisamente più accattivante: dotato di stile moderno ma senza rinunciare a piccoli richiami alla versione originale.

La scatola, come noto, comprenderà la vecchia espansione, una nuova di zecca e degli scenari per giocare partite in modalità alternative a quella standard. Ovviamente, il titolo uscirà anche in altre lingue tramite alcuni partner, ma con tempistiche che non sono ancora prevedibili.
Proseguendo con Midnight Brunch, Giochi Uniti mira a completare la linea di Acqua Brunch e Jungle Brunch – la serie di giochi realizzati da Luca Bellini e Luca Borsa – stavolta offrendo un rendez-vous di mostri, con la consueta grafica simpatica e sbarazzina firmata da Mauro Pelosi. Anche questo capitolo punta a offrire un’esperienza frenetica e immediata, ma ancora una volta proponendo un sistema di regole nuovo rispetto ai due predecessori.
Un gioco che ha attirato immediatamente il nostro sguardo, anche se ancora in fase prototipale, è Picture in the Sky. Il titolo si basa sul giochino che facevamo da bambini, atto a fantasticare sulle forme delle nuvole. In estrema sintesi, un giocatore prende un certo numero di carte rappresentanti le nubi, ne sceglie una e la passa al compagno vicino. Questi deve dare 5 parole indicative di quella carta che poi tutti devono provare a indovinare, dopo che sarà stata mischiata tra le altre. Tuttavia, l'indicazione non dovrà essere lampante perché chi ha pronunciato le parole farà punti solo per ognuno che sbaglia, mentre se tutti indovinano i punti li farà chi ha offerto inizialmente la carta. L’applicazione di questo meccanismo di pensiero laterale ci sembra interessante, ma chiaramente Giochi Uniti è consapevole che buona parte della riuscita di questo titolo dipenderà dalla concezione e realizzazione dei materiali, a tal proposito ci sono delle interessanti sperimentazioni anche per quanto riguarderà la confezione.
Arrivando poi a Deadland, un gioco ad ambientazione postapocalittica ideato da Sergio Roncucci dove l’umanità è ancora una volta alle prese con le creature più inflazionate dell’ultima decade: gli zombie. L'obiettivo dei giocatori in questa sfida apparentemente cooperativa, è quello di trovare le giuste carte contatto radio e sopravvivere all'epidemia entro un numero predefinito di turni. Mentre ci provano, potrà capitare che alcuni dei partecipanti soccombano sotto l’orda di non morti, diventando essi stessi degli zombie ma continuando a giocare, andando quindi a cambiare le fazioni attorno al tavolo. I vincitori della partita saranno quindi gli umani che dovessero riuscire a salvarsi prima della fine, ma, qualora tutti tranne uno si trasformassero in zombie, l'ultimo umano rimasto in gioco sarà considerato il perdente.
Il titolo si preannuncia con una buona dotazione di materiali, ma per quanto riguarda gli indicatori dei personaggi, l'idea sarebbe quella di orientarsi verso la scelta di pedine (in luogo di miniature) allo scopo di contenere il prezzo e di non arrivare a cifre esagerate. Attualmente la questione è ancora in analisi per capire se su questo settore di mercato sia possibile fare un po’ di segmentazione o se veramente ci sia necessità di un'ennesima scatola monstre. Anche le illustrazioni sono molto curate e, va evidenziato, sono opera di artisti campani. Sottolinea Ricciardi che, “come sempre Giochi Uniti cerca sempre, quando possibile, di valorizzare le professionalità del proprio territorio”. Al netto delle ultime decisioni sulla componentistica, il prodotto è pronto e per l'estate dovrebbe essere messo in cantiere.

Cambiando decisamente tono, sarà presto rilasciato anche Shrimp, un gioco di Roberto Fraga, orientato molto al pubblico casual e che offre un esperienza di tipo "fast catch" (sullo stile di Fantascatti per capirci), in cui bisognerà ottenere rapidamente determinate combinazioni di gamberetti. Di questo gioco è estremamente interessante anche la confezione, che riproduce abbastanza fedelmente un classico contenitore di gamberetti in scatola!
Un’operazione che aveva destato la nostra attenzione lo scorso autunno è stato l’inserimento a catalogo non di un gioco, ma di un fumetto di fantascienza, anche questa una produzione inedita, che prende il nome di Omegha. Come sospettavamo, la creazione di questo nuovo universo non si fermerà alle belle tavole illustrate da Enzo Troiano, ma approderà anche sui tavoli da gioco in un titolo in pieno sviluppo su cui l’editore sta puntando parecchio proprio per garantire la giusta resa del mood del fumetto.
E' ancora presto purtroppo per annunciare date, ci spiegano, dato che questa iniziativa, al netto dei dettagli di lavorazione, si potrebbe porre come primo esperimento di lancio di nuovi format, in cui Giochi Uniti diverrebbe editore non soltanto di boardgame, ma di veri e propri brand sfruttabili a tutto tondo e in vari modi.
Parlando invece dei titoli localizzati, la nostra curiosità si rivolge alle linee di Andor e Talisman. “Per il primo”, ci dice Ricciardi “l'ultima espansione è stata tranquillamente messa in programma, con tempi che però dipendono dal partner tedesco. Per il secondo, al momento la licenza è ancora sfruttabile da noi, tuttavia, per il futuro, essendo i diritti tornati a Games Workshop, non possiamo far altro che restare in attesa delle loro decisioni”.
Sta scadendo il tempo a nostra disposizione, ma prima di salutare l'editore, ci interessava una valutazione dell'anno appena trascorso e soprattutto, che riscontri hanno avuto dal mass market, settore dove diversi editori – nell'ultimo periodo – sono recentemente approdati con le loro proposte. Ricciardi ci spiega che per Giochi Uniti il 2016 si è concluso bene e che, nonostante la perdita del catalogo Fantasy Flight, sono soddisfatti del nuovo modello di business scelto e del turnover effettuato sui prodotti (non ultima la partnership con Kosmos per l'esordio nel settore educational), scelte che hanno portato un incremento nei risultati di vendita. Dati questi cambi radicali, anche le tirature dei nuovi prodotti verranno completamente ridefinite e, ovviamente, varieranno a seconda del mercato di riferimento. Al momento mancano indicazioni precise, anche se come si può immaginare, per i titoli orientati verso la media e grande distribuzione, ci sarà sicuramente bisogno di tirature elevate e di un catalogo più contenuto. “In questo settore”, continua Ricciardi, “bisogna essere pronti a repentini cambi di strategie, vista la grande concorrenza che si ha per conquistare buone posizioni su certi scaffali o vetrine. Ecco, su questo tema, la forte presenza nei Games Academy sicuramente gioca a nostro favore, ma non si può dire che rivoluzioni la situazione più di tanto”.
In ogni caso, Giochi Uniti è fermamente convinta che il suo modello finale – una volta arrivato a stabilità – sarà anche migliore del passato e non più limitato dell'essere fortemente legati a un solo o a pochi big player internazionali.
Su queste parole pregne di ottimismo si conclude la nostra intervista. Ci siamo appuntati i titoli che confidiamo di poter provare alla prossima PLAY e rimaniamo in attesa dell’arrivo sugli scaffali delle tante novità che Giochi Uniti ha condiviso con noi. Nell’attesa, potete dare un’occhiata ai mock-up che abbiamo visionato in questa galleria fotografica.

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